Yuber [Partecipante] 890 Inviato 20 Giugno 2020 Condividi Inviato 20 Giugno 2020 Salve a tutti ,apro questo thread perché spinto dalla sensazione che la nostra società ripudi ogni qualsiforma di aggressività. Vorrei perciò raccontarvi un mito greco: Ares Dio della guerra violenta , nonché degli aspetti più brutali della guerra, quali stupri ,saccheggi,omicidi (anche quando non necessari)era al contempo anche il patrono della passione e della danza. Ares flagelló con la guerra per l' ennesima volta la Grecia , così gli Dei (in special modo Atena) decisero di ucciderlo. La sua morte portò via gli stupri e le guerre violente ma anche la naturale aggressività che serve per affrontare la vita, la passione e la danza. Gli Dei capirono subito che nonostante odiassero Ares , la vita non sarebbe stata possibile senza di lui e che i mortali ne avessero bisogno così decisero di rianimarlo. Beh questa storiella mi ricorda la società in cui viviamo , una società perbenista e spaventata della propria aggressività , una società la quale pensa che il male esista solo nella altrui casa. Quello che più da fastidio è che generalmente l aggressività è considerata una caratteristica legata al sesso maschile. Esempio: Immaginate uno scenario in cui una donna urla ad un uomo. Per quante volte io abbia visto questo scenario nessuno ha mai criticato queste donne di essere aggressive. A parti invertite invece mi è capitato a più riprese di vedere dei cavalieri senza macchia avvicinarsi alla scena per controllare se l uomo che urla non sia aggressivo. Io penso che il mondo è pieno di uomini rudi e grezzi e con poco "tatto" tuttavia rimango dell idea che la violenza e l aggressività siano un altra cosa, anche perché molte volte queste ultime si nascondono dietro un gentile sorriso. Voi che ne pensate? Edo ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Roose Bolton [Partecipante] 6454 Inviato 20 Giugno 2020 Condividi Inviato 20 Giugno 2020 ^'V'^ e gort ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Edo [Donna] 15305 Inviato 20 Giugno 2020 Condividi Inviato 20 Giugno 2020 In generale sono d'accordo ma mi sa che confondi aggressività con determinazione e poi aggressività con violenza (verbale e/o fisica) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Yuber [Partecipante] 890 Inviato 20 Giugno 2020 Autore Condividi Inviato 20 Giugno 2020 3 minuti fa, Edo ha scritto: In generale sono d'accordo ma mi sa che confondi aggressività con determinazione e poi aggressività con violenza (verbale e/o fisica) Non sono io a confonderla ma la società. Con questo thread volevo enfatizzare il fatto che l aggressività è presente in ognuno di noi, tutto sta nel saperla integrare. Non mi riferivo alla determinazione ma alla mancanza di tatto che viene erroneamente o volutamente interpretata come aggressività. È un gioco di sottili equilibri. La determinazione non è solo un valore positivo perché se portato all estremo si tramuta in sopraffazione. Secondo me la società ha paura delle persone malvagie e identifica come malvagi gli uomini rudi e grezzi. Saranno pure dei maleducati ma non li si può considerare malvagi fino a prova contraria. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Yuber [Partecipante] 890 Inviato 20 Giugno 2020 Autore Condividi Inviato 20 Giugno 2020 21 minuti fa, Roose Bolton ha scritto: Io non crederei a un video tagliato in questo modo. Non sappiamo cosa è successo prima che iniziassero a riprendere. