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Il simbolo dell’Uroboro


giannicarlo

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giannicarlo

Una volta qualcuno mi disse su questo forum che sono come il serpente che si mangia la coda. Non riuscì bene a capire cosa intendesse lì per lì e non ricordo nemmeno bene il termine che utilizzo per definirlo ( auto - qualcosa).

Penso di aver capito che pecco nell'ascolto, parlo spesso di me stesso senza prendere veramente in considerazione ciò che l'altro ha da dirmi.

Volevo sapere se qualcuno potesse spiegarmi meglio il significato di questo simbolo e se conosce un modo per migliorare questa parte di me.

Da una parte penso di prendere più in considerazione ciò che dico io perché penso realmente di saperne di più o di aver vissuto esperienze più "importanti".

Dall'altra capisco che un atteggiamento simile tenda a far scappare le persone piuttosto che avvicinarle, anche perché chi vuole un "so tutto io" vicino?

Me ne sono accorto dopo una chat con una ragazza, e rileggendone altre vecchie ho notato che spesso e volentieri parlo di me anche quando sarebbe meglio far si che lei parli di se, che si senta accettata e ascoltata.

 

 

 

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12 minuti fa, giannicarlo ha scritto:

perché penso realmente di saperne di più o di aver vissuto esperienze più "importanti".

Pensi di saperne di più in qualsiasi argomento che viene trattato ? O che le tue esperienze siano sempre le più importanti? 

In ogni caso é davvero apprezzabile che tu abbia notato questo di te stesso e voglia migliorarti 

(Tutto bene in post quarantena? :)) 

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giannicarlo
8 ore fa, Alexis2 ha scritto:

Pensi di saperne di più in qualsiasi argomento che viene trattato ? O che le tue esperienze siano sempre le più importanti? 

Ciao @Alexis2 / Fragolina, grazie per la risposta.

A volte mi capita di voler predominare, anche se pensandoci bene sono molto predisposto all'ascolto quando si tratta di qualcosa di cui so di non essere capace o voglio imparare. Rispetto alle esperienze so di averne vissute molte, di vario tipo e probabilmente tendo a monopolizzare la conversazione su ciò che sono le mie in primis. Ritengo comunque che il problema si ponga più via chat, quando ancora non conosco qualcuno/a di persona. Solitamente a chi mi conosce in giro ispiro spesso positività (nelle mie giornate buone) e so mantenere una attenzione molto alta sulla mia persona. A volte capita che ragazze a cui magari avevo scritto su instagram e da cui non avevo ricevuto risposta mi inizino a scrivere loro dopo avermi conosciuto dal vivo, anche se aimè spesso e volentieri mando tutto a rotoli poiché il mio livello di chat game non è dei migliori.

9 ore fa, Alexis2 ha scritto:

(Tutto bene in post quarantena? :)) 

Massi dai, avrei tanto da raccontare ma evito di monopolizzare il tutto anche qui 🙂

Tu invece? come te la sei passata?

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1 ora fa, giannicarlo ha scritto:

sono molto predisposto all'ascolto quando si tratta di qualcosa di cui so di non essere capace o voglio imparare

Non sei predisposto all'ascolto invece quando é qualcosa che sai già? 

Magari ci sono aspetti o sfumature di qualcosa che conosci ma che altri hanno interpretato in modo diverso.. che potrebbero portarti a scoprire nuove prospettive, c'hai mai pensato? 

1 ora fa, giannicarlo ha scritto:

so mantenere una attenzione molto alta sulla mia persona.

E sugli altri tu la mantieni? 

1 ora fa, giannicarlo ha scritto:

Ritengo comunque che il problema si ponga più via chat,

Secondo me se lo fai dal vivo, poi ti viene spontaneo farlo sempre, chat compresa, e 'migliori' anche li

Quello dell'ascolto é un tema veramente interessante nell'ambito delle relazioni umane. Io conosco pochissime persone che sanno ascoltare veramente e che lo fanno perché lo vogliono davvero, non per auto imposizione o gentilezza. E c'é differenza

Penso che sia bello 'educarsi' all'ascolto degli altri, se ti rendi conto che non lo fai abbastanza

1 ora fa, giannicarlo ha scritto:

Massi dai, avrei tanto da raccontare ma evito di monopolizzare il tutto anche qui 🙂

Tu invece? come te la sei passata?

