Thread per i sopravvissuti a famiglie disfunzionali

[Akira93 [Élite] 1942]

Il 22/3/2022 at 19:36, Back Door Man ha scritto:

Pensierino
di questi ultimi tempi, da Expat.

L'umore è stabile.

A volte va un po' sul Blues e preoccupazioni.

Va sul Blues se penso al passato.

Il presente è buono. Niente di eccezionale ma niente di cui potrei lamentarmi davvero. "Con ragione", diciamo.

Se il pensiero va al passato mi prende male.

Riesco comunque a mantenere il Blues a livello accettabile e ad uscirne in tempi ragionevoli.

"Non ci devo pensare"

È meglio non pensarci.

Qualcosa di simile a un'àncora. 

La famiglia d'origine.

Origine dei guai.

Il secondo punto è più semplice: le preoccupazioni.

Mi sembra meno patologico, riguarda sempre la famiglia.

Anche se la mia famiglia di origine non fosse stata disfunzionale e disgraziata - artifizio logico per imbastire un ragionamento semplificato - mi trovo nella condizione di non avere una famiglia d'appoggio.

Mi sembra abbastanza normale. Ci saranno tante persone che sono, per così dire, "sole al mondo".

Tuttavia, guardandomi intorno, sono molto poche. Quasi nessuno è davvero solo.

(E forse ci sono situazioni peggiori in cui sussistono legami fra superstiti in situazioni di difficoltà che minano la libertà individuale, anche se si tratta di affetti, relazioni "buone": fratelli o sorelle lontani, con problemi, non ci si può aiutare, ci si sente al telefono, e allora si piange Buuu... ) 

Essere soli è libertà.

Però sì può contare solo su se stessi.

In questo senso mi sorprendo tutt'ora del mio ottimismo.

Ho la sensazione di potermela cavare da solo.

Ho sempre dovuto cavarmela da solo, ma non ne ero cosciente. Mi facevano gaslight in famiglia e vivevo nelle fiabe.

La consapevolezza è arrivata tardi.

E credo che la fiducia nel potermela cavare da solo (superficiale, senza stare troppo a pensarci) faccia parte del pacchetto maturità. 

_

Evitando di approfondire punti intermedi (che ho ben presenti) perché non ne ho voglia, chiudo qui.

(Possono essere, eventualmente, discussi, il che è anche meglio: quando penso da solo ho sempre ragione io)

🤷🏽‍♂️

Taggo qualcuno per invitarlo alla lettura del pensierino.

Qualcuno che è in situazione Expat e/o ha partecipato a questo thread

 

@freefall

 

@leavingmyheart

 

@Akira93

 

@thehappyunicorn

 

Mi scusino quelli che non sono stati taggati perché non li ricordo "al volo".

Grazie per la lettura.

 

 

Sono quei pensieri che passano in testa a tutti gli expat credo, i quali guardano indietro le persone lasciate altrove.

Io purtroppo ho ripensato a certi errori della mia famiglia, per i quali ho pagato io, e mi è salita l'incazzatura proprio un paio di giorni fa. 

Pensavo col tempo avrei lasciato andare, perché non serve gran chè pensarci, tuttavia risale di botto quella rabbia. 

[freefall [Partecipante] 2994]

Il 22/3/2022 at 17:36, Back Door Man ha scritto:

Pensierino
di questi ultimi tempi, da Expat.

L'umore è stabile.

A volte va un po' sul Blues e preoccupazioni.

Va sul Blues se penso al passato.

Il presente è buono. Niente di eccezionale ma niente di cui potrei lamentarmi davvero. "Con ragione", diciamo.

Se il pensiero va al passato mi prende male.

Riesco comunque a mantenere il Blues a livello accettabile e ad uscirne in tempi ragionevoli.

"Non ci devo pensare"

È meglio non pensarci.

Qualcosa di simile a un'àncora. 

La famiglia d'origine.

Origine dei guai.

Il secondo punto è più semplice: le preoccupazioni.

Mi sembra meno patologico, riguarda sempre la famiglia.

Anche se la mia famiglia di origine non fosse stata disfunzionale e disgraziata - artifizio logico per imbastire un ragionamento semplificato - mi trovo nella condizione di non avere una famiglia d'appoggio.

Mi sembra abbastanza normale. Ci saranno tante persone che sono, per così dire, "sole al mondo".

Tuttavia, guardandomi intorno, sono molto poche. Quasi nessuno è davvero solo.