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Kaihō-sha [Élite] 2833 Inviato 20 Giugno 2020 Condividi Inviato 20 Giugno 2020 Uno degli esercizi che mi ha sempre fatto bene...tanto sul piano fisico quanto sul piano psichico (soprattutto) e’ stato il boxare libero al sacco sara’ per l’impatto e lo scarico energetico su una superficie resistente ma non rigida tipo muro..sarà per il liberare una forma di affermazione personale proattiva..trasportata poi in parte nello sparring controllato.. in ogni caso..il risultato e’ che ho cominciato a sentire in me una forza atavica..interiore...profonda...che prescindeva da come andava il combattimento (quasi sempre male) il mio Guerriero Interiore e’ tornato a farmi compagnia..ed e’ un aspetto che a mio giudizio molto maschi hanno bisogno di reintegrare in se’ paradossalmente...questo allontana la probabilità di atteggiamenti violenti (con le debite eccezioni che però sembrano dipendere da altre caratteristiche compresenti allo spirito guerriero) Di maschilità tra l’altro ne stiamo parlando in Fiamma.. @^'V'^ qua ti passo la palla. RAWolf, Esseppi e Yuber ha reagito a questo 1 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Edo [Donna] 15305 Inviato 20 Giugno 2020 Condividi Inviato 20 Giugno 2020 6 minuti fa, Yuber ha scritto: Secondo me la società ha paura delle persone malvagie e identifica come malvagi gli uomini rudi e grezzi. Saranno pure dei maleducati ma non li si può considerare malvagi fino a prova contraria. mi trovi d'accordo tra l'altro proprio ieri sera alla radio ho sentito una canzone in cui si diceva che il peggior ladro non ruba (non ricordo l'esatta citazione ma era per dire che i veri cattivi/ladri fanno cose ben lontane da quello che sembra, sugli altri) Yuber ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160806 Inviato 20 Giugno 2020 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 20 Giugno 2020 4 ore fa, Kaihō-sha ha scritto: Uno degli esercizi che mi ha sempre fatto bene...tanto sul piano fisico quanto sul piano psichico (soprattutto) e’ stato il boxare libero al sacco sara’ per l’impatto e lo scarico energetico su una superficie resistente ma non rigida tipo muro..sarà per il liberare una forma di affermazione personale proattiva..trasportata poi in parte nello sparring controllato.. in ogni caso..il risultato e’ che ho cominciato a sentire in me una forza atavica..interiore...profonda...che prescindeva da come andava il combattimento (quasi sempre male) il mio Guerriero Interiore e’ tornato a farmi compagnia..ed e’ un aspetto che a mio giudizio molto maschi hanno bisogno di reintegrare in se’ paradossalmente...questo allontana la probabilità di atteggiamenti violenti (con le debite eccezioni che però sembrano dipendere da altre caratteristiche compresenti allo spirito guerriero) Di maschilità tra l’altro ne stiamo parlando in Fiamma.. @^'V'^ qua ti passo la palla. Quando penso al sacco, ai pugni chiusi e disarmati che lo picchiano (non fraintendermi, cosa che piace anche a me - e mi piace anche pettinare e acconciare e truccare la testa bj che ho sul comò), mi viene in mente più il pupazzo Bobo di Bandura che la violenza o una qualche connessione con la virilità. Esiste una sagoma che usano nel rugby per allenarsi a spingere un uomo. Non l'ho mai provata ma ho sentito di persone che l'hanno picchiata applicando pressione per avanzare. Probabilmente (congettura) contenendo il concetto di dominanza sociale della spinta e del guadagnare terreno e far retrocedere ha un buon effetto sull'asse ipotalamo ipofisi testicoli. Nei topi maschi la dominanza sociale si può misurare facendoli passare in un tubo tipo quello dei baci perugina ma trasparente, e uno dei due deve retrocedere se vogliono passare. Quello che retrocede poi è praticamente frocio per ore o giorni non ricordo. (Per chi nuovo del forum: frocio significa mezzo maschio, non omosessuale, ed è misurabile). Manipolando una parte del cervello dei topi geneticamente modificati per rispondere a stimoli luminosi con fibre ottiche, si può dar loro un overboost di dominanza sociale per cui spingono l'altro nel tubo e passano prima, avendo in cambio ora non ricordo se ore o giorni di virilità potenziata. Se penso al sacco, credo siamo influenzati da un modello, pubblicità, belle foto, parti di film, video sul tubo: c'è sempre un maschio virile che si