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Il declino del pene


NiceGirl

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Back Door Man
21 minuti fa, lucerosa ha scritto:

Piccolo ot: una conoscente di mia mamma fece questa pratica con il primo dei suoi 3 mariti. Forse strinse troppo, o forse si gonfiò molto, fatto sta che dovettero correre in ospedale perché era diventato tutto viola e non riuscivano più a scioglierlo... 

Quindi fate molta attenzione. 

Ci sono un sacco di incidenti classici che possono capitare se si fanno cose senza know how. Il che non vuol dire che se te le sei studiate prima non possano accadere incidenti. Certe cose sono a rischio, punto.

A volte diventano barzellette, se non fosse che qualcuno si fa male davvero.

Non sto a enumerare ma di incidenti classici ce ne sono tanti.

Molti iniziano con "In Pronto Soccorso è arrivato un Tizio / una Tizia / due Tizi che..." segue descrizione dell'incidente occorso.

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Aggiungo questa postilla per collegarmi ad un commento di BrianBoru (veramente brutto chiamare uno per nick, ma implicazioni del forum) perché come scritto da lui ho visto già da altre parti scrivere qualcosa che dimostra che c'è un pò di confusione nelle informazioni o alcune di esse si ignorano proprio.

Un calciatore professionista a 35 anni smette di giocare, mentre ha già iniziato sin da piccolo e trova il suo apice circa verso i 27-28 anni, dove bilancia prestazione fisica a esperienza che si traduce in una prontezza maggiore nel risolvere problemi attuali nel modo più funzionale possibile.

Che poi sarebbe la spiegazione della parola abilità.

Ogni atto motorio rappresenta un problema da risolvere, una comprensione rapida, istantanea di tanti stimoli esterni che vengono captati dal sistema percettivo, i quali, elaborati in modo più o meno cosciente dal nostro sistema operativo, generano una risposta, l'output.

Se il comportamentismo ignorava, come nelle black box, tutto il contenuto interno dell'organismo, già il gestaltismo ed il cognitivismo avvicinandoci a quelle che sono le correnti attuali di pensiero e di studio sul comportamento, l'apprendimento ed altre funzioni superiori, definivano l'organismo come elemento centrale nella elaborazione degli stimoli, di ciò che in sostanza ci circonda.

Se un calciatore è più abile di un altro in senso generale o per un determinato gesto, è dovuto ad una diversa strutturazione del SNC, ma non parlo di qualche neurotrasmettitore buttato qui e là, parlo proprio di un sistema di funzionamento diverso.

Se qualcosa funziona in modo simile ma diverso, allora cambierà il modo in cui esso possa percepire gli stimoli, elaborarli e generare risposte.

Tutti calciamo un pallone, ma come ci coordiniamo nello spazio? come ci coordiniamo rispetto al pallone? come vediamo la porta? come vediamo la superficie di appoggio? e cosi via.

E questo accade in T1 (tempo 1), T2, T3 e a seguire. Un rapporto dinamico tra natura ed individuo, scambio continuo di informazioni, flusso costante.

Argomento di cui si potrebbe parlare per giorni, ma è per far capire che ogni secondo di vita è un cambiamento nel sistema operativo.

Con l'evoluzione e l'aumento dell'aspettativa di vita l'asticella si sta spostando un pò più in là, anche se ad aumentare non è tanto il lifespan relativo ad un corpo in piena funzione, quanto relativo alla senilità.

Viviamo più da vecchi.

Il che potrebbe essere un vantaggio se gli anziani fossero illuminati, davvero esperti, ma (almeno quelli attuali) dato che ci capiscono meno dei giovani, non possono adempiere al ruolo di guida, di leadership vera e propria, e portare un effettivo cambiamento nella qualità di vita della maggior parte della popolazione.

Almeno per quanto riguarda quella parte di anziani che fanno parte del sistema anarchico (lo chiamano democratico comunemente) che ad una certa età vengono portati in RSA per evitare depressione, angoscia ed altre comorbidità correlate all'età avanzata. Quelli del sistema oligarchico, alcuni dei quali li vedete in TV a recitare parti come nelle più famose telenovelas argentine, certo che capiscono come va il mondo, ed infatti lo portano dove vogliono loro, al controllo delle masse oggi sempre più semplice.

