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Il diritto all' oblio non esiste nei paesini


Yuber

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Yuber

Apro questo thread per parlare a voi che come me avete avuto problemi nel vostro piccolo paese e avete rimediato un danno alla reputazione irreparabile.

Non vi dirò quello che mi è successo ne tantomeno lo sto chiedendo a voi. Vi sto invece chiedendo come convivete con questo genere di situazioni.

Io penso che colpevoli o meno si abbia il diritto di essere perdonati o al limite dimenticati ma mi rendo conto che  almeno nel mio caso non è successo, anzi mi si rinfacciano cose successe 8 anni fa.

Ovvio che la soluzione più immediata ed efficace sarebbe quella di trasferirsi ma purtroppo ora non posso quindi che si fa?

Un abbraccio forte va a chi si trova in queste situazioni.

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Geppolo123

Ciao @Yuber, io sono originario di un paesino molto molto piccolo in cui tutti si conoscono, le compagnie si possono contare sulle dita di una mano e solitamente sono organizzate a blocchi di fasce di età. Sono più piccolo di un paio di anni di te, attualmente vivo in una città universitaria di un'altra regione e studio, passando 10-11 mesi all'anno qui. Questo mi ha dato l'opportunità di analizzare dall'esterno il micro mondo del mio paesello. Premetto che non so cosa intendi con danni irreparabili alla reputazione, se riesci, potresti approfondire questo concetto (senza ovviamente esporti se non ti va di farlo)? Personalmente ti posso dire che sono sempre stato quello leggermente "diverso" nella mia compagnia e questo mi ha portato a comportarmi delle volte in modo strano, non venendo spesso capito. Inoltre ricordo con tristezza degli episodi successi durante la mia permanenza nel mio paese in cui, a causa di miei errori di intelligenza sociale e di una situazione mentale pessima (di cui accenno, c'entrava una dipendenza), ho creato di me un'immagine di scarso valore che, col tempo (e col susseguirsi del mio comportamento autodistruttivo) si è consolidata. Questo mi ha portato a "fuggire", con uno strano senso di codardia in corpo. Per alcuni momenti ho pensato di abbandonare totalmente quei circoli sociali (uscire dai gruppi whatsapp, non farmi più sentire ecc.), ma andando più a fondo ho notato che le dinamiche di paese, se da un lato per certi versi si dimostrano mentalmente chiuse (se esci anche di poco da ciò che è comunemente definito normale vieni ostracizzato), da un altro di dimostrano più comprensive nel capire le necessità e le circostanze del singolo a lungo termine. Ti può sembrare un concetto molto astratto, ti faccio un esempio: un mio amico spesso scroccava al bar. Lui non lavorava, eravamo ancora studenti delle superiori, tutti sapevamo che la sua famiglia non naviga nell'oro (ma come un po' quelle di tutti, il paese è così piccolo che le pretese generali sono molto basse). Per un periodo non ha mai pagato, nonostante le continue frecciatine smaliziate della compagnia. Dopo il diploma ha cominciato a lavorare e ha iniziato a potersi permettere il giro al bar. Ora non ha problemi socialmente ed è anzi uno tra i più simpatici. Come puoi ben capire, scroccare non è ben visto e sicuramente il suo continuare ad uscire nonostante non pagasse mai ha sicuramente contribuito ha svalutare la sua immagine. Tuttavia, a distanza di anni nessuno fa più riferimento a quegli episodi e si gode la sua compagnia e lui gode di quella altrui. Ti potrà sembrare una situazione banale questa, magari tu intendi qualcosa di più drastico ma credo che renda il concetto. Ti potrei citare infiniti di questi esempi anche più drammatici ma che si concludono sempre con il "perdono" da parte del gruppo. 

E tu dirai: grazie al cazzo, vivi in un'altra regione. In parte hai ragione, il vivere fuori mi permette di lavorare su me stesso e sui miei obbiettivi in maniera distaccata dal paese e non facendomi influenzare dal clima del piccolo centro. Quello di cui mi sono accorto proprio vivendo fuori è questo: che il paesino cambia molto lentamente. Se io ho avuto la fortuna di potermi trasferire, le prime volte che tornavo a casa ho trovato la stessa e identica situazione, loro avevano ancora quell'immagine marcia di me. Continuo a lavorare su me stesso e ora quando torno la situazione è migliorata, non sono amico di tutti, ma già qualcuno riesco a sentirlo più vicino. Non li ho abbandonati perché nonostante ciò che è successo li conosco da tutta la vita. Non ha senso rompere legami così radicati per eventi passati di cui a nessuno più importa.

