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Fine convivenza dopo due anni...mi aiutate a gestirla?


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roberto5552
52 minutes ago, Blego said:
 @gold86 grazie per il tuo commento, ti leggo sempre volentieri visto che anche tu sei qui su questo forum da un bel po' di tempo.
 
Detto ciò, ragazzi, la barra è dritta...ma dentro sono umanamente devastato. Tutti mi avete fatto i complimenti ma in realtà io mi sento un sub-umano. Non dormo, mangio poco e ho questa continua sensazione di straniamento. Vi giuro che vivo alla giornata cercando di portarla a casa con le unghie e con i denti.
Sono sull'orlo di cedere almeno 5 volte al giorno...e poi applico la regola dei 5 secondo di zanardi. Tieni duro ancora un po'...e vado a rileggermi il post di Human.
 
Non soffro per Lei. Soffro per la parte di me che è morta. Andata per sempre. Non la ritengo una dea o la donna della mia vita, ma attraverso lei mi piacevo io. Io che mi prodigavo, che proteggevo, che curavo, che la facevo stare bene (almeno così credevo) e io che potevo esplorare nuove parti di me.
Quel blego è morto, per sempre. 
 
Ora c'è solo un sacco di solitudine.
 
Quanto all'età non posso che darti ragione: che palle ricominciare da capo!!L'unico lato davvero positivo è che ogni volta miglioro e apprendo un pochettino. Però ci penserò a tempo debito, quando le mie energie psico-fisiche si saranno ristabilite. Solo allora potrò concedermi il lusso di "lamentarmi" per dover riprendere daccapo tutto il teatrino: molto probabilmente però allora sarò in grado di gestire la cosa.(spero)
 
Sai @gold86, io di mestiere faccio l'ingegnere. Da quando ho cominciato l'università, o forse per attitudine innata, la mia mente è una macchina problem solver. Ti dirò...perfino abbastanza performante.
Dunque il mio cervello si attacca ai problemi e li vuole risolvere. Sa che potrà trovare una soluzione e macina finché non la trova. Sul lavoro funziona...nelle relazioni invece...di fatto io non sono stato in grado di trovare una soluzione...e questo è automaticamente un fallimento.
Sì lo so...in una relazione sana le soluzioni si trovano in due. Questo è quello che devo tenere a mente e a cui devo aspirare. Ma contro la propria natura è difficile andare.
 
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno letto e partecipato a questo mio post. Mi state dando una grande mano a tenere quella barra dritta: è un po' anche merito vostro.

Allora nn devi aver paura di dire che sei devastato. È umano. È normale. Ma lo sia benissimo. Anche io dopo la separazione dalla mia ex moglie pensavo che una parte di me fosse morta. E ne avevo 40 quasi 41 e con due bambine piccole. 

Beh ho incontrato una che mi fa ha fatto provare sensazioni uniche, forse che nemmeno la mia ex moglie mi aveva fatto provare e per la quale sono andato in oneitis. Ma è una storia trita e ritrita che mezzo forum conosce 😂.... beh anche dopo il fallimento della storia con la oneitis e un paio di anni di dolore a livelli patetici ho da qlche settimana incontrato una che mi fa vibrare. 

Tutto ciò per dirti che è normale (e lo sai bene mi sa) soffrire come un cane ma è un processo mentale che secondo me per come lo stai affrontando andrà anche piuttosto rapidamente perché già sei nella fase che ti rendi conto che lei nn era giusta per te, non stai lì a negare l evidenza. Vedrai se tieni duro in poche settimane ne sei fuori e ti godrai una bella estate. 

Forza e coraggio che una persona come te che esprime una tale forza mentale non ha nulla di che preoccuparsi. 

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principemassa
3 ore fa, Blego ha scritto:

ma dentro sono umanamente devastato. Tutti mi avete fatto i complimenti ma in realtà io mi sento un sub-umano. Non dormo, mangio poco e ho questa continua sensazione di straniamento. Vi giuro che vivo alla giornata cercando di portarla a casa con le unghie e con i denti.

