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PROBLEM SOLVING


TEMPORARILY

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TEMPORARILY

30/07/2020. 1.30 AM.

 

Mancano sei mesi al mio trentesimo anno di vita. Un pensiero mi tormenta da qualche tempo. Il sesso. Sì. Perché alla mia età sono ancora (quasi) vergine. Ma come è potuto succedere? Quasi non me ne capacito. Che brutto scherzo mi ha tirato la vita, penso. Eppure la amo. Sì, io amo la mia vita. Immensamente. Grazie a dio, io sono chi sono.

 

Steso sul letto, con gli occhi fissi sul soffitto, mi domando se esiste ancora una possibilità di salvezza, una strana via di fuga da questo orrendo impasse in cui mi son cacciato.

 

C’è silenzio intorno a me. La notte è buia e pesante. 

 

D’un tratto avverto una leggera brezza provenire dall’esterno, quasi a destare i miei pensieri da quel torpore. 

 

Mi alzo e raggiungo la persiana. Esco fuori, all’aperto. 

 

Una volta, penso, avrei annegato quei pensieri accendendomi l’ennesima sigaretta. Semplicemente, avrei pensato che il mio futuro sarebbe stato comunque radioso. Somehow, il destino mi avrebbe dato ragione. Tutto ciò che avrei dovuto fare, pensavo, sarebbe stato attendere un giorno ancora.

 

Sorrido amaramente e, in preda a uno strano desiderio di ripercorrere quei gesti antichi, ormai desueti, le mie dita afferrano una sigaretta immaginaria e, lentamente, la portano alla bocca. Accendo e inspiro. Finalmente i pensieri si fanno più chiari, più nitidi. Come una volta.

 

“Lentamente muore...” mi sembra di udire, come un sussurro, all’orecchio. “...lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi...Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, quando è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati...”.

 

Le parole della Medeiros sono un monito per chi, come me, è terrorizzato dallo scorrere del tempo. La paura di diventare vecchi e, per ultimo, di morire è in realtà la paura di non riuscire a realizzare abbastanza nei giorni che abbiamo a disposizione.  

 

Mi guardo intorno e rifletto. No. Non ho commesso errori clamorosi in questo senso. Certo, la vita non mi ha mai costretto a scavare con le unghie, ma posso dire con una certa onestà d’animo di avere cercato, da un certo punto in avanti, di allargare continuamente i miei orizzonti di possibilità, finendo per maturare un’intima, inconfessabile convinzione: ciò che ho ottenuto è più di ciò che merito.

 

E’ strano pensare a quante versioni si possano dare di un singolo evento. La realtà muta a seconda della prospettiva dalla quale si guarda.

 

Certo, potrei raccontare di essere laureato e di avere lavorato due anni al servizio di una rispettata agenzia di comunicazione, prima di decidere di volare, da solo, agli antipodi del mondo. Potrei raccontare di quanto sia stato bravo nel reinventarmi, al mio ritorno, in un batter d’occhio ed anzi a raggiungere, in brevissimo tempo, una condizione ed un lifestyle niente male, anzi quasi invidiabili se paragonati alla media.

 

Ciò che ometterei è la versione “scomoda” dello stesso racconto. Il fatto di non avere ottenuto quasi nulla per merito, ma piuttosto per cause fortuite. Soprattutto ometterei, di proposito, la prima parte di questo racconto, la parte in cui vengo bullizzato da ragazzino, e perciò inizio un lungo fuoripista fatto di droga e solitudine, rabbia e frustrazione, rassegnazione.

 

La mia gola, insecchitosi, mi costringe a deglutire.

 

E’ forse questa la chiave del mio insuccesso con le ragazze? In effetti quella è stata l’epoca in cui, depresso, decisi di indirizzare le mie attenzioni altrove. “Sono uno sfigato, nessuna ragazza mi considera. E’ inutile che ci provi, quella roba non fa per me..”.

 

Ovviamente col tempo tali convinzioni hanno finito per autoalimentarsi, come in un gioco di causa-effetto. Più non mi piacevo, più non ottenevo riscontri positivi, più finivo col convincermi che in fondo era giusto così.

 

Fortunatamente, sul finire dell’università qualcosa cambiò. La cultura mi aveva fornito strumenti nuovi, e con quelli decisi di iniziare a lavorare per cambiare le sorti del mio destino.

 

Mi sottopongo a un intervento di chirurgia estetica e mi iscrivo in palestra. Smetto di fumare. Abbandono quei vecchi stracci che ero solito portare a mo’ di segno distintivo ed abbraccio una cultura nuova, opposta a quella precedente.

 

La mia vita diventa un susseguirsi di sveglie e corse per il treno, di caffè e riunioni in ufficio, di vasche olimpioniche e saune defaticanti. Diete bilanciate. Percorsi calcolati. Ogni giorno raccolgo frasi motivazionali e le aggiungo alla mia preziosa raccolta.

