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Kaihō-sha
4 minuti fa, Maldoner ha scritto:

Non ho ben capito questo concetto.

Intendevo dire che spesso negli occhi dell altro rivedi te stesso...

 

e se sono lati di te che ti stanno sul cazzo..rischi di farti influenzare e di agire oltre le tue possibilità..con un attaccamento al risultato altrui sproporzionato e delusioni a rimorchio se l altro non fa ciò che desideri per lui..

 

quando ti accorgi di questo specchio la vita diventa un tantino più semplice

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Back Door Man
7 ore fa, sasa4 ha scritto:

Una risposta abbastanza immediata la trovi negli studi di analisi transazionale di Berne e nella teoria cosiddetta dei giochi, con triangolo drammatico annesso.

Il nostro vizio di voler aiutare (salvare) e convincere le persone (cum-vinco, ma la vittoria tende ad essere di chi sta cercando di farlo, nei fatti, per un meccanismo proiettivo) ci porta spesso a tendere una mano in momenti e luoghi meno funzionali per l'obiettivo che ci siamo prefissati (anche su questo "obiettivo" andrebbero spese due parole, ma ora sarebbe fuorviante).

Per questo si parla di setting. Per questo entri nel Clan, vai in terapia, lavori su un dato aspetto in un dato momento, perché lì viene creato un ambiente operativo, di lavoro, su cui lavorare di volta in volta su un determinato processo.

E nemmeno ti assicura il risultato, perché poi ci sono le resistenze.

Quindi che uno sia introspettivo, intelligente, geniale e tutto quello che vuoi, se non è canalizzato in un dato sistema operativo, avrà difficoltà a recepire il messaggio e la sua funzione.

Perché poi quel meccanismo a lui disfunzionale è dovuto a tutta una serie di meccanismi disfunzionali, quindi il lavoro sarebbe di ri-strutturazione, molto più in là di quello che spesso pensiamo superficialmente.

 

 

Ciao.

Mi è sembrato giusto citarti per intero, perché forse c'è qualcosa che non colgo, comunque ho grassettato la parte che mi interessava.

C'è una cosa che ho capito tardi nella vita e che non credo di aver capito del tutto.

E sarebbe: mi è sembre venuto spontaneo dare suggerimenti a persone che erano in difficoltà ma a un certo punto ho cambiato modo di fare perchè ho notato che la maggior parte delle volte le persone non capiscono il messaggio, o non vogliono recepirlo.

A volte sono palesemente non in grado di capire.

Ho anche pensato che sia sbagliato intromettersi nella vita degli altri. Convincere costa un sacco di energie e, insomma sono arrivato a pensare che sia sbagliato dare consigli non richiesti. E anche offrire aiuto non richiesto.

Visto che hai parlato del triangolo di Karpman: è un concetto che conosco da poco, e proprio in questi giorni, dopo aver consigliato più volte una persona in una questione legale (guarda che te lo vogliono mettere al culo, non fare così, fai cosà) a un certo punto ho sperimentato la sensazione dello scarto che descrive Karpman. Cioè mi sono rotto le palle e ho pensato, basta, non lo consiglio più.

E' stata una mia "prima volta" da quando conosco l'argomento Triangolo.

Non conosco, invece, il legame fra Triangolo e Teoria dei giochi.

Qualche testo specifico (so che ci ha scritto cose Berne, però magari..)?

Tua opinione?

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12 minuti fa, BackDoorMan68 ha scritto:

Tua opinione?

Te lo spiego in modo che ne fruisca del significato funzionale, sperando di essere felice nella spiegazione.

Immagina il gioco come una stanza in cui ANNA e GIANNI entrano per un dato periodo di tempo e iniziano a comunicare tra di loro.

Entrare in quella stanza per quel dato periodo di tempo permette ad ANNA ed, evidentemente, anche a GIANNI di colmare dei bisogni.

Perché dico anche a GIANNI, perché se GIANNI non si aggancia ad ANNA, lo scambio non c'è.

Per cui il gioco si collega al triangolo drammatico, perché il triangolo si crea in quanto nel gioco c'è il gancio (ANNA) e l'aggancio (GIANNI).