Io arrivo a dirti: per fortuna che è così! Altrimenti avrebbe significato che tutti i sentimenti che ci racconti aver provato per lei, in realtà, non esistevano. E' normalissimo e giusto che tu stia così male e ti viva la giornata. Ti basti pensare che io le prime settimane dopo esser stato lasciato contavo letteralmente le ore da quando mi ero alzato e quante ne mancavano prima che ritornassi a letto e mi sentivo "sereno" (per modo di dire) solo quando la giornata volgeva al termine. Questi sono i momenti peggiori ma ogni giorno sarà, pur se impercepibile, un passettino in avanti verso il tuo stare meglio!

3 ore fa, Blego ha scritto:

. Non la ritengo una dea o la donna della mia vita, ma attraverso lei mi piacevo io. Io che mi prodigavo, che proteggevo, che curavo, che la facevo stare bene (almeno così credevo) e io che potevo esplorare nuove parti di me

In queste tue parole mi ci ritrovo. Ne ho giusto da poco parlato con altri. Mi sono reso conto che, durante il rapporto, io mi immaginavo che, senza di lei, la mia vita sarebbe stata morta, dato che negli ultimi anni ero stato al suo totale servizio (le mie azioni erano sempre e solo indirizzate a soddisfare i suoi desideri e a farla stare bene in ogni modo) e che quello che di me c'era di positivo io lo sentivo perchè lo vedevo riflesso tramite lei. Ora il mio modo di vedere è decisamente cambiato e, fidati, succederà anche a te. Ti accorgerai che il tuo essere c'è indipendentemente da chiunque. Aggiungo: chi ti dice che non troverai un'altra persona che apprezzerà molto di più quello che tu sei senza la necessità di continuamente ricorrere tutti i suoi desideri???

3 ore fa, Blego ha scritto:

che palle ricominciare da capo!!L'unico lato davvero positivo è che ogni volta miglioro e apprendo un pochettino. Però ci penserò a tempo debito, quando le mie energie psico-fisiche si saranno ristabilite

Esatto. In questo momento manco ci devi pensare! Poi vedrai che le cose verranno da sole, quando starai meglio! Ora sono solo inutili preoccupazioni su un futuro che nessuno può prevedere

3 ore fa, Blego ha scritto:

Sul lavoro funziona...nelle relazioni invece...di fatto io non sono stato in grado di trovare una soluzione...e questo è automaticamente un fallimento.

Nel tuo caso non è un problema di trovare o meno una soluzione, perchè, semplicemente, la soluzione non c'era. O, perlomeno, una soluzione che implicasse lo stare insieme. L'unica via d'uscita era quella che stai proprio adottando: lasciarla andare e farla sbattere contro la realtà della vita che sino a d'ora, per quanto ci hai raccontato, le è sempre stata semplificata grazie al tuo operato. E, in più, proprio come dici tu in coppia le soluzioni si devono trovare insieme, non scaricare sempre il peso sull'altro!

3 ore fa, Blego ha scritto:

Ma contro la propria natura è difficile andare.

Secondo me, piano piano, ti renderai conto che forse era più andare contro natura lo stare con lei, dato che, lentamente, ti stavi annientando pur di farla star bene in ogni modo!

 

Per il resto non posso che, nuovamente, rilevare come il tuo percorso sia indirizzato correttamente!

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gold86
4 ore fa, Blego ha scritto:
 @gold86 grazie per il tuo commento, ti leggo sempre volentieri visto che anche tu sei qui su questo forum da un bel po' di tempo.
Ti leggo anche io molto volentieri, e fa piacere sapere che qualcuno della "vecchia guardia" c'è ancora, nonostante i vari repulisti
 
