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Fine convivenza dopo due anni...mi aiutate a gestirla?


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principemassa
2 ore fa, Blego ha scritto:

Scusate i miei sfoghi

Figurati, siamo tutti qui per questo.

Vedrai che sarà sempre e solo un migliorare! E le esperienze passate, comunque, ti permetteranno di uscire più rapidamente da questo malessere.

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Blego

Ragazzi scrivo qui sempre a mo' di diario più che di aggiornamenti poiché di aggiornamenti concreti non ce ne sono.
 
Sì ....potrei dirvi che mi ha chiamato l'amica che mi consiglia di bla bla bla e che io ho detto bla bla bla...però non è questo il punto.
Lei è SPARITA...questa è l'unica cosa che conta.
 
Mi sto chiedendo come mai tendo (tendiamo? visto che le situazioni sono spesso simili) a voler adattarmi più al bisogno dell'altro che quello che voglio per me stesso? Perchè c'è una parte dentro di me, che riesco a tenere a bada ma non a ignorare, che si svenderebbe e umilierebbe pur di fare in modo di tornare ad essere amata?
Come mai da qualche parte dentro di me sono convinto di valere così poco da non meritare di meglio?Forse per paura che di meglio non posso avere o non esiste per me?
...e sì che, come detto, ho quasi 38 anni, ne ho di esperienza e di traguardi personali nella vita raggiunti e realizzazioni tali da poter dire che sono un uomo di valore. Ho vissuto da solo a lungo e so badare a me stesso.
 
Eppure...niente...in queste situazioni viene fuori il bambino che c'è in me bisognoso di amore. Che urla, strilla e fa casino se non gli viene dato ciò che vuole.  Non posso ignorarlo e far finta che non esista. Posso comportarmi da adulto ma dentro di me lui c'è che io voglia o che io non voglia. Sento il dolore che prova e i suoi lamenti. Sento le sue richieste. So che cedere alle sue richieste vorrebbe dire solo aumentare il dolore ad entrambi (al me stesso adulto e al me stesso bambino) e per questo motivo non posso e non voglio cedere. MA è un conflitto estenuante.
 
Ora dunque mi ritrovo solo con questo bambino e devo trovare un modo di accudirlo, proteggerlo e soddisfarlo senza la presenza di qualcun altro al mio fianco. Con la paura che al mio fianco non ci possa mai più essere nessuno e con la speranza di trovare un equilibrio che mi renda felice.
 
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PapuPetagna

Devi cercare di capire che neanche la situazione  di prima faceva stare bene il bambino

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principemassa

Caro Blego, anche io sono passato/sto passando dalle tue stesse situazioni. Pensa che ieri ho rivisto la mia ex (che sono costretto ad incontrare perchè facciamo parte di un gruppo di persone che condivide un medesimo hobby) e verso le 11 di sera lei ha ricevuto una chiamata cui ha risposto in modo molto carino per poi allontanarsi (sicuramente sarà stato il suo nuovo ragazzo). Ti dico: fino a ieri ero tranquillissimo ma questa cosa mi ha turbato non poco, facendomi fare qualche passo indietro. L'adulto che è in me dice di fregarmene, che perdendola mi son salvato da un pericolo enorme, invece il bambino irrazionale si spaventa pensando che, nonostante tutte le difficoltà e problemi (insormontabili), lei avrebbe dovuto essere l'unica e che sarà difficilissimo ricostruire un rapporto simile con un'altra donna.

Il problema sta proprio nel fatto che in noi si era creata una sorta di abitudine, e ci eravamo, appunto, abituati anche a quel malessere/insoddisfazione che provavamo nella vita di coppia, considerandolo normale e connaturato alla stessa. Ecco dunque che la mente ci gioca il brutto scherzo di riportarci indietro considerando la relazione appena chiusa come una "comfort-zone" ed il futuro una nebbia incerta fatta di sentieri pieni di rovi. Anche io, ogni tanto, ho pensato/penso che lei fosse davvero il meglio cui potessi aspirare e che altro, di più bello, non possa meritarmi (ed il mio ragionamento si fonda principalmente su una valutazione che faccio relativamente al mio aspetto fisico, ritenendomi semplicemente un ragazzo nella norma) e che avrei tanta voglia di una persona accanto che mi amasse realmente e sinceramente. Ciò che, tuttavia, mi aiuta a pensarla diversamente sono i discorsi che fanno gli altri su di me, convincendomi che, in realtà, la situazione non è come la vedo io e che se alla mia ex io davo 100 e lei di quel cento apprezzava 10, allora, senza alcun dubbio, sarà possibile trovare una ragazza che dia un valore diverso e superiore alla mia persona.

