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Paura di essermi rovinato la vita


Oceano123

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Oceano123

Ciao,

ho 24 anni, mi sono iscritto due anni fa all’università, non sono messo bene con gli esami, riuscirò a laurearmi tra 2 anni. Con un anno di ritardo (triennale).

penso a tutti i miei coetanei che anche con 2 anni di ritardo si sono laureati e seguono il loro percorso. Il problema è che io un percorso non sento di averlo.

3 anni ho viaggiato, ho lavorato all’estero, oltreoceano, inghilterra, spagna. Volevo studiare, sono tornato per questo. Tuttavia studio su una cittadina di provincia per niente stimolante senza opportunità e mi sento CHIUSO. Ho dei crolli emotivi pazzeschi che sfociano talvolta in attacchi di panico, sto male. 

Il pensiero di andare a vivere in un’altra città lo sento dentro come un’ancora di salvataggio. Questo comporterebbe però rinunciare agli sforzi fatti fin’ora di conseguenza a lasciare l’università.
 

Mi vedo costretto a finire gli studi, pressato dalle tempistiche, dalle aspettative altrui e dai paragoni continui che faccio con gli altri. Questa non è la Vita che voglio. E mai come in un questo periodo mi sono sentito  un fallito, inetto, in ritardo. Mentre il mondo va avanti e io resto in attesa.

So che è un forum di seduzione, però è l’unica piattaforma anonima dove a volte partecipo

 

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8 minuti fa, Oceano123 ha scritto:

non sono messo bene con gli esami, riuscirò a laurearmi tra 2 anni. Con un anno di ritardo (triennale).

Quindi non sei messo così male 🙂 un anno di ritardo non è nulla di scandaloso e abbastanza comune 

9 minuti fa, Oceano123 ha scritto:

3 anni ho viaggiato, ho lavorato all’estero, oltreoceano, inghilterra, spagna.

Mi concedi un: me cojoni. Con questo back ground non sei veramente in ritardo, hai solo fatto un tipo di vita diversa rispetto a quello che ti spacciano come vita giusta, sfido che non ti trovi più bene "bloccato" in provincia, ma probabilmente un domani sarà la tua forza 

 

13 minuti fa, Oceano123 ha scritto:
15 minuti fa, Oceano123 ha scritto:

Il problema è che io un percorso non sento di averlo.

Ho dei crolli emotivi pazzeschi che sfociano talvolta in attacchi di panico, sto male. 

Posso chiederti che tipo di vita conduci come studente? Stai finendo gli studi con i risparmi? I tuoi ti danno una mano? Studi e lavori? Tempo libero? Amici buoni? Ti piace quello che studi?

14 minuti fa, Oceano123 ha scritto:

Mi vedo costretto a finire gli studi, pressato dalle tempistiche, dalle aspettative altrui e dai paragoni continui che faccio con gli altri. Questa non è la Vita che voglio. E mai come in un questo periodo mi sono sentito  un fallito, inetto, in ritardo. Mentre il mondo va avanti e io resto in attesa.

So che non è semplice ma i paragoni con gli altri davvero non servono a nulla in questo contesto, grazie a Dio non siamo omini in una catena di montaggio, ognuno di noi ha tappe e tempi tutti suoi, l'unico a cui devi rendere conto sei tu, con degli obiettivi comunque fattibili però, è facile cadere nella trappola di voler fare 200 per arrivare a 100 e poi abbattersi se si riesce a fare 70, oggettivamente il risultato è discreto ma la percezione cambia 

Una persona di 24 anni che ha vissuto 3 anni all'estero lavorando e poi si è messa a studiare mi sembra tutto tranne che fallita o inetta, in ritardo nemmeno a parlarne, forse sei troppo duro con te stesso e invece di cercare di correre dietro al ritmo degli altri devi imparare a conoscere il tuo, pause comprese! 

Capisco davvero l'ultima osservazione che hai fatto, ti posso dire però che forse devi cominciare a guardare un po' meno cosa fanno gli altri e pensare invece dove vuoi andare tu, vedrai che il mondo andrà avanti comunque anche se non li guardi e senza accorgertene ti potresti trovare davanti a loro 😛

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asbunti

Tranquillo, anche nella tua particolarità posso dirti che non sei il solo, perché anche a me è successo. Per quanto pensiamo egoisticamente di essere unici non lo siamo mai del tutto, e in un certo senso abbiamo questa esperienza in comune: ho intrapreso gli studi per una passione e questo dopo, molto dopo gli altri. Come te ho girovagato per l'Europa lavorando qua e là e tornato col mio gruzzolo l'ho impiegato per quel che amavo fare. Devi solo entrare un po' nell'ottica che la società ti impone degli ideali, secondo me senti proprio la pressione sociale, vedi gli amici accasarsi e tu sei "ancora studente".

