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Thread per i sopravvissuti a famiglie disfunzionali


Back Door Man

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leavingmyheart
3 ore fa, Back Door Man ha scritto:

Questo potrebbe essere uno Spin off del thread da trattare a parte, e comunque è un argomento spinoso che voglio solo accennare.

Nel mio caso (famiglia disfunzionale /abusi) ho vissuto una storia assurda in quanto a ricordi traumatici rimossi, che nel tempo sono riemersi.

Molte persone hanno ricordi rimossi. Amnesie circostanziate ad avvenimenti traumatici vissuti.

Quello che fa la differenza, nel mio caso, è la quantità di questi ricordi rimossi: una quantità spaventosa, sicuramente superiore alla media. 

Cominciai a ricordare avvenimenti rimossi durante l'adolescenza. Ho proseguito in età adulta. In questi ultimi anni, poi, vivendo da solo (condizioni favorevoli alla "rimozione inversa"), ho ricordato tantissime cose. Non pensavo che fosse possibile rimuovere così tanto.

E in teoria ricordare eventi rimossi significa recuperare salute psichica (o psicofisica).

Solo che ho ricordato talmente tanto che è come se avessi rivisto tutta la mia vita, come dicono accada prima di morire.

Dicono che in pochi minuti rivedi tutto.

E invece io ho passato gli ultimi due anni "rivedendo".

Ora ho le idee chiare. Direi che non manca più nulla.

__

Chiudo con una semplice domanda:

Qualcuno di voi ha avuto esperienze simili (ricordare episodi della propria vita che avevate dimenticato)?

 

 

Però siamo fatti anche per dimenticare. Te ne accorgi quando hai passato la notte in bianco di cosa significa avere un cervello in sovraccarico. 

Più che sforzarti di ripristinare i file buttati nel cestino dovresti sovrascriverli con nuovi input. Non va bene vivere troppo nel passato (malattia tipicamente maschile). 

 

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Back Door Man
1 hour ago, leavingmyheart said:

 

Però siamo fatti anche per dimenticare. Te ne accorgi quando hai passato la notte in bianco di cosa significa avere un cervello in sovraccarico. 

Più che sforzarti di ripristinare i file buttati nel cestino dovresti sovrascriverli con nuovi input. Non va bene vivere troppo nel passato (malattia tipicamente maschile). 

 

Sì, certo.

Dormire è come riorganizzare il file system.

Quello che mi ha stupito è stato il ritorno dei ricordi rimossi.

Se non ci fosse stato non avrei nemmeno saputo di aver dimenticato.

E non l'ho cercato, è avvenuto da sé.

A seguire mi ha stupito la mole dei ricordi riemersi e dei traumi dimenticati.

Poi ci sono altre considerazioni: la riemersione è stata favorita dall'isolamento (il luogo dove vivo e dal quale spero di allontanarmi presto) e l'allontanamento da persone tossiche.

Quando me ne sarò andato da qua tornerò a una vita attiva.

Ho ancora voglia di vivere.

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stefania568

Quello che io ho notato che L isolamento ora come ora li esaspera i problemi che già c erano 

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Back Door Man
39 minutes ago, stefania568 said:

Quello che io ho notato che L isolamento ora come ora li esaspera i problemi che già c erano 

E' ovvio, e se ne parla poco.

Ad agosto, quando la situazione era un po' più rosea, qualche medico / psicologo ne ha parlato.

Si è parlato dei danni psicofisici sofferti per il lockdown primaverile. Ora le priorità sono altre.

Siamo in piena ondata di contagi.

Io credo che in primavera il virus non era ancora diffuso in tutto il mondo. Era partito dalla Cina e si erano creati dei focolai in giro.

Ma durante la nostra estate (inverno nei Paesi dell'emisfero australe) si è creata la pandemia vera e propria.

Siamo all'inizio dell'inverno nei Paesi dell'emisfero boreale. E sono guai.

Sono andato a controllare su Wikipedia quanto durò la pandemia di Spagnola.

Risposta: circa 2 anni e 11 mesi.

Quindi vedete un po' voi (e a me non mi vien da ridere).

 

220px-165-WW-269B-25-police-l_restored.jpg

In foto: Poliziotti con la mascherina durante la pandemia di influenza Spagnola.

