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Dopo il mio incidente qualcosa è cambiato.


Undertone

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Undertone

No. Non ho perso le gambe.
Soltanto parte dell'ultima falange del mignolo.
Sulla mia Vespa, sotto casa sua.
Discesa ripida, la ruota dietro è slittata su un tombino.
Dritto contro un muro.

A me non fotte nulla di questo incidente.

Ho affrontato tutto da solo, senza chiedere nulla a nessuno.
Perché credo che nei momenti di difficoltà (ne ho passati di peggiori)
bisogna tirare fuori il meglio e dimostrare di essere tosti.
Perché, no. Non mi buttano giù neanche le cannonate.

Ma dal giorno dell'incidente qualcosa è cambiato.
Lei "ha scoperto che non sono invulnerabile" e "ha un blocco nei confronti della mia situazione".
Mi cerca sempre, mi tempesta di telefonate (non parliamo mai dell'accaduto), ci vediamo quasi ogni giorno.
Ma da quel girono qualsiasi intimità è stata azzerata.

L'ultima volta che abbiamo dormito insieme?
La notte del mio incidente, al rientro dall'ospedale.
È passato quasi un mese.
Io continuo a fare la spola tra casa, ufficio e ospedale.
La sera si esce e poi ognuno a casa propria.

Siamo insieme da quasi un anno.
Dopo gli iniziali alti e bassi avevamo trovato un nostro equilibrio,
basato sul fatto che siamo due over 40 difficili, entrambi molto indipendenti
e bisognosi dei propri spazi. Nel limite ovviamente della correttezza nei confronti del partner.

Lei ha avuto una vita molto difficile.
Il padre - merda d'uomo - è sparito quando lei aveva pochi mesi.
Anni dopo è tornato. Autoritario, alcolizzato e violento.
Pronto a decidere qualsiasi aspetto della vita della figlia,
al punto da costringerla a seguire un percorso di studi che lei non voleva assolutamente intraprendere.
Una volta laureata, ha preso il primo lavoro che le è capitato e si è allontanata dalla famiglia.
Ora il padre è gravemente malato e si sono riavvicinati.
Per lei è stato quasi un obbligo, ma non lo ammetterebbe mai.
È una che ha fatto una vita ad incassare e ad accettare le scelte prese da altri.

A livello sentimentale è un disastro.
Praticamente anaffettiva, non si apre quasi mai.
Sempre frenata, sempre il timore di dimostrarsi debole.
Sempre convinta che gli altri prima o poi ti deleuderanno,
che non funzionerà, che è giusto essere soli perché non ci si può fidare.

Ha avuto una storia molto lunga con un bravo ragazzo.
Poco meno di 20 anni tra interruzioni varie. Spesso a distanza.

Piena di insicurezze che non ammette, si sente inadeguata
e trova il suo appiglio principalmente nella sua bellezza,
che le ha sempre dato conferme e le ha fatto mettere gli uomini quasi sempre sotto.

Uscita dalla sua storia pluriennale ha avuto un periodo di isolamento sentimentale
e poi un periodo molto sregolato, in cui ha avuto flirt di poche settimane,
in cui spesso si è comportata da stronza, perchè aveva bisogno di distrarsi e di non pensare alla sua situazione familiare.

Poi sono arrivato io.
Andiamo avanti da un anno.
Sicuramente sono diventato un suo punto di riferimento e abbiamo trovato un equilibrio.
Ma ora, sinceramente, non so come gestire questa situazione.


Un lato di me (quello "stronzo") sente che dovrei toglierle la sedia da sotto il culo
e rimandarla a fare la reginetta della piazzetta di questa città di provincia.


Un altro lato (quello "umano") invece vuole darle tempo e dimostrarle comprensione,
anche se razionalmente c'è poco da comprendere. Solo da aspettare e vedere come va.

Poi ovviamente c'è anche la mia debolezza che ha un peso.
Mi sono legato e ho paura di perderla. Lo ammetto senza problemi.

Per me sta diventando difficile doverle dare tutta la normalità e la routine che mi chiede,
in una situazione in cui lei è totalmente bloccata rispetto alla nostra intimità a causa del mio incidente del cazzo.

Non ho davvero idea di come comportarmi.
 

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MF22

Ritengo molto intelligente la tua umiltà nel mostrarti vulnerabile. Ci riempiamo la bocca di parole a cui diamo significati inesistenti come "maschio alpha", quando a volte non c'è niente di più forte del mostrarsi deboli quando tutto il mondo si nasconderebbe dietro ad un dito pur di dimostrare il contrario.

