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Back Door Man

 

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Mi sembra un discorso interessante.

Per comodità ho fatto uno screenshot, e comunque la questione l'ha posta @Maldoner

Avevo pensato la stessa cosa ma non l'avevo scritta. Mi sembra la naturale evoluzione del concetto del Triangolo di Karpman.

Nell'esempio teorico del Triangolo c'è una persona che si relaziona con gli altri in modo tossico; nella pratica non è così. O non è così nella maggioranza dei casi.

Se consideriamo insane o bandito chi "triangola" è difficile che ci sia un solo insane (pazzo in inglese) o malfattore in mezzo a gente sana.

Già nella famiglia disfunzionale i soggetti insane sono più d'uno.

E se qualcuno si muove in un triangolo trascinerà anche gli altri in questo modo di relazionarsi tossico.

Se si conosce il principio si può provare a starne fuori. Se il "tossico" è uno solo, o 2 o 3 non sarà difficile, ma se è un gruppo è un casino.

Aggiungiamo il fatto che il malfattore non usa solo il sistema del triangolo ma altre strategie, consciamente o incosciamente (PNL e tutto il resto).

______

57 minuti fa, purple pill ha scritto:

 

bisogna comprendere che quasi sempre, in situazioni come quella presa ad esempio, siamo di fronte a un tentativo di banditismo.

il bandito può essere intelligente e lanciare un gioco a somma zero, in cui lui nell'immediato guadagna, il presunto salvatore crede di guadagnare ma in realtà sul medio termine sta andando a perdere (la faccia), e il presunto carnefice va a perdere (in termini di rotture di coglioni ricevute dal secondo per conto del primo).

o può essere stupido e lanciare un gioco a somma negativa, in cui alla fine andranno a perdere tutti. 

Con un bandito la vittoria possiamo considerarla costringerlo al win-win, che è quasi impossibile. O lasciarlo con un win-lose, ossia rigirandogli contro il suo stesso tentativo di banditismo.

In altre parole, se la carota che il bandito ti mette davanti è effettivamente di tuo gradimento, la strada è "eseguo ma non obbedisco", come ha appena illustrato Aivia.

se una ti sta dicendo che, per scoparla, devi andare a salvarla in quella che ha tutta l'aria d'essere la sceneggiatura di una telenovela messicana, tu puoi scegliere di fare si-si con la testa, prenderti quello che comunque lei ti sta offrendo in modo ambiguamente condizionato, dopodiché ributtarla nel palinsesto pomeridiano di rete 4.

Eseguo ma non obbedisco.

O puoi scegliere di seguirla nel palinsesto, e a lungo andare perderci la faccia.

Perché, puoi fare tutti i reframing che vuoi, ma è così che va a finire.

 

 

_______

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58 minuti fa, purple pill ha scritto:

quando questi atteggiamenti sono ampiamente diffusi all'interno di gruppi in cui l'età media supera i 23-24 anni, di solito vuol dire che si è capitati in un gruppo di scappati di casa.

Non ci vuole molto a capirlo, basta guardarsi un attimo attorno.

In questi casi, non c'è nemmeno il problema di valutare l'eventuale carota che ti si offre, perché non ti si offre proprio nulla.

La logica è quella sottilmente ricattatoria delle famiglie disfunzionali, in cui i genitori tirano a fondo i figli e i figli detestano sommessamente i genitori, senza i quali però si sentono persi. 

______

Io direi che non è detto che si tratti per forza di un gruppo di scappati di casa. Può essere anche una setta e / o un gruppo di gangsters.

Dove vorrei arrivare: che servirebbero più strumenti per difendersi da gruppi tossici.

Ci sto studiando. Il minimo indispensabile mi pare che sia conoscere le basi di psicologia.

Idee?

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52 minuti fa, Tony Montana ha scritto:

Ho una domanda che forse starebbe meglio nel 4° nodo di Florem Maleficarvm (che è fenomenale!). Non escludo che pure questa sia originata da un ulteriore misunderstanding.

C'è un legame più profondo di una mera omonimia tra i due giochi?

Più nello specifico: giochi a somma positiva ha senso instaurarli sono tra adulti?

Da un lato sarei portato a pensare che un rapporto di mutuo guadagno richiedere figure in grado di prendere decisioni strategiche basate su un progetto o un sentire comune almeno in parte. Mentre i rapporti bambino-genitore sono imbastiti sul ricevere-dare: somma 0.

D'altra parte però talvolta è tanto bello prendersi cura di una creatura indifesa e vulnerabile.

 

Mi permetto di risponderti io, non per appropriarmi di questa posizione, ma perché sento la risposta e credo possa esserti utile.

