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Approfondire i rapporti sociali da introverso


Bedauern

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Bedauern

Ciao a tutti!

Essendo una persona introversa e caratterialmente timida, ho avuto sempre qualche grattacapo nelle relazioni e nei circoli sociali. Per lungo tempo,  durante l'adolescenza, mi sono ritrovato escluso da qualsiasi contesto sentendomi inadeguato, non so se apparissi poco interessato agli altri, addirittura superbo, o se sembrassi non avere nulla da offrire; non me ne sono curato per lungo tempo, anche se in realtà in cuor mio desideravo interagire con gli altri, creare ed approfondire rapporti.  

Come ho già detto in passato, avendo piacere e desiderio a stare con gli altri, negli ultimi anni sto affrontando la timidezza con ottimi risultati, lanciandomi in diversi contesti, prendendo l'iniziativa: ho costruito alcune amicizie con persone simili a me e ho portato ad un livello un po' più profondo alcune di quelle che avevo, grazie al virtuale però. Restano diverse problematiche credo tipiche degli introversi che adesso vi espongo:

  • Differenza di comportamento fra la chat e la vita reale: sono disinibito soprattutto in chat, questo sia con le amicizie che con le donne con cui mi frequento, tanto che le persone con cui inizio a conversare si fanno un'idea completamente diversa di me e della mia personalità. Se con gli amici non è una grandissima magagna, anche se può dare degli equivoci, in ambito seduttivo in particolare ciò mi ha procurato non pochi problemi, visto che l'altra persona, dato il modo di fare, accresciuto anche dalle tecniche di Zema, si crea aspettative caratteriali che poi finisco per tradire, soprattutto quando capita di essere introvertito;
  • Difficoltà nell'approfondire le conoscenze, renderle intime: se negli ultimi tempi mi sforzo di essere estroverso cercando di produrmi più che posso nello small talk e nel confort, chiaramente non arrivando mai ai livelli di un estroverso naturale e comunque lasciando spazio a silenzi purtroppo, soprattutto quando non ho ancora "rotto il ghiaccio" con una persona, faccio una fatica immane a rendere più intimi e personali i discorsi, pur essendo empatico. Con diverse persone, amici, amiche e perfino donne con cui ho avuto frequentazioni, sono rimasto al livello del comfort e non sono riuscito ad evolvere.
  • Ho iniziativa nulla, e nei gruppi grossi tendo a scomparire:  se non mi preparo prima, cioè pianificando l'uscita nei dettagli, divento un follower in qualsiasi occasione, anche negli appuntamenti. Nei gruppi grossi non dico una parola o faccio pochissimi interventi, divento poco visibile, oltre a conformarmi a quello che fanno gli altri. 
  • Pochissime uscite: quasi tutti i miei amici sono lontani, quindi non posso uscire con loro e di conseguenza esco molto raramente.

Specifico che le persone che mi conoscono mi hanno dato spontaneamente feedback dicendo che sono intelligente, interessante e degno di fiducia, e percepisco che lo pensano veramente, tuttavia mi capita di essere più io a contattarli che loro (non che non lo facciano). Credo quindi che nello "scambio" che c'è fra due persone che si conoscono non riesco a dare abbastanza per i problemi di cui sopra. Aggiungo che argomenti di cui parlare ne ho, oltre agli interessi al giorno d'oggi credo che non sia neanche troppo difficile avere qualcosa da dire visto che sono i social ormai a dettare i fatti di cui conversare. 

Grazie a chi vorrà aiutarmi, magari condividendo la propria esperienza di crescita partendo da basi simili 

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Kaihō-sha
13 ore fa, Bedauern ha scritto:

Ciao a tutti!

Essendo una persona introversa e caratterialmente timida, ho avuto sempre qualche grattacapo nelle relazioni e nei circoli sociali. Per lungo tempo,  durante l'adolescenza, mi sono ritrovato escluso da qualsiasi contesto sentendomi inadeguato, non so se apparissi poco interessato agli altri, addirittura superbo, o se sembrassi non avere nulla da offrire; non me ne sono curato per lungo tempo, anche se in realtà in cuor mio desideravo interagire con gli altri, creare ed approfondire rapporti.  