 

Fino al punto di rottura.

 

Già perché in realtà odiavo il mio lavoro. Tutto quel gran da farsi… non produceva i risultati attesi. I weekend trascorrevano vuoti, pur in compagnia dei miei amici storici. Inoltre, continuavo a non scopare. La mia autostima era cresciuta, ma probabilmente era troppo tardi, il danno era fatto.

 

Avevo bisogno di uno strappo. Forte.

 

Il giorno in cui in ufficio mi comunicano la proroga del contratto di apprendistato esco in strada, in preda a una sorta di collasso esistenziale. Le gambe mi sorreggono a malapena. Entro in un tabacchi e acquisto un pacchetto di sigarette. Ne accendo due di fila, dopo tanti mesi di astinenza. Quello fu l’esatto momento in cui decisi che non avrei più messo piede in quell’ufficio…

 

Da lì a pochi mesi sarei salito, da solo, su un aereo con in mano un biglietto solo andata per l’altro capo del mondo, con la convinzione che, qualsiasi cosa fosse accaduta, nulla sarebbe più stato lo stesso, me compreso.

 

Il mio sguardo si alza e intercetta una luna pallida e fugace, continuamente interrotta dal passaggio di alcune nubi. La notte è, tutto sommato, tranquilla.

 

Mi tornano in mente i versi di quella raccolta, “I mari del sud”. "Ma quando gli dico ch'egli è tra i fortunati che han visto l'aurora sulle isole più belle della terra, al ricordo sorride e risponde che quando il sole si levava il giorno era già vecchio per loro".

 

Forse, semplicemente, è così che deve andare, penso. Se tutti siamo condannati a portare una croce, questa deve essere la mia. In fondo, poteva andare molto peggio.

 

Sono sul punto di rincasare, rassegnato, quando mi balena un ultimo pensiero, un’altra immagine proveniente dagli studi universitari.  E’ l’immagine del giovane che, posto di fronte al tracollo degli uomini decide, nonostante tutto, di sguainare la spada.

 

Come folgorato da un fulmine, realizzo quanto stupidi siano stati i miei comportanti fin d’ora.

 

No, penso. Non devo arrendermi. Combatterò con tutte le forze affinché sia scritta una pagina inattesa, improbabile della mia vita.

 

Come un moderno pioniere, mi appresto a iniziare un viaggio verso l’ignoto. Ancora non so bene quale strada imboccherò, ma qualsiasi strada sarà meglio del luogo dove mi trovo ora.

 

Qui è dove sorge un uomo. Un uomo nuovo. Tutti i giorni.

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Roose Bolton

Che problemi avevi che ti hanno portato ad avere un intervento?

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TEMPORARILY
6 minuti fa, Roose Bolton ha scritto:

Che problemi avevi che ti hanno portato ad avere un intervento?

Un naso non perfetto. Non sono un brutto ragazzo. 

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Roose Bolton

hai notato una differenza di atteggiamento degli altri verso di te, tra prima e dopo?

A 30 anni hai tutto il tempo e la libertà per cambiare radicalmente vita, se ti vengono pensieri come " è troppo tardi " sono solo scherzi che fa la paura.

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TEMPORARILY
41 minuti fa, Roose Bolton ha scritto:

hai notato una differenza di atteggiamento degli altri verso di te, tra prima e dopo?

A 30 anni hai tutto il tempo e la libertà per cambiare radicalmente vita, se ti vengono pensieri come " è troppo tardi " sono solo scherzi che fa la paura.

Il cambiamento dell'atteggiamento degli altri è stato il riflesso del mio cambiamento di atteggiamento verso di loro. Se da una parte ho ancora tempo di porre una pezza sono altresì consapevole del fatto che qualcosa di grosso è stato perduto per sempre e ciò non potrà essere recuperato in nessun caso. 

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Roose Bolton
52 minuti fa, TEMPORARILY ha scritto:

Il cambiamento dell'atteggiamento degli altri è stato il riflesso del mio cambiamento di atteggiamento verso di loro. Se da una parte ho ancora tempo di porre una pezza sono altresì consapevole del fatto che qualcosa di grosso è stato perduto per sempre e ciò non potrà essere recuperato in nessun caso. 

puoi approfondire questa cosa del cambio di atteggiamento, con più dettagli possibili?

Il tempo perso ormai è andato, basta non ripetere gli stessi errori.

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13 ore fa, TEMPORARILY ha scritto:

No, penso. Non devo arrendermi. Combatterò con tutte le forze affinché sia scritta una pagina inattesa, improbabile della mia vita

E come combatterai? 

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TEMPORARILY
1 ora fa, Alexis2 ha scritto:

E come combatterai? 

 

Questa è una bella domanda, amica. Penso che mai sia stato più appropriato il detto secondo il quale a mali estremi, devono conseguire estremi rimedi. Prima però una precisazione.