Tutto questo discorso per dirti che, in sostanza, anche per te valgono i medesimi ragionamenti. Stavi realmente bene prima? Eri davvero felice? Tra di voi c'era un rapporto pressochè paritario o tu eri sempre lì a sostenerla a fronte di un riscontro quasi nullo da parte sua?

Io penso che le risposte siano ovvie e che tu debba partire da queste.

E per prima cosa devi/dobbiamo sconfiggere questa paura di non avere mai nessuno accanto...nel momento in cui si riesce ad acquisire la tranquillità nella vita da single vedrai che la presenza di un'altra persona non la sentirai come necessaria, bensì come un'aggiunta - sicuramente positiva - rispetto alla tua vita. E questa aggiunta dovrà essere tale da non toglierti nulla, bensì di valorizzare ciò che già sei.

Il "bambino" è il nostro lato irrazionale, quello più difficile da gestire in un periodo post-rottura, ma proprio perchè del tutto privo di logica può essere combattuto con la calma, l'analisi ed il ragionamento. 

 

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Blego
Inviato (modificato)
1 ora fa, PapuPetagna ha scritto:

Devi cercare di capire che neanche la situazione  di prima faceva stare bene il bambino

Lo so che il bambino non stava bene neanche prima...sicuramente meglio di così. Tuttavia so anche che bisogna agire per stare bene non per smettere di stare male. 

 

1 ora fa, principemassa ha scritto:

Caro Blego, anche io sono passato/sto passando dalle tue stesse situazioni. Pensa che ieri ho rivisto la mia ex (che sono costretto ad incontrare perchè facciamo parte di un gruppo di persone che condivide un medesimo hobby) e verso le 11 di sera lei ha ricevuto una chiamata cui ha risposto in modo molto carino per poi allontanarsi (sicuramente sarà stato il suo nuovo ragazzo). Ti dico: fino a ieri ero tranquillissimo ma questa cosa mi ha turbato non poco, facendomi fare qualche passo indietro. L'adulto che è in me dice di fregarmene, che perdendola mi son salvato da un pericolo enorme, invece il bambino irrazionale si spaventa pensando che, nonostante tutte le difficoltà e problemi (insormontabili), lei avrebbe dovuto essere l'unica e che sarà difficilissimo ricostruire un rapporto simile con un'altra donna.

Il problema sta proprio nel fatto che in noi si era creata una sorta di abitudine, e ci eravamo, appunto, abituati anche a quel malessere/insoddisfazione che provavamo nella vita di coppia, considerandolo normale e connaturato alla stessa. Ecco dunque che la mente ci gioca il brutto scherzo di riportarci indietro considerando la relazione appena chiusa come una "comfort-zone" ed il futuro una nebbia incerta fatta di sentieri pieni di rovi. Anche io, ogni tanto, ho pensato/penso che lei fosse davvero il meglio cui potessi aspirare e che altro, di più bello, non possa meritarmi (ed il mio ragionamento si fonda principalmente su una valutazione che faccio relativamente al mio aspetto fisico, ritenendomi semplicemente un ragazzo nella norma) e che avrei tanta voglia di una persona accanto che mi amasse realmente e sinceramente. Ciò che, tuttavia, mi aiuta a pensarla diversamente sono i discorsi che fanno gli altri su di me, convincendomi che, in realtà, la situazione non è come la vedo io e che se alla mia ex io davo 100 e lei di quel cento apprezzava 10, allora, senza alcun dubbio, sarà possibile trovare una ragazza che dia un valore diverso e superiore alla mia persona.

Tutto questo discorso per dirti che, in sostanza, anche per te valgono i medesimi ragionamenti. Stavi realmente bene prima? Eri davvero felice? Tra di voi c'era un rapporto pressochè paritario o tu eri sempre lì a sostenerla a fronte di un riscontro quasi nullo da parte sua?

Io penso che le risposte siano ovvie e che tu debba partire da queste.

E per prima cosa devi/dobbiamo sconfiggere questa paura di non avere mai nessuno accanto...nel momento in cui si riesce ad acquisire la tranquillità nella vita da single vedrai che la presenza di un'altra persona non la sentirai come necessaria, bensì come un'aggiunta - sicuramente positiva - rispetto alla tua vita. E questa aggiunta dovrà essere tale da non toglierti nulla, bensì di valorizzare ciò che già sei.

