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^'V'^

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Il 21/5/2020 alle 19:12 , ^'V'^ ha scritto:

E questo significa che la bestia che stai tirando per le briglie su per i gradoni perché veda che il sole non ti mangia, deve, ad ogni gradone, vivere un rafforzamento della propria autoimmagine ed autostima, senso di autoefficacia e il paternalismo che ci è insito e che di fatto è la ragione per cui stiamo lì ad assisterla nel Vero Parto, in questo maieutico sforzo di trarre, e-ducere, un essere umano da una bestia inutile, ce lo dobbiamo ingoiare rimanendo invece in zona di sviluppo prossimale e incoraggiandola e complimentandoci e lasciandola sbagliare e provare senza giudizio. 

E' importante questo punto perché è quasi impossiibile trovare un maschio così tordo da non trovarsi, davanti ad una donna, in una posizione di guida volente o nolente. 

Il ruolo dell'iniziatore tuttavia non deve dare importanza a lui e togliere autostima a lei, facendola sentire dipendente e fuori range of control ma affidata. 

L'affossamento dell'autostima di lei è parte integrante delle dinamiche di potere e setting relazionale che i PUA cercano di instaurare e mantenere e sul fronte opposto i manuali di seduzione per donne sono anche molto  peggio. 

L'affossamento dell'autostima delle partner è anche  il fenomeno più comune in assoluto in cui mi trovo con ragazze che hanno avuto un fidanzato monogamo. 

Piccola riflessione che faccio con i miei fratelli qui sul thread (le motivazioni con un pò di perspicacia l'avrete già capite).

Differenza tra istruire ed educare in senso etimologico.

La prima è dare nozioni che vanno all'interno di un contenitore.

Immaginate la scena in cui avete una scheda elettorale e la inserite in una grossa urna.

A volte, quando era ben spiegata (distesa) entrava con facilità, altre volte, quando era invece più stropicciata, con meno.

Quello che si fa un pò dalla tenera età di 5 anni, stare seduti ad un banco, sentire/ascoltare/udire (tutte hanno un significato diverso) parole, informazioni, concetti da parte di una figura più o meno autorevole e/o autoritaria per realizzare la propria formazione.

La partecipazione da parte dell'urna è abbastanza ridotta, accende l'interruttore dell'attenzione e della concentrazione, si fa abbastanza grande, crea un pò di spazio ed inizia più o meno efficacemente ad assimilare (in modo inversamente proporzionale al tempo e allo spazio).

Giudicare il nozionismo, che permette lo sviluppo dell'intelligenza logico-matematico-analitica, è comunque un errore, in quanto acquisire una base di concetti da parte soprattutto di una persona che conosce ed ha esperito le stesse (augere = autorità, colei che guida insegnando), permette di avere comunque un bagaglio "culturale" che ci entra automaticamente come dotazione interna.

Risparmia energia per doverle apprendere.

Al pari della educazione che seguirà, è un processo che dipende da NOI che apprendiamo, da un filtro comunicativo, e da colui che istruisce.

La seconda deriva, come già è stato indicato, da ex-ducere, portare da, tirare fuori delle caratteristiche che noi magari già abbiamo e che ci permettono così di adattarci e sopravvivere.

Ampliandone il significato vuol dire anche quello che è stato elegantemente spiegato sopra, cioè fornire informazioni su quello che un individuo cerca di fare spontaneamente in termini piuttosto di feedback, che non esitino in giudizi.

Il bimbo è lasciato naturalmente ad esperire e può capitare che in un dato momento si trovi vicino alla presa di corrente, cerca di avvicinare le dita e potrà imparare a non rifarlo o prendendo una piccola scossa oppure la madre lo educa a non farlo, con tono secco, deciso e prendendo la mano ed allontanandola.

La seconda modalità, quando il feedback è negativo, può generare delle risposte riflesse e repressione di volontà, quindi è più complessa da calibrare.

L'esitazione in giudizio è un goffo tentativo narcisistico (generato da una o più ferite) di ottenere una posizione di superiorità, rappresentando in ultimo debolezza e paradossalmente dipendenza (dipendo da quello più debole perché mi da valore - stare sopra a qualcosa/qualcuno).

Nel processo educativo siamo parte più attiva, pigiamo i pulsanti e vediamo quali ci danno la luce verde e la luce rossa, sorridendo o tirando la bocca all'in giù.

E se da una parte è piuttosto dispendioso fornire nozioni su nozioni, modelli, schemi che polarizzano verso il teorico, dall'altra lo è altrettanto permettere all'individuo naive di apprendere solo per esperienza più o meno diretta.

Non esisterebbe altrimenti infatti la cultura a fine adattivo che viene tramandata di generazione in generazione con lo scopo di fornirci da insegnamento. 

Che poi vengano ripetuti gli stessi identici errori è perché il bug al sistema operativo è spesse volte interno e non esterno.

