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scopamicizia, quali regole?


LSDB83

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ArmandoBis
6 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Spostare l'indice referenziale... 

E' una vecchia tecnica della retorica per avere ragione di fronte al pubblico, però non convince l'interlocutore. 

A - "E' scientificamente infondato questo concetto X della psicanalisi (anzi è proprio di comprovata insussistenza)". 

B - "Gli studi scientifici sui risultati della psicanalisi sono controversi, il dibattito è aperto perché negli studi vogliono inserire metriche misurabili e quindi confutabili e allora succede che sembra che un approccio cognitivo comportamentale abbia questo e quell'effetto che sono misurabili ma solo perché ecc..."

 

Ok. 

 

Torniamo a riferirci alla proposizione A. "questa esatta cosa, nel dettaglio, è scientificamente non vera e oltre a questo empiricamente smontabile con la pratica reale". 

1) Proposizione "la pulsione va differenziata dall'istinto" 

2) Proposizione "questa persona è molto nevrotica" 

1) viene distinto, sia in Freud che in Lacan, il concetto di trieb da quello di instinkt. 

Perché? 

Perché all'epoca (poi grazie al cielo avremo K. Lorenz che portò la biologia nello studio del comportamento, prima animale, poi comparativo... poi le persone capirono che homo sapiens appartiene al regno animale, per cui non è una comparazione)... si doveva credere che l'istinto appartenesse al regno animale. 

La scusa addotta era che l'essere umano a parte la componente genetica e biologica avesse anche una dimensione culturale ed ambientale. 

E questo è uno strafalcione, infatti ceppi genetici identici di colombe, prosperati su isole diversi e senza contatti, hanno sviluppato una cultura del corteggiamento locale. 

Insomma gli usi e la cultura non sono solo dell'uomo, idem per il linguaggio delle balene, che dipende dalla cultura del gruppo, ecc. 

Ok, e anche gli altri animali sono in relazione ad un ambiente ed in relazione intersoggettiva a seconda della specie, la nostra è una specie sociale. 

Insomma, instinkt e trieb come separazione nasce da un pregiudizio filosofico. 

Basterà sentire Galimberti dire che l'essere umano non ha istinti, che sono degli animali... per capire il grado di alienazione cui si può arrivare a vivere sui libri e tra le carte e non sul field. 

Bambini non vedenti che appena nati, senza essere guidati o istruiti, trovano strisciando il seno e già sanno di doversi attaccare al capezzolo per nutrirsi, sono solo uno dei mille esempi, compreso il nostro istinto per essere attratti dalla figa che, guardata con l'istanza logica è un buco peloso e viscido. 

Non starò io qui a spiegare quanto, in lungo e in largo, è assolutamente scientifico, reale, ovvio, che noi abbiamo gli istinti della nostra specie, come ogni altro esponente del regno animale. 

Bene. 

Cosa hanno fatto negli USA? 

Hanno tradotto pulsione, trieb, con drive. 

Esattamente come io uso il termine drive nel corso "CONTATTO!". 

E siccome la differenza instinto e trieb non reggeva più sotto un profilo scientifico, perché gira su un software culturale religioso che vede l'essere umano altro dal regno animale, ma non funziona... 

Hanno iniziato a parlare di instinctual drive. 

In Freud aveva molto poco a che fare con l'istinto animale. (che non significa affatto aggredire e stuprare, la cura della prole è istinto, la socializzazione in una specie sociale, i comportamenti prosociali, la tendenza più o meno marcata a risparmio e accumulo, che nel cane si chiama motivazione sillegica, ecc). 

Lacan siccome a Berlino continuavano a dire (per motivi filosofici anche loro, non scientifici) che Freud sbagliasse perché tagliava fuori la dimensione intersoggettiva nella pulsione, creando una battaglia tra pulsione intrapsichica (un significante inventato e filosofico per non dire che siamo appartenenti al regno animale) e pulsione incentrata sulla relazione intersoggettiva, disse che si può tradurre Trieb con attrazione, e siccome siamo attratti dalle relazioni con gli altri, gli sembrava di aver risolto tanto discutere. 

E via così, filosofi che montavano un modello sul significante, a colpi di scartoffie. 

Evito il livello disumano a cui si arrivò, accecati dal modello, anzi dai, modelli, perché quello di Freud era contraddittorio e confuso, per cui i successivi invece di chiedersi se non fosse basato su premesse fallaci, continuavano a mettere patch... ecco, evito di trattare il caso di Dora, spiegato secondo le pulsioni. 

Che prima è deficiente perché è colpa di un bacio ricevuto a 14 anni dal signor K (in realtà reagisce a quel bacio in modo già, isterico, per cui vederci una causa è doloso). 

Perché isterico? 

Perché non gradisce l'approccio sessuale del signor K, eppure era un approccio volto a dare piacere, allora significa che sia isterica. 

Parole del drogato. 

Allora arriva Lacan, dopo tante discussioni sulle pulsioni mitologiche di Dora, e dice no! Aspettate! 

Lei non ha gradito il bacio del signor K, perché lei si identifica, nel signor K. 