benda i polsi e picchia un sacco per allenarsi o per sfogarsi. Per questo penso a Bobo. I motivi per cui credo che siamo influenzati dal modello sono questi: - la violenza e l'aggressività nella nostra specie hanno a che fare con il pollice opponibile per brandire oggetti e la mente per trasformare ogni oggetto utile in arma. Questo ha anche più correlazione col "guerriero", archetipo comunque recentissimo per il DNA (la guerra arriva con la stanzialità e l'agricoltura). Non hanno a che fare con il nascondere gli artigli per proteggere occhi e gola dell'altro e colpire a mani nude per fair play sportivo, duello. - Quando picchi il sacco non vivi la violenza e nemmeno la dominanza sociale. Non vivi la violenza perché non chiudi la distanza per finire il lavoro, non lo schiacci a terra, non lo finisci, rimani in boxing range e torni sempre a distanza. Non vivi la dominanza sociale perché non guadagni territorio, non applichi pressione costante, torni a distanza di boxe. Il fatto che allontani i comportamenti violenti non lo so. Se parliamo di Bobo e Bandura direi no. Se penso ai pugili che ho conosciuto e con cui ho lavorato e scambiato e vissuto i loro dietro le quinte, metà grazie al fatto di fare sport e non stare per strada a fare cazzate hanno avuto una devianza comportamentale virtuosa, uno ad esempio è andato a fare il pompiere. Metà invece facevano a botte nella vita privata, al di fuori dal nostro lavoro o dal ring, anche spesso, e per futili motivi. La loro devianza comportamentale era viziosa e hanno conosciuto anche le sbarre oltre alle corde. Se ci pensi molti ultras dello stadio fanno boxe e picchiano il sacco. E altrettanti ragazzi che sarebbero stati alla baracchina dei gelati a drogarsi di giorno e preparare una spaccata o a cercare l'acetilene per fare un bancomat, grazie all'essere in palestra a picchiare il sacco e grazie alla disciplina dell'allenatore e l'impegno e tutto il corollario, hanno ricevuto dal sacco una via di fuga dalla devianza da peer pressure. In ogni caso, a parte tutte le considerazioni, la sensazione che riporti è innegabile e picchiare il sacco, soprattutto il pesante, anche a me scarica un bel po'. Credo dipenda dalle catecolamine che accumuliamo per via di continui problemi astratti che non si possono uccidere né fuggire, come i conti da pagare, l'affitto, e queste catecolamine irrigidiscono a vuoto la muscolatura scheletrica, con ripercussioni sulla psiche e viceversa in un circolo vizioso. Quando usi quella tensione e la scarichi su una superficie che può reggere senza danneggiarti, in effetti ti stai rendendo un servizio. Ma lo stesso andrebbe fatto con la voglia di scappare e la tensione ai muscoli delle gambe. Che è poi l'esercizio della fuga in scatto sui 20 -50 metri circa che vedi in Evoluzione Primitiva, con il compagno che simula un agguato alle spalle da dietro un albero ed è liberatorio a quel punto scappare in scatto come un coniglio, dopo una vita di condizionamento sociale al non scappare e fronteggiare a petto in fuori tutto pena la derisione. In natura (prima della scoperta degli antibiotici) non scappare davanti ad un agguato, tirare fuori il petto e vincere riportando solo una ferita... Significava infezione e morte. Non fosse così avremmo la fight reaction come hardware, non la fight or flight reaction (Lotta o fuggi). Drew Batman, Brif, Boulevard e 10 altri ha reagito a questo 9 3 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Back Door Man [Élite] 11600 Inviato 20 Giugno 2020 Condividi Inviato 20 Giugno 2020 4 minuti fa, ^'V'^ ha scritto: In ogni caso, a parte tutte le considerazioni, la sensazione che riporti è innegabile e picchiare il sacco, soprattutto il pesante, anche a me scarica un bel po'. Credo dipenda dalle catecolamine // cutted // Ma lo stesso andrebbe fatto con la voglia di scappare e la tensione ai muscoli delle gambe. Che è poi l'esercizio della fuga in