(E forse ci sono situazioni peggiori in cui sussistono legami fra superstiti in situazioni di difficoltà che minano la libertà individuale, anche se si tratta di affetti, relazioni "buone": fratelli o sorelle lontani, con problemi, non ci si può aiutare, ci si sente al telefono, e allora si piange Buuu... ) 

Essere soli è libertà.

Però sì può contare solo su se stessi.

In questo senso mi sorprendo tutt'ora del mio ottimismo.

Ho la sensazione di potermela cavare da solo.

Ho sempre dovuto cavarmela da solo, ma non ne ero cosciente. Mi facevano gaslight in famiglia e vivevo nelle fiabe.

La consapevolezza è arrivata tardi.

E credo che la fiducia nel potermela cavare da solo (superficiale, senza stare troppo a pensarci) faccia parte del pacchetto maturità. 

_

Evitando di approfondire punti intermedi (che ho ben presenti) perché non ne ho voglia, chiudo qui.

(Possono essere, eventualmente, discussi, il che è anche meglio: quando penso da solo ho sempre ragione io)

🤷🏽‍♂️

Taggo qualcuno per invitarlo alla lettura del pensierino.

Qualcuno che è in situazione Expat e/o ha partecipato a questo thread

 

@freefall

 

@leavingmyheart

 

@Akira93

 

@thehappyunicorn

 

Mi scusino quelli che non sono stati taggati perché non li ricordo "al volo".

Grazie per la lettura.

 

 

 

Mi è tornato in mente quando, per qualche settimana, alloggiammo presso una caserma in Alto Adige (sic! Non mi frega nulla di menzionare che è pure Sud...).

Allo spaccio c'erano alcuni ricordi dei congedanti, tutti contornati da tricolori mozzati (il verde era sparito, rimanevano bianco e rosso dell'Austria). E nei negozi si parlava il crucco, come in ogni altra situazione.

E pensavo a quanto calda e familiare era la parlata emiliana e romagnola, mentre stavo in mezzo ai nipotini rifiutati da zio Adolfo, peraltro statisticamente (presi 100...) erano più bassi di me e non c'erano tutti questi occhi azzurri in circolazione (in antichità, qualche mandria di mori delle pianure deve aver diffuso il dna fra gli antenati di questi aspiranti ariani).

Quello che si percepiva, allora, era che ti tolleravano se eri tricolore, ma non avevano nessuna simpatia e si limitavano molto nell'essere espansivi. Andando più a nord, in mezzo ai tedeschi veri, a Monaco, il clima era totalmente diverso. Socievoli, comunicativi e simpatici. Ed erano pure più biondi...

 

In un'altra situazione, su una imbarcazione, feci un viaggio, in parte in mezzo (c'era molta gente e poco spazio) ad una famiglia araba e musulmana, in parte in mezzo a crucchi e italiani. In quel caso, i più scassacazzi erano proprio i crucchi e gli italiani.

Che dire, la famiglia e i famigliari sono concetti anche relativi...

[Back Door Man [Élite] 11600]

3 ore fa, freefall ha scritto:

Che dire, la famiglia e i famigliari sono concetti anche relativi...

Verissimo.

Mi hai ricordato che una volta, in Spagna, si usava dire "mi gente" invece che "mi familia".

Più precisamente erano quelli che non avevano famiglia a dire "mi gente".

L'importante è avere intorno buona gente. Consanguinei o no.

Direi meglio non consanguinei.

 

[Fnc [Partecipante] 242]

Il 29/1/2022 at 00:18, Club924 ha scritto:

Rispondo al thread ,

Cresciuto in una famiglia sia dal lato paterno che materno senza una coppia sana. Una famiglia piena di situazioni di corna e divorzi.

Chiaramente i miei non potevano essere da meno ,mia madre povera donna , tradita più e più volte senza mai aver la forza di chiudere. Tutto ciò fino ad un anno fa quando mio padre l'ha fatta grossa , si è infatuato di una ragazza della mia età  ( ho 28 anni ) e forse questa volta mia madre sembra aver avuto la forza per andare avanti con il divorzio.

Io che ho sempre cercato di analizzare questi esempi negativi , per capire cosa non vorrei essere in futuro sono stato , ahimè , cornificato in entrambe le mie storie più serie diciamo.

E ce ne sarebbe da dire .

Ciao. Il fatto di aver visto tua madre sempre cornificata e vessata psicologicamente, ti ha portato a trattare le tue donne con estrema cura?