Detto ciò, ragazzi, la barra è dritta...ma dentro sono umanamente devastato. Tutti mi avete fatto i complimenti ma in realtà io mi sento un sub-umano. Non dormo, mangio poco e ho questa continua sensazione di straniamento. Vi giuro che vivo alla giornata cercando di portarla a casa con le unghie e con i denti.
Sono sull'orlo di cedere almeno 5 volte al giorno...e poi applico la regola dei 5 secondo di zanardi. Tieni duro ancora un po'...e vado a rileggermi il post di Human.
Non soffro per Lei. Soffro per la parte di me che è morta. Andata per sempre. Non la ritengo una dea o la donna della mia vita, ma attraverso lei mi piacevo io. Io che mi prodigavo, che proteggevo, che curavo, che la facevo stare bene (almeno così credevo) e io che potevo esplorare nuove parti di me.
Quel blego è morto, per sempre. 
Ora c'è solo un sacco di solitudine.
Sei bravo anche a fare introspezione perché si, non soffri per lei ma per te stesso.
E' vero quando dici che "quel" Blego è morto ma, sai, almeno per me che sono un avvocato (e in quanto tale, necessariamente stronzo) i funerali non sono mai piaciuti un granché.
Perché il defunto (e in quanto tale, necessariamente una "brava persona che salutava sempre"), molte volte, meglio esserselo tolto di torno... come in questa circostanza.
Chi era, infatti, "quel" Blego?
"Quel" Blego, quello che piangi, a tuo dire, si piaceva attraverso qualcun'altro, e si piaceva nella misura in cui apportava all'altro un qualcosa (che fosse protezione, cura, o altro).
Ora, non pensi invece che Blego, in quanto essere umano, potrebbe ambire a piacersi anche in mancanza di uno specchio?
Perché di questo stiamo parlando: di un qualcosa (un qualcuno, in questo caso) cui attribuisci TU il ruolo di restituirTI un immagine di TE stesso.
Ruolo che nessuno merita, e che nessuno dovrebbe volere, perché non possiamo delegare ad altri (sebbene sia comodo) il nostro benessere.  
 
Quanto all'età non posso che darti ragione: che palle ricominciare da capo!!L'unico lato davvero positivo è che ogni volta miglioro e apprendo un pochettino. Però ci penserò a tempo debito, quando le mie energie psico-fisiche si saranno ristabilite. Solo allora potrò concedermi il lusso di "lamentarmi" per dover riprendere daccapo tutto il teatrino: molto probabilmente però allora sarò in grado di gestire la cosa.(spero)
 
Sai @gold86, io di mestiere faccio l'ingegnere. Da quando ho cominciato l'università, o forse per attitudine innata, la mia mente è una macchina problem solver. Ti dirò...perfino abbastanza performante.
Dunque il mio cervello si attacca ai problemi e li vuole risolvere. Sa che potrà trovare una soluzione e macina finché non la trova. Sul lavoro funziona...nelle relazioni invece...di fatto io non sono stato in grado di trovare una soluzione...e questo è automaticamente un fallimento.
Sì lo so...in una relazione sana le soluzioni si trovano in due. Questo è quello che devo tenere a mente e a cui devo aspirare. Ma contro la propria natura è difficile andare.
L'intelligenza ama i problemi, ma le persone (per fortuna) non sono computer, e le relazioni (per fortuna) non funzionano secondo il sistema binario.
L'aspetto che, a mio avviso, non hai considerato tra le varie opzioni è che, a tutti gli effetti, la "risoluzione del rapporto" è uno dei possibili esiti del problema, e quindi, a tutti gli effetti, una delle possibili soluzioni allo stesso.
Magari non sarà quella che auspicavi o che desideravi, ma è una soluzione che, per quanto strano possa sembrarti, nei fatti, è condivisa.
Tu, giustamente, hai fatto mente locale e ti sei accorto che, alla fine, nonostante sia doloroso, non è il caso di proseguire, e nei fatti ti sforzi di andare avanti.
Lei, al netto della diarrea verbale varia, nei fatti, non ammorbidisce la sua posizione e, anzi, si preoccupa non di ricucire, ma di scaricare le responsabilità della fine. 
 
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno letto e partecipato a questo mio post. Mi state dando una grande mano a tenere quella barra dritta: è un po' anche merito vostro.
Se tieni la barra dritta è solo merito tuo, noi siamo solo spettatori (e tifosi) di un ottimo skipper 😉 

 