scatto sui 20 -50 metri circa che vedi in Evoluzione Primitiva, con il compagno che simula un agguato alle spalle da dietro un albero ed è liberatorio a quel punto scappare in scatto come un coniglio, dopo una vita di condizionamento sociale al non scappare e fronteggiare a petto in fuori tutto pena la derisione. In natura (prima della scoperta degli antibiotici) non scappare davanti ad un agguato, tirare fuori il petto e vincere riportando solo una ferita... Significava infezione e morte. Non fosse così avremmo la fight reaction come hardware, non la fight or flight reaction (Lotta o fuggi). D'accordissimo. Fight or flight. Come la pensi riguardo a certi tipi di attacco in cui non si deve fuggire ma arretrare (se attaccati da un cane, ad esempio)? E' opinione comune che sia meglio reagire indietreggiando con calma. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160806 Inviato 21 Giugno 2020 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 21 Giugno 2020 12 ore fa, Back Door Man ha scritto: D'accordissimo. Fight or flight. Come la pensi riguardo a certi tipi di attacco in cui non si deve fuggire ma arretrare (se attaccati da un cane, ad esempio)? E' opinione comune che sia meglio reagire indietreggiando con calma. Noi ci lamentiamo che le donne proiettino su di noi il loro modo di vedere le cose, chiedendoci di comportarci da fighe per ricevere la medaglietta facebook del Vero Uomo TM. Loro sono esseri umani e ci rendiamo tutti conto che proiettino il loro sentire su di noi. Io non conosco la dimensione prossemica di quel cane, e di quel particolare cane che in natura non esiste ma è l'incrocio forzato per centinaia di anni dei cani che avevano caratteristiche non più adattive all'ambiente, ma più gradite al padrone. Ossia non conosco la sua gestione degli spazi, che non è umana. So che la sua è a 2 dimensioni come la mia. Mentre il geko che mi ha fatto compagnia due anni fa in ufficio vive una dimensione prossemica a tre dimensioni, infatti non sta solo ad una certa distanza da me sul pavimento, ma vive anche su per il muro, avendo un'altra percezione delle distanze di sicurezza e del territorio. E non so, quel cane, per chi stia difendendo il territorio fino all'estremo sacrificio, non so se è una mamma che disperata difende i cuccioli, non so se è un maschio che difende il suo Sire, o il suo territorio di caccia e sesso, da un altro maschio, non so se è condizionato mediante addestramento più forte della sua capacità di autodeterminarsi, ad attaccare chi entra in un territorio. So che il fatto che provi ad interdirmi non dipende da una sfida che lui crede di vincere. Non sta sub-comunicando che lui è figo e io un fallito, se avanza COME CREDESSE (proiezione umana) di poter vincere. Farebbe lo stesso contro un orso se stesse difendendo i suoi cuccioli o il suo Lord, Sire. Per cui non mi sta offendendo, lo sa che lo uccido, ma avanza e spera che le sue minacce siano sufficienti a dissuadermi. E' disperato. Ma non retrocede, deve difendere il territorio, il suo Sire, o i suoi cuccioli. Lo Deve fare. E io a quel Deve (Giri) non posso che inchinarmi, perché so cosa sente e lo rispetto. Ma. Ma. I russi impararono sulla loro pelle che i cani vivono un mondo diverso dal nostro mondo visivo. Addestrarono i cani a mettere le bombe sotto ai carri armati, ma i cani iniziarono ad attaccare solo i carri russi e non quelli tedeschi. Cosa era successo? Niente, noi umani non vediamo il mondo con l'olfatto, e per i cani diesel e benzina sono due mondi a parte, se li addestri a far saltare grosse scatole cingolate che odorano di diesel, loro non capiscono e mai capiranno cosa sbagliano se non attaccano quelle che odorano di benzina e fanno saltare quelle che sono "fatte di odore diesel". E cosa succede quando entro senza saperlo nel territorio rivendicato da un altro maschio, però cane? Non parlo di quando entro in un cancello dove c'è un cane