Vai al contenuto

Il bambino e la bambina


Qualcuno

Messaggi raccomandati

Qualcuno

Mi fa sempre piacere riassaporare l'emozione di tornare in questo forum dopo tanto tempo :')

E' soprattutto in questo periodo che ho filosofeggiato sulla fase di approccio nelle situazioni sempre imprevedibili del day game (e si sa che se uno filosofeggia e basta non ottiene molto... 😛)

Detto questo, dato il profumo della primavera nel vento e di un virus nell'aria, ci tengo ad aprire un topic e trattarlo in un ampio spettro di punti di vista. Si perché ho voglia di approfittare del covid per perfezionare una parte del mio gaming di cui non sono ancora soddisfatto (causa poca pratica, ovviamente).

Certamente alcuni potrebbero pensare che discutere di questo argomento coi tempi che corrono non sia una gran furbata... eh... lo so, ma lasciatemi libero di andare controcorrente 🙃

Quindi... la mia proposta per voi è di parlarmi (con il cuore e con la mente) di quello che è per voi l'approccio casuale in condizioni imprevedibili. Dalle anime più romantiche vorrei sentire il loro mondo interiore di quei magnifici momenti, dai filosofi il significato (emotivo, esistenziale, logico) che date all'approccio con una sconosciuta, dai poeti un loro pensiero improvvisato, dagli appassionati di sociologia le loro teorie al riguardo (sia banali che complesse), dai più pragmatici le loro avventure, esperienze ed insegnamenti, dagli ossessionati della tecnica i loro trucchetti preferiti (esiste un equivalente del cubo per rompere il ghiaccio?) e dalle ragazze che mi facciano vedere questo particolare momento dal filtro dei loro occhi ❤️

Non sono esclusi neanche i pareri dei più timidi e novelli, perché l'analisi del loro vivere momenti come questi (che la vita offre inesorabilmente a tutti) sarà di grande aiuto a chiunque sappia comprendere tra le righe le verità che anche nelle loro riflessioni si nascondono 🪐

 

Sapete... quello sguardo di un solo attimo che ingenuamente speri di poter rapire col tuo esistere, dicendogli "qualcosa, qualunque cosa, possibilmente quasi sufficientemente intelligente" 😝. Quel cuore, che con alcune batte più e con alcune meno. Quel flusso che senti volare via sapendo che, con gentile freddezza, non ammette errori o ripensamenti. Quell'entrare improvvisamente nella vita di un'altra persona, anche se solo per poco. Quel buttarsi in una bellezza di eventi che nessun libro accademico riesce mai a fotografare perfettamente.

Ecco... di quell'attimo fuggente vorrei mi parlaste 🌸🍃

 

Quanto dirò di seguito sono i miei pensieri e i miei interrogativi sull'argomento. Potete tranquillamente evitarne la lettura, se non per pura curiosità.

Per cominciare dirò quali sono, a mio avviso, le necessità a cui bisogna andare incontro quando ci si scopre a vivere quell'attimo fatale, in cui il vostro bambino interiore incontra lo sguardo della fanciulla che, improvvisamente, è la più bella dell'universo, qualunque sia il voto che gli possiate dare.