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nineoclock

Amico, ti abbraccio e posso solo dirti di tener duro. Ti sembrerà impossibile, forse in cuor tuo non vorresti nemmeno che accadesse, ma prima o poi... farà meno male. LTR di 6 anni e mezzo con quasi 5 di semi-convivenza, finita praticamente dall'oggi al domani. Finita il giorno prima dell'esplosione del covid in Italia, con tutto quello che ne consegue (mi son fatto 3 mesi completamente da solo in casa). È devastante e fa ancora male oggi. Io semplicemente ho cominciato a guardarmi altrove e quando ho trovato chi mi ha dato corda (successo a fine maggio) ho pensato "ehi, ma fa meno male la rottura". Però non è una cosa che puoi fare da subito, all'inizio io sentivo il vomito a pensare ad altre. E la sensazione di dover ricominciare tutto da capo è devastante ancora adesso, mille paranoie, non sono giovanissimo (34), ho avuto solo lei come storia importante, e chissà chi troverò, come sarà, se scoperà bene come lei, se sarà dolce e genuina come lei, ecc ecc.
Non lo so come, ma ti assicuro che dopo un po' fa meno male. Tieni duro, togli tutto ciò che te la ricordi dalla vista, quindi dovrai svuotare mezza casa credo.
Tieni duro amico.

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Blego
Inviato (modificato)
10 ore fa, gold86 ha scritto:
Sei bravo anche a fare introspezione perché si, non soffri per lei ma per te stesso.
E' vero quando dici che "quel" Blego è morto ma, sai, almeno per me che sono un avvocato (e in quanto tale, necessariamente stronzo) i funerali non sono mai piaciuti un granché.
Perché il defunto (e in quanto tale, necessariamente una "brava persona che salutava sempre"), molte volte, meglio esserselo tolto di torno... come in questa circostanza.
Chi era, infatti, "quel" Blego?
"Quel" Blego, quello che piangi, a tuo dire, si piaceva attraverso qualcun'altro, e si piaceva nella misura in cui apportava all'altro un qualcosa (che fosse protezione, cura, o altro).
Ora, non pensi invece che Blego, in quanto essere umano, potrebbe ambire a piacersi anche in mancanza di uno specchio?
Perché di questo stiamo parlando: di un qualcosa (un qualcuno, in questo caso) cui attribuisci TU il ruolo di restituirTI un immagine di TE stesso.
Ruolo che nessuno merita, e che nessuno dovrebbe volere, perché non possiamo delegare ad altri (sebbene sia comodo) il nostro benessere.

@gold86 non credi che questo speccho siano, de facto, le relazioni umane di cui, quelle intime, non sono altro che uno specchio ancora più potente?Infondo, in questa relazione ho imparato chi sono io in una convivenza (prima non lo avevo mao fatto), come mi comporto davanti a difficoltà e problematiche che riguardano una persona a me vicina...etc etc. Attraverso lei ho conosciuto me. Così come attraverso le precedenti e le future. 

Io mi sono davvero piaciuto in questa relazione.

Per questo dico che ho perso il me che mi era piaciuto e che in singletudine non si può esprimere.  

Per questo ho accettato rotture di marroni infinite, sbalzi umorali pazzeschi e indecisioni. Per questo non ho dato ascolto a TUTTI i segnali che più o meno consciamente lei mi dava per dirmi:"vediamo il futuro in maniera differente ". 

Perché infondo, l'epilogo di questa storia è dovuto proprio a questo: la visione diversa del futuro. Al netto degli sbalzi umorali e egoismi vari. 

Io, dopo tante esperienze in giro per il mondo, sentivo l'esigenza di mettere i ferri in acqua e fermarmi. Lei ancora no. All'inizio della relazione eravamo entrambi due nomadi, poi nel corso degli anni io ho svoltato e ricercato uno stile di vita più stanziale (vicino a famiglia e amici) mentre lei ha continuato a sognare il continuo peregrinare da una esperienza all'altra. 

La ricerca della casa e la scelta della città in cui vivere non è stato altro che la cartina al tirnasole di questa  differente visione del futuro. 

Di questo sono consapevole e per questo non confondo lei con la donna con cui avrei voluto passare il resto dei miei giorni.  

Per questo la risoluzione del problema è condivisa e infondo io non mi sento "il mollato". Per questo riesco a tenere la barra dritta anche difronte ai miei spasmi di regressione fanciullesca di bimbo a cui manca l'oggetto del piacere.