Come ho già detto in passato, avendo piacere e desiderio a stare con gli altri, negli ultimi anni sto affrontando la timidezza con ottimi risultati, lanciandomi in diversi contesti, prendendo l'iniziativa: ho costruito alcune amicizie con persone simili a me e ho portato ad un livello un po' più profondo alcune di quelle che avevo, grazie al virtuale però. Restano diverse problematiche credo tipiche degli introversi che adesso vi espongo:

  • Differenza di comportamento fra la chat e la vita reale: sono disinibito soprattutto in chat, questo sia con le amicizie che con le donne con cui mi frequento, tanto che le persone con cui inizio a conversare si fanno un'idea completamente diversa di me e della mia personalità. Se con gli amici non è una grandissima magagna, anche se può dare degli equivoci, in ambito seduttivo in particolare ciò mi ha procurato non pochi problemi, visto che l'altra persona, dato il modo di fare, accresciuto anche dalle tecniche di Zema, si crea aspettative caratteriali che poi finisco per tradire, soprattutto quando capita di essere introvertito;
  • Difficoltà nell'approfondire le conoscenze, renderle intime: se negli ultimi tempi mi sforzo di essere estroverso cercando di produrmi più che posso nello small talk e nel confort, chiaramente non arrivando mai ai livelli di un estroverso naturale e comunque lasciando spazio a silenzi purtroppo, soprattutto quando non ho ancora "rotto il ghiaccio" con una persona, faccio una fatica immane a rendere più intimi e personali i discorsi, pur essendo empatico. Con diverse persone, amici, amiche e perfino donne con cui ho avuto frequentazioni, sono rimasto al livello del comfort e non sono riuscito ad evolvere.
  • Ho iniziativa nulla, e nei gruppi grossi tendo a scomparire:  se non mi preparo prima, cioè pianificando l'uscita nei dettagli, divento un follower in qualsiasi occasione, anche negli appuntamenti. Nei gruppi grossi non dico una parola o faccio pochissimi interventi, divento poco visibile, oltre a conformarmi a quello che fanno gli altri. 
  • Pochissime uscite: quasi tutti i miei amici sono lontani, quindi non posso uscire con loro e di conseguenza esco molto raramente.

Specifico che le persone che mi conoscono mi hanno dato spontaneamente feedback dicendo che sono intelligente, interessante e degno di fiducia, e percepisco che lo pensano veramente, tuttavia mi capita di essere più io a contattarli che loro (non che non lo facciano). Credo quindi che nello "scambio" che c'è fra due persone che si conoscono non riesco a dare abbastanza per i problemi di cui sopra. Aggiungo che argomenti di cui parlare ne ho, oltre agli interessi al giorno d'oggi credo che non sia neanche troppo difficile avere qualcosa da dire visto che sono i social ormai a dettare i fatti di cui conversare. 

Grazie a chi vorrà aiutarmi, magari condividendo la propria esperienza di crescita partendo da basi simili 

Grazie a te anzitutto per aver condiviso questo argomento 😊

 

 

Ti porto qua l’esperienza che vedo di alcuni miei amici con caratteristiche simili alle tue...io non posso pronunciarmi oltre una certa essendo di natura estroverso...anche se ciò facilità sicuramente ma anche fino a una certa

 

 

Degli amici che ho e che ricalcano a grandi linee la tua descrizione...quello che ho sempre notato e’ una certa difficoltà anzitutto nel gestire la pressione legata ai rapidi scambi che possono verificarsi in gruppi ampi...quello che a mio giudizio li porta alla paralisi e’ proprio la difficoltà di radicarsi nel momento presente e a tranquillizzarsi interiormente...lo dico perché se uno ha un’introversione di fondo può sentirsi facilmente sovraccaricato in queste situazioni e rischia di andare in tilt...

 

 

credo anche che un grande problema che hai in parte sottolineato sia il limare il senso di inadeguatezza che può scaturire: profondamente legato al timore di giudizi sociali negativi e al tema dell’umiliazione...e’ un aspetto che fa una grossa differenza tra affermare la tua personalità con calma e rimanere schiacciato dalla velocità d’interazione e dagli eventuali sfottò e critiche di chi non riconosce questa caratteristica

 

 

ultimamente soprattutto nel Clan sto approfondendo molto questo argomento...a tal proposito ti chiedo:

 

 

quanto ti e’ facile capire le emozioni degli altri? 
 

 

hai mai provato a ironizzare sul discorso timidezza?

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Kaihō-sha
1 minuto fa, Kaihō-sha ha scritto:io non posso pronunciarmi oltre una certa essendo di natura estroverso...anche se ciò facilità sicuramente ma anche fino a una certa

 

 

 

Do un altro piccolo spoiler 😊

 

 

qui intendo dire che se e’ vero che l’estroverso prevalente e’ premiato in molte interazioni sociali...dipende anche da cosa mette sul tavolo: non e’ raro che gente estroversa che conosco non sia esattamente la persona più calibrata della faccia del pianeta...e collezioni di conseguenza figure di merda colossali senza manco accorgersi...perché avrai anche una Ferrari ma se il pilota non sa guidare finisci in fretta contro un muro e ti fai parecchio male specie in circolo sociali da provincia media italiana

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Yuber
15 ore fa, Bedauern ha scritto:

Ciao a tutti!