 

 

 

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  • 2 settimane dopo...
Molchat
Il 25/11/2020 at 18:14, leavingmyheart ha scritto:

In genere chi cresce in una famiglia tossica non lo sa perché è il suo unico benchmark di riferimento. Uscirne è quindi praticamente impossibile, salvo un colpo di culo, qualcuno o qualcosa che faccia da elemento di rottura.

Anch'io sono stato rovinato dai miei genitori, conosco le dinamiche delle famiglie disfunzionali alla perfezione perché ci sono rimasto inzuppato fino a 20 anni. Credo che tutto quello che sono diventato sia fondato sull'odio verso mia madre. 

La grande trappola della famiglia tossica è che, pur avvelenandoti, ti corrompe. Perché tutto sommato non è tutto nero. Da una parte vi fanno impazzire con pretesti idioti, discussioni infinite, insulti, ma poi magari la sera si presentano a casa con la vaschetta di gelato. Ed è lì che ti fregano. Tu pensi che tutto sommato non sono male, che ti vogliono bene, ma stanno solo rattoppando le cose per paura di perdervi. E il ciclo continua. Mio padre lo faceva sempre, da uomo senza coglioni qual è sempre stato, inetto, ansioso, emotivo, schizofrenico, quoziente intellettivo miserrimo, pericolosissimo starci assieme a lungo perché ne assorbi tutte le nevrosi. 

Poi se siete così stupidi da discuterci o farli ragionare... 

Non la spunterete mai con persone così malate. Non è "solo il loro carattere", sono malati davvero. Coi loro comportamenti schizofrenici, le loro disarmonie, incongruenze, contraddizioni, non c'è logica che tenga. 

Mentre vi scrivo queste cose non avete idea del ribrezzo e disgusto profondo mi rievocano quei ricordi. Oggi, con le difese immunitarie che mi sono costruito negli ultimi anni, se rivedessi certe commedie è molto probabile che farei qualcosa per ritrovarmi in galera. Non sto scherzando.

Obiettivi€€€ e sesso sono i due ingredienti cardine per resistere nei contesti tossici, meditando e pianificando la vendetta con la fuga senza ritorno. 
 

Scusa se taglio malamente il tuo intervento, ma mi ci rivedo in alcune delle situazioni che hai raccontato, così come nelle tue reazioni ad esse e soprattutto la causa di ciò che sei.

Scrivere tutta la mia storia non aggiungerebbe nulla, sarebbe solo un altro esempio uguale a ciò che tu e altri utenti hanno già spiegato bene.

Mi reputo anche io un sopravvissuto, per alcuni motivi:

- esperienze professionali, lavori estivi e/o brevi soggiorni fuori casa che hanno decisamente preservato la mia sanità mentale e mi hanno fatto vivere situazioni diverse dalla solita provincia e conoscere persone con storie e famiglie differenti, pure troppo. Se penso ancora alla paura che avevo, la prima volta fuori casa...sono grato a queste esperienze. 

- collegato al primo punto, la voglia di imparare che i miei genitori non volevano coltivassi, per paura che potessi pensare con la mia testa e non con la loro, ma apprendere solo lo stretto necessario per prendere un pezzo di carta e restare nell'ovile. Questa è una delle cose che ho capito in fretta, ma non abbastanza per comprendere quanto disfunzionale fosse tutta la situazione familiare. 

- la morte di mio padre, cosa che non mi vergogno anche oggi a pensarla come a una vera e propria liberazione. Se fosse stato ancora in vita, uno di noi due sarebbe morto e l'altro in galera. Non saprei quale delle due mi sarebbe toccato, visto che negli ultimi due anni prima della sua morte ho imparato a difendermi e anche a prevalere su di lui, cosa che comunque non mi fece star meglio, se non per potermi prendere la mia fetta di libertà.

- una mia ex, la quale bastava la sola presenza per vedere cambiamenti che non avevo notato prima in ambito familiare. Una madre che da piccolo nemmeno ti faceva vedere come lavarti i denti, e improvvisamente si atteggia a maestra di vita che ti mette in guardia da persone che potrebbero approfittarsi di te (guarda caso, tutte donne), beh fa pensare. Ma per molti mesi ne ho tratto solo conclusioni errate. Era lei quella spaventata, perché stava per perdere l'esclusiva del potere che ha avuto su di me quando ero piccolo. Non ero più il trofeo da mostrare con orgoglio al resto del mondo. Avrei voluto capirlo molto prima. Con una così, che bisogno avevo di farmi altri nemici? 