 

Modificato da Blego
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Blego
7 ore fa, nineoclock ha scritto:

Amico, ti abbraccio e posso solo dirti di tener duro. Ti sembrerà impossibile, forse in cuor tuo non vorresti nemmeno che accadesse, ma prima o poi... farà meno male. LTR di 6 anni e mezzo con quasi 5 di semi-convivenza, finita praticamente dall'oggi al domani. Finita il giorno prima dell'esplosione del covid in Italia, con tutto quello che ne consegue (mi son fatto 3 mesi completamente da solo in casa). È devastante e fa ancora male oggi. Io semplicemente ho cominciato a guardarmi altrove e quando ho trovato chi mi ha dato corda (successo a fine maggio) ho pensato "ehi, ma fa meno male la rottura". Però non è una cosa che puoi fare da subito, all'inizio io sentivo il vomito a pensare ad altre. E la sensazione di dover ricominciare tutto da capo è devastante ancora adesso, mille paranoie, non sono giovanissimo (34), ho avuto solo lei come storia importante, e chissà chi troverò, come sarà, se scoperà bene come lei, se sarà dolce e genuina come lei, ecc ecc.
Non lo so come, ma ti assicuro che dopo un po' fa meno male. Tieni duro, togli tutto ciò che te la ricordi dalla vista, quindi dovrai svuotare mezza casa credo.
Tieni duro amico.

Grazie per il tuo contributo. Comprendo la tua sofferenza e mi auguro di arrivare presto alle conclusioni cui stai arrivando tu

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principemassa
7 ore fa, nineoclock ha scritto:

LTR di 6 anni e mezzo con quasi 5 di semi-convivenza, finita praticamente dall'oggi al domani. Finita il giorno prima dell'esplosione del covid in Italia

Durante questo Covid siamo stati in tantissimi ad essere stati lasciati. Per il resto, @nineoclock le tue domande sul futuro sono le stesse che mi faccio io e che, probabilmente, si farà Blego. Di certo l'unica risposta sicura che possiamo darci è che, forti delle esperienze passate, la prossima non potrà che essere meglio.

 

4 minuti fa, Blego ha scritto:

Io mi sono davvero piaciuto in questa relazione.

Per questo dico che ho perso il me che mi era piaciuto e che in singletudine non si può esprimere.  

Mi soffermo su queste frasi e ti faccio una domanda. Ti sei piaciuto perchè hai espresso valori che desideravi che gli altri vedessero in te o ti sei piaciuto perchè hai scoperto dei tuoi valori esistenti indipendentemente dall'altro? Immagino e credo, viste le tue parole, che la risposta sia l'ipotesi b). E allora ti dico che ciò che hai sperimentato di te stesso durante quel rapporto lo vivrai anche in futuro. L'assenza di lei non determina la perdita di ciò che di positivo avevi acquisito nel tuo percorso di crescita, anzi, proprio questa solitudine ti permetterà, come stai già facendo, di soffermarti su queste tue caratteristiche, analizzarle e coltivarle ancor di più! Comprendo che, ora, questa sia una valutazione difficile da fare: io stesso, dopo la rottura, mi dicevo: ma tutte quelle belle cose che io facevo con lei e per lei esisteranno ancora? La risposta è sì, perchè tu, blego, sei così e la persona che avrai accanto sarà quella che riceverà ciò non colei che permetterà a ciò di essere!

11 minuti fa, Blego ha scritto:

Per questo ho accettato rotture di marroni infinite, sbalzi umorali pazzeschi e indecisioni. Per questo non ho dato ascolto a TUTTI i segnali che più o meno consciamente lei mi dava per dirmi:"vediamo il futuro in maniera differente "

Ti faccio un'altra domanda...non è che hai accettato queste cose anche perchè, in fondo, pensavi di non meritarti di meglio o ritenevi che lei fosse la "Madonna", unica donna in grado di stare con te e darti ciò di cui avevi bisogno? Nel senso che le relazioni di coppia sono, più o meno, rapporti di potere...quando c'è un equilibrio funzionano, quando uno dei due continua ad esercitare il proprio potere sull'altro allora quest'ultimo diventa "dipendente e succube" (passami il termine un po' iperbolico, ma è per rendere l'idea) e agisce sempre al fine di soddisfare l'altra persona. In pratica si diventa uno strumento e non il fine...A me pare di comprendere, e se mi sbagliassi correggimi pure, che la vostra situazione fosse proprio questa: un tuo continuo rincorrere il suo desiderio odierno. Nel momento in cui tu, giustamente, non ti sei piegato al suo ultimo "capriccio" lei se n'è andata, comprendendo l'impossibilità di esercitare potere su di te in questo ambito. E, aggiungo, sarebbe successo comunque prima o poi perchè, probabilmente, ad un certo punto avrebbe trovato un desiderio talmente impossibile da realizzare che sarebbe diventato quello il pretesto per lasciarti indietro.