A me invece questa è la cosa che manda in visibilio: mi sento estremamente libero e potente; quindi ti chiedo: davvero vuoi perdere tutto questo? Davvero vuoi fare la marionetta che deve seguire quanto prestabilito da chissà chi?

Dove è il ritardo? Io ho finito una laurea e ti dirò che a breve ne inizierò un'altra (perché credo che nel momento in cui smettiamo di imparare siamo finiti), ho messo su una start-up e ne ho coinvolto un compagno di corso,  ho viaggiato per mezza Europa (e questo anche tu) e davvero pensi di essere meno di quello che è rimasto a casa tutta la sua vita a guardare serie tv? A me sembra esattamente il contrario.

 

Quel che ti posso consigliare è di cambiare ottica, perché ti stai arrovellando in discorso abbastanza controproducenti. Sicuramente una cittadina di provincia non aiuta, però almeno ora sai dove non vuoi vivere 😉

Modificato da asbunti
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Oceano123
3 ore fa, bruni ha scritto:

Quindi non sei messo così male 🙂 un anno di ritardo non è nulla di scandaloso e abbastanza comune 

Mi concedi un: me cojoni. Con questo back ground non sei veramente in ritardo, hai solo fatto un tipo di vita diversa rispetto a quello che ti spacciano come vita giusta, sfido che non ti trovi più bene "bloccato" in provincia, ma probabilmente un domani sarà la tua forza 

 

Posso chiederti che tipo di vita conduci come studente? Stai finendo gli studi con i risparmi? I tuoi ti danno una mano? Studi e lavori? Tempo libero? Amici buoni? Ti piace quello che studi?

So che non è semplice ma i paragoni con gli altri davvero non servono a nulla in questo contesto, grazie a Dio non siamo omini in una catena di montaggio, ognuno di noi ha tappe e tempi tutti suoi, l'unico a cui devi rendere conto sei tu, con degli obiettivi comunque fattibili però, è facile cadere nella trappola di voler fare 200 per arrivare a 100 e poi abbattersi se si riesce a fare 70, oggettivamente il risultato è discreto ma la percezione cambia 

Una persona di 24 anni che ha vissuto 3 anni all'estero lavorando e poi si è messa a studiare mi sembra tutto tranne che fallita o inetta, in ritardo nemmeno a parlarne, forse sei troppo duro con te stesso e invece di cercare di correre dietro al ritmo degli altri devi imparare a conoscere il tuo, pause comprese! 

Capisco davvero l'ultima osservazione che hai fatto, ti posso dire però che forse devi cominciare a guardare un po' meno cosa fanno gli altri e pensare invece dove vuoi andare tu, vedrai che il mondo andrà avanti comunque anche se non li guardi e senza accorgertene ti potresti trovare davanti a loro 😛

Conduco una vita tranquilla, tendenzialmente trovo la stabilità nei posti affollati,dinamici, una routine piatta mi abbatte. All’università la maggior parte delle volte è così, c’è solo una giornata dove si esce e trovi molta gente il resto è piatto. Al momento non lavoro e ho finito i soldi che avevo messo da parte quindi sono ufficialmente mantenuto. Se andassi per esempio a Bologna (città che amo) affronterei tutto a testa alta, troverei un lavoro e sarei pieno di energie, avrò sicuramente confronti con i miei coetanei e non mi sentirei più strano. Essendo una cittadina di provincia quella dove studio, trovi gente che segue il percorso standard superiori - universita - master - lavoro. Sempre composta, mai approcciare qualcuno in amicizia o più se non lo conosci ecc ecc. Nel tempo libero faccio musica, grandissima passione che mi fa staccare la testa e che spero un giorno di farne una professione. Amici ne ho molti, alcuni veramente speciali. Studio lingue, ho alti e bassi, tendenzialmente sono portato per discipline come psicologia essendo molto introspettivo ed empatico, osservo molto. Solo che non mi alzo la mattina con la passione per le lingue, sarà anche questo in realtà, però alla fine se min applico mi riesce. A volte penso ma che cazzo sto studiando, a volte vabè ci sta. Ma mai oltre...