Allora ANNA, che magari ha appreso da piccola a comportarsi in un determinato modo, sbuffa dicendo che gli uomini sono tutti uguali e non riesce a trovare quello giusto per lei. GIANNI, che vuole salvare quella piccola anima in pena e/o ha il bisogno di smentire sta storia e convincere ANNA che non ha ragione, si aggancia a questo problema e inizia con tutta una serie di possibili soluzioni (che valgono però per lui, mica per lei).

ANNA in sostanza inizia sta tiritera (il gioco) perché HA BISOGNO di sentire consolidate le sue convinzioni, che lei è giusta, gli altri sono sbagliati, gli uomini fanno schifo etc. GIANNI partecipa al gioco perché HA BISOGNO di convincere lei di sto fatto, di salvarla o altre ragioni sue.

Finisce che ANNA contraddice tutto ciò che dice GIANNI (poiché la soluzione vale per il sistema operativo di GIANNI) e si incazza con lui che non riesce a trovare la soluzione.

Per cui GIANNI, che prima era il Salvatore di ANNA, a sua volta Vittima del suo problema (il Carnefice), ora diventa Vittima di ANNA che finalmente ne diviene Carnefice.

Chi vince in questa storia?

Tutti e nessuno.

Tutti, perché colmano un bisogno che si esplica nella comunicazione reciproca in quella stanza e in quel tempo.

Nessuno, perché sono entrambi scontenti alla fine.

Soluzione? Possibilmente riconoscere quando si tratta di un problema reale per cui attuare strategie di Problem Solving o un problema apparente.

Nel secondo caso farsi i cazzi propri.

 

 

 

 

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11 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Ho capito il misunderstanding... 

Oppure anche tu le chiedi quanto per un'ora senza e se faccia anche le seghe coi piedi, ossia sei un adulto che dice chiaro e tondo ad un'adulta cosa voglia senza cazzate, e lei invece di dirti che sono 30 euro o che le seghe coi piedi le fa col guanto ma puoi venirle dentro, reagisce da genitore come parlasse con un bambino facendoti una parte inutile sul guanto e tenendoti una lezione improbabile E NON RICHIESTA sulle mitologie mediche da pessimo you tube che hanno molte (l'ultima che ho sentito da un mio cliente è "non ingoio perché non voglio rimanere incinta"). 

Si è nato da una mia espressione equivoca, faccio il mea culpa.

L'ho scritto in quel momento perché si fa spesso accezione a questi modelli come ipse dixit, mentre volevo concentrare l'attenzione sul fatto che è un modello appunto, anche se è elegante e lineare (poi dopo chi ha seguito il filone ha fatto un pò di casini, ma vabbè questo è un altro discorso).

Tra l'altro ieri mio cognato mi accennava su questa teoria dei giochi in economia, evidentemente è segno del destino che debba andarmela a vedere, mi preoccupa la matematica che c'è nel mezzo (scelsi medicina anche perché non c'era Analisi).

Ed ho riportato l'ultima frase perché innanzitutto sono morto dalle risate, ma mi hai fatto venire in mente tutta una serie di vicissitudini in cui ho ricevuto delle risposte assolutamente insensate.

Una volta indicando ad una di abbassarsi per farmi una pompa mi rispose: "non voglio perché non so se te lo meriti". Inutile dire che non sono nemmeno arrivato e l'ho accompagnata a casa.

Potrei continuare ancora, come molti di voi, ma mi fermo.

E aggiungo che lo swallowing è effettivamente un fattore di rischio per parti anali.

 

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Gamebred

I video sono tutti densi di contenuti tutti di livello altissimo comunque. Bombe vere.

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^'V'^
6 minuti fa, Gamebred ha scritto:

I video sono tutti densi di contenuti tutti di livello altissimo comunque. Bombe vere.

Poco prima del lockdown avevo ricevuto in prestito una macchina, a patto che pagassi tagliando e assicurazione. 

Ovviamente pagato tutto c'era da sistemare una cosa nello sportello e hanno serrato l'officina del meccanico da sabato notte che lunedì l'avrei avuta. 

A parte questa ovvietà, quando torna a poter lavorare e ho la macchina... siccome ogni volta che guido parlo da solo come ci fosse un pubblico... puoi già immaginare quanti video guidando ci salteranno fuori. 

😄

 

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Back Door Man
5 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

ogni volta che guido parlo da solo come ci fosse un pubblico... puoi già immaginare quanti video guidando ci salteranno fuori. 

😄

Ti ho visto con Zema.

Da morir dal ridere... 😂

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