Tornando al discorso età, chiaro che a 35 anni il livello ormonale non sarà basso in termini assoluti, ma rispetto ai 20 anni sarà inferiore, e se aggiungiamo il fumo, la monogamia prolungata, lo stress lavoro-correlato, vuoi altri problemi sociali, vuoi scazzi vari, allora la somma di tutto dà un risultato.

Si tratta di aspetti qualitativi e quantitativi.

Non so dove leggevo nel forum una discussione riguardo il DHT e l'alopecia androgenetica, che il derivato androgenico non dovrebbe comportare il tipico pattern della calvizie dell'uomo. 

Certo che non sarà l'unico fattore, ma uno dei più preponderanti, ma dire che non dia alopecia perché i livelli massimi si hanno in giovane età allora vuol dire parlare senza avere una cognizione di fondo di quello che è il mondo scientifico o la medicina in particolare.

A 14 anni ci saranno livelli di esposizione durati appunto per 14 anni con un sistema operativo giovane in continuo turnover, che è in grado facilmente di riparare errori, costruire e ricostruire, gestire più funzioni contemporaneamente.

A 30 anni ci saranno 30 anni di esposizione, un sistema operativo diverso, meno abile, meno pronto, meno capace, ed è quindi a quella età, attorno infatti ai 32-33 anni, che inizia il diradamento, lo sfoltimento del cuoio capelluto ed altri fenomeni correlati.

Per questo le malattie autoimmuni si scatenano dopo i 30 anni (alterazione sistema immunitario).

Per questo il metabolismo rallenta e si inizia più facilmente a prendere peso dopo i 30 anni (alterazione termogenesi, metabolismo e componente endocrina).

Ora dico 30 anni per dire, possono essere 32, 34, non è importante il numero, è importante il concetto. Inoltre è soggettivo (ma meno di quanto pensiamo).

Il concetto è che in età più prematura riusciamo in modo più efficiente e più efficace a recepire uno stimolo e a generare una risposta in seguito ad una determinata e composita elaborazione. Dopo una certa età questo diventa sempre meno raffinato, ma basato più sulla esperienza.

È un programma genetico, ancora una volta, ha una ragione biologica.

Apprendimento - Azione - Guida. E la ruota rigira.

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Roose Bolton
14 minuti fa, sasa4 ha scritto:

Per questo il metabolismo rallenta e si inizia più facilmente a prendere peso dopo i 30 anni (alterazione termogenesi, metabolismo e componente endocrina).

 

non voglio mettermi a fare quello che insegna la medicina ai medici, ma io avevo sentito dire che questo accade se si perde massa muscolare a causa di uno stile di vita che diventa sedentario. Se uno continua ad allenarsi e conserva la sua massa muscolare, il metabolismo non dovrebbe risentirne. E' verosimile?

Che un calo ci sia è ovviamente inevitabile, ma io i 30enni che dicono " non riesco a dimagrire, la pancia mi è venuta a causa dell'età " poi li vedo ingurgitare 1500 kcal solo all'aperitivo prima di cena, e dubito che nel resto della giornata siano a digiuno, quindi... Se mi portate una persona che mangia 1200 kcal al giorno e si allena con regolarità, e facendo così ingrassa di 25 kg in un anno, chiedo scusa e mi cospargo il capo di cenere.

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Back Door Man
57 minuti fa, sasa4 ha scritto:

Aggiungo questa postilla per collegarmi ad un commento di BrianBoru (veramente brutto chiamare uno per nick, ma implicazioni del forum) perché come scritto da lui ho visto già da altre parti scrivere qualcosa che dimostra che c'è un pò di confusione nelle informazioni o alcune di esse si ignorano proprio.

Un calciatore professionista a 35 anni smette di giocare, mentre ha già iniziato sin da piccolo e trova il suo apice circa verso i 27-28 anni, dove bilancia prestazione fisica a esperienza che si traduce in una prontezza maggiore nel risolvere problemi attuali nel modo più funzionale possibile.

Che poi sarebbe la spiegazione della parola abilità.

Ogni atto motorio rappresenta un problema da risolvere, una comprensione rapida, istantanea di tanti stimoli esterni che vengono captati dal sistema percettivo, i quali, elaborati in modo più o meno cosciente dal nostro sistema operativo, generano una risposta, l'output.

Se il comportamentismo ignorava, come nelle black box, tutto il contenuto interno dell'organismo, già il gestaltismo ed il cognitivismo avvicinandoci a quelle che sono le correnti attuali di pensiero e di studio sul comportamento, l'apprendimento ed altre funzioni superiori, definivano l'organismo come elemento centrale nella elaborazione degli stimoli, di ciò che in sostanza ci circonda.