E perché? 

Perché lui è legato, come il padre, alla signora K. 

Il padre, in tutto Freud non sfuma mai fuori dai coglioni questa mitologia che tutto dipenda dal padre. 

Allora siccome lei si identifica, nel signor K, non vuole il bacio del signor K ma ha una tendenza ginecofila per la signora K, perché questa suscita il desiderio del marito, il signor K, e del padre di Dora. 

Ora nemmeno ricordo se questa tensione ginecofila di Dora fosse l'ennesima cosa che lei non sa e non sente, ma le dicono che è così e l'ha rimosso, prendere o lasciare, o se fosse che lei voleva chiavarla. 

Ma ecco la differenza, in Freud, tra attrazione istintuale (voglio la figa di questa) e pulsione mitica, non instintiva: voglio la figa di questa, perché credo di essere il signor k, e lui la vuole, e siccome anche mio padre la vuole, allora mio padre c'entra col signor K, e per questo io credo di essere il signor K e non è che io sia attratta dalla figa della Msr K, ma mi dicono che lo sono. 

Eccolo lì. 

La scienza. L'ingegno, l'acume. 

Ora, senza andare molto più a fondo nel dualismo pulsionale, dato che Freud ha cambiato tutto molte volte durante la vita su cosa fossero queste pulsioni astratte, ma una cosa l'ha sempre mantenuta, ossia un dualismo che una persona non sa, ma che genera la pulsione. 

Prima diceva che fosse un conflitto tra pulsioni sessuali e pulsioni di autoconservazione. Fondamentalmente, il sesso è male, l'altro adulto ti vuole chiavare, ossia farti del male... (?!) e tu sei sedotta e vorresti ma al contempo vuoi autoconservarti e sopravvivere, proteggerti. 

Da un lato quindi la pulsione libidica per la conservazione della specie (farsi chiavare fa fare figli) dall'altro la pulsione per la conservazione dell'individuo. 

Poi diceva che il dualismo era tra amore oggettuale e amore per il proprio corpo. 

Ossia libido verso oggetti esterni, o libido verso il poprio corpo. 

Se il dualismo di prima era riferito al concetto che il sesso è un dispetto che ti fanno, questo era il momento in cui voleva dire la sua contro la masturbazione. 

Qu continuerà a parlare di narcisismo come fase obbligatoria di libido rivolta verso di sé, cui dovrebbe seguire una fase di libido rivolta ad oggetti esterni. 

Dove la libido verso gli oggetti esterni sarebbe la parte visibile della pulsione sessuale, mentre la libido verso l'io sarebbe egoismo della funzione di autoconservazione. 

Ok, poi va avanti, e il dualismo che crea questi conflitti inconsci sarebbe dovuto alla pulsione di vita e quella di morte. 

Prima pensava che il masochismo fosse sadismo rivolto all'io invece che all'oggetto esterno. 

Dopo pensò che fosse una pulsione di morte che noi abbiamo, un istinto di automacellazione, che tende a ridurre allo stato inanimato le cose. 

Mentre l'Eros vorrebbe unirle gioiosamente cercando piacere, la morte che vogliamo non funziona per il piacere, ma al di là dello stesso, per cercare di rendere inanimate le cose e noi, portare ciò che è vivente ad uno stato inorganico. 

Ok. 

Dirà che l'Eros è turbolento, la morte è la morte, e che la sanità è avere un impasto di queste due pulsioni che si è inventato. 

Lacan invece dirà che non è vero che esista il dualismo ma che l'unica pulsione è quella di morte. 

Dirà che per questo l'essere umano non vuole guarire anche se va in terapia (non curavano nessuno, a parte report riconosciuti nel tempo come falsi) e siccome i pazienti anzi peggioravano, si convincerà che la pulsione è una, ed è quella di morire male. 

Ma prima di scadere nel ridicolo (quando si costruisce a carte e scartoffie, che sia una realtà processuale con la ricostruzione del PM o che sia un modello costruito in 30 anni solo sulla carta, si arriva a livelli di contraddizione, confusione e alienazione dalla realtà che sono grottesche)... 

Chiediamoci: perché Lacan dice che pulsione e spinta istintuale sono diverse, a parte il concetto che Freud deve dire che l'essere umano non appartiene al regno animale, ma come lo spiega e la razionalizza Lacan questo strafalcione? 

Niente, dice che la pulsione non è biologica perché è caratterizzata da forza costante, non momentanea. 

La costanza nella vita, per Lacan, spiega come mai non sia istinto. 

Perché dice che le funzioni biologiche hanno un ritmo e vanno a scatti, mentre la pulsione ha una spinta costante. 

Ora, smontare tutte queste cose, con le neuroscienze, con la scienza, con le conoscenze che abbiamo oggi, è un attimo. 

Ognuno può vedere che le scansioni cerebrali posizionano l'esigenza sessuale nella stessa zona dell'esigenza alimentare e di sonno, che non sono disgiunte e che sono rewardate con lo stesso circuito della ricompensa. 