Comprendo possa essere un ragionamento un po' complesso e contorto ma, visti i numerosi punti in comune con la mia storia, ti invito a farlo, perchè potrebbe darti delle risposte in più.

😉

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gold86
1 ora fa, Blego ha scritto:

@gold86 non credi che questo speccho siano, de facto, le relazioni umane di cui, quelle intime, non sono altro che uno specchio ancora più potente?Infondo, in questa relazione ho imparato chi sono io in una convivenza (prima non lo avevo mao fatto), come mi comporto davanti a difficoltà e problematiche che riguardano una persona a me vicina...etc etc. Attraverso lei ho conosciuto me. Così come attraverso le precedenti e le future. 

Io mi sono davvero piaciuto in questa relazione.

Per questo dico che ho perso il me che mi era piaciuto e che in singletudine non si può esprimere.  

Per questo ho accettato rotture di marroni infinite, sbalzi umorali pazzeschi e indecisioni. Per questo non ho dato ascolto a TUTTI i segnali che più o meno consciamente lei mi dava per dirmi:"vediamo il futuro in maniera differente ". 

Perché infondo, l'epilogo di questa storia è dovuto proprio a questo: la visione diversa del futuro. Al netto degli sbalzi umorali e egoismi vari. 

Io, dopo tante esperienze in giro per il mondo, sentivo l'esigenza di mettere i ferri in acqua e fermarmi. Lei ancora no. All'inizio della relazione eravamo entrambi due nomadi, poi nel corso degli anni io ho svoltato e ricercato uno stile di vita più stanziale (vicino a famiglia e amici) mentre lei ha continuato a sognare il continuo peregrinare da una esperienza all'altra. 

La ricerca della casa e la scelta della città in cui vivere non è stato altro che la cartina al tirnasole di questa  differente visione del futuro. 

Di questo sono consapevole e per questo non confondo lei con la donna con cui avrei voluto passare il resto dei miei giorni.  

Per questo la risoluzione del problema è condivisa e infondo io non mi sento "il mollato". Per questo riesco a tenere la barra dritta anche difronte ai miei spasmi di regressione fanciullesca di bimbo a cui manca l'oggetto del piacere.

 

Caro Blego, 

a mio avviso, ed in questo sono piuttosto concorde con te, gli altri, l'altro, sono un po' lo specchio di noi stessi.

Ma questo nella misura in cui, attraverso il rapporto con gli altri, ci è (molto) più semplice capire le mille nostre sfaccettature, e comprendere meglio il nostro essere.

Vivo anche io una convivenza, la prima, proprio come per te, e comprendo pienamente ciò che dici perché, grazie ad essa, in effetti, ho scoperto nuove parti di me stesso che mi piacciono, ma anche altre che non mi piacciono affatto e che intendo migliorare, perché - sempre a mio avviso - l'errore più grande che un individuo (uomo o donna che sia) possa fare, è "fermarsi", non crescere e non evolvere più, e se riuscirò a trasmettere ai miei figli anche solo questo concetto, un domani, qualora ne avessi, sarò un uomo felice. 

Detto questo, quello che di bello hai visto, sei tu, non il tuo specchio.

E l'aver "perso" il tuo specchio, non implica certo che tu abbia perso te stesso.

Faccio un esempio estremo: sei come qualcuno che ha perso (del tutto, seppure momentaneamente) la vista.

Non puoi vedere e vederti, ed il tuo mondo - per forza di cose - è cambiato.

Ma tu, in questo mondo, ci sei ancora... E magari potresti sfruttare questa condizione proprio per evolvere ulteriormente, e capire che, nonostante il buio nei tuoi occhi, riesci a sentire comunque la persona che sei.  