che lo so che deve attaccare chi entra se non lo conosce, e mi è chiaro il limite, c'è una rete fisica e un cancello che posso vedere. Esattamente come la femmina umana che vede e sente in un certo modo e attribuisce a me lo stesso modo, che se fosse vero ci saremmo estinti, mai avremmo scoperto la ruota, del governare il fuoco nemmeno a parlarne... Il cane percepisce un mondo di odori e non può nemmeno immaginare una realtà per cui per me sia diverso. In quel territorio ci sono i suoi marker olfattivi ERGO è chiaro che se sto avanzando significa che lo so e ho intenzioni malevole, ho DECISO di invaderlo e sono un aggressore. E' ovvio che io non senta i suoi marker, ma questo lui non lo sa e non lo capisce, conosce quel mondo fatto di odori e non ne immagina un altro, per cui crede che se uno travalica i confini del suo odore lo sappia cosa stia facendo e lo stia facendo deliberatamente. E ci vuole un rispetto in questo, perché il cane non detiene né il denaro né la figa che ci servono per sopravvivere, per cui non ha senso snervarci per il modo in cui è miope e schiavo della sua percezione ed interpretazione derivata. Tanto-meno retrocedere ha a che fare con la resa o con l'ammissione di una sua qualche superiorità, lui avanzerebbe sacrificandosi anche davanti ad un grizzly, non lo sta facendo per fare il gonfio, lo sta facendo perché DEVE proteggere il Sire, i cuccioli o il territorio maschile e perché CREDE che io lo sappia benissimo che sto invadendo. Dato che l'odore, i marker olfattivi, ci sono. Non immagina che io non li senta. Con la selezione come tira slitte, porta borracce, pastore, guardiano del cortile, soprammobile, ha perso l'istinto predatorio, non è capace di mordere la gola e finire il lavoro. Molte volte quando gli allevatori rompono le palle che il lupo il lupo, se vai a vedere le carcasse di pecore morte sono state morsicate ovunque, nelle gambe, sono cani rinselvatichiti, spaventati e senza padrone, quelli che fanno odiare l'ombra del lupo. Se il lupo fosse passato di lì, vederesti solo un morso conclusivo alla gola e le viscere aperte per mangiare. Stop. Però anche se ha perso la capacità di come fare, se scappi qualcosa in lui, qualcosa che 5000 anni fa serviva per mangiare, gli dice che DEVE correrti dietro. E siccome non sa terminare il task ti morderà le gambe. Lo uccideresti, basta veramente poco. Magari non vuoi sentire male per un paio di morsi, ma lo uccidi poveretto. Il problema diventa se sono diversi cani randagi, perché mentre gli offri il braccio per farglielo mordere mentre gli stringi la gabbia toracica fra le cosce impedendogli di respirare e con l'altro braccio gli spingi la nuca in avanti impedendogli di chiudere la bocca e di respirare, contro al tuo braccio che da preda è diventato strozzo, gli altri cani ti mordono in faccia e ovunque come cani. Ma se è uno è morto, che deve fare se non sei un bambino e sei incazzato perché ti ha morso e gli pianti il setto nasale in testa a calci. Che deve fare se ti ha preso i pantaloni tra i denti e tira mentre gli pianti dei pugni nel naso, mica arriva il collega poliziotto, quello lo può fare quando è un operativo K9, mica da solo. Allora hai davanti a te qualcuno che DEVE avanzare verso la morte, perché qualcosa di più importante di lui lo impone. E' c'è un rispetto in questo, magari non verso quel singolo cane, ma verso Nostra Signora. Così se corri via lui non capisce un cazzo ma sa che deve correre e morderti. Lo farebbe anche con un'alce se scappasse, poi verrebbe ucciso quando l'alce si gira perché non ha gradito il morso al garetto. Non lo farebbe mai con un'alce frontale. Però le abbaierebbe disperato se DOVESSE difendere un territorio, un Sire, dei cuccioli o la propria possibilità di scopare, che perdi come maschio se altri maschi entrano nel tuo territorio come gli pare. A attaccherebbe, anche. Non perché crede di farcela. Non perché crede di