Teoria ed esercizi, apprendere e mettere alla prova noi stessi con delle skills che sono magari soggettive, in modo da elaborare schemi propri più funzionali in termini di tempo ed energie per un determinato obiettivo (evoluzione).

Domanda - risposta - altre domande e così via. Elaborando così nuovi schemi che portano nuove soluzioni. Le comuni scoperte.

Tutto questo discorso, che è un riassunto di quello che ho sentito dentro leggendo la parolina "educare", nasce dal riflesso dello stesso non verso l'esterno, cioè verso una persona che può essere una donna o un amico, ma verso l'interno, cioè verso noi stessi.

Il lavoro che facciamo su noi stessi spesso fallisce proprio perché o siamo troppo nozionistici, teorici e razionali (quando facciamo su e giù con la testa dicendo di aver capito), oppure perché siamo polarizzati alla pratica non avendo strumenti che ci possono essere offerti dall'esterno - altre strutture - inducendoci sempre allo stesso errore che ci riporta con un loop al problema iniziale (quando diciamo che le abbiamo provate tutte ma non sappiamo perché torniamo sempre allo stesso punto).

E tutto questo passa attraverso quel giudizio di cui sopra che non fa altro che auto-alimentarsi verso dentro e verso l'esterno.

Proviamo a risolvere un conflitto in uno o più modi distinti, otteniamo feedback a segno -, e ci giudichiamo.

Devo assolutamente cambiare. Forse non sono capace. Sono io / è lui che è sbagliato etc.

Stiamo dipendendo da quel giudizio come quando dipendiamo da quella persona nel momento in cui cerchiamo di svalutarla, rendendola sottomessa, riducendone le sue capacità e la sua indipendenza.

E ci dimentichiamo di lei. E ci dimentichiamo di noi.

Lavoriamo su noi stessi informandoci su quali sono i meccanismi che sono alla base dei nostri comportamenti disfunzionali, elaboriamo qualche schema, qualche piccolo esercizio, qualche esperienza diretta che possiamo praticare in modo più o meno costante, apprendiamolo da noi, apprendiamolo, con UMILTA', dall'esterno, imparando magari a riconoscere quali sono quelle fonti da cui possiamo abbeverarci (distinguendo i dispensatori di veleno - soluzioni rapide ed efficaci).

Istruzione, educazione ed assenza di giudizio.

Modificato da sasa4
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^'V'^
4 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Più carbone.JPG

 

Più carbone! Più carbone! 

300

Beh dai, 294. 

Un piccolo sforzo c'è stato. 

Alla fine mi han tirato giù dal letto due ragazze che avevano lasciato da me delle scarpe e dei vestitini prima del lockdown, con quella faccia gonfia e rincoglionito dal sonno, a non connettere... avrei voluto inviare un video insieme ma dovevo darmi una lavata alla faccia e vestirmi e dovevano scappare che erano venute con un passaggio in macchina e le aspettavano. 

Allora inizio ad inviare qualcosa lo stesso anche se non siete 300, perché io da parte mia potevo essere con due teen e invece sono da solo che cammino col selfie stick, così siamo pari per inadeguatezza e quasi quasi era tutto perfetto game.

 

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Tony Montana

Lancio l'operazione linka il thread.

 

Un thread a cui sono molto affezionato, siccome è quello in cui ho "conosciuto" o meglio notato Aivia*, è questo:

* Come molti, all'inizio ho pensato "Ma che cazzo vuole questo?!"

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Back Door Man
1 ora fa, Tony Montana ha scritto:

Lancio l'operazione linka il thread.

 

Un thread a cui sono molto affezionato, siccome è quello in cui ho "conosciuto" o meglio notato Aivia*, è questo:

* Come molti, all'inizio ho pensato "Ma che cazzo vuole questo?!"

Appena letta l'introduzione.

Metto lo Spin Off in "2 Read".

Grazie per il link al thread.

Modificato da BackDoorMan68
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^'V'^
1 ora fa, Tony Montana ha scritto:

Lancio l'operazione linka il thread.

 

Un thread a cui sono molto affezionato, siccome è quello in cui ho "conosciuto" o meglio notato Aivia*, è questo:

* Come molti, all'inizio ho pensato "Ma che cazzo vuole questo?!"

Che falotica coincidenza, il bouquet di significati da allora aggiunti che offre è pieno, rifinito, risonante e a un tempo sintetico, elegante e poetico:

Ho raggiunto la spettralità totale KU (lei mi ha raggiunto nella resa del sistema di me alla più divina e selvaggia delle potenze: me) durante questo lockdown e ne volevo parlare ma ho mille altre cose da fare e di corsa... così rimandavo. 

Allora potrei leggere, ma anche aggiungere nell'audio la chiusura del pentacolo, tra l'altro solo ora ci penso... quel thread non è incompleto. 

Fiamma, è la sua compiutezza. 

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