Ognuno può vedere che fuor di filosofia siamo appartenenti al regno animale, ed abbiamo un sistema limbico del tutto simile ad altre specie. 

Ognuno può vedere che ad esempio studi seri come quello di Reiss sulle motivazioni intrinseche (istintuali) base, non pongono l'Eros in una zona diversa da cibo e da contatto sociale, o da ricerca di tranquillità più o meno marcata. 

Ognuno può perderci il tempo che vuole, ma questo ha a che fare con i presupposti, falsi e pseudoscientifici delle teorie filosofiche di Freud. 

Idem per nevrosi. Concetto simile alla possessione demoniaca, per fondatezza scientifica, che è stato tolto dal DSM per ragioni solide. 

Che era il punto 2, ma sto uscendo. 

Ma ci tengo molto a dire una cosa. 

Può la psicanalisi dare dei risultati? 

Certo. Anche parlare con un prete, può darli. 

Set & Setting. 

Il DMT, uno strumento chimico per provare terrore, un bad trip assicurato, una droga che fa provare panico e terrore... 

E' uno strumento. 

Come la psicanalisi. 

E dà terrore davvero, perché agisce davvero a livello chimico, è una droga. E' provato, empiricamente sperimentabile, che faccia provare terrore, un incubo. 

Però ad un certo punto 40 anni fa uno psichiatra capì che set & setting, nell'esperienza data dalle droghe, sono importanti quanto la molecola stessa per determinare l'esperienza. 

Ossia, il mindset della persona che la assume e il setting, l'ambiente fisico e sociale, se supportivo, suggestivo, ecc. 

Fu studiato, seriamente, che modificando il set e il setting era possibile far vivere un'esperienza piacevole ad una persona cui veniva somministrato DMT. 

Pertanto, io credo che un uomo empatico, autorevole, capace, esperto di vita prima che di libri, anche usando uno strumento non ottimale e scientificamente fallace. 

Possa con il giusto setting (uno studio sontuoso che mette soggezione è diverso da due chiacchiere al bar) e con un atteggiamento giusto per il paziente, che sia propositivo o imperativo a seconda della persona per esempio... [Virginia Satir docet]

Ottenere dei cambiamenti nel paziente.

Un paziente volontario, che è lì apposta per avere un cambiamento e ha pure pagato perché vuole, il cambiamento. 

Per cui sono d'accordo che gli studi scientifici sull'efficacia dell'analisi abbiano alcuni bias. 

Non mi riferivo a quelli. 

Mi riferisco al fatto che i pilastri concettuali che la formano sono filosofia, non fatti. 

E filosofia basata su filosofie. 

Anche se riverisco alcuni concetti introdotti da Freud, come il vantaggio secondario (mi sembra introdotto da lui). 

Il vantaggio secondario mi fece "risolvere il caso" di un amico fisioterapista che odiava una sua paziente perché non faceva gli esercizi di riabilitazione che le dava da fare e non migliorava al ginocchio operato. 

Lui andava una volta alla settimana a muoverle la gamba, ma solo questo non sarebbe bastato in nessun caso. 

Lei stava davanti alla TV a non fare un cazzo seduta. 

Mi chiese come motivarla a fare, perché la sua gamba non migliorava. 

Sarebbe migliorata a fare gli esercizi assegnati. Ma non li faceva. 

Amico... gli mostrai. 

Quella donna ha fatto la sguattera tutta la vita crescendo tre figli, facendo le faccende in casa, preparando la borsa della palestra e dello sport ai figli, facendo da mangiare, occupandosi del marito, della casa, dei vestiti e delle camicie del marito... 

Ora grazie ad un ginocchio che non va può finalmente stare seduta a fare un cazzo e farsi servire dai figli e dal marito. 

Lasciala in pace. 

Un giorno si sentirà prigioniera invece che liberta, ed entrerà in azione, ora lasciala in pace. 

 

A me pare che sia tu che stia facendo della filosofia.

La psicoanalisi è una pratica.

C'è gente che non esce di casa. O ha altri problemi. La psicoanalisi è un metodo che è stato inventato per risolvere questi problemi.

E non è l'unico. Esistono altre scuole, altre metodologie, altre pratiche.

Sono efficaci? Ciascuno, se interessato, può fare le sue indagini e trarre le sue conclusioni in merito.

La questione se queste pratiche sono scientifiche non ha proprio senso visto che il quesito è portato avanti da persone che non hanno alcuna conoscenza né diretta né indiretta dei metodi di cura in questione.

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^'V'^
7 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

A me pare che sia tu che stia facendo della filosofia.

La psicoanalisi è una pratica.

C'è gente che non esce di casa. O ha altri problemi. La psicoanalisi è un metodo che è stato inventato per risolvere questi problemi.

E non è l'unico. Esistono altre scuole, altre metodologie, altre pratiche.

Sono efficaci? Ciascuno, se interessato, può fare le sue indagini e trarre le sue conclusioni in merito.

La questione se queste pratiche sono scientifiche non ha proprio senso visto che il quesito è portato avanti da persone che non hanno alcuna conoscenza né diretta né indiretta dei metodi di cura in questione.

