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Amicizie a intermittenza


Seth44

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Seth44

PREMESSA: questa è una piccola storia d'amicizia, niente di grave né tale da far perdere il sonno. Si tratta solo di un episodio su cui mi andava di avere qualche opinione, non fosse altro che per discutere di un argomento in sé interessante come l'amicizia tra persone adulte.

Ho una cara amica che, un po' per i rispettivi impegni un po' per il periodo infelice, non vedo da più di tre mesi (in condizioni normali ci vedevamo abbastanza regolarmente, diciamo una o due volte al mese). Ci siamo comunque mantenuti in contatto e, fra messaggi e videochiamate, ci sentiamo spesso. Arrivato il periodo di Natale, eravano d'accordo di approfittare della relativa tranquillità del periodo per vederci e per passare del tempo assieme.

Specifico che i nostri rispettivi partner sono al corrente del nostro rapporto ma non ne sono coinvolti: solitamente ci vediamo io e lei, da soli, perché l'amicizia riguarda appunto noi e con i partner non c'è chissà quale base comune. La situazione pare andar bene a tutti così com'è.

Ebbene, a Natale mia moglie decide che il giorno dopo andrà da alcuni parenti con i figli e trascorrerà là l'intera giornata. Io rimarrò a casa perché devo ultimare alcuni lavori (anche a Santo Stefano, sì 😒) ma, dato che con l'amica in questione c'era questo discorso in sospeso, decido di invitarla a pranzo, avvisandola che non ho moltissimo tempo ma che ho comunque un paio d'ore a disposizione (se ve lo state chiedendo, è abituale che io vada da lei, come che lei venga da me: un invito a pranzo non è nulla di nuovo o inconsueto, insomma).

Ovviamente sono consapevole che lei potrebbe avere altri programmi e che non è il massimo "sprecare" l'unica visita del giorno rosso per un impegno di un paio d'orette, ma intanto glielo chiedo, e lo faccio con tutta la tranquillità del mondo, fiducioso che la confidenza che abbiamo (che è molta) ci permetta come sempre di parlarci con chiarezza.

Dopo un paio d'ore (è la sera di Natale) lei risponde con una battuta che fa riferimento a uno dei miei messaggi precedenti, ma ignora completamente l'invito. Penso che avrà da fare, o che si starà organizzando, quindi non presso e non faccio altre domande.

Il 26 arriva e passa, e da lei nessuna notizia. A tutt'oggi non ho più ricevuto suoi messaggi.

Niente di grave, sia chiaro... ma sono una persona che da sempre dà grande importanza ai rapporti d'amicizia e li gestisce con molta attenzione, quindi ammetto che la cosa mi rode. Questa sarebbe stata l'unica possibilità di vederci durante le festività, e anzi, è plausibile che prima che riusciamo a trovare tempo di incontrarci a tu per tu passeranno altre belle settimane, se non mesi. E questa manco mi scrive due parole... 😒

Ora come ora mi sento un po' in imbarazzo e non so come risponderle quando, presumo a breve, mi arriverà il suo prossimo messaggio. Da un lato è paficico che lei abbia il diritto di fare quel che vuole e non abbia certo l'obbligo di rispondermi, dall'altro non trovo carino né amichevole che abbia del tutto bypassato il mio invito a pranzo, senza neppure trovare quei cinque secondi per scrivermi "non posso venire", visto che comunque il tempo per scrivere la battutina l'ha trovato. E quindi non so se farglielo garbatamente notare, facendo il possibile per evitare polemiche, o se ignorare completamente la cosa e fingere che l'invito non ci sia mai stato (cosa che però non mi verrebbe affatto naturale).

Tutto qui. Volevo semplicemente condividere con voi la situazione e questo conseguente, piccolo dubbio. Va da sé che se qualcuno ha dei commenti da fare, o un'opinione da condividere, o dei suggerimenti da dare, mi fa piacere.

E buone feste a tutti!

Modificato da Seth44
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@Seth44 a volte può essere complicato gestire le proprie emozioni e capire se vale la pena o meno far presente all'altra persona (che può essere sia M che F) che qualcosa ci ha dato fastidio. Da una parte si rischia di passare per cagacazzi, dall'altra invece si rischia di farsi trattare da bestie.

La cosa importante è che tu ti renda conto che questa è un'inezia, e fin qua si è capito.

Io al posto tuo glielo farei notare alla prima occasione utile, con garbo, gentilezza, battutina, quello che ti pare, ma senza tirar su questioni esagerate.

Non ho mai sopportato quelli che non dicono nulla "per il quieto vivere" e poi magari a distanza di mesi (o anni) vieni a sapere per vie traverse che un tuo comportamento X ha dato fastidio alla persona Y, che presumibilmente è tua amica, e non ti ha detto nulla e anzi ha parlato con altri senza coinvolgerti direttamente.

