Gli esami universitari NON HANNO SENSO. Che ne pensate?

[Gamebred [Élite] 7339]

2 minuti fa, giannicarlo ha scritto:

Sarà che le capacità di improvvisazione vengono un po perse forse?

Vi porto un esempio molto banale.

Suono il pianoforte e amo improvvisare, alcune volte non so nemmeno che accordi stia utilizzando anche se le note scorrono fluenti.

La mia prima insegnate, che ha frequentato il conservatorio mi raccontava che ogni volta che lei o i suoi compagni suonavano qualcosa di loro in classe venivano zittiti. Risultato? sa solo leggere gli spartiti e ha quasi perso qualsiasi capacità di improvvisazione.

Mi sono premurato di cambiare insegnante alla svelta. Ora mi segue un pianista ceco che è il contrario.

Beh però in ambito lavorativo è diverso. Nel senso, può capitare che capiti un imprevisto e una persona in gamba riesce comunque a sfangarsela. Manca un certo strumento per fare un lavoro, ma con un minimo di esperienza e di apertura mentale riesci a svolgere il lavoro comunque etc...

[Doom Head [Partecipante] 11537]

7 minutes ago, Alexis2 said:

È come dire: la mia ragazza mi ha tradito allora tutte le ragazze fidanzate tradiscono

Non é ovviamente cosi

Mettiamo un punto fermo: non è così ma capita spesso.

😅

Secondo me, hai scelto l'esempio sbagliato visto che ci troviamo in un forum dove la sezione OneItis è piena zeppa di corna, ma tralasciando questo, io non sto dicendo che per tutti è così: infatti la mia distinzione è abbastanza netta.

Ognuno ha un proprio punto di vista e se devo esporre il mio, mi sembra opportuno esporre i miei ragionamenti.

Poi non metto in dubbio che ci sia chi voglia studiare, chi voglia rincorrere l'eccellenza o chi, come me, ha bisogno di un titolo da appendere alla parete.

12 minutes ago, Alexis2 said:

Il mio punto fondamentale é che a prescindere sarebbe bene viversi quest'esperienza invece che considerarla un ostacolo

Ed è proprio su questo che non siamo d'accordo: anche questo per me fa parte di una casistica variabile.

Se al me studente avessi detto "Sì, lo so, è uno stress ma goditela bello mio", è molto probabile che il me 20enne mi avrebbe pestato a sangue con un tirapugni dicendomi "'A stronzo! La fai facile eh? Vediamo se te la godi tu mentre ti faccio il culo".

15 minutes ago, Alexis2 said:

Dipende, ci sono concorsi o abilitazioni a cui accedi solo con una media alta

Casi e casi.

Io lavoro per un'azienda dove bastava dire "Sono laureato" e l'addetto alle assunzioni gridava "Oh Cesira! Qui ce sta n'artro, porta tutto co 'o famo firmare. Prego dottò, in basso e leggibile".

18 minutes ago, Alexis2 said:

Ma infatti, non é mica detto che chi ha un curriculum eccellente non sappia muoversi da solo 

E viceversa

Ti parlo della mia esperienza e, senza fare di tutta l'erba un fascio: mi sono trovato in diverse occasioni di dovermi confrontare con alcune ex eccellenze scolastiche, in difficoltà ad eseguire autonomamente il lavoro assegnato.

[giannicarlo [Banned] 2393]

24 minuti fa, Gamebred ha scritto:

Beh però in ambito lavorativo è diverso. Nel senso, può capitare che capiti un imprevisto e una persona in gamba riesce comunque a sfangarsela. Manca un certo strumento per fare un lavoro, ma con un minimo di esperienza e di apertura mentale riesci a svolgere il lavoro comunque etc...

Prendi in considerazione il fatto che questo è un ambito lavorativo per la persona in questione. Un insegnante di piano uscita dal conservatorio che non sa improvvisare.

Potrebbe essere anche una questione di propensione genetica.

Forse non mi sono spiegato bene io.

[Gamebred [Élite] 7339]

8 minuti fa, giannicarlo ha scritto:

Prendi in considerazione il fatto che questo è un ambito lavorativo per la persona in questione. Un insegnante di piano uscita dal conservatorio che non sa improvvisare.

Potrebbe essere anche una questione di propensione genetica.

Forse non mi sono spiegato bene io.