Se un calciatore è più abile di un altro in senso generale o per un determinato gesto, è dovuto ad una diversa strutturazione del SNC, ma non parlo di qualche neurotrasmettitore buttato qui e là, parlo proprio di un sistema di funzionamento diverso.

Se qualcosa funziona in modo simile ma diverso, allora cambierà il modo in cui esso possa percepire gli stimoli, elaborarli e generare risposte.

Tutti calciamo un pallone, ma come ci coordiniamo nello spazio? come ci coordiniamo rispetto al pallone? come vediamo la porta? come vediamo la superficie di appoggio? e cosi via.

E questo accade in T1 (tempo 1), T2, T3 e a seguire. Un rapporto dinamico tra natura ed individuo, scambio continuo di informazioni, flusso costante.

Argomento di cui si potrebbe parlare per giorni, ma è per far capire che ogni secondo di vita è un cambiamento nel sistema operativo.

Con l'evoluzione e l'aumento dell'aspettativa di vita l'asticella si sta spostando un pò più in là, anche se ad aumentare non è tanto il lifespan relativo ad un corpo in piena funzione, quanto relativo alla senilità.

Viviamo più da vecchi.

Il che potrebbe essere un vantaggio se gli anziani fossero illuminati, davvero esperti, ma (almeno quelli attuali) dato che ci capiscono meno dei giovani, non possono adempiere al ruolo di guida, di leadership vera e propria, e portare un effettivo cambiamento nella qualità di vita della maggior parte della popolazione.

Almeno per quanto riguarda quella parte di anziani che fanno parte del sistema anarchico (lo chiamano democratico comunemente) che ad una certa età vengono portati in RSA per evitare depressione, angoscia ed altre comorbidità correlate all'età avanzata. Quelli del sistema oligarchico, alcuni dei quali li vedete in TV a recitare parti come nelle più famose telenovelas argentine, certo che capiscono come va il mondo, ed infatti lo portano dove vogliono loro, al controllo delle masse oggi sempre più semplice.

Tornando al discorso età, chiaro che a 35 anni il livello ormonale non sarà basso in termini assoluti, ma rispetto ai 20 anni sarà inferiore, e se aggiungiamo il fumo, la monogamia prolungata, lo stress lavoro-correlato, vuoi altri problemi sociali, vuoi scazzi vari, allora la somma di tutto dà un risultato.

Si tratta di aspetti qualitativi e quantitativi.

Non so dove leggevo nel forum una discussione riguardo il DHT e l'alopecia androgenetica, che il derivato androgenico non dovrebbe comportare il tipico pattern della calvizie dell'uomo. 

Certo che non sarà l'unico fattore, ma uno dei più preponderanti, ma dire che non dia alopecia perché i livelli massimi si hanno in giovane età allora vuol dire parlare senza avere una cognizione di fondo di quello che è il mondo scientifico o la medicina in particolare.

A 14 anni ci saranno livelli di esposizione durati appunto per 14 anni con un sistema operativo giovane in continuo turnover, che è in grado facilmente di riparare errori, costruire e ricostruire, gestire più funzioni contemporaneamente.

A 30 anni ci saranno 30 anni di esposizione, un sistema operativo diverso, meno abile, meno pronto, meno capace, ed è quindi a quella età, attorno infatti ai 32-33 anni, che inizia il diradamento, lo sfoltimento del cuoio capelluto ed altri fenomeni correlati.

Per questo le malattie autoimmuni si scatenano dopo i 30 anni (alterazione sistema immunitario).

Per questo il metabolismo rallenta e si inizia più facilmente a prendere peso dopo i 30 anni (alterazione termogenesi, metabolismo e componente endocrina).

Ora dico 30 anni per dire, possono essere 32, 34, non è importante il numero, è importante il concetto. Inoltre è soggettivo (ma meno di quanto pensiamo).

Il concetto è che in età più prematura riusciamo in modo più efficiente e più efficace a recepire uno stimolo e a generare una risposta in seguito ad una determinata e composita elaborazione. Dopo una certa età questo diventa sempre meno raffinato, ma basato più sulla esperienza.

È un programma genetico, ancora una volta, ha una ragione biologica.

Apprendimento - Azione - Guida. E la ruota rigira.