Detto questo. Non capisco quale sia il suo blocco. Se è per il "danno" fisico che hai subito, ti inviterei a rivalutare le sue qualità cognitive, con tutta onestà. 
In tale eventualità, pur rimanendo nella convinzione che il problema lo dovrebbe trattare lei con uno psicologo piuttosto che tu, posso dirti che queste tipologie di inestetismi vengono corretti con una semplice protesi estetica, che viene costruita su misura e con una resa assolutamente eccellente. 

Modificato da MF22
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20 ore fa, Undertone ha scritto:

Per me sta diventando difficile doverle dare tutta la normalità e la routine che mi chiede,
in una situazione in cui lei è totalmente bloccata rispetto alla nostra intimità a causa del mio incidente del cazzo.

In finale al di la di tutto a me rimane incomprensibile la ragione sulla quale si sia bloccata, e visto che mi pare assurda come cosa mi verrebbe da pensare che ci siano altre ragioni dietro.

A meno che non abbia capito bene le ragioni di questo suo "blocco" perchè se è riferito all'incidente davvero non so cosa pensare, e ti consiglio di rivedere tutto quanto perchè una che si sottrae se vado a sbattere e mi faccio male è da catapultare fuori dalla mia vita all'istante.

Imho.

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freefall
21 ore fa, Undertone ha scritto:

No. Non ho perso le gambe.
Soltanto parte dell'ultima falange del mignolo.
Sulla mia Vespa, sotto casa sua.
Discesa ripida, la ruota dietro è slittata su un tombino.
Dritto contro un muro.

A me non fotte nulla di questo incidente.

Ho affrontato tutto da solo, senza chiedere nulla a nessuno.
Perché credo che nei momenti di difficoltà (ne ho passati di peggiori)
bisogna tirare fuori il meglio e dimostrare di essere tosti.
Perché, no. Non mi buttano giù neanche le cannonate.

Ma dal giorno dell'incidente qualcosa è cambiato.
Lei "ha scoperto che non sono invulnerabile" e "ha un blocco nei confronti della mia situazione".
Mi cerca sempre, mi tempesta di telefonate (non parliamo mai dell'accaduto), ci vediamo quasi ogni giorno.
Ma da quel girono qualsiasi intimità è stata azzerata.

L'ultima volta che abbiamo dormito insieme?
La notte del mio incidente, al rientro dall'ospedale.
È passato quasi un mese.
Io continuo a fare la spola tra casa, ufficio e ospedale.
La sera si esce e poi ognuno a casa propria.

Siamo insieme da quasi un anno.
Dopo gli iniziali alti e bassi avevamo trovato un nostro equilibrio,
basato sul fatto che siamo due over 40 difficili, entrambi molto indipendenti
e bisognosi dei propri spazi. Nel limite ovviamente della correttezza nei confronti del partner.

Lei ha avuto una vita molto difficile.
Il padre - merda d'uomo - è sparito quando lei aveva pochi mesi.
Anni dopo è tornato. Autoritario, alcolizzato e violento.
Pronto a decidere qualsiasi aspetto della vita della figlia,
al punto da costringerla a seguire un percorso di studi che lei non voleva assolutamente intraprendere.
Una volta laureata, ha preso il primo lavoro che le è capitato e si è allontanata dalla famiglia.
Ora il padre è gravemente malato e si sono riavvicinati.
Per lei è stato quasi un obbligo, ma non lo ammetterebbe mai.
È una che ha fatto una vita ad incassare e ad accettare le scelte prese da altri.

A livello sentimentale è un disastro.
Praticamente anaffettiva, non si apre quasi mai.
Sempre frenata, sempre il timore di dimostrarsi debole.
Sempre convinta che gli altri prima o poi ti deleuderanno,
che non funzionerà, che è giusto essere soli perché non ci si può fidare.

Ha avuto una storia molto lunga con un bravo ragazzo.
Poco meno di 20 anni tra interruzioni varie. Spesso a distanza.

Piena di insicurezze che non ammette, si sente inadeguata
e trova il suo appiglio principalmente nella sua bellezza,
che le ha sempre dato conferme e le ha fatto mettere gli uomini quasi sempre sotto.

Uscita dalla sua storia pluriennale ha avuto un periodo di isolamento sentimentale
e poi un periodo molto sregolato, in cui ha avuto flirt di poche settimane,
in cui spesso si è comportata da stronza, perchè aveva bisogno di distrarsi e di non pensare alla sua situazione familiare.

Poi sono arrivato io.
Andiamo avanti da un anno.
Sicuramente sono diventato un suo punto di riferimento e abbiamo trovato un equilibrio.
Ma ora, sinceramente, non so come gestire questa situazione.