You welcome.

Per me anche la santeria o la psicomagia di Jodorowsky sono benvenute. 

Ho fatto interrompere gli incubi che una mia ex faceva ogni notte da quando aveva 5 anni, con un trucchetto da 20 euro comprato su pianetamagia.

Che però per lei, superstiziosa, era sembrato entrare nella sua mente.

Così le ho dato un comando chiaro e impositivo e non ha più avuto incubi.

E questo ha a che fare con la terapia che non è il mio campo.

Ma so che il placebo funziona meglio di quasi ogni rimedio.

Però il sesso lo è e leggere che il sesso non è istintuale ma pulsionale dopo un secolo di follia tra femministe che negano orgasmi vaginali e freudiani che inventano ogni scemenza circa l'invidia del pene e le donne che sarebbero immature e narcise se vengono clito...

Vorrei chiudere un tombino sul secolo scorso e fare un reset. 

Perché le persone si rovinano la vita, a seguire certe filosofie e ideologie.

Siamo tutti gocce nello stesso oceano.

Ossia avvelenano anche me. 

 

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ArmandoBis
3 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

You welcome.

Per me anche la santeria o la psicomagia di yodorowsky sono benvenute. 

Ho fatto interrompere gli incubi che una mia ex faceva ogni notte da quando aveva 5 anni, con un trucchetto da 20 euro comprato su pianetamagia.

Che però per lei, superstiziosa, era sembrato entrare nella sua mente.

Così le ho dato un comando chiaro e impositivo e non ha più avuto incubi.

E questo ha a che fare con la terapia che non è il mio campo.

Ma so che il placebo funziona meglio di quasi ogni rimedio.

Però il sesso lo è e leggere che il sesso non è istintuale ma pulsionale dopo un secolo di follia tra femministe che negano orgasmi vaginali e freudiani che inventano ogni scemenza circa l'invidia del pene e le donne che sarebbero immature e narcise se vengono clito...

Vorrei chiudere un tombino sul secolo scorso e fare un reset. 

Perché le persone si rovinano la vita, a seguire certe filosofie e ideologie.

Siamo tutti gocce nello stesso oceano.

Ossia avvelenano anche me. 

 

Bisogna essere onesti, semplicemente.

Parlare di cose che si sanno per averle viste in prima persona.

E non una volta sola. Viste e riviste, su diverse persone e in diverse occasioni.

Una volta ero alla Feltrinelli, quella su tre piani, e notai una fila lunghissima, mi pare che cominciasse in un piano e finisse in un altro.

Incuriosito, chiesi a una tipa perché fossero tutti incolonnati. Mi spiegò che c'era Jodorowski a firmare il suo libro sugli atti psicomagici, o come si chiamano.

Mostrai un'espressione vagamente scettica. "Ma funzionano?" domandai?

"Certo che funzionano" mi rispose con un largo sorriso.

Osservando le persone che erano in fila, beh, difficile pensare che avessero qualche problema. Erano tutti milanesi ben vestiti e sul pezzo.

È un po' come quando vado dal mio medico e incrocio il/la paziente prima di me. Può avere un'espressione grave, ma si vede dall'altra parte della strada che non ha nulla.

Eppure, la sofferenza psichica, come quella del corpo, esistono eccome. E non c'è modo di risolverle con un atto di teatro. E un processo che dura anni e anni, quando va bene.

È una cosa che ammettono anche queste nuove scuole che imperversano su internet, quelle del tot di guarigioni certificate. Tutto risolto in sei mesi. (Tranne le sintomatologie x, y e z, aggiungono. Cioè quelle davvero serie...).

 

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Back Door Man

Dunque la fila alla Rinascente dimostra che la sofferenza psichica è guaribile solo in anni e anni, quando va bene?

Dell'esistenza del Purgatorio ne vogliamo parlare?

 

 

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Seth44
1 ora fa, ArmandoBis ha scritto:

Una volta ero alla Feltrinelli, quella su tre piani, e notai una fila lunghissima, mi pare che cominciasse in un piano e finisse in un altro.

Incuriosito, chiesi a una tipa perché fossero tutti incolonnati. Mi spiegò che c'era Jodorowski a firmare il suo libro sugli atti psicomagici, o come si chiamano.

Mostrai un'espressione vagamente scettica. "Ma funzionano?" domandai?

"Certo che funzionano" mi rispose con un largo sorriso.

Osservando le persone che erano in fila, beh, difficile pensare che avessero qualche problema. Erano tutti milanesi ben vestiti e sul pezzo.

Ma era Jodorowski, cristo! Da lui mi sarei fatto firmare anche il libro di Mormon.

(E no, non sono Mormone.)

Per me i tre quarti delle persone che erano in fila manco conoscevano il titolo del libro che stavano per farsi firmare. Era Jodo, dai!

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TADsince1995
20 ore fa, Seth44 ha scritto:

A fine giornata, vengo avvicinato da due ragazze (presumo studentesse universitarie) che iniziano a farmi domande, interessatissime, mi chiedono di fare una foto con loro e rimangono lì a parlare con me per 15/20 minuti.