Con questo ti vorrei consigliare di lasciar perdere chi ti rinfaccia le cose successe secoli fa, cioè io non mi circonderei di persone del genere. Punta invece su quelle che ti ispirano maggior fiducia, lavora su te stesso ma con occhio critico! Staccati da ciò che il contesto paese vuole che tu diventi. Non cambiare per essere accettato, cambia per te stesso, offri valore al gruppo e vedrai che attirerai le persone che sanno apprezzare ciò che c'è di buono in te. Ci vuole tempo però, non aspettarti il cambiamento in una sera. E vorrei sottolineare il fatto di non farti condizionare dall'ambiente paese che spesso trascina giù chi necessita di più dalla vita. Se poi proprio nessuno riesce ad apprezzarlo e nessuno riesce a dimenticarsi questo danno alla reputazione irreparabile inizia a predisporti per cambiare città (economicamente e non), prendi baracca e burattini e ti trasferisci.  

Ora non conosco la "gravità" della tua storia, spero che la mia risposta sia in linea alla tua domanda.

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Roose Bolton
Il 3/7/2020 alle 01:13 , Yuber ha scritto:

Non vi dirò quello che mi è successo

 

quindi stiamo parlando del nulla.

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Yuber
Inviato (modificato)
2 ore fa, Geppolo123 ha scritto:

Ciao @Yuber, io sono originario di un paesino molto molto piccolo in cui tutti si conoscono, le compagnie si possono contare sulle dita di una mano e solitamente sono organizzate a blocchi di fasce di età. Sono più piccolo di un paio di anni di te, attualmente vivo in una città universitaria di un'altra regione e studio, passando 10-11 mesi all'anno qui. Questo mi ha dato l'opportunità di analizzare dall'esterno il micro mondo del mio paesello. Premetto che non so cosa intendi con danni irreparabili alla reputazione, se riesci, potresti approfondire questo concetto (senza ovviamente esporti se non ti va di farlo)? Personalmente ti posso dire che sono sempre stato quello leggermente "diverso" nella mia compagnia e questo mi ha portato a comportarmi delle volte in modo strano, non venendo spesso capito. Inoltre ricordo con tristezza degli episodi successi durante la mia permanenza nel mio paese in cui, a causa di miei errori di intelligenza sociale e di una situazione mentale pessima (di cui accenno, c'entrava una dipendenza), ho creato di me un'immagine di scarso valore che, col tempo (e col susseguirsi del mio comportamento autodistruttivo) si è consolidata. Questo mi ha portato a "fuggire", con uno strano senso di codardia in corpo. Per alcuni momenti ho pensato di abbandonare totalmente quei circoli sociali (uscire dai gruppi whatsapp, non farmi più sentire ecc.), ma andando più a fondo ho notato che le dinamiche di paese, se da un lato per certi versi si dimostrano mentalmente chiuse (se esci anche di poco da ciò che è comunemente definito normale vieni ostracizzato), da un altro di dimostrano più comprensive nel capire le necessità e le circostanze del singolo a lungo termine. Ti può sembrare un concetto molto astratto, ti faccio un esempio: un mio amico spesso scroccava al bar. Lui non lavorava, eravamo ancora studenti delle superiori, tutti sapevamo che la sua famiglia non naviga nell'oro (ma come un po' quelle di tutti, il paese è così piccolo che le pretese generali sono molto basse). Per un periodo non ha mai pagato, nonostante le continue frecciatine smaliziate della compagnia. Dopo il diploma ha cominciato a lavorare e ha iniziato a potersi permettere il giro al bar. Ora non ha problemi socialmente ed è anzi uno tra i più simpatici. Come puoi ben capire, scroccare non è ben visto e sicuramente il suo continuare ad uscire nonostante non pagasse mai ha sicuramente contribuito ha svalutare la sua immagine. Tuttavia, a distanza di anni nessuno fa più riferimento a quegli episodi e si gode la sua compagnia e lui gode di quella altrui. Ti potrà sembrare una situazione banale questa, magari tu intendi qualcosa di più drastico ma credo che renda il concetto. Ti potrei citare infiniti di questi esempi anche più drammatici ma che si concludono sempre con il "perdono" da parte del gruppo. 