Il "bambino" è il nostro lato irrazionale, quello più difficile da gestire in un periodo post-rottura, ma proprio perchè del tutto privo di logica può essere combattuto con la calma, l'analisi ed il ragionamento. 

 

@principemassa comprendo le tue parole...ma ti provoco...le dici perché davvero ci credi o perché ti hanno detto di crederci e infondo speri sia così?

Mi spiego. Stiamo affrontando lo stesso percorso anche se le situazioni specifiche sono differenti, io razionalmente da lucido, afferro tutti questi concetti e ciecamente mi sto affidando alla parte più "saggia" anche se dentro sento l'esatto opposto. 

Da qui nascono le mie domande. Se fossi allineato tra "bambino" e "adulto" non avrei alcun dubbio e andrei dritto per la mia strada. Non soffrirei, sarei centrato.

 In realtà mi trovo in mezzo a questa lotta tra due parti di me stesso. Lei, paradossalmente, quasi non c'entra. 

Quindi l'analisi e il ragionamento sono strumenti di lotta della parte adulta, le emozioni sono lo strumento di lotta del bambino. 

Modificato da Blego
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principemassa
59 minuti fa, Blego ha scritto:

le dici perché davvero ci credi o perché ti hanno detto di crederci e infondo speri sia così?

Sarà strano ma nessuna delle due. Non ci credo perchè sono valutazioni legate al futuro e non confido negli altri perchè le loro potrebbero essere parole dette solo per confortare. Semplicemente ne prendo atto e, quando mi ritrovo in alcune situazioni, le richiamo alla mente per utilizzarle come "linee guida". Purtroppo finchè non avrò un riscontro nella realtà per me rimarranno solo parole (proprio come il bambino che finchè non ha il giocattolo tra le mani non lo percepisce ancora come suo).

1 ora fa, Blego ha scritto:

io razionalmente da lucido, afferro tutti questi concetti e ciecamente mi sto affidando alla parte più "saggia" anche se dentro sento l'esatto opposto.

Esattamente ciò cui mi riferisco. Con lucidità e razionalità sappiamo bene come le cose devono e dovranno essere e ciò che è e sarà più giusto per noi. Poi se, però, andiamo a scavare più in fondo ecco che emergono milioni di dubbi, forse anche immotivati, ma frutto di quel sentire interno che non sempre è possibile spegnere con la sola mente. Nei nostri due percorsi - che per certi versi, come tu stesso affermi, si assomigliano - io sono leggermente più avanti di te ma solo relativamente alle tempistiche (essendo ormai quasi passati 4 mesi da quando la mia relazione si è conclusa) ed ancora mi rendo conto che alcune situazioni sono in grado di destabilizzarmi. E destabilizzano non il lato adulto di me - che è ben conscio ormai di quale sia il percorso da intraprendere - bensì quello "infantile", fatto delle sensazioni vissute nell'istante e della paura per le emozioni future.

Come tu stesso dici il problema è questa lotta che si crea, e l'unica cosa che dobbiamo impedire è quella del farci sopraffare dal lato bambino-istintivo-emozionale, che, molto spesso, ci fa spegnere del tutto i neuroni e ci fa vedere la realtà da una prospettiva sbagliata.

La terapia, in questo, di per certo darà una grande mano.

E, ti dico, già essere consci di questa situazione interiore è un grande dato positivo, poichè è indice di una buona conoscenza di se stessi, fattore essenziale e primario per un percorso di crescita ed evolutivo.

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wildisthewind

@Blego semplicemente nei momenti di debolezza e difficoltà abbiamo bisogno di una validazione esterna, quella che proviamo a darci noi non ci basta.

bisogna accettare questa cosa e ricostruire benessere e autostima piano piano

Modificato da wildisthewind
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roberto5552
On 7/23/2020 at 12:39 PM, principemassa said:

Caro Blego, anche io sono passato/sto passando dalle tue stesse situazioni. Pensa che ieri ho rivisto la mia ex (che sono costretto ad incontrare perchè facciamo parte di un gruppo di persone che condivide un medesimo hobby) e verso le 11 di sera lei ha ricevuto una chiamata cui ha risposto in modo molto carino per poi allontanarsi (sicuramente sarà stato il suo nuovo ragazzo). Ti dico: fino a ieri ero tranquillissimo ma questa cosa mi ha turbato non poco, facendomi fare qualche passo indietro. L'adulto che è in me dice di fregarmene, che perdendola mi son salvato da un pericolo enorme, invece il bambino irrazionale si spaventa pensando che, nonostante tutte le difficoltà e problemi (insormontabili), lei avrebbe dovuto essere l'unica e che sarà difficilissimo ricostruire un rapporto simile con un'altra donna.