Che ti é successo? 

Io tutto bene, mi sto riabituando un po' alla vita com'era in pre quarantena, ma certe cose sono ancora strane e irreali, quasi diverse

1 ora fa, giannicarlo ha scritto:

Fragolina, grazie per la risposta

😘

Modificato da Alexis2
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giannicarlo
8 ore fa, Alexis2 ha scritto:

Non sei predisposto all'ascolto invece quando é qualcosa che sai già? 

Ecco questa frase mi ha fatto pensare. Forse più che essere un problema d'ascolto è l'intento con la quale si inizia una conversazione.

L'avere ragione a volte prevale, come se si iniziasse una conversazione ma senza essere realmente interessati a ciò che l'altro ha da dire.

8 ore fa, Alexis2 ha scritto:

Magari ci sono aspetti o sfumature di qualcosa che conosci ma che altri hanno interpretato in modo diverso.. che potrebbero portarti a scoprire nuove prospettive, c'hai mai pensato? 

E sugli altri tu la mantieni? 

Certo ma è difficile metterlo in pratica. Dipende anche dalla persona che ho davanti. Ho notato che con persone testarde che vogliono sempre avere ragione finisco spesso per mettermi sullo stesso piano e mi infastidisce che "loro" siano così, ma questo denota lo stesso errore in me stesso.

Come se sentissi ma non ascoltassi veramente. Di fatti mi sono reso conto di non saper sempre cogliere i sotto intesi che ci sono nella comunicazione, le emozioni che portano una persona a dire ed esprimersi in un determinato modo che a mio avviso sono importantissime per entrare in empatia con chi abbiamo di fronte.

9 ore fa, Alexis2 ha scritto:

 Secondo me se lo fai dal vivo, poi ti viene spontaneo farlo sempre, chat compresa, e 'migliori' anche li

Quello dell'ascolto é un tema veramente interessante nell'ambito delle relazioni umane. Io conosco pochissime persone che sanno ascoltare veramente e che lo fanno perché lo vogliono davvero, non per auto imposizione o gentilezza. E c'é differenza

Penso che sia bello 'educarsi' all'ascolto degli altri, se ti rendi conto che non lo fai abbastanza

Sono d'accordo con te. Già il modo in cui elabori le domande mi da modo di capire che sei una buona ascoltatrice. Forse è per questo che andiamo d'accordo :)

9 ore fa, Alexis2 ha scritto:

Che ti é successo? 

Devo dire che è stato un periodo inaspettato che mi ha dato tanto. Ho convissuto per 2 mesi e anche se ho compreso che non era cosa (l'ho lasciata) mi ha fatto realizzare molte cose di cui non mi ero reso conto nelle precedenti relazioni. Ho scelto di chiudere le porte ad una dipendenza che mi accompagnava da anni e ho iniziato ad allenare il mio fisico. Ho fatto un orto nel giardino condominiale che era completamente dismesso, rendendolo apprezzabile anche se non ancora ultimato. Ho riscoperto la lettura dei libri ( sto leggendo " i pilastri della terra") che mi ha sorpreso per i valori e l'intensità con cui mi sta trasportando. 

9 ore fa, Alexis2 ha scritto:

Io tutto bene, mi sto riabituando un po' alla vita com'era in pre quarantena, ma certe cose sono ancora strane e irreali, quasi diverse

😘

A cosa ti riferisci? cosa ti sembra sia cambiato?