E tu dirai: grazie al cazzo, vivi in un'altra regione. In parte hai ragione, il vivere fuori mi permette di lavorare su me stesso e sui miei obbiettivi in maniera distaccata dal paese e non facendomi influenzare dal clima del piccolo centro. Quello di cui mi sono accorto proprio vivendo fuori è questo: che il paesino cambia molto lentamente. Se io ho avuto la fortuna di potermi trasferire, le prime volte che tornavo a casa ho trovato la stessa e identica situazione, loro avevano ancora quell'immagine marcia di me. Continuo a lavorare su me stesso e ora quando torno la situazione è migliorata, non sono amico di tutti, ma già qualcuno riesco a sentirlo più vicino. Non li ho abbandonati perché nonostante ciò che è successo li conosco da tutta la vita. Non ha senso rompere legami così radicati per eventi passati di cui a nessuno più importa.

Con questo ti vorrei consigliare di lasciar perdere chi ti rinfaccia le cose successe secoli fa, cioè io non mi circonderei di persone del genere. Punta invece su quelle che ti ispirano maggior fiducia, lavora su te stesso ma con occhio critico! Staccati da ciò che il contesto paese vuole che tu diventi. Non cambiare per essere accettato, cambia per te stesso, offri valore al gruppo e vedrai che attirerai le persone che sanno apprezzare ciò che c'è di buono in te. Ci vuole tempo però, non aspettarti il cambiamento in una sera. E vorrei sottolineare il fatto di non farti condizionare dall'ambiente paese che spesso trascina giù chi necessita di più dalla vita. Se poi proprio nessuno riesce ad apprezzarlo e nessuno riesce a dimenticarsi questo danno alla reputazione irreparabile inizia a predisporti per cambiare città (economicamente e non), prendi baracca e burattini e ti trasferisci.  

Ora non conosco la "gravità" della tua storia, spero che la mia risposta sia in linea alla tua domanda.

Ti ringrazio per aver portato la tua esperienza, anche io ho notato che nel momento in cui ho cambiato ambiente mi sono sentito più libero e ho visto che il mondo non finisce nel piccolo macrocosmo del paesino.

Quando vivi in un paesino sembra che questo ultimo sia il centro del mondo (cosa che non è).

Sinceramente penso che se devo migliorarmi lo faccio solo per me stesso , non cambierei mai per queste persone.

Diciamo che la mia situazione prevede prese in giro continue, anche da parte di completi sconosciuti che non hanno interesse nel sapere se sono vere o meno le cose che si dicono su di me, mossi soltanto dal gusto di fare stare male qualcuno.

Mi sono iscritto a questo forum nel 2016 perché penso che un seduttore sia innanzitutto un genio sociale , quindi mi aspettavo di trovare qui una risposta al mio problema .

Ti ringrazio per questo :

"Staccati da ciò che il contesto paese vuole che tu diventi. "

 

 

Modificato da Yuber
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Geppolo123
10 minuti fa, Yuber ha scritto:

Ti ringrazio per aver portato la tua esperienza, anche io ho notato che nel momento in cui ho cambiato ambiente mi sono sentito più libero e ho visto che il mondo non finisce nel piccolo macrocosmo del paesino.

Quando vivi in un paesino sembra che questo ultimo sia il centro del mondo (cosa che non è).

Esatto, l'hai posta correttamente a mio modo di vedere. Per esempio mi capita che quando torno e magari ci sto più di un mese anch'io inizio a sentire di subirne le influenze. Aggiungo anche che, proprio per la chiusura di questi micro-mondi, spesso sono gestiti da leggi non scritte tutte loro che, personalmente, ho sempre fatto fatica a capire.

13 minuti fa, Yuber ha scritto:

Sinceramente penso che se devo migliorarmi lo faccio solo per me stesso , non cambierei mai per queste persone.

Diciamo che la mia situazione prevede prese in giro continue, anche da parte di completi sconosciuti che non hanno interesse nel sapere se sono vere o meno le cose che si dicono su di me, mossi soltanto dal gusto di fare stare male qualcuno.

Ma di che tipo di persone stiamo parlando? Mr.& Miss NonSonoMaiUscito/aDalPaeseEPretendoDiInsegnartiAVivere? 