Un lato di me (quello "stronzo") sente che dovrei toglierle la sedia da sotto il culo
e rimandarla a fare la reginetta della piazzetta di questa città di provincia.


Un altro lato (quello "umano") invece vuole darle tempo e dimostrarle comprensione,
anche se razionalmente c'è poco da comprendere. Solo da aspettare e vedere come va.

Poi ovviamente c'è anche la mia debolezza che ha un peso.
Mi sono legato e ho paura di perderla. Lo ammetto senza problemi.

Per me sta diventando difficile doverle dare tutta la normalità e la routine che mi chiede,
in una situazione in cui lei è totalmente bloccata rispetto alla nostra intimità a causa del mio incidente del cazzo.

Non ho davvero idea di come comportarmi.
 

Situazione complicata. Mi verrebbe da dire: rimani te stesso, quello sei e quello le è piaciuto. Se lei è dentro ad un "vortice", non è inseguendola che puoi salvarla. Nel frattempo occupa la mente con cose piacevoli (ognuno ha le proprie, hobby, sport, viaggi etc.).

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Roose Bolton

Ti consiglio di fare due cose :

1) festeggiare che sia andato tutto bene e che te la sei cavata

2) lasciar perdere lei e trovarti una persona adulta mentalmente

" ha scoperto che non sono invulnerabile " ma diosanto, pensa se ti fosse successo qualcosa di più grave, ti avrebbe lasciato là. Tu ti fideresti?

Modificato da Roose Bolton
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gold86
Il 9/8/2020 alle 13:15 , Undertone ha scritto:

Lei "ha scoperto che non sono invulnerabile" e "ha un blocco nei confronti della mia situazione".

Anni fa mi capitò un incidente in auto.

Stavo andando dalla mia tipa dell'epoca, asfalto umidiccio e sporco, frenata e sbam.

Non mi feci nulla, fortunatamente.

La chiamai per dirle ciò che era successo, dicendole che quella sera non credo che avremmo potuto vederci (lei di sera non guidava).

La "sorpresa" fu che prese in mano la sua auto e venne dov'ero ma... 

... non si fermò.

Parcheggiò la sua auto in un posto che conosceva a circa 1 km da dove mi trovavo, e lì rimase per circa un'ora senza scendere dall'auto, dopodichè mi chiamò (pure) scazzata per dirmi che se ne tornava a casa.

All'epoca rimasi allibito, perchè tutto ciò non aveva (né ha) alcuna logica.

Qualche anno dopo la storia finì, ma questo episodio mi è sempre rimasto impresso perchè è stato qualcosa che, se da un lato non sono mai riuscito a spiegarmi, dall'altro lato è stato un segnale forte (a livello "di pancia", prima ancora che razionale) che con questa non avrei potuto costruire nulla.

Leggendo la tua storia mi è venuto in mente questo episodio e - al contempo - un'intuizione: non è che, forse, "scoprendo" che non sei superman, ha pure realizzato che, forse, proprio in quanto essere umano, potresti trovarti in difficoltà e che, forse, questo potrebbe essere, per lei, una fonte di responsabilità di qualche tipo in ragione del vostro legame?

Responsabilità che, evidentemente, mal si conciliano con personalità insicure e bisognose di conferme come senz'altro era la mia tipa dell'epoca e come sembra essere pure la protagonista della tua vicenda.

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Back Door Man
27 minuti fa, gold86 ha scritto:

Anni fa mi capitò un incidente in auto.

Stavo andando dalla mia tipa dell'epoca, asfalto umidiccio e sporco, frenata e sbam.

Non mi feci nulla, fortunatamente.

La chiamai per dirle ciò che era successo, dicendole che quella sera non credo che avremmo potuto vederci (lei di sera non guidava).

La "sorpresa" fu che prese in mano la sua auto e venne dov'ero ma... 

... non si fermò.

Parcheggiò la sua auto in un posto che conosceva a circa 1 km da dove mi trovavo, e lì rimase per circa un'ora senza scendere dall'auto, dopodichè mi chiamò (pure) scazzata per dirmi che se ne tornava a casa.

All'epoca rimasi allibito, perchè tutto ciò non aveva (né ha) alcuna logica.

E' un comportamento assurdo, da manicomio.

Sei riuscito a saperne di più / avere spiegazioni?