Collegandomi ad un messaggio scritto in precedenza: "un individuo pienamente formato ha in sé tutte e tre le configurazioni dell'essere - bambino/adulto/genitore - e sa attivarle al momento appropriato".

Quella che chiamiamo consapevolezza del sé, prima ancora di relazionarci a ciò che ci sta intorno (cosa che dovremmo tutti fare, ma che puntualmente ci dimentichiamo), permette appunto di essere consapevoli di ciò che facciamo con noi stessi e con gli altri.

Le nostre azioni e quelle degli altri, in soldoni, generano risposte. Anche essere ignorato è paradossalmente una risposta, per collegarci nuovamente alla analisi transazionale, vuol dire non essere riconosciuto, e questo può generare turbamento interiore (e/o dare rinforzo negativo, per citare il comportamentismo, per cui non ripetiamo quella azione).

Se ti masturbi, ad esempio, non stai facendo una cosa solo per te, perché quell'azione ne porterà altre. Le conseguenze possono essere dirette ed indirette.

Magari una volta masturbato sarai più rilassato e quando ti relazioni con tua madre non la mandi a quel paese se cerca di trattarti ancora come un bambino di 12 anni.

C'è tutto un flusso di eventi tra di loro più o meno apparentemente concatenati, e reputo che uno dei meccanismi più disfunzionali della società e dell'uomo attuali, è che questo lo si ignori.

Il concetto di mettere del bene in circolo e il bene torna, mettere del male e il male ti torna. Ma non perché non sei meritevole di, come ti hanno insegnato da piccolo per condizionarti appunto, ma perché ogni tua singola azione genera tutta una serie di risposte ad essa concatenate.

Quando sei consapevole dei tuoi stati dell'essere e del fatto che essi possano essere mutevoli (transazione), e che essi possano concatenarsi o scontrarsi con altri stati dell'essere (della persona o del gruppo con cui ti interfacci), allora puoi decidere autonomamente di relazionarti, godendo di quel processo senza farti trascinare con inerzia, con un'altra persona ad esempio prendendoti in qualche frangente cura di lei, seguendo quello che può essere un suo consiglio, cercando entrambi di risolvere un problema.

In sostanza una continuo incrociarsi di stati dell'essere che non per forza di cose hanno valenza negativa.

Lo stesso Berne parlava di strutturazioni funzionali, positive, e disfunzionali, negative.

Ad esempio l'isolamento, che può sembrare solo negativo, può talora essere funzionale al soggetto, se egli ha bisogno di prendersi del tempo e "ricaricarsi". Si collega al concetto di introversione, laddove "isolarsi" è funzionale alla omeostasi interna.

E questo ha vantaggi per chi lo esegue e per coloro che riceveranno le azioni da questa persona. Per cui funzionale.

Se poi in una relazione uno comanda l'altro che subisce, entrambi stanno lì a scontrarsi ogni volta perché non realizzano i propri bisogni e così via, questo vuol dire che quella consapevolezza non c'è di fondo, per cui seguendo il principio di inerzia la relazione tra quei due adulti ad un certo punto finisce (in realtà non è mai iniziata).

Per questo Berne parla di relazioni intime tra due adulti, quelle dell'amore consapevole.

Un adulto è consapevole di essere bambino, genitore e adulto e che questi stati, in modalità e tempi differenti, possono incrociarsi con altri, ma lo domina e gode del processo.

 

 

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^'V'^
43 minuti fa, sasa4 ha scritto:

Mi permetto di risponderti io, non per appropriarmi di questa posizione, ma perché sento la risposta e credo possa esserti utile.

Collegandomi ad un messaggio scritto in precedenza: "un individuo pienamente formato ha in sé tutte e tre le configurazioni dell'essere - bambino/adulto/genitore - e sa attivarle al momento appropriato".

Quella che chiamiamo consapevolezza del sé, prima ancora di relazionarci a ciò che ci sta intorno (cosa che dovremmo tutti fare, ma che puntualmente ci dimentichiamo), permette appunto di essere consapevoli di ciò che facciamo con noi stessi e con gli altri.

Le nostre azioni e quelle degli altri, in soldoni, generano risposte. Anche essere ignorato è paradossalmente una risposta, per collegarci nuovamente alla analisi transazionale, vuol dire non essere riconosciuto, e questo può generare turbamento interiore (e/o dare rinforzo negativo, per citare il comportamentismo, per cui non ripetiamo quella azione).

Se ti masturbi, ad esempio, non stai facendo una cosa solo per te, perché quell'azione ne porterà altre. Le conseguenze possono essere dirette ed indirette.

Magari una volta masturbato sarai più rilassato e quando ti relazioni con tua madre non la mandi a quel paese se cerca di trattarti ancora come un bambino di 12 anni.