 

 

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Yuber
2 minuti fa, Geppolo123 ha scritto:

Esatto, l'hai posta correttamente a mio modo di vedere. Per esempio mi capita che quando torno e magari ci sto più di un mese anch'io inizio a sentire di subirne le influenze. Aggiungo anche che, proprio per la chiusura di questi micro-mondi, spesso sono gestiti da leggi non scritte tutte loro che, personalmente, ho sempre fatto fatica a capire.

Ma di che tipo di persone stiamo parlando? Mr.& Miss NonSonoMaiUscito/aDalPaeseEPretendoDiInsegnartiAVivere? 

 

 

No a quanto pare parliamo di Mr e Miss "ti insulto perché  ho una vita di merda e insultarti non mi fa pensare alla mia vita di merda"'

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Geppolo123
18 minuti fa, Yuber ha scritto:

No a quanto pare parliamo di Mr e Miss "ti insulto perché  ho una vita di merda e insultarti non mi fa pensare alla mia vita di merda"'

Probabilmente ho un po' di bias nell'affrontare questa discussione in quanto come ti ho già detto vivo fuori e stare nel paesello riconosco che è ben diverso... ma vedi che ti sei dato la risposta da solo, cioè se sono persone del cazzo non starci. Non voglio scadere nei consigli da manualetto, e capisco fin troppo bene il clima in cui ti trovi in cui le persone sono poche e a volte neanche buone... Ma sembra che gli dai troppa importanza. Nel mio gruppone del paese siamo fai una 20ina e ci sono persone con cui non ho NIENTE in comune che ogni tanto rompono le palle con battutine e provano a tirarmi giù: un sorriso e non rispondo, io me la gioco così e mi concentro di più su quelle persone che mostrano interesse. E ci ho anche provato a far ragionare certe persone e ad avere discussioni interessanti ma con alcune è come sbattere la testa al muro.

Modificato da Geppolo123
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Back Door Man

Certi contesti di paese o piccola città sono molto pericolosi.

Non mi va di affrontare il tema come meriterebbe: non ho la voglia di farlo, mi dispiace.

Il consiglio che do è quello di andare via. Puoi essere bravo e forte quanto ti pare, ma le bestie sono troppe. Ti levano ossigeno, ti sabotano in tutto. Vattene prima di diventare troppo vecchio per farlo.

Libro consigliato: Punti di fuga di Pino Cacucci.

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Yuber
5 ore fa, Geppolo123 ha scritto:

Ma sembra che gli dai troppa importanza. 

Beh in realtà gli do l importanza che merita perché quando sono fuori casa ho questi problemi , in casa ne ho degli altri perciò sono in una situazione in cui non mi sento mai al sicuro.

Non c è automiglioramento che tenga perché proprio come un muscolo anche l automiglioramento personale ha bisogno di un periodo di riposo altrimenti il "muscolo" non cresce.

Sono sotto un bombardamento continuo e non posso mai abbassare la guardia nemmeno dentro casa. 

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Back Door Man
6 ore fa, Yuber ha scritto:

Beh in realtà gli do l importanza che merita perché quando sono fuori casa ho questi problemi , in casa ne ho degli altri perciò sono in una situazione in cui non mi sento mai al sicuro.

Non c è automiglioramento che tenga perché proprio come un muscolo anche l automiglioramento personale ha bisogno di un periodo di riposo altrimenti il "muscolo" non cresce.

Sono sotto un bombardamento continuo e non posso mai abbassare la guardia nemmeno dentro casa. 

Hai 25 anni. La metà dei miei.

Più o meno si capisce la situazione: problemi in casa, problemi fuori.

Dovresti ragionare in base alla TUA personale situazione. Ascoltare discorsi generici di altre persone che i problemi ce l'hanno solo fuori casa è fuorviante, ed è difficile parlare della tua. Se lo fai lo fai con nemici, se mi passi il termine. 

Il mancato confronto peggiora le cose (sviluppi strategie da solo che sono viziate da errori comuni).

Comunque, se ragioni con qualcuno che ha situazione diversa da te ragionerà diversamente. Tutti tendiamo al meglio.

Sono quasi sicuro che ti manchino mezzi. Dici che non puoi spostarti da dove vivi.

Posso suggerirti di accettare soluzioni "al ribasso", cioè situazioni di relativa povertà che altri non accetterebbero, pur di spostarti.

E' fondamentale che tu cambi il tuo teatro operativo.

La trappola è restare dove sei.

Se riesci a spostarti cambia tutto. Una volta che ti sei spostato le occasioni arrivano.

Se vuoi ne parliamo.

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