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Dating apps e le distorsioni della realtà....


roberto5552

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9 ore fa, Albachiara ha scritto:

Non mi lamento affatto, ci rifletto, ho espresso amarezza, si può fare o è proibito?Sono certa che esistano ragazzi e ragazze come me, io non sono così rigida come può sembrare, dico solo che per forza di cose questa "disponibilità" di cui possiamo usufruire rende tutto troppo superficiale, è un mio punto di vista e non pretendo che gli altri la pensino ugualmente.Amo il confronto che fa crescere e fa ragionare, da qui a pretendere che siccome io abbia un pensiero di nicchia debba cambiarlo a tutti i costi, ne passa.Il senso alla vita e alle esperienze lo diamo noi in primis, ognuno libero di scegliere il proprio modo.😉😉

Ho appena dovuto staccare a telefono con una ragazza che continuava a ripetermi che io devo scegliere chi amare perché si ama uno alla volta, perché a lei funziona così e quindi è inverosimile che io possa sentire questo per più persone alla volta e con pause prolungate tra un contatto e l'altro.

L'amore a gettoni, tipo insert coin delle console di un tempo, quelle che ti mettevano Metal Slug o Super Mario e ti facevano stare incollate allo schermo, moneta dopo moneta, coinvolgendoti in un vortice di dipendenza.

Vortice anche perché i cabinati avevano quelle strutture avvolgenti con le pareti laterali che facevano confluire tutti i tuoi sensi verso quelle immagini, quelle azioni dinamiche, catturandoti e alienandoti dalla realtà che ti circondava, come se fossi sospeso in una dimensione metafisica.

Aveva il sapore di un qualcosa che altrove perdeva completamente di significato, come quando utilizzi gli emulatori su PC di quei vecchi giochi, al di là del valore di un ricordo di un passato che sembra troppo lontano, manca tutto, manca il setting dove inizia la scena ed i protagonisti cominciano lo spettacolo.

Pagavi dazio e ottenevi il premio che ti permetteva a sua volta di vincere, e il cerchio continuava.

Poi capitava che perdevi e ti sentivi frustrato, cercando affannosamente altri gettoni per prendere la tua rivalsa e dimostrare a te stesso e agli altri che sapevi fare molto di meglio e che ti serviva solo un'altra occasione per dimostrarlo, che era stato per colpa del joystick difettoso, del gioco un pò troppo meccanico o dei tuoi amici che, molesti e rumorosi, ti distraevano.

Quando scadeva il countdown relativo al tempo per inserire moneta allora il gioco finiva.

Finito il gioco, finita la ricompensa.

Era tempo di ricercare altrove quelle sensazioni, quegli stimoli, che ci sembravano altri, diversi, ma avevano lo stesso amaro sapore di effimeratezza.

E ne siamo ancora alla costante ricerca.

 

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Nella società dei social network dove interagire con altri individui conspecifici avviene con estrema naturalezza ed abuso, il contatto, in quanto simbolo e concetto, è all'ordine del giorno.

Contatto per sentirsi sempre a casa, non lontano dal proprio nucleo familiare, dal proprio focolaio, vicino ai propri genitori.

Contatto per uscire con gli amici, non sia mai prendere il proprio veicolo ed andare in un bar dove poterli accidentalmente incontrare o conoscere, che so, altre persone e allargare i propri circoli sociali o trovare nuove opportunità.

Contatto per appartenere ad un gruppo più o meno ampio, per apprezzare, o far finta, le esperienze di vita degli altri, o per fare shopping seduti sul divano, per vedere quel nuovo modello d'auto o quell'abito nero firmato uscito da poco nelle boutique più esclusive, per ordinare la cena.

Contatto per percepire l'altra persona al proprio fianco, presente, attenta.

Contatto per sentirsi sicuri, per sapere ed avere la certezza che il proprio partner sia lì, e così le sue parole, i suoi messaggi, le sue foto.

Un contatto per essere (o percepire) in serenità, benessere.

Ma non si rischia ancora una volta di lasciare ad un tramite, ad un mezzo, ad uno strumento la possibilità di farci vivere, sentire ed esperire emozioni e sentimenti più o meno duraturi?