Evitando di ripetere il modello paterno?

[Tokyo [Partecipante] 1034]

Il 1/1/2022 at 20:35, Back Door Man ha scritto:

Preoccupato (E, entangled): mostrano continue preoccupazioni rispetto alla relazione con i propri genitori. Discorso incoerente. Hanno rappresentazioni conflittuali o ambivalenti del passato.    

Credo sia questo nel mio caso 

[Mkoll [Partecipante] 652]

Non ho avuto una famiglia disfunzionale o almeno credo, solo che i miei si sono sempre ammazzati di lavoro e io sono cresciuto con i nonni e in piscina (letteralmente 5 giorni per 2 ore al giorno dopo la scuola e domenica spesso la trasferta per la gara per 7 anni). ho dovuto imparare a cavarmela con scuola e il resto da solo (i miei nonni erano gia avanti con l'eta). iLa morte di mia sorella a 8 anni  e il mutismo dei miei ha accentuato il mio chiudermi a riccio. Continuo a dover combattere con la mia voglia di fuggire dall rapportarmi socialmente con le persone e di isolarmi. 

[Back Door Man [Élite] 11600]

Faccio export di due post che stamattina ho lasciato nel diario.

Sono ricordi di quando ero bambino.

Mi sembrano cose gravi. Potete dare la Vostra opinione.

👇

 

1 ora fa, Back Door Man ha scritto:

Raval y Rambla, i ragazzi di vita...

Scriverò presto un post in cui vi parlerò di un ricordo di quando ero bambino.

Vediamo dove, perché andrebbe bene anche nel thread delle famiglie disfunzionali.

Valutare fatti descritti da Zero a Dieci.

Gravità dei fatti etc.

Parlerò (anche) del Torete.

 

 

 

1 ora fa, Back Door Man ha scritto:

 

 

 

 

 

  Mostra contenuto nascosto

 

 

 

Stavamo in una piazzetta vicino alla Rambla.

Il Torete era diventato famoso col film del 77.

Credo di aver parlato col Torete vero che passava da quella piazzetta.

Già c'erano decine di persone che lo imitavano, cioè si vestivano come lui nel film (lui era 17enne nel 77).

In quella piazzetta girava caballo.

 

Non normale che un bambino di 10 anni faccia assaggi di caballo.

 

 

 

[Back Door Man [Élite] 11600]

You, dirty rotten back-door man...

 

[Back Door Man [Élite] 11600]

I'm just looking for a Tinted friend of mine...

 

[Back Door Man [Élite] 11600]

Stasera ho i nervi che mi fanno stare male.

Forse in qualche modo c'entra il racconto di Barcelona da bambino.

Non avevo mai raccontato in pubblico questa cosa: solo a persone che avevano avuto un passato simile al mio.

In qualche modo ho scoperto ed esposto parti di me stesso che stavano bene dove stavano.

En sombría

On the sly

Ma prima o poi ci si sarebbe arrivati. Se non oggi l'avrei  raccontato in futuro.

Ho anche chiesto di valutare liberamente la gravità dei fatti.

Chi vuole può farlo.

Da Zero a Dieci quanto è grave che un ragazzino di 10 anni (io più di 40 anni fa) assaggi droghe pesanti?

El caballo, la Reina, la bianca di allora.

Insomma: Heroin.

E avevo 10 anni circa.

Sono certo che si tratta di una cosa fuori dal seminato.

Non voto. Chiedo cortesemente che lo faccia qualcun altro.

 

E 40 anni dopo sono ancora vivo.

Ma certe cose ti segnano.

Più che all'assaggio di droga mi viene da pensare "dove stavano gli incaricati della sorveglianza e genitorialità?"

La famiglia disfunzionale che a chiamarla famiglia stai facendo gaslight?

Lo so.

I remember.

Altre cose non posso scriverle perché sono costretto a "coprire" l'attività criminale di certi adulti di allora.

O meglio, potrei.

Ma sarebbe una stupidaggine tremenda.

Lose sicuro.

 

Infanzia non vissuta.

Sessualizzato precocemente, e cresciuto in ambiente criminale.

😐

 

Non sono mie scelte, badate bene.

Ho tirato solo a sopravvivere.

Altro che famiglia disfunzionale.

Un manicomio porco Giuda.

Ora ne sono fuori, ricordo e non reggo i ricordi.

Sono troppo pazzeschi.

🤷🏽‍♂️

 

Amen