Modificato da gold86
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Blego
6 minuti fa, principemassa ha scritto:

Mi soffermo su queste frasi e ti faccio una domanda. Ti sei piaciuto perchè hai espresso valori che desideravi che gli altri vedessero in te o ti sei piaciuto perchè hai scoperto dei tuoi valori esistenti indipendentemente dall'altro? Immagino e credo, viste le tue parole, che la risposta sia l'ipotesi b). E allora ti dico che ciò che hai sperimentato di te stesso durante quel rapporto lo vivrai anche in futuro. L'assenza di lei non determina la perdita di ciò che di positivo avevi acquisito nel tuo percorso di crescita, anzi, proprio questa solitudine ti permetterà, come stai già facendo, di soffermarti su queste tue caratteristiche, analizzarle e coltivarle ancor di più! Comprendo che, ora, questa sia una valutazione difficile da fare: io stesso, dopo la rottura, mi dicevo: ma tutte quelle belle cose che io facevo con lei e per lei esisteranno ancora? La risposta è sì, perchè tu, blego, sei così e la persona che avrai accanto sarà quella che riceverà ciò non colei che permetterà a ciò di essere!

Concordo...ovviamente la risposta è la b). Credo però che le relazioni siano più della somma dei singoli individui e dunque il "come sei" in una relazione diventi unico proprio perché unico è  il connubio tra te e il partner. 

 

8 minuti fa, principemassa ha scritto:

Ti faccio un'altra domanda...non è che hai accettato queste cose anche perchè, in fondo, pensavi di non meritarti di meglio o ritenevi che lei fosse la "Madonna", unica donna in grado di stare con te e darti ciò di cui avevi bisogno? Nel senso che le relazioni di coppia sono, più o meno, rapporti di potere...quando c'è un equilibrio funzionano, quando uno dei due continua ad esercitare il proprio potere sull'altro allora quest'ultimo diventa "dipendente e succube" (passami il termine un po' iperbolico, ma è per rendere l'idea) e agisce sempre al fine di soddisfare l'altra persona. In pratica si diventa uno strumento e non il fine...A me pare di comprendere, e se mi sbagliassi correggimi pure, che la vostra situazione fosse proprio questa: un tuo continuo rincorrere il suo desiderio odierno. Nel momento in cui tu, giustamente, non ti sei piegato al suo ultimo "capriccio" lei se n'è andata, comprendendo l'impossibilità di esercitare potere su di te in questo ambito. E, aggiungo, sarebbe successo comunque prima o poi perchè, probabilmente, ad un certo punto avrebbe trovato un desiderio talmente impossibile da realizzare che sarebbe diventato quello il pretesto per lasciarti indietro.

Mai pensato fosse una Dea o l'unica possibile e in grado di darmi amore. Pur riconoscendole un sacco di qualità e aspetti positivi del carattere. 

Capisco ciò che vuoi dire, ma in qualunque relazione ci stai se hai dei vantaggi reciproci. Quando questi vantaggi vengono meno, l'equilibrio si spezza e ognuno va per la sua strada. Ho accettato di provare a risolvere i suoi "capricci" perchè lei con il suo amore e complicità mi dava l'equilibrio affettivo di cui avevo bisogno per esprimermi al meglio in diverse aree della mia personalità.

Per una relazione sana i meccanismi compensatori dovrebbero essere ridotti al minimo.

 

 

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F-Knight

stream of consciousness.

nelle relazioni amorose noi ci scopriamo, siamo costretti (a patto di non essere degli esseri troppo superficiali) a conoscere noi stessi in relazione all'altro, a metterci in discussione. 

Quando la relazione finisce non muore una parte di noi. Muore quel noi che stava in quella relazione. Un noi unico perchè unico era quell'altro passeggero di quel treno che ora è arrivato a destinazione.

E' un viaggio irripetibile perchè fatto di quei due passeggeri. Uno se ne va... l'altro muore.... per QUEL viaggio.