Un pò l'esempio del calcolo di una divisione a più cifre che non siamo più abituati a risolvere mentalmente, commissionandola alla calcolatrice e divenendo, di fatto, più aridi nelle capacità logico-matematiche.

Questo può avvenire anche nella sfera emotivo-affettiva.

Si diviene aridi perdendo la capacità di strutturare, elaborare e quindi preservare degli stati affettivi, senza che ciò necessariamente dipenda da uno stimolo sensoriale immediato (mi riferivo in un altro commento alla radice contingere, cioè toccare, che in esteso significa toccare anche con i sensi e cioè con gli occhi, con l'udito etc.).

Si rischia di dipendere ogni volta da un gettone, che come una goccia puntuale e precisa, viene inserito nell'apposita fessura e dà nuovi stimoli, nuove possibilità, ergo stato di benessere reale o apparente.

E si rischia altresì di giocare ad un singolo gioco alla volta, dimenticandosi di tutto il resto, dimenticandosi dell'importanza e della dignità degli altri, delle cose che ci circondano, mentre cerchiamo di sconfiggere l'avversario di turno e avere la meglio nelle sfide che si presentano in successione per ottenere la nostra piccola ricompensa e rivalsa contro non si sa chi o cosa.

O rischiamo il contrario, non sappiamo a quale gioco partecipare prima, sopraffatti da sovrastimolazioni sensoriali e perdiamo, così, il senso delle cose, svuotandole di ogni contenuto e forma.

Finito il gettone, finito il gioco.

Si ritorna alla ricerca di qualcosa che ci faccia vivere un breve trip in uno stato alterato di coscienza.

Quando il fine ed il mezzo, in questo caso, finiscono con il corrispondere ed indossare lo stesso vestito.

  • Grazie! 1
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Giraluna

Non ricordo che utentessa. 

Scrisse questo thread in cui riportava una sua esperienza con le app di dating, che aveva iniziato ad usare proprio in quel periodo, non ricordo per quale ragione. 

La soggetta credo avesse intorno ai trenta. Non era più giovane, ma neanche reperto archeologico.

Insomma, non le piacevano. Quasi nessuno l attirava. Discorsi scialbi o uomini poco attraenti.

Finché non giunse questo soggetto intrigante. Lui le chiede da subito di vedersi per il giorno dopo. Lei disse che era troppo presto e rinvio a giorni dopo ancora. 

Il tizio rispose a monosillabi nel frattempo. Lei si spazientì. Il giorno prima del date diede buca perché non percepiva interesse. 

Lui le disse che il date era valido e che non era assolutamente calato il suo interesse. Lei non volle saperne nulla. 

Morale: le italiane sono tutto fuorché donne equiilibrate. Sono l emblema di tutti gli errori che negli anni nessuno si è preso la briga di sistemare. Figuriamoci se loro stesse lo farebbero. 

Morale alternativa: gli uomini italiani ormai non sanno più dove sbattere la testa. O la minchia, se vogliamo essere precisi. Figuriamoci se le donne odierne si preoccupano o hanno le capacità di selezionare quale (minchia) entra da loro. 

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  • 1 mese dopo...
Mirkopain89
Il 24/9/2020 alle 21:48 , Stefano80 ha scritto:

Io mi scrivo e discrivo da Tinder da diverso tempo, appena trovo qualche match "molto pochi" inizio a scambiare due parole poi alla fine difficile che si arrivi all'incontro perchè sicuramente io ho lacune a livello di chat e infatti ho scaricato chat game di Zema per migliorare però spesso ti annullano match senza una ragione e poi l'algoritmo di tinder non aiuta...

Spero di trovare modo di creare bio migliore e appena ho due soldi vedrò di contattare un fotografo professionista per farmi due scatti, meetic mi sono trovato meglio e qualche numero sono riuscito a strapparlo però ci sono anche molti fake che visionano il tuo profilo per farsi che fai l'abbonamento poi appena paghi l'interesse diminuisce quindi ti senti preso in giro.

Comunque ci sono tante perdi tempo!!!