 

In questi anni approcci da parte di ragazze non sono mai mancati. La mia prima (mezza) scopata mi venne quasi imposta intorno ai vent’anni da una ragazza (bruttina) che frequentavo allora. Fu un disastro. Quella non mi eccitava proprio.

 

Più tardi, quando ormai il problema aveva raggiunto dimensioni importanti, decisi di rivolgermi altrove. Quell’estate feci due tentativi con una prostituta di strada, molto bella esteticamente, ma troppo fredda e professionale per assolvere al compito che chiedevo. La prima volta provammo in macchina. Dopo dieci minuti fui costretto a riaccompagnarla al suo posto. Non c’era verso di far funzionare le cose. Accecato dalla rabbia, la notte successiva mi ripresentai con una banconota da 100. Andammo in uno di quei simpatici motel in stile americano, con tante casette e parcheggio riservato, e lì fui quasi sul punto di riuscire nel mio intento ma, sfortunatamente, anche questa volta non andò a buon fine.

 

Da allora in avanti non ho fatto altro che allontanare sistematicamente tutte le ragazze che mostrassero evidenti segnali di interessamento sessuale. Cosa sarebbe accaduto quando si sarebbe arrivati al dunque? Una persona come me, ritenuta da tutti normalissima, anzi quasi in gamba, come può mostrare un simile difetto? No, mi sarebbe crollato il castello.

 

E così persi anche la possibilità di vivere un’esperienza indimenticabile, con una ragazza tedesca molto più bella di me a confronto. La conobbi su una spiaggia una sera d’estate, al tramonto. Ancora oggi mi chiedo cosa l’abbia spinta a proseguire le conversazioni che proponevo, ed a unirsi a me in lunghe passeggiate su e giù per quei luoghi magnifici. Mi spiazzò quando, il primo giorno, una volta riportata a casa, questa invece che scendere dall’auto mi fissa negli occhi, senza dire nulla. “So cosa ti aspetti”, penso. “Ma purtroppo non posso dartelo”. La stessa scena si sarebbe ripetuta due giorni più tardi, al termine di una giornata particolarmente piacevole. Da lì a poco l’avrei persa. Per sempre.

 

Ripensando a quell’episodio in particolare provo molta tristezza per ciò che ho rinunciato a vivere. Qualsiasi strategia decida di adottare da qui in avanti porterò per sempre il peso dei miei peccati, e questi continueranno a condizionare la mia esistenza in qualche modo.

 

Detto ciò, penso che nel mio caso la soluzione migliore sia trovare una ragazza che versi in una situazione simile alla mia, sedersi a un tavolo e dire “okay, cosa vogliamo fare?”.

 

A onor del vero ho già conosciuto una simile ragazza, ci sentiamo e vediamo regolarmente. Ma c’è un problema. Sebbene esteticamente non si possa definire brutta, mia lascia perplesso la sua totale inesperienza non solo in ambito sessuale, ma in qualsiasi ambito. La ragazza è quasi un’inetta e mi avvilisce dovere abbassarmi al suo livello, anche solo se si tratta di fare due parole. La distanza tra i nostri mondi non potrebbe essere più grande. Allora spesso mi chiedo. Come potrei trovare lo stimolo per avere successo a letto con questa persona?

 

Spero di trovare presto una ragazza più simile a me sotto tutti i punti di vista. Alla nostra età le chances di successo diventano più basse ogni giorno che passa. Come ho detto in precedenza, non c’è magia che possa vincere il peso di ciò che è stato. Se anche trovassi la persona perfetta ed insieme riuscissimo a vincere i nostri demoni, niente e nessuno potrà farmi tornare a quella spiaggia; là dove, stupidamente, ho voltato le spalle alla vita che mi chiamava, raggiante.

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4 minuti fa, TEMPORARILY ha scritto:

Spero di trovare presto una ragazza più simile a me sotto tutti i punti di vista

Cerchi qualcuno che combatta al tuo fianco e insieme a te la tua stessa battaglia.

È umano. Ma così non va

Solo tu puoi affrontare le tue paure e superare questo scoglio

Trovare qualcuno nella tua stessa situazione, a parte che non é facile, non é la soluzione 

Non siamo amici ma ti lascio questo thread se vorrai cogliere qualche spunto 

 

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TEMPORARILY
42 minuti fa, Alexis2 ha scritto:

Cerchi qualcuno che combatta al tuo fianco e insieme a te la tua stessa battaglia.

È umano. Ma così non va

Solo tu puoi affrontare le tue paure e superare questo scoglio

Trovare qualcuno nella tua stessa situazione, a parte che non é facile, non é la soluzione 

Non siamo amici ma ti lascio questo thread se vorrai cogliere qualche spunto 

 

Grazie è interessante. Rifletterò a proposito. 

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