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Panoramix79

L'unica cosa che puoi fare è convincerla a iniziare una psicoterapia, anche se sono il primo a dire che non è detto che funzioni, la sua situazione da come la descrivi è patologica e disperata.  È ammirevole il tuo tentativo di capirla anziché giudicarla o sfancularla all'istante, davvero. Ovviamente qui raccoglieresti solo incitamenti (anche da parte mia) a scappare. Ma mi sembrii molto lucido e ingiunzioni del genere non ti servirebbero. Il nocciolo secondo me è vedere quanto lei ci tenga altrettanto a te e a "guarire" dalle sue nevrosi. Solo questo potrebbe darti la misura del senso che ha mantenere in piedi la relazione,perché potresti arrivare a logorarti oltremodo per starle vicino a tutti i costi. 

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Giraluna

@Undertone

Probabile che il blocco sessuale derivi dal fatto che ha compreso di avere solo te. 

Over 40, indipendente solo materialmente. Mi riferisco a lei. 

Ti tempesta di telefonate ecc. Non fate all amore.

Credo che non ci riesca per il fatto che se lo facesse, ora, per lei sarebbe ammettere di avere solo te.

Mi spiego. 

Quando una donna non si concede, nella maggioranza dei casi, è perché ha altri in saccoccia. In altri è altro. 

Bada: non sto minimizzando. Sto andando affondo.

Nel suo pozzo vedo una donna che non può manovrarti (l hai inquadrata bene e l avrà di certo percepito) e che, se scendesse a fare all amore con te, equivarrebbe a darti la manovra totale. 

Una mossa che il più delle volte, una donna non emotivamente indipendente, non fa per mantenere quel briciolo di controllo. 

Tu sei ancora con lei. Lo sa. Perciò, magari inconsciamente, sa che può usare la vostra intimità come forma di ricatto. Un ricatto, però, fatto principalmente verso se stessa dato che non accetta, in cuor suo, di non avere più l attrattiva di un tempo. 

Infondo la bellezza non dura per sempre. E questo tu lo sai bene. Di rimando pure lei. 

L incidente ha amplificato quel senso di non controllo. 

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Back Door Man
Il 9/8/2020 alle 13:15 , Undertone ha scritto:

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Ma dal giorno dell'incidente qualcosa è cambiato.
Lei "ha scoperto che non sono invulnerabile" e "ha un blocco nei confronti della mia situazione".
Mi cerca sempre, mi tempesta di telefonate (non parliamo mai dell'accaduto), ci vediamo quasi ogni giorno.
Ma da quel girono qualsiasi intimità è stata azzerata.

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Siamo insieme da quasi un anno.
Dopo gli iniziali alti e bassi avevamo trovato un nostro equilibrio,
basato sul fatto che siamo due over 40 difficili, entrambi molto indipendenti
e bisognosi dei propri spazi. Nel limite ovviamente della correttezza nei confronti del partner.

Lei ha avuto una vita molto difficile.
Il padre - merda d'uomo - è sparito quando lei aveva pochi mesi.
Anni dopo è tornato. Autoritario, alcolizzato e violento.
Pronto a decidere qualsiasi aspetto della vita della figlia,
al punto da costringerla a seguire un percorso di studi che lei non voleva assolutamente intraprendere.
Una volta laureata, ha preso il primo lavoro che le è capitato e si è allontanata dalla famiglia.
Ora il padre è gravemente malato e si sono riavvicinati.
Per lei è stato quasi un obbligo, ma non lo ammetterebbe mai.
È una che ha fatto una vita ad incassare e ad accettare le scelte prese da altri.

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Poi sono arrivato io.
Andiamo avanti da un anno.
Sicuramente sono diventato un suo punto di riferimento e abbiamo trovato un equilibrio.
Ma ora, sinceramente, non so come gestire questa situazione.


Un lato di me (quello "stronzo") sente che dovrei toglierle la sedia da sotto il culo
e rimandarla a fare la reginetta della piazzetta di questa città di provincia.


Un altro lato (quello "umano") invece vuole darle tempo e dimostrarle comprensione,
anche se razionalmente c'è poco da comprendere. Solo da aspettare e vedere come va.

Poi ovviamente c'è anche la mia debolezza che ha un peso.
Mi sono legato e ho paura di perderla. Lo ammetto senza problemi.

Per me sta diventando difficile doverle dare tutta la normalità e la routine che mi chiede,
in una situazione in cui lei è totalmente bloccata rispetto alla nostra intimità a causa del mio incidente del cazzo.

Non ho davvero idea di come comportarmi.
 

Si potrebbe ipotizzare una correlazione fra il tuo status di infortunato e quello del padre gravemente malato.

Ti conviene rivolgerti a un psicoterapeuta e chiedere a lui come fare.

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