Anche io ho provato con tinder delle volte ma poi c’erano solo roiti o trans quindi non facevo nulla o dovevi pagare per vedere di più e uguale con meeting quindi uso solo Instagram almeno le fighe ci sono li ma è sempre difficile concludere , con quelle date app non mi trovo Emma vedo spesso tutti che le usano boh 

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Stefano80

io ho tre amici che sono si ono fidanzati grazie ad instagram ed uno di questi si è preso una molto ricca con un azienda di lingerie a 25anni....

Io sono fuori dal mondo social per mia scelta e quindi non resta che affidarsi a Tinder o Meetic anche se quest'ultimo non mi piace e l'abbonamento costa molto rispetto a quel che offre.

Sarà un lungo inverno!!!:)

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  • 3 settimane dopo...
Armando9

Hanno semplicemente rovinato la vita di tutti uomini di bellezza normale, ancora peggio brutti! 

  • Grazie! 1
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Armando9
Il 11/11/2020 at 11:41, Stefano80 ha scritto:

io ho tre amici che sono si ono fidanzati grazie ad instagram ed uno di questi si è preso una molto ricca con un azienda di lingerie a 25anni....

Io sono fuori dal mondo social per mia scelta e quindi non resta che affidarsi a Tinder o Meetic anche se quest'ultimo non mi piace e l'abbonamento costa molto rispetto a quel che offre.

Sarà un lungo inverno!!!:)

Livello di bellezza di questo tuo amico? 

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Stefano80
6 ore fa, Armando9 ha scritto:

Livello di bellezza di questo tuo amico? 

Alto, quindi sia fisicamente che economicamente molto attraente.....

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Mirkopain89
Il 11/11/2020 at 11:41, Stefano80 ha scritto:

io ho tre amici che sono si ono fidanzati grazie ad instagram ed uno di questi si è preso una molto ricca con un azienda di lingerie a 25anni....

Io sono fuori dal mondo social per mia scelta e quindi non resta che affidarsi a Tinder o Meetic anche se quest'ultimo non mi piace e l'abbonamento costa molto rispetto a quel che offre.

Sarà un lungo inverno!!!:)

Io sto cercando una ricca o ereditiera anche vecchiotta ma niente 😅😅

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Back Door Man
On 9/29/2020 at 1:33 AM, sasa4 said:

Ho appena dovuto staccare a telefono con una ragazza che continuava a ripetermi che io devo scegliere chi amare perché si ama uno alla volta, perché a lei funziona così e quindi è inverosimile che io possa sentire questo per più persone alla volta e con pause prolungate tra un contatto e l'altro.

L'amore a gettoni, tipo insert coin delle console di un tempo, quelle che ti mettevano Metal Slug o Super Mario e ti facevano stare incollate allo schermo, moneta dopo moneta, coinvolgendoti in un vortice di dipendenza.

Vortice anche perché i cabinati avevano quelle strutture avvolgenti con le pareti laterali che facevano confluire tutti i tuoi sensi verso quelle immagini, quelle azioni dinamiche, catturandoti e alienandoti dalla realtà che ti circondava, come se fossi sospeso in una dimensione metafisica.

Aveva il sapore di un qualcosa che altrove perdeva completamente di significato, come quando utilizzi gli emulatori su PC di quei vecchi giochi, al di là del valore di un ricordo di un passato che sembra troppo lontano, manca tutto, manca il setting dove inizia la scena ed i protagonisti cominciano lo spettacolo.

Pagavi dazio e ottenevi il premio che ti permetteva a sua volta di vincere, e il cerchio continuava.

Poi capitava che perdevi e ti sentivi frustrato, cercando affannosamente altri gettoni per prendere la tua rivalsa e dimostrare a te stesso e agli altri che sapevi fare molto di meglio e che ti serviva solo un'altra occasione per dimostrarlo, che era stato per colpa del joystick difettoso, del gioco un pò troppo meccanico o dei tuoi amici che, molesti e rumorosi, ti distraevano.

Quando scadeva il countdown relativo al tempo per inserire moneta allora il gioco finiva.

Finito il gioco, finita la ricompensa.

Era tempo di ricercare altrove quelle sensazioni, quegli stimoli, che ci sembravano altri, diversi, ma avevano lo stesso amaro sapore di effimeratezza.