essere più forte di te. Non perché ti sta dando dello scemo e lui è il dritto. Non sei nel bar del quartiere tra umani a vedere chi è il duro della situazione. Lui crede che tu lo sappia che ci sono i suoi marker, e che tu stia entrando per sfregio o in sfregio. Così retrocedi calmo, se puzzi di adrenalina lo spaventi e sta attaccando per paura, si crea un circolo vizioso. In questi casi (quando vado a casa di qualcuno che ha il solito cane che "attento il cancello è chiuso solo con il saliscendi, ma non entrare che il cane è cattivo, non venire alla porta, mi devi chiamare quando sei fuori che ti vengo ad aprire io, devo tenerlo fermo e deve vedere che sei con me... bla bla bla") entro in "vuoi giocare?" state, è uno stato emotivo che vivo con tanti animali e con diverse donne, voglio giocarci, coccole, ecc. Adrenalina 404 not found, non perché sono coraggioso, ma perché non voglio ucciderlo, voglio giocare. Mi sputo sul palmo della mano per presentarmi nei suoi, melodrammi, nella sua, percezione del mondo, per presentare il mio odore intimo e il fatto che non c'è pericolo che lo voglia ammazzare perché non ci sono catecolamine nel mio odore salivare. Gli porgo la mano sinistra, da annusare, ora ci conosciamo, e giochiamo. Per adesso morsi non ne ho mai presi. Delle due ne ho dati perché poi si mettono a pancia all'aria e vogliono sentire che gli mordi il collo piano. Comunque conosco e rispetto quel sentimento per cui sarabbero serenamente pronti, pur facendosela addosso, ad attaccarmi anche se fossi un grizzly. Ed è in rispetto a Nostra Signora, che se ho sbagliato ad entrare senza accorgermene nel territorio di un altro, vedendo che avanza e ringhia di fronte alla morte, faccio un passo indietro e gli offro una via d'uscita onorevole. Tuttavia. Quel discorso che facevo sopra sulla fuga... parlava di 20-50 metri. Tu capisci che scappare ha a che vedere con sessioni di parkour di 100-500 metri minimo. Perché invece parlo di uno scatto sui 20-50 metri? Semplice. Quando subisci un agguato l'altro ha l'elemento sorpresa, e tu se anche vuoi combattere ti trovi le gambe ghiacciate dall'adrenalina e divampi rosso in viso poi sbianchi. Non sei nella condizione ideale per combattere, ti tremano le gambe, non le mani. Perché il tuo sistema vuole fuggire. Ma non nel senso che vuole abbandonare il territorio o il proposito e scappare per scappare. Vuole guadagnare una distanza tattica per raccogliere un oggetto che abbia potere d'arresto superiore alle mani e per valutare a distanza la minaccia improvvisa. Se ti sforzi a stare lì perché ti hanno detto che il Vero UomoTM torna con lo scudo o sullo scudo (Gli spartani non potevano correre con lo scudo, troppo d'ingombro, se ne dovevano liberare, per cui chi tornava senza scudo era fuggito). Di fatto sei depotenziato dall'elemento sorpresa, sei colto disarmato (e questo anche se hai un coltello in tasca o una pistola, ti serve spazio/tempo per l'estrazione e la valutazione della situazione). Per cui è naturale quella tensione fortissima alle gambe che ti impone di scappare, ma non ha a che fare con lo scappare, quanto con il reperire qualcosa per combattere, come un palanco o una pietra, e stabilire una distanza da cui poter valutare la minaccia ed eventualmente fronteggiarla. Ad esempio quando ti avvicini ad un gatto che non ti conosce lui se ne va. Però non scappa per un km, si allontana di dieci metri, si rimette pancia a terra e ti osserva, vede che fai. Semplicemente ristabilisce una dimensione prossemica non tensiogena e vi si adagia. Ecco, quando parlo di scaricare l'impulso alla fuga mi riferisco a questo. Non tanto alla fuga come opposto alla lotta, ma come presupposto alla stessa e come equalizzatore (armi, effetto sorpresa). Marco_drake, Trilly, Fudōshin e 13 altri ha reagito a questo 11 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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