 

3 ore fa, asbunti ha scritto:

Tranquillo, anche nella tua particolarità posso dirti che non sei il solo, perché anche a me è successo. Per quanto pensiamo egoisticamente di essere unici non lo siamo mai del tutto, e in un certo senso abbiamo questa esperienza in comune: ho intrapreso gli studi per una passione e questo dopo, molto dopo gli altri. Come te ho girovagato per l'Europa lavorando qua e là e tornato col mio gruzzolo l'ho impiegato per quel che amavo fare. Devi solo entrare un po' nell'ottica che la società ti impone degli ideali, secondo me senti proprio la pressione sociale, vedi gli amici accasarsi e tu sei "ancora studente".

A me invece questa è la cosa che manda in visibilio: mi sento estremamente libero e potente; quindi ti chiedo: davvero vuoi perdere tutto questo? Davvero vuoi fare la marionetta che deve seguire quanto prestabilito da chissà chi?

Dove è il ritardo? Io ho finito una laurea e ti dirò che a breve ne inizierò un'altra (perché credo che nel momento in cui smettiamo di imparare siamo finiti), ho messo su una start-up e ne ho coinvolto un compagno di corso,  ho viaggiato per mezza Europa (e questo anche tu) e davvero pensi di essere meno di quello che è rimasto a casa tutta la sua vita a guardare serie tv? A me sembra esattamente il contrario.

 

Quel che ti posso consigliare è di cambiare ottica, perché ti stai arrovellando in discorso abbastanza controproducenti. Sicuramente una cittadina di provincia non aiuta, però almeno ora sai dove non vuoi vivere 😉

La frustrazione che sento è dettata dal fatto che io devo “tirare a campare” 2 anni in un posto dove sto male, mentre la gente, i miei amici, coetanei altrove stanno Vivendo luoghi consoni e stimolanti per la mia età ( a mio parere ). È da quando avevo 19 anni che dicevo non voglio vivere qua, eppure ci sono rifinito. Sono consapevole di ciò che dici riguardo al fatto delle persone che stanno sempre a guardare la tv e studiano per inerzia senza muoversi di casa, a volte mi rincuora altre volte penso “sebbene non abbiano mai provato un cazzo almeno hanno un percorso che rispettano”.

io sono del parere che da solo non puoi combattere la società a livello emotivo, vieni schiacciato.

comunque sia vi ringrazio per i vostri interventi, mi sono stati di aiuto

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Doom Head
5 hours ago, Oceano123 said:

È da quando avevo 19 anni che dicevo non voglio vivere qua, eppure ci sono rifinito.

Ahaha storia simile. 

Dopo i 20 anni ho vissuto all'estero e ora, dopo i 30, sono tornato in Italia e dall'inizio del Covid 19 sono tornato al paesello. È tutto ok, tranquillo, è come un ciclo di film dove l'ultimo è sempre un remake o reboot del primo. Pensa a finire di studiare e pensa a far soldi, con i piccioli in tasca poi puoi andare dove ti pare. 

 

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TheBabe
11 ore fa, Oceano123 ha scritto:

Ciao,

ho 24 anni, mi sono iscritto due anni fa all’università, non sono messo bene con gli esami, riuscirò a laurearmi tra 2 anni. Con un anno di ritardo (triennale).

penso a tutti i miei coetanei che anche con 2 anni di ritardo si sono laureati e seguono il loro percorso. Il problema è che io un percorso non sento di averlo.

3 anni ho viaggiato, ho lavorato all’estero, oltreoceano, inghilterra, spagna. Volevo studiare, sono tornato per questo. Tuttavia studio su una cittadina di provincia per niente stimolante senza opportunità e mi sento CHIUSO. Ho dei crolli emotivi pazzeschi che sfociano talvolta in attacchi di panico, sto male. 

Il pensiero di andare a vivere in un’altra città lo sento dentro come un’ancora di salvataggio. Questo comporterebbe però rinunciare agli sforzi fatti fin’ora di conseguenza a lasciare l’università.
 

Mi vedo costretto a finire gli studi, pressato dalle tempistiche, dalle aspettative altrui e dai paragoni continui che faccio con gli altri. Questa non è la Vita che voglio. E mai come in un questo periodo mi sono sentito  un fallito, inetto, in ritardo. Mentre il mondo va avanti e io resto in attesa.