C'è tutto un flusso di eventi tra di loro più o meno apparentemente concatenati, e reputo che uno dei meccanismi più disfunzionali della società e dell'uomo attuali, è che questo lo si ignori.

Il concetto di mettere del bene in circolo e il bene torna, mettere del male e il male ti torna. Ma non perché non sei meritevole di, come ti hanno insegnato da piccolo per condizionarti appunto, ma perché ogni tua singola azione genera tutta una serie di risposte ad essa concatenate.

Quando sei consapevole dei tuoi stati dell'essere e del fatto che essi possano essere mutevoli (transazione), e che essi possano concatenarsi o scontrarsi con altri stati dell'essere (della persona o del gruppo con cui ti interfacci), allora puoi decidere autonomamente di relazionarti, godendo di quel processo senza farti trascinare con inerzia, con un'altra persona ad esempio prendendoti in qualche frangente cura di lei, seguendo quello che può essere un suo consiglio, cercando entrambi di risolvere un problema.

In sostanza una continuo incrociarsi di stati dell'essere che non per forza di cose hanno valenza negativa.

Lo stesso Berne parlava di strutturazioni funzionali, positive, e disfunzionali, negative.

Ad esempio l'isolamento, che può sembrare solo negativo, può talora essere funzionale al soggetto, se egli ha bisogno di prendersi del tempo e "ricaricarsi". Si collega al concetto di introversione, laddove "isolarsi" è funzionale alla omeostasi interna.

E questo ha vantaggi per chi lo esegue e per coloro che riceveranno le azioni da questa persona. Per cui funzionale.

Se poi in una relazione uno comanda l'altro che subisce, entrambi stanno lì a scontrarsi ogni volta perché non realizzano i propri bisogni e così via, questo vuol dire che quella consapevolezza non c'è di fondo, per cui seguendo il principio di inerzia la relazione tra quei due adulti ad un certo punto finisce (in realtà non è mai iniziata).

Per questo Berne parla di relazioni intime tra due adulti, quelle dell'amore consapevole.

Un adulto è consapevole di essere bambino, genitore e adulto e che questi stati, in modalità e tempi differenti, possono incrociarsi con altri, ma lo domina e gode del processo.

 

 

Nulla da aggiungere né da togliere, diverse cose da imparare. 

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^'V'^
2 ore fa, purple pill ha scritto:

 

Ma l'unica reazione pienamente sana resta comunque l'abbandono del setting

 

Prudenza suggerisce che questo avvenga dopo l'intero svuotamento della sacca scrotale nel soggetto. 

 

Spoiler

Quando hai parlato di abbandono del setting ho pensato al setting legato al guardrail dell'autostrada e la voce narrante che dice "il vero animale sei tu" e mi sono compiaciutamente toccato il cazzo. 

 

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Back Door Man
2 ore fa, sasa4 ha scritto:

Mi permetto di risponderti io, non per appropriarmi di questa posizione, ma perché sento la risposta e credo possa esserti utile.

Collegandomi ad un messaggio scritto in precedenza: "un individuo pienamente formato ha in sé tutte e tre le configurazioni dell'essere - bambino/adulto/genitore - e sa attivarle al momento appropriato".

Quella che chiamiamo consapevolezza del sé, prima ancora di relazionarci a ciò che ci sta intorno (cosa che dovremmo tutti fare, ma che puntualmente ci dimentichiamo), permette appunto di essere consapevoli di ciò che facciamo con noi stessi e con gli altri.

Le nostre azioni e quelle degli altri, in soldoni, generano risposte. Anche essere ignorato è paradossalmente una risposta, per collegarci nuovamente alla analisi transazionale, vuol dire non essere riconosciuto, e questo può generare turbamento interiore (e/o dare rinforzo negativo, per citare il comportamentismo, per cui non ripetiamo quella azione).

Se ti masturbi, ad esempio, non stai facendo una cosa solo per te, perché quell'azione ne porterà altre. Le conseguenze possono essere dirette ed indirette.

Magari una volta masturbato sarai più rilassato e quando ti relazioni con tua madre non la mandi a quel paese se cerca di trattarti ancora come un bambino di 12 anni.

C'è tutto un flusso di eventi tra di loro più o meno apparentemente concatenati, e reputo che uno dei meccanismi più disfunzionali della società e dell'uomo attuali, è che questo lo si ignori.

Il concetto di mettere del bene in circolo e il bene torna, mettere del male e il male ti torna. Ma non perché non sei meritevole di, come ti hanno insegnato da piccolo per condizionarti appunto, ma perché ogni tua singola azione genera tutta una serie di risposte ad essa concatenate.