Dal mio punto di vista il "quieto vivere" è solo un'illusione, nel nome della quale si covano rancori e possono nascere inimicizie per due cazzate insulse quando basterebbe comunicare come persone adulte ma mi rendo conto che non tutti hanno le palle per dire le cose come stanno.

Quando capita che un comportamento altrui mi dà fastidio, innanzitutto cerco di capire il motivo per cui me lo crea e cerco di dargli il giusto peso evitando di farne una malattia. Poi valuto se farlo presente (se è qualcosa di poco / pochissimo conto neanche mi ci metto) e come.

Tipo che ne so, un ritardo 9 volte su 10 potrebbe essere un valido motivo, perché cerco di dare valore al mio tempo e pure a quello degli altri e mi aspetto (forse sbagliando) di venire ricambiato. E quindi magari capita di fare una battuta, senza farglielo troppo pesare perché tanto non modificherà di certo il suo comportamento a causa mia, ma almeno non me lo tengo dentro.

Ok essere "zen", ma nelle giuste dosi. Così come è ok far presente le cose, sempre con un certo equilibrio.

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Doom Head

Non voglio fare l'avvocato del diavolo ma in questi giorni, pieno periodo di feste/auguri/lavori di casa e progetti saltati causa Covid, è davvero difficile avere una normale interazione con qualcuno.

Fossi in te lascerei correre, poi quando vi vedrete o vi sentirete in maniera più assidua (dove vedi che c'è minor tempo mess-risposta) allora le dici "Hei ma poi, quella volta, non mi hai fatto sapere più niente".

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Seth44

Grazie, sono consigli che vanno entrambi nella stessa direzione e che trovo sensati. In genere sono uno che tende a lasciar correre e a non puntare mai il dito: episodi come questo succedono di continuo e non ci faccio neanche troppo caso, al punto che dopo un po' inevitabilmente me ne dimentico.

Se a questo ho dedicato un po' più di attenzione del solito è perché, banalmente, non me l'aspettavo e si tratta di un'anomalia. Ma talvolta anche Omero sonnecchia, e non ho certo intenzione di farne un caso.

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  • 1 mese dopo...
Seth44

Update: con l'amica di cui sopra i rapporti si sono molto raffreddati, non ne capisco il motivo ma (tristemente) accetto.

Approfitto di questo topic, senza aprirne un altro, per affrontare un'altra questione relativa all'argomento amicizia. Negli ultimi giorni, infatti, si è ripresentato (per la terza volta!) un fenomeno che trovo tanto curioso quanto fastidioso. Il nuovo capitolo si potrebbe intitolare così:

UNA REPENTINA PERDITA DI VALORE

Il mio lavoro mi porta a spostarmi abbastanza spesso (per l'Italia e occasionalmente anche all'estero) e, in generale, a conoscere gente. Anche diverse donne, va da sé. Succede che alcune di queste mi colpiscano in modo particolare, per i motivi più svariati, e questo mi porti a voler approfondire la conoscenza con loro. Chiarisco che non cerco avventure (sono sposato e preferisco evitare), ma frequentazioni interessanti, conversazioni piacevoli, buone compagnie.

Negli ultimi anni, mi sono però reso conto che fatico ad andare oltre all'"aggancio" iniziale e la frequentazione non arriva mai alla fase dell'amicizia. All'inizio l'interesse pare esserci da entrambe le parti, ma succede inevitabilmente che a un certo punto qualcosa si rompa e da parte di lei inizi un lento allontanamento che mi porta ben presto a finire nel dimenticatoio.

Credo che all'inizio alle donne rimanga impresso il mio modo di comportarmi, aperto e amichevole ma sempre con un certo distacco (un comportamento che in passato era studiato ma che un po' per volta mi è diventato naturale). Mi rendo conto di avere un atteggiamento che può essere visto come "flirtante": vicinanza, contatto fisico, confidenza, ironia. In più, mi piace sviluppare il rapporto "a due": se una donna mi interessa ci voglio uscire da solo, in modo da poterla conoscere con un minimo di profondità.

Proprio per evitare equivoci (in passato ce n'è stato uno che ancora mi brucia), dopo le prime 2/3 uscite, vale a dire dopo qualche mesetto di frequentazione abbastanza regolare fatta anche di chat e chiamate, tendo a mettere le cose in chiaro e a far capire che, sebbene interessato alla persona che ho di fronte, non cerco avventure né sesso, ma "solo" (fosse poco!) un'amicizia, un rapporto leggero e auspicabilmente duraturo.

E questo è l'inizio della fine.

Vengo ringraziato per la mia franchezza, mi viene garantito che non cambierà nulla... EPPURE, in quel momento perdo in qualche modo di valore. Divento trascurabile. Per un po' (un paio di settimane forse) le cose sembrano procedere normalmente, ma poi lei inizia a non avere più tempo e a essere sempre impegnatissima, si fa sentire meno e dopo un po' inizia a rispondere ai messaggi con giorni di ritardo o a dimenticarsi di rispondere (crediamoci). Si passa da un coinvolgimento evidente all'indifferenza totale.