So che è un forum di seduzione, però è l’unica piattaforma anonima dove a volte partecipo

 

Ciao Oceano, prova a guardarla anche in un altro modo... Hai l'opportunità di imparare qualcosa che, secondo me, nella vita è fondamentale: la capacità di prendere una decisione e portarla fino in fondo. Due anni fa hai scelto di tornare in Italia a studiare, bene, continua a farlo! Non sei messo così male come credi e qualunque cosa che abbia valore richiede almeno un minimo di sacrificio. Ma non ti preoccupare troppo, non stare a guardare gli altri. Io ci ho messo sei anni a prendere la triennale e a differenza tua non avevo viaggiato o lavorato, ma cazzeggiato. Quando mi sono laureato, i miei amici si stavano laureando alla magistrale o magari già l'avevano fatto e io mi sentivo come te. Non sapevo che fare, volevo continuare a studiare per prendere la magistrale ma ero preoccupato dal fatto che nella migliore delle ipotesi mi sarei laureato a 27 anni (e visti i presupposti era super super rosea come ipotesi). Alla fine mi sono laureato a 28. Sai quanta importanza ha per me oggi il fatto di essermi laureato in ritardo? Zero. Ciò che invece mi è rimasta è la soddisfazione non tanto della laurea in se, ma del fatto di aver preso una decisione, di averla portata avanti nonostante uno stato emotivo complesso (anche io guardavo gli altri e mi sentivo una merda) e alla fine di averla portata a termine.

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8 ore fa, Oceano123 ha scritto:

tendenzialmente trovo la stabilità nei posti affollati,dinamici, una routine piatta mi abbatte

Io sono uguale. Come metto piede in una città mi carico e mi sento piena di energia, persino il mio passo è più energico, periodicamente devo andare in città, anche solo per fare due passi, altrimenti solo in provincia sto proprio male. 

8 ore fa, Oceano123 ha scritto:

Se andassi per esempio a Bologna (città che amo) affronterei tutto a testa alta, troverei un lavoro e sarei pieno di energie, avrò sicuramente confronti con i miei coetanei e non mi sentirei più strano.

Beh, se stai male e ne hai la possibilità puoi attivarti e cominciare a spostarti ( attento però a non vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso). Come ti ha detto un altro utente il bello è anche prendere una decisione e portarla fino in fondo, due anni non sono nulla temporalmente e se hai bisogno di stimoli creati quelli che ti servono, non tutti sono fatti per la vita dello studente che non lascia mai la provincia e che studia tutto il giorno. 

 

8 ore fa, Oceano123 ha scritto:

altre volte penso “sebbene non abbiano mai provato un cazzo almeno hanno un percorso che rispettano

Che se ci pensi sarebbe come se un uccello invidiasse la capacità di nuoto di un pesce, se non sei fatto così non te lo puoi imporre, meglio accettarsi e imparare quello che serve a noi per avere l'equilibrio 

 

8 ore fa, Oceano123 ha scritto:

io sono del parere che da solo non puoi combattere la società a livello emotivo, vieni schiacciato

Sono d'accordo ma credo che sia impossibile per un qualsiasi sistema avere una serie di percorsi standard per qualsiasi tipo di individuo, sta a noi la ricerca interiore e poi trovare il modo di unire ''utile e dilettevole", credo che concretamente si trovi così la propria dimensione 

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asbunti
Il 4/9/2020 alle 03:41 , Oceano123 ha scritto:

La frustrazione che sento è dettata dal fatto che io devo “tirare a campare” 2 anni in un posto dove sto male

Certo, se la vedi come tirare a campare non la vivi molto bene. Il senso del messaggio comunque era di cercare di goderti quel che fai perché stai dando troppa importanza a pensieri controproducenti, quando invece potresti scoprire che quella via che stai percorrendo non è così male. Ti stai semplicemente paragonando e non vivendo le tue esperienze.

“sebbene non abbiano mai provato un cazzo almeno hanno un percorso che rispettano” Inoltre questo lo dici tu, non sei nella loro testa.

Cita

io sono del parere che da solo non puoi combattere la società a livello emotivo, vieni schiacciato

Dipende come ti integri in questa società, ma questo sta a te.

 

Comunque, se quello che ti sta stretto è il posto dove vivi: inizia a trovare svaghi in altri posti, organizza cose, gira, viaggia di nuovo. Inizia da quello, poi cambi un altro tassello e pina piano uno alla volta ti fai la strada che desideri. Uscire da una provincia per distrarsi mi pare una cosa fattibile nel breve termine, no?

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Carlins

@Oceano123

Non so che cazzo sia successo con i messaggi hahahah
 

Volevo scrivere un papiro, ma dato che ci troviamo a due passi e io sono da poco rientrato dopo quasi 8 mesi trascorsi in Birmania, ci si potrebbe anche vedere per una chiacchierata, il mio numero ce l'hai. 😉

Così ci aggiorniamo, e dal mio piccolo proverò a darti qualche consiglio.

Modificato da Carlins
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