Dolore

Il dolore è una fonte eccezionale di energia. Può schiacciarti o può darti una spinta fortissima per elevarti, per crescere, per migliorare quegli aspetti di te che hai capito non essere all'altezza di ciò che tu vuoi dalla tua vita. Il dolore è vita, il dolore è cambiamento come una forte ondata che travolge tutto 

Paura

Dopo la fine del viaggio spesso, quasi sempre, si ha paura: paura di non essere mai più felici come prima, appagati come prima, sereni come prima. E' una paura atavica, la paura del cambiamento, specie per chi, come te @Blego o come me, vede gli anni scorrere e si rende conto che non sarà marito o padre quando pensava che lo sarebbe stato. Vede anni di investimento apparentemente gettati al vento. E' la paura che deriva dall'abbandono di uno status quo, di un diritto quesito che di colpo... puff sparisce. La Paura fa da contraltare all'energia innescata dal dolore; la blocca, la spegne, la controlla.

La paura è una brutta bestia perchè ti assale allo stomaco e non ti lascia respirare. Crea un velo sui tuoi occhi che - finchè non squarciato - ti impedisce di vedere in modo nitido.

Vincere la Paura

la paura va vinta o avrà vinto lei. Giorno dopo giorno bisogna imparare a conviverci, ascoltarla, vederla, sentirla.... Come una fastidiosa cornacchia sta lì, appollaiata sulla tua spalla e parla parla: "non puoi farlo" "non vai bene" "è troppo per te" "sei solo" "sei finito". QUesta cornacchia malefica si nutre delle emozioni negative e cresce, cresce... La tua spalla diventa così sempre più pesante e ti duole... ti duole sempre di più. Inizi a credere a quell'uccello nero e ormai mostruoso. Lui ti comanda, sei il suo burattino. Con il becco e le zampe muove i tuoi fili impedendoti di muoverti, impedendoti.... di vivere....

Arriva però un punto in cui non è più possibile sopportare quel peso immane, non è più possibile sentire ogni secondo quella voce stridula, quel ripetitivo "no" che la cornacchia proferisce come un mantra. La forza propulsiva che il dolore e il desiderio di non soccombere sta continuando a generare spinge da dentro contro lo stomaco, contro gli altri organi, nel cranio, dietro gli occhi... finchè non fuoriesce, dirompente, devastante in tutta la sua forza. La cornacchia, grassa di tutto il male con cui noi l'abbiamo nutrita, cerca di resistere. Tira i fili del suo bel burattino... ancora una volta.... ancora una volta. Arriva l'ultima ondata di energia, l'ultimo scossone interiore. Arriva il punto in cui hai toccato il fondo e ti dai, finalmente, la spinta per risalire. Arriva.... sempre. La cornacchia, grassa, capisce che è tempo di volare verso altri lidi. Molla i fili del suo bel burattino e spicca il volo. Il burattino, ora tornato libero, può finalmente tornare a muoversi.....

La lezione

Quando si è superata la paura, col tempo, si guadagna prospettiva. Si rivalutano gli accadimenti. SI fa chiarezza, finalmente.... Liberi dal peso della paura tutto sembra più cristallino.... più comprensibile...

Un amore è finito ed è - francamente - inutile spartire le colpe. E' andata come è andata. E' andata come è andata... poco importerà, fra un anno o due, chi ha fatto cosa, chi ha detto cosa. Le parole dette dalle persone non contano nulla, sono irrilevanti. Contano sempre e solo i fatti. I fatti sono squarci vivi su una tela, segni indelebili nel continuum temporale. Le parole sono solo degli eleganti (e nemmeno sempre) riempitivi fra un fatto ed il successivo... In assenza di un fatto, invece, non sono nulla, se non..... uno strumento di tortura e di controllo mentale. un cappio e una frusta che qualcuno crede di poter usare a proprio vantaggio per raggiungere i propri fini.... non importa quali siano...

Capito quanto sopra, epurata la mente e il corpo dal peso di vuote parole inutili, resta solo la lezione  tatuata ormai sulla pelle: il rapporto amoroso è un viaggio e la fine di quel viaggio è solo il preludio di un altro viaggio. Che potrà essere migliore o peggiore (non abbiamo la sfera di cristallo) ma sarà da noi vissuto con maggiore consapevolezza, maggiore esperienza, maggiore maturità. La volontà dei due viaggiatori, mutua e di pari forza e persistenza, è presupposto essenziale perchè quel viaggio possa essere fatto, quell'esperienza possa essere vissuta.

Una volontà, quella dei due passeggeri, che risulterà sempre, inequivocabile, dalle loro azioni, mai dalle loro (sole) parole

 

 

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