In quell'occasione che raccontavo c'erano anche gruppi di studentesse da tutto il mondo che venivano a partecipare e a far vedere i loro lavori. Tra cui una ragazza greca bellissima di 24 anni, io ne avevo 37. Non mi staccava gli occhi di dosso, non mi sembrava vero. La potenza del "palco" e di una bella giacca.

20 ore fa, Seth44 ha scritto:

Al che io chiedo se vogliono prendere un aperitivo con me, le porto nella zona dove ho l'albergo, bevo qualcosa con loro, le invito in camera e...

...no, non è vero un cazzo. 😂 Finite le chiacchiere, ci siamo salutati (senza neanche scambiarci i contatti) e tanti saluti. Avevo la sera programmata, quindi non mi sono dilungato troppo. E sì che pendevano dalle mie labbra, ed erano molto carucce tutte e due.

Nel mio caso io feci un avvicinamento, era insieme ad alcune compagne di università e avevano una specie di flyer dove pubblicizzavano una loro ricerca sull'argomento della conferenza. Mi avvicinai, chiesi qualche informazione, sorrisi, mi disse che aveva visto il mio intervento, piacere TAD ecc... Solo che poi venni richiamato dal mio capo per andare a stringere mani molto meno interessanti... Era un luogo chiuso quindi ero tranquillo "vabbè la ribecco tra 20 minuti". La cercai dopo ma purtroppo era andata via...

  • Sigh 1
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13 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Spostare l'indice referenziale... 

E' una vecchia tecnica della retorica per avere ragione di fronte al pubblico, però non convince l'interlocutore. 

A - "E' scientificamente infondato questo concetto X della psicanalisi (anzi è proprio di comprovata insussistenza)". 

B - "Gli studi scientifici sui risultati della psicanalisi sono controversi, il dibattito è aperto perché negli studi vogliono inserire metriche misurabili e quindi confutabili e allora succede che sembra che un approccio cognitivo comportamentale abbia questo e quell'effetto che sono misurabili ma solo perché ecc..."

 

Ok. 

 

Torniamo a riferirci alla proposizione A. "questa esatta cosa, nel dettaglio, è scientificamente non vera e oltre a questo empiricamente smontabile con la pratica reale". 

1) Proposizione "la pulsione va differenziata dall'istinto" 

2) Proposizione "questa persona è molto nevrotica" 

1) viene distinto, sia in Freud che in Lacan, il concetto di trieb da quello di instinkt. 

Perché? 

Perché all'epoca (poi grazie al cielo avremo K. Lorenz che portò la biologia nello studio del comportamento, prima animale, poi comparativo... poi le persone capirono che homo sapiens appartiene al regno animale, per cui non è una comparazione)... si doveva credere che l'istinto appartenesse al regno animale. 

La scusa addotta era che l'essere umano a parte la componente genetica e biologica avesse anche una dimensione culturale ed ambientale. 

E questo è uno strafalcione, infatti ceppi genetici identici di colombe, prosperati su isole diversi e senza contatti, hanno sviluppato una cultura del corteggiamento locale. 

Insomma gli usi e la cultura non sono solo dell'uomo, idem per il linguaggio delle balene, che dipende dalla cultura del gruppo, ecc. 

Ok, e anche gli altri animali sono in relazione ad un ambiente ed in relazione intersoggettiva a seconda della specie, la nostra è una specie sociale. 

Insomma, instinkt e trieb come separazione nasce da un pregiudizio filosofico. 

Basterà sentire Galimberti dire che l'essere umano non ha istinti, che sono degli animali... per capire il grado di alienazione cui si può arrivare a vivere sui libri e tra le carte e non sul field. 

Bambini non vedenti che appena nati, senza essere guidati o istruiti, trovano strisciando il seno e già sanno di doversi attaccare al capezzolo per nutrirsi, sono solo uno dei mille esempi, compreso il nostro istinto per essere attratti dalla figa che, guardata con l'istanza logica è un buco peloso e viscido. 

Non starò io qui a spiegare quanto, in lungo e in largo, è assolutamente scientifico, reale, ovvio, che noi abbiamo gli istinti della nostra specie, come ogni altro esponente del regno animale. 

Bene. 

Cosa hanno fatto negli USA? 

Hanno tradotto pulsione, trieb, con drive. 

Esattamente come io uso il termine drive nel corso "CONTATTO!". 

E siccome la differenza instinto e trieb non reggeva più sotto un profilo scientifico, perché gira su un software culturale religioso che vede l'essere umano altro dal regno animale, ma non funziona... 

Hanno iniziato a parlare di instinctual drive. 

In Freud aveva molto poco a che fare con l'istinto animale. (che non significa affatto aggredire e stuprare, la cura della prole è istinto, la socializzazione in una specie sociale, i comportamenti prosociali, la tendenza più o meno marcata a risparmio e accumulo, che nel cane si chiama motivazione sillegica, ecc). 