  • Mindset: Molto banalmente, a parte la questione dell'autostima, è sempre bene trovarsi a vivere quell'istante con una mente quieta dai tipici sentimenti negativi. A dire il vero, se non si è calmi interiormente, quasi mai sarà possibile ascoltare pienamente il proprio corpo in quello stato di sentimento atavico (quella chimica) che ci sembra tirare dolcemente, come un filo, verso un possibile destino. ["quando due individui si incontrano nasce sempre qualcosa di nuovo" cit. pokemon 😜]. Per il resto, è già chiaro che il mindset agisce direttamente sul linguaggio del corpo (anche sorriso e sguardo, certamente gli indizi più sinceri ed importanti), ed altrettanto si sa che un mindset basso tira fuori il nostro zingaro interiore mentre uno falsamente alto tira fuori il nostro sè co***one. L'equilibrio e l'onestà con sé stessi si rivela necessaria.
  • Aspetto esteriore: Non è necessario in sé, se non per facilitare il game. E' strettamente legato al mindset: se esteriormente fai schifo, non puoi biasimare il tuo bambino interiore di sentirsi un po' demente. Questo comprende l'aspetto fisico e la salute ["mens sana in corpore sano"], lo stile di abbigliamento e il linguaggio del corpo (che, come detto, è sempre in funzione del mindset). Non è dunque necessario per il game in sé, ma per l'inevitabile effetto che ha sul proprio mindset, che a catena poi condizionerà il game e tutto il resto.
  • Contesto ed adattamento: Qui si apre un mondo, per vari motivi. Il fatto è che la vita è continuamente mutevole, le situazioni sono sempre uniche (gli schemi sono frutto del nostro ragionamento ed osservazione, una sorta di adattamento della mente umana al fenomeno del panta rhei). E' da questa condizione che nasce la necessità di "calibrare" il game; ci si affaccia ad una situazione con degli schemi anche validi, ma è l'abilità della calibrazione a differenziarci dalla freddezza robotica e razionale, a renderci umani e a donarci quella qualità di sincerità e naturalezza. E la calibrazione, purtroppo o per fortuna, passa necessariamente dall'esperienza e dalla pratica. Ma a parte questo, non sempre una ragazza sarà alla portata del vostro raggio d'azione, o la vostra mente abbastanza lucida da essere in grado di approfittare di un'occasione. Può esserci una difficoltà concreta ad adattarsi ad un particolare contesto, a volgerlo al meglio o a sfruttarlo con creatività così come si presenta. In alcuni casi (e questa è stata per me una lezione importante e divertente) bisogna saper lasciare andare. Saper lasciare andare vi lascia a mani vuote ma con il cuore più leggero. Rifiutare di uscire sconfitti dal destino produce ansia e ben pochi benefici. Ma noi non siamo qui per imparare l'arrendevolezza :lookaround: perciò è sempre buona cosa essere onesti con sé stessi anche su questo: non tutte le occasioni ci sono inaccessibili, anche se a volte non abbiamo la possibilità di capirlo a priori. Io stesso, che così ipocritamente vi parlo, molte volte ho perso occasioni che, col mio libero arbitrio e coraggio, avrei potuto cogliere; credo sia questo che genera il vero rimorso, almeno quando la posta emotiva in ballo è alta.
  • Coraggio: Capite quindi quanto sia inevitabile avere coraggio. Per i più smaliziati appare evidente che non si può avere coraggio senza che ci sia la paura. E qui, naturalmente, si ritorna al mindset. Ma sapete... credo ci sia un legame piuttosto sottile tra la paura e la creatività. La creatività è quel potere speciale, destinato a noi mortali, che ci permette di affrontare in modo piuttosto elegante la mutevolezza della vita. Il "cambiamento" (dal punto di vista dell'individuo) è l'essenza stessa dell'ignoto. Ed è l'ignoto che ci mette paura. Funziona così: assistiamo ad un evento (come, per esempio, incrociare lo sguardo di una ragazza che ci fa battere il cuore). L'interazione con un individuo diverso da noi, necessariamente, genererà una serie di eventi concatenati tra loro, frutto di una straordinaria quantità di variabili che alla nostra mente non è dato di prendere consapevolezza appieno nel presente, figuriamoci poterli prevedere, razionalizzare e schematizzare... e figuriamoci farlo mentre quell'angelo ci guarda con quegli occhi da cerbiatto per pochi secondi 😅. Nasce perciò l'esigenza, per la mente, di creare immagini (tutto questo avviene in un istante di tempo, tanto che il corpo spesso sintomatizza addirittura prima che la nostra mente prenda consapevolezza dell'immagine che ha scatenato le emozioni). Sono proprio queste immagini, tentativi di riempimento del vuoto che contraddistingue l'ignoto, a generare quello che chiamiamo "paura". Ovviamente, la nostra mente inconscia non è brutta e cattiva; ha semplicemente il suo modo, biologico e strutturale di agire, difendersi ed adattarsi. Il coraggio è il proverbiale "tuffo nell'ignoto", la spinta necessaria all'agire (più o meno ingenuamente, superficialmente o stupidamente).
  • Creatività: La creatività, invece, cos'è e cosa fa? E' anch'esso un meccanismo, non dissimile dalla creazione di immagini da parte della mente per riempire il vuoto dell'ignoto. Tuttavia, sebbene credo funzioni anch'esso tramite immagini, non ha lo scopo di dare un senso personale alla mutevolezza della vita. Non è limitato al punto di vista di una coscienza perché la creatività non ha nulla a che fare con noi in quanto individui. E' legato, piuttosto, a noi in quanto esistenze, un processo dell'arte. E' il meccanismo per cui quella magnifica sequenza improvvisata di note al pianoforte viene eseguita automaticamente, con la sincerità del corpo e dei sensi, senza l'intrusione della testa e dei tecnicismi. I tecnicismi ci sono ancora, eppure non sono i concetti tecnici a farti agire di conseguenza... è il tuo corpo a muoversi sull'onda di tecnicismi interiorizzati, che hanno così lo spazio di colorarsi di ciò che esce dal nostro cuore. Per riuscire in questo, anche in questo caso, l'esperienza è necessaria. La relazione che c'è tra creatività e paura è sottile, perché, di fatto, in un momento creativo la paura smette di essere. Non è che non ci sia (credo), ma semplicemente non viene più percepita. Laddove la paura, essendo frutto di immagini della mente, esiste nel tempo (dallo scambio di sguardi con la cerbiatta fino all'immagine di un mostro mangia-anime che ti dà 2 di picche), la creatività fluttua nel presente. Ed è fluttuando nel presente che sfugge al tempo, e così anche alla paura. La creatività non è una qualità del coraggio, ma una prerogativa dell'esistere.
  • Osservazione: Molto brevemente, senza osservazione non si va da nessuna parte. Bisogna osservare per permettere alla creatività di mettersi in moto. E' molto semplice: l'osservazione, in quanto attenzione alla realtà delle cose, è un atto del presente. Non si può creare una formula matematica (per me la matematica è anche un fatto di creatività) senza aver prima osservato un fenomeno nel suo svolgersi. Nulla si può creare senza la dovuta attenzione a ciò che viene offerto alla nostra coscienza. Migliore è la qualità dell'osservazione, maggiore è l'eleganza del frutto della creatività.