Essendo una persona introversa e caratterialmente timida, ho avuto sempre qualche grattacapo nelle relazioni e nei circoli sociali. Per lungo tempo,  durante l'adolescenza, mi sono ritrovato escluso da qualsiasi contesto sentendomi inadeguato, non so se apparissi poco interessato agli altri, addirittura superbo, o se sembrassi non avere nulla da offrire; non me ne sono curato per lungo tempo, anche se in realtà in cuor mio desideravo interagire con gli altri, creare ed approfondire rapporti.  

Come ho già detto in passato, avendo piacere e desiderio a stare con gli altri, negli ultimi anni sto affrontando la timidezza con ottimi risultati, lanciandomi in diversi contesti, prendendo l'iniziativa: ho costruito alcune amicizie con persone simili a me e ho portato ad un livello un po' più profondo alcune di quelle che avevo, grazie al virtuale però. Restano diverse problematiche credo tipiche degli introversi che adesso vi espongo:

  • Differenza di comportamento fra la chat e la vita reale: sono disinibito soprattutto in chat, questo sia con le amicizie che con le donne con cui mi frequento, tanto che le persone con cui inizio a conversare si fanno un'idea completamente diversa di me e della mia personalità. Se con gli amici non è una grandissima magagna, anche se può dare degli equivoci, in ambito seduttivo in particolare ciò mi ha procurato non pochi problemi, visto che l'altra persona, dato il modo di fare, accresciuto anche dalle tecniche di Zema, si crea aspettative caratteriali che poi finisco per tradire, soprattutto quando capita di essere introvertito;
  • Difficoltà nell'approfondire le conoscenze, renderle intime: se negli ultimi tempi mi sforzo di essere estroverso cercando di produrmi più che posso nello small talk e nel confort, chiaramente non arrivando mai ai livelli di un estroverso naturale e comunque lasciando spazio a silenzi purtroppo, soprattutto quando non ho ancora "rotto il ghiaccio" con una persona, faccio una fatica immane a rendere più intimi e personali i discorsi, pur essendo empatico. Con diverse persone, amici, amiche e perfino donne con cui ho avuto frequentazioni, sono rimasto al livello del comfort e non sono riuscito ad evolvere.
  • Ho iniziativa nulla, e nei gruppi grossi tendo a scomparire:  se non mi preparo prima, cioè pianificando l'uscita nei dettagli, divento un follower in qualsiasi occasione, anche negli appuntamenti. Nei gruppi grossi non dico una parola o faccio pochissimi interventi, divento poco visibile, oltre a conformarmi a quello che fanno gli altri. 
  • Pochissime uscite: quasi tutti i miei amici sono lontani, quindi non posso uscire con loro e di conseguenza esco molto raramente.

Specifico che le persone che mi conoscono mi hanno dato spontaneamente feedback dicendo che sono intelligente, interessante e degno di fiducia, e percepisco che lo pensano veramente, tuttavia mi capita di essere più io a contattarli che loro (non che non lo facciano). Credo quindi che nello "scambio" che c'è fra due persone che si conoscono non riesco a dare abbastanza per i problemi di cui sopra. Aggiungo che argomenti di cui parlare ne ho, oltre agli interessi al giorno d'oggi credo che non sia neanche troppo difficile avere qualcosa da dire visto che sono i social ormai a dettare i fatti di cui conversare. 

Grazie a chi vorrà aiutarmi, magari condividendo la propria esperienza di crescita partendo da basi simili 

Ciao Bedauern , apprezzo l'onestà e l'umiltà di come parli di te stesso. Vorrei però farti ricredere sull'errata convinzione che l'introversione sia un qualcosa da cui scappare a favore dell'estroversione.

Partiamo col dire che non esistono i soggetti "puri" , cioè estroversi al 100% e viceversa.

Da quel che scrivi sembri più essere timido che introverso, perché gli introversi non hanno piacere a stare con molte persone e amano la solitudine , cosa che tu non sembri fare , perché vuoi allacciare rapporti , uscire ecc.

Le tue difficoltà iniziano quando cerchi di essere qualcun altro. 