Lacan siccome a Berlino continuavano a dire (per motivi filosofici anche loro, non scientifici) che Freud sbagliasse perché tagliava fuori la dimensione intersoggettiva nella pulsione, creando una battaglia tra pulsione intrapsichica (un significante inventato e filosofico per non dire che siamo appartenenti al regno animale) e pulsione incentrata sulla relazione intersoggettiva, disse che si può tradurre Trieb con attrazione, e siccome siamo attratti dalle relazioni con gli altri, gli sembrava di aver risolto tanto discutere. 

E via così, filosofi che montavano un modello sul significante, a colpi di scartoffie. 

Evito il livello disumano a cui si arrivò, accecati dal modello, anzi dai, modelli, perché quello di Freud era contraddittorio e confuso, per cui i successivi invece di chiedersi se non fosse basato su premesse fallaci, continuavano a mettere patch... ecco, evito di trattare il caso di Dora, spiegato secondo le pulsioni. 

Che prima è deficiente perché è colpa di un bacio ricevuto a 14 anni dal signor K (in realtà reagisce a quel bacio in modo già, isterico, per cui vederci una causa è doloso). 

Perché isterico? 

Perché non gradisce l'approccio sessuale del signor K, eppure era un approccio volto a dare piacere, allora significa che sia isterica. 

Parole del drogato. 

Allora arriva Lacan, dopo tante discussioni sulle pulsioni mitologiche di Dora, e dice no! Aspettate! 

Lei non ha gradito il bacio del signor K, perché lei si identifica, nel signor K. 

E perché? 

Perché lui è legato, come il padre, alla signora K. 

Il padre, in tutto Freud non sfuma mai fuori dai coglioni questa mitologia che tutto dipenda dal padre. 

Allora siccome lei si identifica, nel signor K, non vuole il bacio del signor K ma ha una tendenza ginecofila per la signora K, perché questa suscita il desiderio del marito, il signor K, e del padre di Dora. 

Ora nemmeno ricordo se questa tensione ginecofila di Dora fosse l'ennesima cosa che lei non sa e non sente, ma le dicono che è così e l'ha rimosso, prendere o lasciare, o se fosse che lei voleva chiavarla. 

Ma ecco la differenza, in Freud, tra attrazione istintuale (voglio la figa di questa) e pulsione mitica, non instintiva: voglio la figa di questa, perché credo di essere il signor k, e lui la vuole, e siccome anche mio padre la vuole, allora mio padre c'entra col signor K, e per questo io credo di essere il signor K e non è che io sia attratta dalla figa della Msr K, ma mi dicono che lo sono. 

Eccolo lì. 

La scienza. L'ingegno, l'acume. 

Ora, senza andare molto più a fondo nel dualismo pulsionale, dato che Freud ha cambiato tutto molte volte durante la vita su cosa fossero queste pulsioni astratte, ma una cosa l'ha sempre mantenuta, ossia un dualismo che una persona non sa, ma che genera la pulsione. 

Prima diceva che fosse un conflitto tra pulsioni sessuali e pulsioni di autoconservazione. Fondamentalmente, il sesso è male, l'altro adulto ti vuole chiavare, ossia farti del male... (?!) e tu sei sedotta e vorresti ma al contempo vuoi autoconservarti e sopravvivere, proteggerti. 

Da un lato quindi la pulsione libidica per la conservazione della specie (farsi chiavare fa fare figli) dall'altro la pulsione per la conservazione dell'individuo. 

Poi diceva che il dualismo era tra amore oggettuale e amore per il proprio corpo. 

Ossia libido verso oggetti esterni, o libido verso il poprio corpo. 

Se il dualismo di prima era riferito al concetto che il sesso è un dispetto che ti fanno, questo era il momento in cui voleva dire la sua contro la masturbazione. 

Qu continuerà a parlare di narcisismo come fase obbligatoria di libido rivolta verso di sé, cui dovrebbe seguire una fase di libido rivolta ad oggetti esterni. 

Dove la libido verso gli oggetti esterni sarebbe la parte visibile della pulsione sessuale, mentre la libido verso l'io sarebbe egoismo della funzione di autoconservazione. 

Ok, poi va avanti, e il dualismo che crea questi conflitti inconsci sarebbe dovuto alla pulsione di vita e quella di morte. 

Prima pensava che il masochismo fosse sadismo rivolto all'io invece che all'oggetto esterno. 

Dopo pensò che fosse una pulsione di morte che noi abbiamo, un istinto di automacellazione, che tende a ridurre allo stato inanimato le cose. 

Mentre l'Eros vorrebbe unirle gioiosamente cercando piacere, la morte che vogliamo non funziona per il piacere, ma al di là dello stesso, per cercare di rendere inanimate le cose e noi, portare ciò che è vivente ad uno stato inorganico. 

Ok. 

Dirà che l'Eros è turbolento, la morte è la morte, e che la sanità è avere un impasto di queste due pulsioni che si è inventato. 

Lacan invece dirà che non è vero che esista il dualismo ma che l'unica pulsione è quella di morte. 