E ne siamo ancora alla costante ricerca.

 

image.png.7d87bacf3bbdc7bfb20441df1b9f936c.png

 

Nella società dei social network dove interagire con altri individui conspecifici avviene con estrema naturalezza ed abuso, il contatto, in quanto simbolo e concetto, è all'ordine del giorno.

Contatto per sentirsi sempre a casa, non lontano dal proprio nucleo familiare, dal proprio focolaio, vicino ai propri genitori.

Contatto per uscire con gli amici, non sia mai prendere il proprio veicolo ed andare in un bar dove poterli accidentalmente incontrare o conoscere, che so, altre persone e allargare i propri circoli sociali o trovare nuove opportunità.

Contatto per appartenere ad un gruppo più o meno ampio, per apprezzare, o far finta, le esperienze di vita degli altri, o per fare shopping seduti sul divano, per vedere quel nuovo modello d'auto o quell'abito nero firmato uscito da poco nelle boutique più esclusive, per ordinare la cena.

Contatto per percepire l'altra persona al proprio fianco, presente, attenta.

Contatto per sentirsi sicuri, per sapere ed avere la certezza che il proprio partner sia lì, e così le sue parole, i suoi messaggi, le sue foto.

Un contatto per essere (o percepire) in serenità, benessere.

Ma non si rischia ancora una volta di lasciare ad un tramite, ad un mezzo, ad uno strumento la possibilità di farci vivere, sentire ed esperire emozioni e sentimenti più o meno duraturi?

Un pò l'esempio del calcolo di una divisione a più cifre che non siamo più abituati a risolvere mentalmente, commissionandola alla calcolatrice e divenendo, di fatto, più aridi nelle capacità logico-matematiche.

Questo può avvenire anche nella sfera emotivo-affettiva.

Si diviene aridi perdendo la capacità di strutturare, elaborare e quindi preservare degli stati affettivi, senza che ciò necessariamente dipenda da uno stimolo sensoriale immediato (mi riferivo in un altro commento alla radice contingere, cioè toccare, che in esteso significa toccare anche con i sensi e cioè con gli occhi, con l'udito etc.).

Si rischia di dipendere ogni volta da un gettone, che come una goccia puntuale e precisa, viene inserito nell'apposita fessura e dà nuovi stimoli, nuove possibilità, ergo stato di benessere reale o apparente.

E si rischia altresì di giocare ad un singolo gioco alla volta, dimenticandosi di tutto il resto, dimenticandosi dell'importanza e della dignità degli altri, delle cose che ci circondano, mentre cerchiamo di sconfiggere l'avversario di turno e avere la meglio nelle sfide che si presentano in successione per ottenere la nostra piccola ricompensa e rivalsa contro non si sa chi o cosa.

O rischiamo il contrario, non sappiamo a quale gioco partecipare prima, sopraffatti da sovrastimolazioni sensoriali e perdiamo, così, il senso delle cose, svuotandole di ogni contenuto e forma.

Finito il gettone, finito il gioco.

Si ritorna alla ricerca di qualcosa che ci faccia vivere un breve trip in uno stato alterato di coscienza.

Quando il fine ed il mezzo, in questo caso, finiscono con il corrispondere ed indossare lo stesso vestito.

Bello questo post.

Andrebbe bene anche da solo, fuori dal thread, come brevanalisi della decadenza del mondo occidentale.

1, 2, 3, Dopamina - INSERT COIN

E poi Crash e Game Over.

E' tutta roba che conosco molto bene. Ho vissuto l'Epoca d'Oro dei VideoGame Arcadia.

La domanda è: Esiste salvezza? C'è un'uscita di sicurezza?

E poi ci sarebbe la conta dei Guerrieri. Quante sono le persone che vogliono uscire dal Paese dei Balocchi?

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Stefano80
1 ora fa, Mirkopain89 ha scritto:

Io sto cercando una ricca o ereditiera anche vecchiotta ma niente 😅😅

Anche io ho sperato una ricca eredetiera, ma mi ero preso una si piu grande e pure stronza non ricca...

Mi viene in mente questo film quando sento parlare vecchiotta eredetiera...

 

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