Bellissimo intervento che mi dà ragione. Ho grassettato qualche punto che più mi interessava in proposito.

Da noi ci sono tabù per cui NON SI è VECCHI MAI.

Se ci fosse un attimino di intelligenza si potrebbe capire che questa affermazione è falsa e fa parte del social programming.

Intervengono poi altri meccanismi, a seconda del soggetto che lo afferma / ascolta.

Innanzitutto il voler credere in quello che ci piace credere. Poi non so: il voler negare (negazione) e altri cazzi.

Ho da parte una frase celebre in forma di screenshot.

image.jpeg.8f1d752de863d7fc92d607755c4fcdbb.jpeg

Grazie a Dio sono ateo, ma non immune ai condizionamenti.

Modificato da Back Door Man
Correzione al volo
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28 minuti fa, Roose Bolton ha scritto:

non voglio mettermi a fare quello che insegna la medicina ai medici, ma io avevo sentito dire che questo accade se si perde massa muscolare a causa di uno stile di vita che diventa sedentario. Se uno continua ad allenarsi e conserva la sua massa muscolare, il metabolismo non dovrebbe risentirne. E' verosimile?

Che un calo ci sia è ovviamente inevitabile, ma io i 30enni che dicono " non riesco a dimagrire, la pancia mi è venuta a causa dell'età " poi li vedo ingurgitare 1500 kcal solo all'aperitivo prima di cena, e dubito che nel resto della giornata siano a digiuno, quindi... Se mi portate una persona che mangia 1200 kcal al giorno e si allena con regolarità, e facendo così ingrassa di 25 kg in un anno, chiedo scusa e mi cospargo il capo di cenere.

Ho capito il tono con cui hai commentato non preoccuparti.

Il mantenere in forma il corpo, così come curare l'alimentazione, ridurre il distress lavorativo ed altri interventi sullo stile di vita certo che rallentano il processo di invecchiamento cellulare.

Ci sono diverse materie che studiano questi processi come la biologia, la biochimica, la fisiologia, capirai come non posso spiegarti alcuni dei meccanismi che partecipano a tale processo. Almeno non su un forum.

Le reazioni enzimatiche che si realizzano nelle singole cellule, ma anche nell'ambiente extracellulare avvengono in continuazione.

Si parla infatti di reazioni in quanto in risposta ad una necessità si verificano continui cambiamenti di conformazione e di stati delle molecole per raggiungere un determinato equilibrio (lo studio dei quanti e di unità ancora più piccole ha reso ancora più macroscopico lo studio di questi fenomeni).

Tutto il macchinario enzimatico (immaginalo come una fabbrica) se sottoposto a revisione, manutenzione e uso responsabile certo che lavora meglio e per più tempo.

Ma non dimentichiamo che gli enzimi vengono prodotti da geni che fanno parte del DNA, quindi esiste una programmazione di base.

Capirai che è estremamente complesso e lungo parlare di tali temi in poche righe.

Ma una cosa da comprendere è che la vita determina la fine della vita stessa nel momento in cui questa si realizza (retroazione negativa). Queste reazioni producono cioè dei cataboliti che degenerano le strutture cellulari ed extracellulari che le hanno create (ad esempio le specie radicaliche), che se in un primo momento vengono neutralizzate bene da meccanismi di neutralizzazione e riparo, in seguito prendono il sopravvento e danneggiano in modo irreversibile fino all'apoptosi (morte cellulare programmata).

Con il passare del tempo i meccanismi di controllo (che sono diversi e complessi) si rendono meno fini ed è normale, come dicevo, avere risposte meno efficaci.

Che poi le persone dicono di ingrassare facendo finta di non mangiare e dando la colpa al metabolismo, sai meglio di me che è per non entrare in dissonanza cognitiva.

Anche se ciò non è totalmente falso.

Certo farebbe molto meglio il digiuno che una alimentazione eccessiva. Appoggio totalmente un digiuno terapeutico, cosa che faccio anche io personalmente, ed è una cosa che sta prendendo piede nel mondo scientifico per trattare patologie legate all'età e oncologiche.

 

 

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Roose Bolton
1 minuto fa, Back Door Man ha scritto:

social programming.

ma prima di dare colpa alla vecchiaia avanzata e all'inevitabile morte che sta per sopraggiungere, non si potrebbe smettere di fumare e cambiare stile di vita? Io l'unico vero taboo che trovo in giro è appunto questo, la gente si rifiuta di ammettere che lo stile di vita influenza la qualità della vita stessa. Se un calciatore a 35 anni smette di giocare non vuol dire che il 35enne medio è giustificato ad avere uno stile di vita discutibile.