Il problema sta proprio nel fatto che in noi si era creata una sorta di abitudine, e ci eravamo, appunto, abituati anche a quel malessere/insoddisfazione che provavamo nella vita di coppia, considerandolo normale e connaturato alla stessa. Ecco dunque che la mente ci gioca il brutto scherzo di riportarci indietro considerando la relazione appena chiusa come una "comfort-zone" ed il futuro una nebbia incerta fatta di sentieri pieni di rovi. Anche io, ogni tanto, ho pensato/penso che lei fosse davvero il meglio cui potessi aspirare e che altro, di più bello, non possa meritarmi (ed il mio ragionamento si fonda principalmente su una valutazione che faccio relativamente al mio aspetto fisico, ritenendomi semplicemente un ragazzo nella norma) e che avrei tanta voglia di una persona accanto che mi amasse realmente e sinceramente. Ciò che, tuttavia, mi aiuta a pensarla diversamente sono i discorsi che fanno gli altri su di me, convincendomi che, in realtà, la situazione non è come la vedo io e che se alla mia ex io davo 100 e lei di quel cento apprezzava 10, allora, senza alcun dubbio, sarà possibile trovare una ragazza che dia un valore diverso e superiore alla mia persona.

Tutto questo discorso per dirti che, in sostanza, anche per te valgono i medesimi ragionamenti. Stavi realmente bene prima? Eri davvero felice? Tra di voi c'era un rapporto pressochè paritario o tu eri sempre lì a sostenerla a fronte di un riscontro quasi nullo da parte sua?

Io penso che le risposte siano ovvie e che tu debba partire da queste.

E per prima cosa devi/dobbiamo sconfiggere questa paura di non avere mai nessuno accanto...nel momento in cui si riesce ad acquisire la tranquillità nella vita da single vedrai che la presenza di un'altra persona non la sentirai come necessaria, bensì come un'aggiunta - sicuramente positiva - rispetto alla tua vita. E questa aggiunta dovrà essere tale da non toglierti nulla, bensì di valorizzare ciò che già sei.

Il "bambino" è il nostro lato irrazionale, quello più difficile da gestire in un periodo post-rottura, ma proprio perchè del tutto privo di logica può essere combattuto con la calma, l'analisi ed il ragionamento. 

 

Applausi. Una sola parola. Fregatene e nn puoi evitare di andare a questo hobby per un po'? Così eviti di rivederla? 

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principemassa
18 ore fa, roberto5552 ha scritto:

Fregatene e nn puoi evitare di andare a questo hobby per un po'? Così eviti di rivederla? 

Purtroppo (o per fortuna) è un momento di svago cui non voglio rinunciare. In fin dei conti ciò che devo fare è tenere a freno il lato fanciullesco. E, forse forse, meglio affrontare fin da subito la cosa che procrastinare. Certo che non è facile perchè, ricollegandomi a Blego, razionalmente la strada è ben chiara, solo che ogni tanto interviene il lato emozionale che è molto più difficile gestire.

Il percorso, e anche questo lo dico per Blego, non è facile e gli ostacoli sono parecchi. Serve tanta fermezza e forza di volontà!

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Blego
52 minuti fa, principemassa ha scritto:

Purtroppo (o per fortuna) è un momento di svago cui non voglio rinunciare. In fin dei conti ciò che devo fare è tenere a freno il lato fanciullesco. E, forse forse, meglio affrontare fin da subito la cosa che procrastinare. Certo che non è facile perchè, ricollegandomi a Blego, razionalmente la strada è ben chiara, solo che ogni tanto interviene il lato emozionale che è molto più difficile gestire.

Il percorso, e anche questo lo dico per Blego, non è facile e gli ostacoli sono parecchi. Serve tanta fermezza e forza di volontà!

Lo so benissimo e me ne sto rendendo conto. 

Non mi sento ancora pronto per affrontare certe cose e per il momento mi tengo isolato. 

La battaglia è (ancora) dentro di me. 

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