Quando sei consapevole dei tuoi stati dell'essere e del fatto che essi possano essere mutevoli (transazione), e che essi possano concatenarsi o scontrarsi con altri stati dell'essere (della persona o del gruppo con cui ti interfacci), allora puoi decidere autonomamente di relazionarti, godendo di quel processo senza farti trascinare con inerzia, con un'altra persona ad esempio prendendoti in qualche frangente cura di lei, seguendo quello che può essere un suo consiglio, cercando entrambi di risolvere un problema.

In sostanza una continuo incrociarsi di stati dell'essere che non per forza di cose hanno valenza negativa.

Lo stesso Berne parlava di strutturazioni funzionali, positive, e disfunzionali, negative.

Ad esempio l'isolamento, che può sembrare solo negativo, può talora essere funzionale al soggetto, se egli ha bisogno di prendersi del tempo e "ricaricarsi". Si collega al concetto di introversione, laddove "isolarsi" è funzionale alla omeostasi interna.

E questo ha vantaggi per chi lo esegue e per coloro che riceveranno le azioni da questa persona. Per cui funzionale.

Se poi in una relazione uno comanda l'altro che subisce, entrambi stanno lì a scontrarsi ogni volta perché non realizzano i propri bisogni e così via, questo vuol dire che quella consapevolezza non c'è di fondo, per cui seguendo il principio di inerzia la relazione tra quei due adulti ad un certo punto finisce (in realtà non è mai iniziata).

Per questo Berne parla di relazioni intime tra due adulti, quelle dell'amore consapevole.

Un adulto è consapevole di essere bambino, genitore e adulto e che questi stati, in modalità e tempi differenti, possono incrociarsi con altri, ma lo domina e gode del processo.

 

 

Se non sbaglio (ho ancora da leggere il libro "Games People Play") Berne parla anche di persone che si comportano in maniera naturale e spontanea, al di là delle varie combinazioni di giochi.

Sembrerebbe che il modo giusto di comportarsi sia quello degli "autentici" (o come li chiama lui).

Spoiler

Per il download gratuito del testo in lingua inglese potete recarvi a questo indirizzo:

https://torrents-csv (period) ml/#/

La chiave di ricerca, ovviamente, è Games People Play

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DreamSpirit
Il 8/5/2020 alle 21:16 , ^'V'^ ha scritto:

Ci ho provato a dirlo in italiano, Eudemonia, ma è una vita che lo penso in greco e mi sono accorto che quando penso al canale penso Eudaimonia, quando lo dico mi viene anche meglio come facilità di fonazione e... 

Ho risistemato tutto. Eudaimonia. 

Nota.

Guardate bene questo video del 2016... 

 

Questo video ha sempre qualcosa di magico 😍😍😍

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BlackSabo

Mi è piaciuto parecchio il video dove Aivia spiega un po' la storia delle discoteche, come si sono evolute e come sono arrivate in europa.

Quando ha parlato di come erano i locali tempo addietro, ovvero con una sezione separata dalla pista da ballo dove davvero si può parlare e bere in tranquillità.

Il che mi ha ovviamente eccitato dato che generalmente mi stanno sul cazzo sia le discoteche che anche quei bar/pub dove la musica è così alta che per parlare con qualcuno seduto a due posti da me devo urlare. Odio profondo.

Eppure, giustamente per loro, i gestori dei locali/discoteche odierne hanno organizzato la situazione in modo da ottenere più consumazioni alcoliche e quindi più introiti.

Se si tornasse a creare dei luoghi dove i sessi si incontrano per conoscersi e non devono per forza ingollarsi 2-3 cocktail prima di farlo e considerando che magari uno va lì, conosce la ragazza giusta e non ci torna più, come farebbe il gestore di eventuale luogo a non andare in perdita alla lunga?

Parlo proprio di luoghi dove sia chiaro che si va a conoscere l'altro sesso e quindi sono esclusi quei bar e locali che, seppure molto belli, sono posti dove ci si va a fare un date o comunque con una ragazza che già conosci/hai scopato.

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Gamebred

Spedito un video ad un mio amico, entusiasta, e fatto iscrivere. Perchè un buon demone è un'ottima compagnia per chiunque.

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Tony Montana

È previsto un video con Willy L'Orbo come star principale?

Lo aspetto con la stesso entusiasmo con cui aspetto un nuovo documentario della BBC raccontato da Sir David Attemborough.

Per chi si fosse perso la storia:

 

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^'V'^
19 minuti fa, Tony Montana ha scritto:

È previsto un video con Willy L'Orbo come star principale?

 

Forse mando qualcosa di Frankie 2 Fingers, Willy L'Orbo e Cute Lady su Eudaimonia. 

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