- scopare, scopare, scopare. A volte si accumulano tante di quelle scorie, che anche quando te la servono su un piatto d'argento, le prime volte fai fatica a concludere, o a tenerlo dritto. Dopo è tutto sorrisi e sborrate.

Da 8 anni, la incontro solo per il suo compleanno e le lascio sempre lo stesso regalo. Quest'anno il covid mi ha negato questo "piacere". Quando sono là, chiacchiere inutili e poi via dopo un quarto d'ora, non dopo aver provato a darmi dei soldi, che sistematicamente rifiuto. E' quello che fanno tutti i genitori che sono incapaci di darti affetto, ti danno soldi per compensare in realtà le loro lacune.
Parlo poco di me, del mio lavoro o della mia ragazza, perché so che non chiederebbe per curiosità o preoccupazione, semplicemente si nutre di queste informazioni per non restare indietro con la sua unica amica al telefono, per poterle raccontare le storielle da famiglia Mulino Bianco e dimostrare al mondo che è ancora la regina della casa. Se solo la sua amica sapesse...

Mi è andata bene tutto sommato. E' solo una ferita che ogni tanto riemerge, ma che so che ogni volta posso curarla in tempo. Potevo finire come Robertino, se non fossi stato così curioso della vita là fuori.

 

robertino-mammina.jpg

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Back Door Man

Grazie per il tuo contributo.

Robertino era quello del film di Troisi, ricordo.

Carino anche Ruggero l'Hippy di Verdone.

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Back Door Man
56 minutes ago, Molchat said:

- la morte di mio padre, cosa che non mi vergogno anche oggi a pensarla come a una vera e propria liberazione. Se fosse stato ancora in vita, uno di noi due sarebbe morto e l'altro in galera. Non saprei quale delle due mi sarebbe toccato, visto che negli ultimi due anni prima della sua morte ho imparato a difendermi e anche a prevalere su di lui, cosa che comunque non mi fece star meglio, se non per potermi prendere la mia fetta di libertà.

Una volta (il mio) ha provato a buttarmi di sotto dal balcone, un'altra volta ci ho provato io... (tanto per far capire il clima...).

Anche per me è stata una liberazione quando è morto, però non avevo capito che mia madre fosse peggiore di lui.

L'ho capito un po' troppo tardi, ma meglio tardi che mai.

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leavingmyheart
4 ore fa, Molchat ha scritto:

E' quello che fanno tutti i genitori che sono incapaci di darti affetto, ti danno soldi per compensare in realtà le loro lacune.

 

 

mi sono chiesto tante volte se l'inettitudine sia una questione più acquisita o genetica, o forse entrambe. Ci sono persone che non sanno amare, non "sentono" i bisogni altrui. 

Al che c'è una scuola di pensiero che suggerisce il perdono perché <<non sanno quello che fanno>> e poi c'è l'altra, la mia, che prevede il perdono solo per gli errori fatti in buona fede. Ma è proprio la malafede il driver principale delle persone tossiche. 

 

3 ore fa, Back Door Man ha scritto:

Una volta (il mio) ha provato a buttarmi di sotto dal balcone, un'altra volta ci ho provato io... (tanto per far capire il clima...).

Anche per me è stata una liberazione quando è morto

 

e te lo diceva il

<<te ne accorgerai quando non ci sarò più? >>

 

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Back Door Man
3 minutes ago, leavingmyheart said:

e te lo diceva il

<<te ne accorgerai quando non ci sarò più? >>

Penso che ogni genitore tossico abbia i suoi slogan personalizzati.

Ad esempio mia madre (siccome ero ribelle) mi abbaiava "Si vedranno i risultati!" con ciò portando sfiga.

Ce ne sarebbero altre di frasi di quegli esseri, ma per ricordarmele dovrei fare mente locale e l'idea mi disgusta.

 

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Back Door Man
5 hours ago, Back Door Man said:

Grazie per il tuo contributo.

Robertino era quello del film di Troisi, ricordo.

Carino anche Ruggero l'Hippy di Verdone.

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Purtroppo su YouTube non ci sono clips dell'episodio di Ruggero l'Hippy. Fa parte del film "Un sacco bello". L'attore che fa il padre di Ruggero è Mario Brega, romanaccio teribbile.

Fece un film Western dove doveva fare a cazzotti con un attore americano, però l'americano (Gordon Scott) tirava cazzotti veri e allora lui fece altrettanto.

Nel clip racconta la storia.

 

😂

 

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