 

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Roose Bolton
2 minuti fa, sasa4 ha scritto:

Certo farebbe molto meglio il digiuno che una alimentazione eccessiva. Appoggio totalmente un digiuno terapeutico, cosa che faccio anche io personalmente, ed è una cosa che sta prendendo piede nel mondo scientifico per trattare patologie legate all'età e oncologiche.

Questo è molto interessante e meriterebbe un topic a parte.

Sul resto, ti ringrazio della spiegazione.

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Adesso, Roose Bolton ha scritto:

Questo è molto interessante e meriterebbe un topic a parte.

Sul resto, ti ringrazio della spiegazione.

In realtà non ti ho spiegato nulla rispetto a quello che ricordi (e a quello che sapevo qualche anno fa), ma è per chiarire che la gente parla per cercare sempre delle scusanti per alleviare il dolore (meccanismi di difesa).

Perché vuole mangiare a sbafo, vuole bere a sbafo, non vuole dormire mai ed essere sempre produttiva etc.

Ma questo fa sempre parte del modello individualista-narcisista della società attuale, iper-prestazionale, di onnipotenza.

Come i bimbi in pratica. Si torna sempre lì.

Ma i bimbi non hanno grossi meccanismi di controllo e infatti si fanno guidare naturalmente dagli adulti.

Voglio mangiare, bere e non dormire ed essere nello stesso tempo magro, muscoloso e riposato.

Sticazzi.

Segue il modello del gratta e vinci, tutto e subito.

E questo genera malcontento perché non si può raggiungere tutto ciò o solo alcuni ci riescono per qualche motivo, e si prova profonda invidia, gelosia (sempre parte della sub-personalità narcisistica).

E lì si ritorna nel bisogno indotto.

Allora hai bisogno di questo, della pillola magica, compralo e tutti i problemi si risolveranno.

Ritornando così nella spirale compulsiva.

 

Per quanto riguarda i meccanismi difensivi, se volete, leggete questa presentazione così capirete di cosa parlo quando li cito (è abbastanza riassuntivo, ma almeno capite a cosa mi riferisco):

Meccanismi Difensivi

Per quanto riguarda il digiuno come meccanismo, il digiuno come anti-aging ed il digiuno terapeutico farò un post dedicato, ricordatemelo così riprendo le fonti e cerco di organizzare un discorso (è lungo come tema ovviamente).

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BrianBoru
2 ore fa, sasa4 ha scritto:

Aggiungo questa postilla per collegarmi ad un commento di BrianBoru (veramente brutto chiamare uno per nick, ma implicazioni del forum) perché come scritto da lui ho visto già da altre parti scrivere qualcosa che dimostra che c'è un pò di confusione nelle informazioni o alcune di esse si ignorano proprio.

Un calciatore professionista a 35 anni smette di giocare, mentre ha già iniziato sin da piccolo e trova il suo apice circa verso i 27-28 anni, dove bilancia prestazione fisica a esperienza che si traduce in una prontezza maggiore nel risolvere problemi attuali nel modo più funzionale possibile.

Che poi sarebbe la spiegazione della parola abilità.

Ogni atto motorio rappresenta un problema da risolvere, una comprensione rapida, istantanea di tanti stimoli esterni che vengono captati dal sistema percettivo, i quali, elaborati in modo più o meno cosciente dal nostro sistema operativo, generano una risposta, l'output.

Se il comportamentismo ignorava, come nelle black box, tutto il contenuto interno dell'organismo, già il gestaltismo ed il cognitivismo avvicinandoci a quelle che sono le correnti attuali di pensiero e di studio sul comportamento, l'apprendimento ed altre funzioni superiori, definivano l'organismo come elemento centrale nella elaborazione degli stimoli, di ciò che in sostanza ci circonda.

Se un calciatore è più abile di un altro in senso generale o per un determinato gesto, è dovuto ad una diversa strutturazione del SNC, ma non parlo di qualche neurotrasmettitore buttato qui e là, parlo proprio di un sistema di funzionamento diverso.

Se qualcosa funziona in modo simile ma diverso, allora cambierà il modo in cui esso possa percepire gli stimoli, elaborarli e generare risposte.