Questo preciso copione si è ripetuto, uguale uguale, per tre volte, oltretutto con tre donne tra loro diverse per fascia d'età (due nei venti e una nei trenta) e situazione personale (una single e due in LTR). Ed erano tre persone che mi interessavano molto e che mi avrebbe fatto molto piacere rivedere, di tanto in tanto.

Evidentemente c'è, nel mio comportamento, qualcosa che non va, ma anche ripensandoci non mi pare di aver fatto nulla di sbagliato.

Ecco, questo è tutto. Il mio voleva essere essenzialmente un piccolo sfogo, ma va da sé che se ci sono opinioni, tanto maschili quanto femminili, sono gradite.

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Sesar
13 minuti fa, Seth44 ha scritto:

Update: con l'amica di cui sopra i rapporti si sono molto raffreddati, non ne capisco il motivo ma (tristemente) accetto.

Approfitto di questo topic, senza aprirne un altro, per affrontare un'altra questione relativa all'argomento amicizia. Negli ultimi giorni, infatti, si è ripresentato (per la terza volta!) un fenomeno che trovo tanto curioso quanto fastidioso. Il nuovo capitolo si potrebbe intitolare così:

UNA REPENTINA PERDITA DI VALORE

Il mio lavoro mi porta a spostarmi abbastanza spesso (per l'Italia e occasionalmente anche all'estero) e, in generale, a conoscere gente. Anche diverse donne, va da sé. Succede che alcune di queste mi colpiscano in modo particolare, per i motivi più svariati, e questo mi porti a voler approfondire la conoscenza con loro. Chiarisco che non cerco avventure (sono sposato e preferisco evitare), ma frequentazioni interessanti, conversazioni piacevoli, buone compagnie.

Negli ultimi anni, mi sono però reso conto che fatico ad andare oltre all'"aggancio" iniziale e la frequentazione non arriva mai alla fase dell'amicizia. All'inizio l'interesse pare esserci da entrambe le parti, ma succede inevitabilmente che a un certo punto qualcosa si rompa e da parte di lei inizi un lento allontanamento che mi porta ben presto a finire nel dimenticatoio.

Credo che all'inizio alle donne rimanga impresso il mio modo di comportarmi, aperto e amichevole ma sempre con un certo distacco (un comportamento che in passato era studiato ma che un po' per volta mi è diventato naturale). Mi rendo conto di avere un atteggiamento che può essere visto come "flirtante": vicinanza, contatto fisico, confidenza, ironia. In più, mi piace sviluppare il rapporto "a due": se una donna mi interessa ci voglio uscire da solo, in modo da poterla conoscere con un minimo di profondità.

Proprio per evitare equivoci (in passato ce n'è stato uno che ancora mi brucia), dopo le prime 2/3 uscite, vale a dire dopo qualche mesetto di frequentazione abbastanza regolare fatta anche di chat e chiamate, tendo a mettere le cose in chiaro e a far capire che, sebbene interessato alla persona che ho di fronte, non cerco avventure né sesso, ma "solo" (fosse poco!) un'amicizia, un rapporto leggero e auspicabilmente duraturo.

E questo è l'inizio della fine.

Vengo ringraziato per la mia franchezza, mi viene garantito che non cambierà nulla... EPPURE, in quel momento perdo in qualche modo di valore. Divento trascurabile. Per un po' (un paio di settimane forse) le cose sembrano procedere normalmente, ma poi lei inizia a non avere più tempo e a essere sempre impegnatissima, si fa sentire meno e dopo un po' inizia a rispondere ai messaggi con giorni di ritardo o a dimenticarsi di rispondere (crediamoci). Si passa da un coinvolgimento evidente all'indifferenza totale.

Questo preciso copione si è ripetuto, uguale uguale, per tre volte, oltretutto con tre donne tra loro diverse per fascia d'età (due nei venti e una nei trenta) e situazione personale (una single e due in LTR). Ed erano tre persone che mi interessavano molto e che mi avrebbe fatto molto piacere rivedere, di tanto in tanto.

Evidentemente c'è, nel mio comportamento, qualcosa che non va, ma anche ripensandoci non mi pare di aver fatto nulla di sbagliato.

Ecco, questo è tutto. Il mio voleva essere essenzialmente un piccolo sfogo, ma va da sé che se ci sono opinioni, tanto maschili quanto femminili, sono gradite.

Ciao diretto e brutale :Sei.troppp logorroico secondo me in senso buono lo dico perché leggo i tuoi messaggi meticolosi ed estremamente dettagliati , probabilmente un dialogo con te si trasforma in monologo......credi ci sia questa possibilita'?

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Seth44

Ah, è possibilissimo! Tendo a parlare molto e a coprire i silenzi altrui, quando ci sono. So di questa mia tendenza e cerco di limitarmi, ma non è detto che ci riesca.

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