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Gainsbourg

Ciao Giannicarlo,

l'Uroboro è il simbolo antichissimo di un serpente (o drago) che divora la propria la coda

 

E devo dire che forse non c'entra niente o forse c'entra molto

del modo con cui tu descrivi te stesso

 

L'uroboro infatti sta li' a dirti che

prima o poi tornerai da dove sei venuto

e le cose che dai, ti torneranno indietro

per poi forse poterle dare di nuovo via, ad altri, altrove

in un gioco che non finisce mai

una ruota che ci vede cingerci

a volte come la gabbia di un criceto

a volte come un giocoso hula hoop

 

tu non hai il potere di far si che questa ruota smetta di girare

ma hai il potere di scegliere cosa scambiare

sapendo, come ti ho detto,

che prima o poi quello che dai ti tornerà

 

e scegliere cosa scambiare significa scegliere quanto riccamente vivere

poichè essere ricchi

non dipende da quanto si possiede

ma appunto da quanto si può dare agli altri

 

poichè quello che rimarrà a noi non serve a nulla

e si fredderà immobile nell'universo

quello scambi invece sarà vita

che si trasforma e che genererà altro

 

Ricordati però che non puoi scambiare se non ricevi

non puoi dare, a tua volta, se non hai ricevuto,

sembra un discorso complesso ma in realtà è molto semplice,

si tratta in sostanza di avere testa aperta e occhi limpidi

Significa avere coscienza di guardare altro, oltre sè

 

Pensa bene a tutto questo amico mio

pensa soprattutto a quanto è bello e vivido un mondo così incerto e aperto

rispetto alla fredda e solitaria certezza di se stessi

 

 

 

 

 

  • Grazie! 3
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giannicarlo
Inviato (modificato)
2 ore fa, Gainsbourg ha scritto:

Ciao Giannicarlo,

l'Uroboro è il simbolo antichissimo di un serpente (o drago) che divora la propria la coda

 

E devo dire che forse non c'entra niente o forse c'entra molto

del modo con cui tu descrivi te stesso

 

L'uroboro infatti sta li' a dirti che

prima o poi tornerai da dove sei venuto

e le cose che dai, ti torneranno indietro

per poi forse poterle dare di nuovo via, ad altri, altrove

in un gioco che non finisce mai

una ruota che ci vede cingerci

a volte come la gabbia di un criceto

a volte come un giocoso hula hoop

 

tu non hai il potere di far si che questa ruota smetta di girare

ma hai il potere di scegliere cosa scambiare

sapendo, come ti ho detto,

che prima o poi quello che dai ti tornerà

 

e scegliere cosa scambiare significa scegliere quanto riccamente vivere

poichè essere ricchi

non dipende da quanto si possiede

ma appunto da quanto si può dare agli altri

 

poichè quello che rimarrà a noi non serve a nulla

e si fredderà immobile nell'universo

quello scambi invece sarà vita

che si trasforma e che genererà altro

 

Ricordati però che non puoi scambiare se non ricevi

non puoi dare, a tua volta, se non hai ricevuto,

sembra un discorso complesso ma in realtà è molto semplice,

si tratta in sostanza di avere testa aperta e occhi limpidi

Significa avere coscienza di guardare altro, oltre sè

 

Pensa bene a tutto questo amico mio

pensa soprattutto a quanto è bello e vivido un mondo così incerto e aperto

rispetto alla fredda e solitaria certezza di se stessi

Queste parole mi hanno lasciato una profonda dolcezza mista ad un senso di incertezza. Non riesco a comprenderle pienamente.

C'è qualcosa di mistico in ciò che dici, impercettibile allo sguardo, che va oltre le apparenze ma mi è piaciuto molto.

Mi piacerebbe approfondire il discorso anche se penso non ci sia molto altro da dire ma in caso volessi a me farebbe piacere.

Grazie @Gainsbourg

 

 

Modificato da giannicarlo
  • Grazie! 1
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11 ore fa, giannicarlo ha scritto:

Ecco questa frase mi ha fatto pensare. Forse più che essere un problema d'ascolto è l'intento con la quale si inizia una conversazione.

L'avere ragione a volte prevale, come se si iniziasse una conversazione ma senza essere realmente interessati a ciò che l'altro ha da dire.

Forse sono due cose differenti.