Sì ok, è un ambito lavorativo, ma è un ambito prettamente artistico... quindi secondo me è un po' diverso.

Diciamo che con "improvvisare" io intendevo più il lato "survival", il senso di adattamento, essere rapido nel problem solving, saper cercare alternative etc. Sicuramente, come per tutte le cose, ci saranno persone più predisposte di altre....ma secondo me la differenza qui la fa l'esperienza, l'apertura mentale e bravi insegnanti. Nel senso pratico del termine, cioè gente che ti insegna a fare le cose, non gente che ti dice di studiare da pagina tot a pagina tot e spara domande randomiche su di esse.

[Wyatt99 [Partecipante] 3741]

Io farò una facoltà che non è una delle mie preferite: amo le materie umanistiche, ma di professore non se ne parla nemmeno, non mi piace come lavoro.

Farò Economia e ovviamente ho delle lacune, come in diritto (ho fatto un liceo dove il diritto non si faceva).

Qual è stato il vostro asso nella manica per fare bene all'università? Capisco studiare, è normale, però è una risposta troppo generale ed ognuno ha bisogno di un metodo diverso.

E Ancora: cosa cambieresti se potessi tornare indietro? Credo che confrontarmi con altra gente che ha vissuti l'uni, mi può soltanto dare una mano!

[lucerosa [Partecipante] 1569]

12 minuti fa, Wyatt99 ha scritto:

Io farò una facoltà che non è una delle mie preferite: amo le materie umanistiche, ma di professore non se ne parla nemmeno, non mi piace come lavoro.

Farò Economia e ovviamente ho delle lacune, come in diritto (ho fatto un liceo dove il diritto non si faceva).

Qual è stato il vostro asso nella manica per fare bene all'università? Capisco studiare, è normale, però è una risposta troppo generale ed ognuno ha bisogno di un metodo diverso.

E Ancora: cosa cambieresti se potessi tornare indietro? Credo che confrontarmi con altra gente che ha vissuti l'uni, mi può soltanto dare una mano!

Io ho studiato economia uscendo da un istituto magistrale. 

Non ho trovato particolari difficoltà, se non nell'esame di matematica (che comunque studiando si supera). 

L'importante è aver passione per quello che si studia.

[Alexis2 [Donna] 4536]

2 ore fa, Doom Head ha scritto:

Secondo me, hai scelto l'esempio sbagliato visto che ci troviamo in un forum dove la sezione OneItis è piena zeppa di corna, ma tralasciando questo, io non sto dicendo che per tutti è così: infatti la mia distinzione è abbastanza netta.

Scegli l'esempio che vuoi. Era per dire che se tu hai vissuto una determinata esperienza non é detto che sia sempre così per tutti

 

2 ore fa, Doom Head ha scritto:

Ed è proprio su questo che non siamo d'accordo: anche questo per me fa parte di una casistica variabile.

Si la pensiamo diversamente. Come sull'utilità di certe materie non 'pratiche' d'altronde 

2 ore fa, Doom Head ha scritto:

Ti parlo della mia esperienza e, senza fare di tutta l'erba un fascio: mi sono trovato in diverse occasioni di dovermi confrontare con alcune ex eccellenze scolastiche, in difficoltà ad eseguire autonomamente il lavoro assegnato.

Ovviamente la penso come te. Anche perché saper eseguire bene un lavoro non é direttamente proporzionale all'eccellenza scolastica

Anzi

Serve flessibilità, intelligenza ecc e non é che le impari all'uni

Il punto é che qui si parlava di quello e secondo me visto che ci devi passare minimo 3 anni tanto vale viverseli al meglio

Modificato 24 Luglio 2020 da Alexis2

[Kagan [Élite] 726]

Concordo con la domanda iniziale.

Io faccio economia, probabilmente non vale per le facoltà scientifiche pure (ingegneria, chimica, fisica, etc), ma economia ha una impostazione talmente senza senso, oltre ad essere una facoltà inutile.

Esempio: esami di diritto. Centinaia di pagine di robe da imparare a memoria, per poi scordare il secondo dopo averlo dato. Inutile. Esami di management/marketing: inutili, cose ovvie e ti bocciano se magari dimentichi la parola specifica per un concetto ovvio pure a un bambino di cinque anni. Inutile.