 

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Bedauern
15 ore fa, Kaihō-sha ha scritto:

Grazie a te anzitutto per aver condiviso questo argomento 😊

 

 

Ti porto qua l’esperienza che vedo di alcuni miei amici con caratteristiche simili alle tue...io non posso pronunciarmi oltre una certa essendo di natura estroverso...anche se ciò facilità sicuramente ma anche fino a una certa

 

 

Degli amici che ho e che ricalcano a grandi linee la tua descrizione...quello che ho sempre notato e’ una certa difficoltà anzitutto nel gestire la pressione legata ai rapidi scambi che possono verificarsi in gruppi ampi...quello che a mio giudizio li porta alla paralisi e’ proprio la difficoltà di radicarsi nel momento presente e a tranquillizzarsi interiormente...lo dico perché se uno ha un’introversione di fondo può sentirsi facilmente sovraccaricato in queste situazioni e rischia di andare in tilt...

Ciao! Sì, esatto, succede nelle uscite che la pressione mi porti a staccarmi ancora di più dal momento presente e chiudermi in me stesso e nei miei pensieri, finendo per assumere un ruolo totalmente passivo nelle interazioni. Anche "naturalmente" sono portato a switchare in questa condizione, devo impormi per non far sì che accada.

credo anche che un grande problema che hai in parte sottolineato sia il limare il senso di inadeguatezza che può scaturire: profondamente legato al timore di giudizi sociali negativi e al tema dell’umiliazione...e’ un aspetto che fa una grossa differenza tra affermare la tua personalità con calma e rimanere schiacciato dalla velocità d’interazione e dagli eventuali sfottò e critiche di chi non riconosce questa caratteristica

ultimamente soprattutto nel Clan sto approfondendo molto questo argomento...a tal proposito ti chiedo:

 

 

quanto ti e’ facile capire le emozioni degli altri? 
 

Per lungo tempo è stato veramente difficile per me comprendere le emozioni altrui, ma qualche evento della vita recente mi ha fatto divenire piuttosto empatico, a volte succede anche di sentire quello che provano gli altri sulla mia pelle in maniera piuttosto intensa.

hai mai provato a ironizzare sul discorso timidezza?

Ho delle difficoltà generali ad ironizzare su me stesso perché mi viene immediatamente da scusarmi prima che possa pensare ad una qualsiasi battuta per sdrammatizzare 

 

13 ore fa, Yuber ha scritto:

Ciao Bedauern , apprezzo l'onestà e l'umiltà di come parli di te stesso. Vorrei però farti ricredere sull'errata convinzione che l'introversione sia un qualcosa da cui scappare a favore dell'estroversione.

Partiamo col dire che non esistono i soggetti "puri" , cioè estroversi al 100% e viceversa.

Da quel che scrivi sembri più essere timido che introverso, perché gli introversi non hanno piacere a stare con molte persone e amano la solitudine , cosa che tu non sembri fare , perché vuoi allacciare rapporti , uscire ecc.

Le tue difficoltà iniziano quando cerchi di essere qualcun altro. 

 

Ciao, personalmente non ritengo che l'introversione sia un aspetto caratteriale negativo, credo abbia dei vantaggi e degli svantaggi, come d'altronde l'estroversione: purtroppo però nei circoli sociali e nei rapporti interpersonali indubbiamente vengono ritenuti come ideali i comportamenti tipici degli estroversi, mentre al contrario quelli degli introversi vengono visti come freddi, distaccati e quindi non adatti alle situazioni sociali. Dal punto di vista seduttivo non ne parliamo.

Credo che ciò che manchi siano proprio delle istruzioni che permettano agli introversi di far valere le proprie caratteristiche all'interno dei gruppi sociali senza tradire la propria natura forzandosi in ciò che non si è.

Io sono introverso al 75% circa, mi fa piacere a stare con gli altri per un po' di tempo e lo ricerco, però non riuscirei mai a stare troppo tempo in compagnia di persone che ritengo estranee, ho bisogno di ricaricarmi nei miei spazi

Grazie per i vostri interventi!

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  • 4 settimane dopo...
Fabian88

Esatto mancano le dritte , gli esempi su come sedurre , interagire in pubblico e nel sociale senza snaturarsi , perché il segreto è quello , se sei un pesce non riuscirai mai a fare il cane così com'è vero il contrario , devi sedurre da pesce .. o da squalo a questo punto !

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  • 4 settimane dopo...
Yuber
Il 19/7/2020 alle 02:18 , Fabian88 ha scritto:

Esatto mancano le dritte , gli esempi su come sedurre , interagire in pubblico e nel sociale senza snaturarsi , perché il segreto è quello , se sei un pesce non riuscirai mai a fare il cane così com'è vero il contrario , devi sedurre da pesce .. o da squalo a questo punto !

Questo non può dirtelo nessuno se non te stesso sottoponendoti ad un allenamento . Rifiuto dopo rifiuto prima o poi capirai cosa funziona bene per te e in più tutto il materiale che è presente qui sul forum e sui libri acquisterà un significato diverso e molto più chiaro.

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