C'è l'ascolto dell'altro e poi l'interesse che si sviluppa per quello che dice. Ovvio che ascoltiamo più volentieri chi ci stimola. Peró essere predisposti all'ascolto dell'altro è più un discorso di base, poi viene il resto

11 ore fa, giannicarlo ha scritto:

Di fatti mi sono reso conto di non saper sempre cogliere i sotto intesi che ci sono nella comunicazione, le emozioni che portano una persona a dire ed esprimersi in un determinato modo che a mio avviso sono importantissime per entrare in empatia con chi abbiamo di fronte.

Già il fatto che ti sei reso conto che a volte non lo fai é un bel passo di consapevolezza. Adesso che lo sai ti basta un po' più di attenzione in più per vedere quelle sfumature che puoi cogliere quando ascolti davvero qualcuno 

 

11 ore fa, giannicarlo ha scritto:

Devo dire che è stato un periodo inaspettato che mi ha dato tanto. Ho convissuto per 2 mesi e anche se ho compreso che non era cosa (l'ho lasciata) mi ha fatto realizzare molte cose di cui non mi ero reso conto nelle precedenti relazioni. Ho scelto di chiudere le porte ad una dipendenza che mi accompagnava da anni e ho iniziato ad allenare il mio fisico. Ho fatto un orto nel giardino condominiale che era completamente dismesso, rendendolo apprezzabile anche se non ancora ultimato. Ho riscoperto la lettura dei libri ( sto leggendo " i pilastri della terra") che mi ha sorpreso per i valori e l'intensità con cui mi sta trasportando. 

Sei stato veramente produttivo 🙂

Le convivenze e in più in quarantena non sono cose facili, eh

11 ore fa, giannicarlo ha scritto:
21 ore fa, Alexis2 ha scritto:

 

A cosa ti riferisci? cosa ti sembra sia cambiato?

Semplicemente al fatto che riprendere certe abitudini o riprendere a fare certe cose dopo un po' che non le facevo richiede un po' di rodaggio

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giannicarlo
17 ore fa, Gainsbourg ha scritto:

Ciao Giannicarlo,

l'Uroboro è il simbolo antichissimo di un serpente (o drago) che divora la propria la coda

 

E devo dire che forse non c'entra niente o forse c'entra molto

del modo con cui tu descrivi te stesso

 

L'uroboro infatti sta li' a dirti che

prima o poi tornerai da dove sei venuto

e le cose che dai, ti torneranno indietro

per poi forse poterle dare di nuovo via, ad altri, altrove

in un gioco che non finisce mai

una ruota che ci vede cingerci

a volte come la gabbia di un criceto

a volte come un giocoso hula hoop

 

tu non hai il potere di far si che questa ruota smetta di girare

ma hai il potere di scegliere cosa scambiare

sapendo, come ti ho detto,

che prima o poi quello che dai ti tornerà

 

e scegliere cosa scambiare significa scegliere quanto riccamente vivere

poichè essere ricchi

non dipende da quanto si possiede

ma appunto da quanto si può dare agli altri

 

poichè quello che rimarrà a noi non serve a nulla

e si fredderà immobile nell'universo

quello scambi invece sarà vita

che si trasforma e che genererà altro

 

Ricordati però che non puoi scambiare se non ricevi

non puoi dare, a tua volta, se non hai ricevuto,

sembra un discorso complesso ma in realtà è molto semplice,

si tratta in sostanza di avere testa aperta e occhi limpidi

Significa avere coscienza di guardare altro, oltre sè

 

Pensa bene a tutto questo amico mio

pensa soprattutto a quanto è bello e vivido un mondo così incerto e aperto

rispetto alla fredda e solitaria certezza di se stessi

Stamattina mi è sorta una domanda spontanea. Chi sono io?

Se non sono il mio corpo,ne la mia mente vuol dire che c'è qualcosa di terribilmente assopito in me, che non ho guardato per anni.

A volte riesco a scorgerlo grazie alla lettura, quando mi emoziono per le gesta eroiche ed onorevoli di un muratore, o l'amore di una madre per il proprio figlio.

Non so guardare ancora oltre me stesso ma penso di aver compreso meglio ciò che intendevi con questo messaggio.

Spero di rendermene conto prima o poi.

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