Dirà che per questo l'essere umano non vuole guarire anche se va in terapia (non curavano nessuno, a parte report riconosciuti nel tempo come falsi) e siccome i pazienti anzi peggioravano, si convincerà che la pulsione è una, ed è quella di morire male. 

Ma prima di scadere nel ridicolo (quando si costruisce a carte e scartoffie, che sia una realtà processuale con la ricostruzione del PM o che sia un modello costruito in 30 anni solo sulla carta, si arriva a livelli di contraddizione, confusione e alienazione dalla realtà che sono grottesche)... 

Chiediamoci: perché Lacan dice che pulsione e spinta istintuale sono diverse, a parte il concetto che Freud deve dire che l'essere umano non appartiene al regno animale, ma come lo spiega e la razionalizza Lacan questo strafalcione? 

Niente, dice che la pulsione non è biologica perché è caratterizzata da forza costante, non momentanea. 

La costanza nella vita, per Lacan, spiega come mai non sia istinto. 

Perché dice che le funzioni biologiche hanno un ritmo e vanno a scatti, mentre la pulsione ha una spinta costante. 

Ora, smontare tutte queste cose, con le neuroscienze, con la scienza, con le conoscenze che abbiamo oggi, è un attimo. 

Ognuno può vedere che le scansioni cerebrali posizionano l'esigenza sessuale nella stessa zona dell'esigenza alimentare e di sonno, che non sono disgiunte e che sono rewardate con lo stesso circuito della ricompensa. 

Ognuno può vedere che fuor di filosofia siamo appartenenti al regno animale, ed abbiamo un sistema limbico del tutto simile ad altre specie. 

Ognuno può vedere che ad esempio studi seri come quello di Reiss sulle motivazioni intrinseche (istintuali) base, non pongono l'Eros in una zona diversa da cibo e da contatto sociale, o da ricerca di tranquillità più o meno marcata. 

Ognuno può perderci il tempo che vuole, ma questo ha a che fare con i presupposti, falsi e pseudoscientifici delle teorie filosofiche di Freud. 

Idem per nevrosi. Concetto simile alla possessione demoniaca, per fondatezza scientifica, che è stato tolto dal DSM per ragioni solide. 

Che era il punto 2, ma sto uscendo. 

Ma ci tengo molto a dire una cosa. 

Può la psicanalisi dare dei risultati? 

Certo. Anche parlare con un prete, può darli. 

Set & Setting. 

Il DMT, uno strumento chimico per provare terrore, un bad trip assicurato, una droga che fa provare panico e terrore... 

E' uno strumento. 

Come la psicanalisi. 

E dà terrore davvero, perché agisce davvero a livello chimico, è una droga. E' provato, empiricamente sperimentabile, che faccia provare terrore, un incubo. 

Però ad un certo punto 40 anni fa uno psichiatra capì che set & setting, nell'esperienza data dalle droghe, sono importanti quanto la molecola stessa per determinare l'esperienza. 

Ossia, il mindset della persona che la assume e il setting, l'ambiente fisico e sociale, se supportivo, suggestivo, ecc. 

Fu studiato, seriamente, che modificando il set e il setting era possibile far vivere un'esperienza piacevole ad una persona cui veniva somministrato DMT. 

Pertanto, io credo che un uomo empatico, autorevole, capace, esperto di vita prima che di libri, anche usando uno strumento non ottimale e scientificamente fallace. 

Possa con il giusto setting (uno studio sontuoso che mette soggezione è diverso da due chiacchiere al bar) e con un atteggiamento giusto per il paziente, che sia propositivo o imperativo a seconda della persona per esempio... [Virginia Satir docet]

Ottenere dei cambiamenti nel paziente.

Un paziente volontario, che è lì apposta per avere un cambiamento e ha pure pagato perché vuole, il cambiamento. 

Per cui sono d'accordo che gli studi scientifici sull'efficacia dell'analisi abbiano alcuni bias. 

Non mi riferivo a quelli. 

Mi riferisco al fatto che i pilastri concettuali che la formano sono filosofia, non fatti. 

E filosofia basata su filosofie. 

Anche se riverisco alcuni concetti introdotti da Freud, come il vantaggio secondario (mi sembra introdotto da lui). 

Il vantaggio secondario mi fece "risolvere il caso" di un amico fisioterapista che odiava una sua paziente perché non faceva gli esercizi di riabilitazione che le dava da fare e non migliorava al ginocchio operato. 

Lui andava una volta alla settimana a muoverle la gamba, ma solo questo non sarebbe bastato in nessun caso. 

Lei stava davanti alla TV a non fare un cazzo seduta. 

Mi chiese come motivarla a fare, perché la sua gamba non migliorava. 

Sarebbe migliorata a fare gli esercizi assegnati. Ma non li faceva. 

Amico... gli mostrai. 

Quella donna ha fatto la sguattera tutta la vita crescendo tre figli, facendo le faccende in casa, preparando la borsa della palestra e dello sport ai figli, facendo da mangiare, occupandosi del marito, della casa, dei vestiti e delle camicie del marito... 