Detto ciò, per quanto si possa idolatrare la creatività, la paura continua ad esserci, il coraggio continua ad essere essenziale e la mutevolezza della vita rimane e rimarrà sempre un qualcosa di più grande di noi. E' proprio per questo motivo, io credo, che siamo tutti qui, in questo forum o per le strade a prendere rifiuti, distesi nel letto abbracciati con la nostra donna o da soli con la nostra mano. La donna, in un modo o nell'altro, è il massimo orgoglio del divino, perché ha in sé il potere di donarci lo specchio col quale, semplicemente guardandoci, generiamo i frutti dell'evoluzione umana.

Il momento dell'approccio con una ragazza, soprattutto nei contesti "improbabili" è una degli avvenimenti più eccitanti della vita, uno di quei pochi che ci permettono con la facilità di un istante di riportarci davvero bambini. E riuscire a vedere, nella ragazza, la sua bambina che riaffiora è uno dei momenti più importanti dell'esistenza, qualcosa (io sento) direttamente connesso col destino personale di ognuno di noi (ragionamento che può essere tranquillamente falso, ma in fondo che importa di questo ad un'anima romantica? :give_rose:). Da questa riflessione nasce il titolo "il bambino e la bambina".

 

 

Si, ma dopo tutte questo romantico filosofare da quattro soldi... mica posso andare da una ragazza che non mi conosce (magari dovendo costringere il cane tirandolo al guinzaglio) e iniziare a dire "qualcosa, qualunque cosa, purché sia un minimo intelligente" mentre il cane tira testardamente nella direzione opposta...

o forse si? 🌸

:hi:

 

  • Mi piace! 1
  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

16 minuti fa, Qualcuno ha scritto:

La donna, in un modo o nell'altro, è il massimo orgoglio del divino, perché ha in sé il potere di donarci lo specchio col quale, semplicemente guardandoci, generiamo i frutti dell'evoluzione umana

Wow

Non so se tu faccia lo scrittore ma questa frase è degna di uno che scrive per mestiere

Anche tutto il pezzo è bellissimo e scritto veramente bene, non un errore grammaticale ed è già tanto

Mi piace leggere di romanticismo, e sulla carta sono un'inguaribile romantica. Poi dal vivo faccio altro ma questi son dettagli

Link al commento
Condividi su altri siti

Qualcuno
Inviato (modificato)
21 ore fa, Edo ha scritto:

Wow

Non so se tu faccia lo scrittore ma questa frase è degna di uno che scrive per mestiere

Anche tutto il pezzo è bellissimo e scritto veramente bene, non un errore grammaticale ed è già tanto

Mi piace leggere di romanticismo, e sulla carta sono un'inguaribile romantica. Poi dal vivo faccio altro ma questi son dettagli

grazie per le belle parole :rolleyes: non sono uno scrittore, ma certamente mi piace la bella scrittura... sarebbe anche bello se parlassi come scrivo, ma si sa che non sempre ci si riesce 😆

a parte questo, ho creato il thread proprio per conoscere quel “son dettagli” di cui parli... anzi, sia quelli sia il vissuto romantico.

e quindi, ti va di parlarmene? come vedi, anche solo nel tuo immaginario per esempio, un approccio piacevole in una comune mattina da parte di un ragazzo che non conosci? ed uno spiacevole invece?

 :anon:

 

Modificato da Qualcuno
Link al commento
Condividi su altri siti

Qualcuno
Inviato (modificato)

mi sento in obbligo di linkare un altro thread piuttosto simile a questo, cercando così di farmi perdonare la ridondanza che ho creato aprendo il mio post :azz:

scusate, non l'avevo proprio visto

 

Modificato da Qualcuno
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...