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Questa È Acqua


Tony Montana

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Tony Montana

Due giovani pesci nuotano fianco a fianco.

Incontrano un pesce più anziano che nuota in direzione opposta

Questi fa un cenno e dice: "Buongiorno ragazzi. Com'è l'acqua?"

I due giovani pesci continuano a nuotare per un po' finché ad un certo punto uno dei due si volta verso l'altro e chiede: "Che diavolo è l'acqua?"

 

 

Questa è la favola allegorica con cui David Foster Williams cominciò il suo discorso cerimoniale ai neo-laureati dei Kenyon College 15 anni fa.

Quel discorso è poi divenuto famoso, leggendario e giustamente ammirato. C'è tutta una acutezza, una ironia e una profondità molto rivelatoria.

Qui trovate gli audio con la trascrizione. Se proprio l'inglese non riuscite a masticarlo, cercatevi una traduzione italiana.

 

Se non l'avete mai ascoltato, ora è il momento.

 

Foster Williams era lì per parlare di cosa l'educazione, la scuola (il college, in quel caso) dovrebbe fornire all'individuo.

È lì per omaggiare e riconoscere ciò che la società provvede al singolo durante gli anni in cui lo educa.

E-duce. Lo conduce fuori.

Fuori da cosa? Questo è l'interrogativo a cui Foster WIlliaws vuole dare risposta.

La sua risposta è che l'educazione deve aiutare a condurre fuori da quello che chiama il default setting.

Quote

Here is just one example of the total wrongness of something I tend to be automatically sure of: everything in my own immediate experience supports my deep belief that I am the absolute centre of the universe; the realest, most vivid and important person in existence. We rarely think about this sort of natural, basic self-centredness because it’s so socially repulsive. But it’s pretty much the same for all of us. It is our default setting, hard-wired into our boards at birth. Think about it: there is no experience you have had that you are not the absolute centre of. The world as you experience it is there in front of YOU or behind YOU, to the left or right of YOU, on YOUR TV or YOUR monitor. And so on. Other people’s thoughts and feelings have to be communicated to you somehow, but your own are so immediate, urgent, real.

[...]

Because my natural default setting is the certainty that situations like this are really all about me. About MY hungriness and MY fatigue and MY desire to just get home, and it’s going to seem for all the world like everybody else is just in my way. And who are all these people in my way? And look at how repulsive most of them are, and how stupid and cow-like and dead-eyed and nonhuman they seem in the checkout line, or at how annoying and rude it is that people are talking loudly on cell phones in the middle of the line. And look at how deeply and personally unfair this is.

 

La soluzione al default setting che Foster Williams troppo generosamente accredita alla scuola à la scelta, o meglio la possibilità di avere scelte.

Quote

This, I submit, is the freedom of a real education, of learning how to be well-adjusted. You get to consciously decide what has meaning and what doesn’t. You get to decide what to worship.

La scelta, che è una conseguenza della presenza, dell'essere nel momento, del vedere gli altri.

Vederli per come si presentano, con le mille debolezze e contraddizioni. Vederne le possibilità che offrono.

Quote

The capital-T Truth is about life BEFORE death.

It is about the real value of a real education, which has almost nothing to do with knowledge, and everything to do with simple awareness; awareness of what is so real and essential, so hidden in plain sight all around us, all the time, that we have to keep reminding ourselves over and over:

“This is water.”

“This is water.”

It is unimaginably hard to do this, to stay conscious and alive in the adult world day in and day out. Which means yet another grand cliché turns out to be true: your education really IS the job of a lifetime. And it commences: now.

 

 

Ho riascoltato questo magnifico discorso oggi.

David Foster Williams era un gigante della letteratura e si dice che ogni volta che si legge un opera di un grande autore, vi si trova qualcosa di diverso.

La grande letteratura riflette quello che di diverso c'è in noi, di affrontare i soliti, grossi problemi dell'esistenza.

 

Questa volta, per la prima volta, ho visto molta chiarezza e anche un pizzico di ingenuità.

 

Il default setting è molto chiaramente ciò che Aivia chiama Prey State.

Mentre lo stato di awareness, di qui-e-ora in cui si vedono gli altri e le possibilità è precisamente il Predator State.

 

Ora, purtroppo David Foster Williams non ha avuto una vita facile.

Ha sofferto di depressione per gli ultimi 20 anni della sua vita. Ha avuto dipendenza da droghe e alcol.

Ha cercato con tutto se stesso di vivere all'altezza della sua visione, ma al contempo era vittima del default setting più distruttivo.

Morì suicida appendendosi ad una trave a 46 anni. Mentre era osannato dal mondo intero.

 

In questo bellissimo dialogo espone un problema e ne dà la soluzione. Ma solo per metà.

Non offre alcuna strategia, alcuna tattica per combattere il default setting.

Nessun esercizio per allenare l'awareness.

Ammette che sia inconcepibilmente difficile.

 

Non so voi, ma la scuola (che sia superiori o università) non mi ha mai educato a niente del genere.

 

Ma non deve essere così difficile. Siamo fatti, per vivere in predator state.

Quello che denuncia è certamente uno dei problemi più cruciali della nostra epoca, il fatto che sia popolato da zombie in default setting.

Personalmente, ho trovato nel primo modulo del Predator Clan esattamente la chiave di volta per questo problema.

Mi spingo oltre: il primo modulo nasce proprio per attaccare questo problema al cuore.

Fiamma poi ne è un approfondimento spettacolare.

This is water. O meglio: This Is Fire.

 

Che sia il Clan, che sia l'app per mindfulness, che sia pregando una vergine ingravidata dal dio ebraico, ...

Trovate un modo, che sia funzionale ed ecologico per voi, che vi permetta di ucire dal default setting.

Che vi permetta di vivere.

Ora.

Siete qui per questo.

 

I wish you way more that luck.

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