Ora grazie ad un ginocchio che non va può finalmente stare seduta a fare un cazzo e farsi servire dai figli e dal marito. 

Lasciala in pace. 

Un giorno si sentirà prigioniera invece che liberta, ed entrerà in azione, ora lasciala in pace. 

 

@^'V'^ per favore, un po' di rispetto...

...non per Freud, su cui più o meno la penso uguale, pur riconoscendo un certo valore storico al suo pensiero.

Ma per la dimetiltriptammina , il DMT.

Che, oltre ad essere presente in 50 specie di piante e 3 di mammiferi, è endogena nella nostra specie. 

Cioè è già presente , tale e quale, nel nostro cervello, in basse quantità.

Ed è usata da millenni da sciamani di mezzo mondo, in preparati con una o più delle 50 piante che la contengono.

Non è affatto la molecola del terrore, se non inteso non come fear, ma come awe , in inglese.

Genera stati psichedelici molto profondi e di breve durata, 40-60 minuti. Tanto che era conosciuto con me il trip dell'uomo d'affari, o della pausa pranzo...negli anni 70.

In attesa che si capisca cosa ci stia a fare nel nostro cervello, quale sia la sua funzione...

Rispetto per ciò che ancora non conosciamo.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Dimetiltriptammina

 

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2 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Bisogna essere onesti, semplicemente.

Parlare di cose che si sanno per averle viste in prima persona.

E non una volta sola. Viste e riviste, su diverse persone e in diverse occasioni.

Una volta ero alla Feltrinelli, quella su tre piani, e notai una fila lunghissima, mi pare che cominciasse in un piano e finisse in un altro.

Incuriosito, chiesi a una tipa perché fossero tutti incolonnati. Mi spiegò che c'era Jodorowski a firmare il suo libro sugli atti psicomagici, o come si chiamano.

Mostrai un'espressione vagamente scettica. "Ma funzionano?" domandai?

"Certo che funzionano" mi rispose con un largo sorriso.

Osservando le persone che erano in fila, beh, difficile pensare che avessero qualche problema. Erano tutti milanesi ben vestiti e sul pezzo.

È un po' come quando vado dal mio medico e incrocio il/la paziente prima di me. Può avere un'espressione grave, ma si vede dall'altra parte della strada che non ha nulla.

Eppure, la sofferenza psichica, come quella del corpo, esistono eccome. E non c'è modo di risolverle con un atto di teatro. E un processo che dura anni e anni, quando va bene.

È una cosa che ammettono anche queste nuove scuole che imperversano su internet, quelle del tot di guarigioni certificate. Tutto risolto in sei mesi. (Tranne le sintomatologie x, y e z, aggiungono. Cioè quelle davvero serie...).

 

Per esperienza personale e di gente che conosco chi va in analisi ha scarsi risultati, rispetto ad altri tipi di terapie.

Negli anni ciò mi ha reso alquanto scettico sul suo valore terapeutico.

Ma in realtà credo che dopotutto sia  possibile che  funzioni in alcuni casi.

Per dire, conosco gente che ha avuto risultati e cambiato letteralmente vita con l'ayahuasca, o come si chiama...(che tralaltro pare contenga DMT...)

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ArmandoBis
5 minuti fa, Aghori ha scritto:

Per esperienza personale e di gente che conosco chi va in analisi ha scarsi risultati, rispetto ad altri tipi di terapie.

Negli anni ciò mi ha reso alquanto scettico sul suo valore terapeutico.

Ma in realtà credo che dopotutto sia  possibile che  funzioni in alcuni casi.

Per dire, conosco gente che ha avuto risultati e cambiato letteralmente vita con l'ayahuasca, o come si chiama...(che tralaltro pare contenga DMT...)

L'esperienza personale, anche se non diretta ma tramite persone che si conoscono bene e si ha modo di frequentare nel tempo, è l'unica forma di conoscenza possibile.

Il confronto fra l'efficacia delle diverse terapie mi interessa poco.

Troppe variabili in gioco, ma soprattutto molti discorsi partono da un presupposto errato, cioè che le terapie siano qualcosa di analogo a un intervento chirurgico.

Il paziente non vi gioca alcun ruolo. Volente o nolente, se il terapeuta è capace gli estrarrà l'escrescenza che ha nella mente.

Quello però che non posso accettare è la negazione della realtà più basilare, ovvero che persone non più in grado, non dico di fare una vita normale da anni, ma neppure di uscire di casa, vengano guarite definitivamente e senza alcuno sforzo in un paio di incontri.

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ArmandoBis
1 ora fa, Seth44 ha scritto:

Ma era Jodorowski, cristo! Da lui mi sarei fatto firmare anche il libro di Mormon.

(E no, non sono Mormone.)

Per me i tre quarti delle persone che erano in fila manco conoscevano il titolo del libro che stavano per farsi firmare. Era Jodo, dai!

Ricambierò con una citazione da un suo libro, di cui però non ricordo il titolo:

"Se un amore può finire, allora non è mai stato un vero amore."

Giuro che è sua. E ce ne sono molte altre dello stesso tenore.

  • Sigh 1
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