La stragrande maggioranza delle cose si imparano MENTRE le si fanno, direttamente sul lavoro. È inutile imparare tremila cose insieme, per poi scordarsele il secondo dopo averle date, senza riferimenti pratici ma puramente teorici, il cervello finisce senza associare niente a quell'informazione, e la scarta. 

Il problema di molti esami è che funzionano un po' come si impara l'inglese in italia (cioè non si impara): moltissime nozioni da memorizzare, e zero pratica (che associata all'info teorica, ti fa imparare il concetto).

Voi credete veramente che quelli che fanno 6 anni di giurisprudenza si ricordano l'1% di quelle cazzate a memoria che imparano (che alla fine devono imparare da soli, che andare a lezione è inutile)?

Quindi sì, totalmente sbagliata l'impostazione, come pure i voti. Puoi benissimamente aver capito tutto o quasi, e magari avere un vuoto di memoria/applicativo all'esame, e ti si mangia il voto. Che magari un secondo che vedi il riferimento sul libro, lo rievochi ed hai capito. E quindi? Premiamo la memoria, quando sul lavoro basta che cerchi un attimo e bona lì? Poi so per certo che ci sono molti 30 e lode che non hanno capito niente di quello che hanno imparato, ma hanno semplicemente memorizzato.

Ripeto: totalmente sbagliato. Moltissime facoltà non dovrebbero esistere. Anni buttati che fanno perdere tempo e distruggono il benessere generale.

Prova provata, nelle altre nazioni molti lavori anche economici/tecnici, li impari direttamente sul lavoro. 

Modificato 24 Luglio 2020 da Kagan

[mrjako [Partecipante] 2842]

4 minutes ago, Kagan said:

Concordo con la domanda iniziale.

Io faccio economia, probabilmente non vale per le facoltà scientifiche pure (ingegneria, chimica, fisica, etc), ma economia ha una impostazione talmente senza senso, oltre ad essere una facoltà inutile.

Esempio: esami di diritto. Centinaia di pagine di robe da imparare a memoria, per poi scordare il secondo dopo averlo dato. Inutile. Esami di management/marketing: inutili, cose ovvie e ti bocciano se magari dimentichi la parola specifica per un concetto ovvio pure a un bambino di cinque anni. Inutile.

La stragrande maggioranza delle cose si imparano MENTRE le si fanno, direttamente sul lavoro. È inutile imparare tremila cose insieme, per poi scordarsele il secondo dopo averle date, senza riferimenti pratici ma puramente teorici, il cervello finisce senza associare niente a quell'informazione, e la scarta. 

Il problema di molti esami è che funzionano un po' come si impara l'inglese in italia (cioè non si impara): moltissime nozioni da memorizzare, e zero pratica (che associata all'info teorica, ti fa imparare il concetto).

Voi credete veramente che quelli che fanno 6 anni di giurisprudenza si ricordano l'1% di quelle cazzate a memoria che imparano (che alla fine devono imparare da soli, che andare a lezione è inutile)?

Quindi sì, totalmente sbagliata l'impostazione, come pure i voti. Puoi benissimamente aver capito tutto o quasi, e magari avere un vuoto di memoria/applicativo all'esame, e ti si mangia il voto. Che magari un secondo che vedi il riferimento sul libro, lo rievochi ed hai capito. E quindi? Premiamo la memoria, quando sul lavoro basta che cerchi un attimo e bona lì? Poi so per certo che ci sono molti 30 e lode che non hanno capito niente di quello che hanno imparato, ma hanno semplicemente memorizzato.

Ripeto: totalmente sbagliato. Moltissime facoltà non dovrebbero esistere. Anni buttati che fanno perdere tempo e distruggono il benessere generale.

Prova provata, nelle altre nazioni molti lavori anche economici/tecnici, li impari direttamente sul lavoro. 

Economia non serve a niente come facoltà a meno che non vuoi fare il commercialista aprendo il tuo studio, oppure vuoi entrare in una Big 4 della revisione contabile o consulenza, anche se prendono anche gente con altre lauree in quelle aziende. 

[Doom Head [Partecipante] 11537]

2 hours ago, Wyatt99 said:

Qual è stato il vostro asso nella manica per fare bene all'università?

Alcool, fumo e il sesso orale che mi faceva la tipa con cui stavo ai tempi prima di ogni esame (le dicevo che lo consideravo un rito portafortuna).