Tutti calciamo un pallone, ma come ci coordiniamo nello spazio? come ci coordiniamo rispetto al pallone? come vediamo la porta? come vediamo la superficie di appoggio? e cosi via.

E questo accade in T1 (tempo 1), T2, T3 e a seguire. Un rapporto dinamico tra natura ed individuo, scambio continuo di informazioni, flusso costante.

Argomento di cui si potrebbe parlare per giorni, ma è per far capire che ogni secondo di vita è un cambiamento nel sistema operativo.

Con l'evoluzione e l'aumento dell'aspettativa di vita l'asticella si sta spostando un pò più in là, anche se ad aumentare non è tanto il lifespan relativo ad un corpo in piena funzione, quanto relativo alla senilità.

Viviamo più da vecchi.

Il che potrebbe essere un vantaggio se gli anziani fossero illuminati, davvero esperti, ma (almeno quelli attuali) dato che ci capiscono meno dei giovani, non possono adempiere al ruolo di guida, di leadership vera e propria, e portare un effettivo cambiamento nella qualità di vita della maggior parte della popolazione.

Almeno per quanto riguarda quella parte di anziani che fanno parte del sistema anarchico (lo chiamano democratico comunemente) che ad una certa età vengono portati in RSA per evitare depressione, angoscia ed altre comorbidità correlate all'età avanzata. Quelli del sistema oligarchico, alcuni dei quali li vedete in TV a recitare parti come nelle più famose telenovelas argentine, certo che capiscono come va il mondo, ed infatti lo portano dove vogliono loro, al controllo delle masse oggi sempre più semplice.

Tornando al discorso età, chiaro che a 35 anni il livello ormonale non sarà basso in termini assoluti, ma rispetto ai 20 anni sarà inferiore, e se aggiungiamo il fumo, la monogamia prolungata, lo stress lavoro-correlato, vuoi altri problemi sociali, vuoi scazzi vari, allora la somma di tutto dà un risultato.

Si tratta di aspetti qualitativi e quantitativi.

Non so dove leggevo nel forum una discussione riguardo il DHT e l'alopecia androgenetica, che il derivato androgenico non dovrebbe comportare il tipico pattern della calvizie dell'uomo. 

Certo che non sarà l'unico fattore, ma uno dei più preponderanti, ma dire che non dia alopecia perché i livelli massimi si hanno in giovane età allora vuol dire parlare senza avere una cognizione di fondo di quello che è il mondo scientifico o la medicina in particolare.

A 14 anni ci saranno livelli di esposizione durati appunto per 14 anni con un sistema operativo giovane in continuo turnover, che è in grado facilmente di riparare errori, costruire e ricostruire, gestire più funzioni contemporaneamente.

A 30 anni ci saranno 30 anni di esposizione, un sistema operativo diverso, meno abile, meno pronto, meno capace, ed è quindi a quella età, attorno infatti ai 32-33 anni, che inizia il diradamento, lo sfoltimento del cuoio capelluto ed altri fenomeni correlati.

Per questo le malattie autoimmuni si scatenano dopo i 30 anni (alterazione sistema immunitario).

Per questo il metabolismo rallenta e si inizia più facilmente a prendere peso dopo i 30 anni (alterazione termogenesi, metabolismo e componente endocrina).

Ora dico 30 anni per dire, possono essere 32, 34, non è importante il numero, è importante il concetto. Inoltre è soggettivo (ma meno di quanto pensiamo).

Il concetto è che in età più prematura riusciamo in modo più efficiente e più efficace a recepire uno stimolo e a generare una risposta in seguito ad una determinata e composita elaborazione. Dopo una certa età questo diventa sempre meno raffinato, ma basato più sulla esperienza.

È un programma genetico, ancora una volta, ha una ragione biologica.

Apprendimento - Azione - Guida. E la ruota rigira.

Si va bene tutto.

Ma normalmente a 35 anni hai erezioni normali. Ce le ho anche io.

E sì, non è più come a 20 anni quando te ne facevi 4 o 5 con latenze basse ma non ho problemi se una mi piace.

Ne ho se una nob mi piace. Quello si.

Ma è di questo che stiamo parlando

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Roose Bolton
37 minuti fa, BrianBoru ha scritto:

Si va bene tutto.

Ma normalmente a 35 anni hai erezioni normali. Ce le ho anche io.

 

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