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I MIEI PRIMI 30 ANNI. UN BILANCIO


TEMPORARILY

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TEMPORARILY

Buongiorno a tutte/i. 

Tra pochi giorni compirò 30 anni. 

Sforzandomi di essere obiettivo ed assumendo un atteggiamento positivamente autocritico darei al percorso fatto fin qui voto 6-

Nella vita non sono mai stato una cima. Mi sono sempre arrabattato. 

Certo non tutte le colpe possono essere a me esclusivamente imputate. 

Geni a parte, il contesto in cui nasci conta moltissimo. L'educazione che ricevi conta altrettanto. Penso. 

La scuola che ho frequentato aveva i muri scrostati ed i bagni erano un ricettacolo di pusher e tossici in erba. 

Ho impiegato più tempo del previsto per concludere un corso di laurea totalmente inutile da un punto di vista professionale.

Carta straccia. E qualche buon libro letto. 

La mia opinione è che simili corsi dovrebbero essere banditi. 

Se vuoi ottenere nozioni in discipline di stampo umanistico, lo fai per conto tuo, nel tempo libero. Non istituisci corsi di laurea che sono in grado di offrire alcuno sbocco professionale concreto. 

Ho comunque avuto la mezza fortuna di avere iniziato a lavorare fin da subito. Un lavoretto d'ufficio che non mi ha mai entusiasmato, che inizialmente sembrava potere offrire interessanti prospettive, poi rivelatesi totalmente infondate. 

Da qui la decisione di fuggire lontano da quell'ambiente così immobile e logorante che ormai sopportavo a stento. 

Da qui la decisione di trascorrere un anno all'estero, per affinare l'inglese e vedere cosa sarebbe successo. 

Avevo 26 anni. Difficilmente avrei avuto una seconda occasione. 

Tentativo conclusosi in un nulla di fatto. 

Per un anno mi sono barcamenato a destra e sinistra, senza ottenere risultati degni di nota. 

Perciò allo scadere del visto sono tornato in Italia dove un'altra mezza fortuna mi è caduta dal cielo. 

Ho iniziato a lavorare come rappresentante per una azienda farmaceutica. Il lavoro consiste nell'effettuare la propaganda dei prodotti dell'azienda e raggiungere gli obiettivi di vendita. 

E' un lavoro molto dinamico che mi ha permesso di liberarmi delle quattro mura dell'ufficio e mi permette di organizzare in modo autonomo l'agenda degli appuntamenti

L'azienda mi versa puntualmente 3.000 euro lordi mensili che diventano poco più della metà se consideriamo le tasse. 

Grazie a questo lavoro sono riuscito a diventare indipendente ed impostare una quotidianità flessibile e soddisfacente. 

Tuttavia 

Il valore aggiunto che un simile lavoro può apportare alle mie competenze è molto relativo. 

Certamente può essere utile affinare le proprie doti relazionali. 

Certamente può essere utile simulare di fare l' "imprenditore" in un ambiente comunque protetto dove lo stipendio a fine mese è sempre garantito (a patto che siano soddisfatti gli obiettivi di vendita). 

Ma a parte questo non si va molto lontani da quello che può offrire lo "sporco" lavoro del venditore. 

Non vedo possibilità di crescere in questa situazione.

Lavoro a parte sono contento di essermi finalmente affrancato da una situazione di inesperienza in fatto di donne che ho risolto grazie a questo forum. Un obiettivo che potrebbe risultare misero agli occhi di molti (soprattutto qui dentro) ma che al contrario valuto molto positivamente visto il punto dal quale sono partito. Un punto molto basso. 

La strada è ancora lunga e considero i passi fatti finora in questo senso un punto di partenza. 

Insomma la mia vita alla soglia dei trent'anni dal mio punto di vista sfiora, senza raggiungerla, la sufficienza. 

Sono grato alla sorte di essere nato e cresciuto in un ambiente tutto sommato accettabile e con un buon corredo genetico. Sono in perfetta salute ed ho ancora i miei capelli. I miei denti sono belli dritti e in ordine. Non ho figli da mantenere né debiti importanti. C'é una donna che mi vuole bene e penso di avere i numeri per replicare. 

Tuttavia ho mancato diverse tappe che devono essere raggiunte tipicamente tra i 20 ed i 30 anni. 

In primis, l'acquisizione di nozioni ed esperienze spendibili nel mondo del lavoro. Purtroppo sarò sempre costretto a dovermi "inventare" qualcosa per tirare avanti. Potrò avere fortuna o meno, ma non potrò contare su solide basi sotto i miei piedi. 

Preso atto di ciò mi piacerebbe, come obiettivo per i prossimi 10 anni, riuscire a passare da una situazione di sufficienza stringata ad una situazione più positiva. 

Al solito scrivo in questa sede un pò per sfogo personale, un pò per potere raccogliere eventuali pareri e suggerimenti. 

Perciò se qualcuno di voi si trova a vivere una situazione simile, oppure ci è passato ed ha trovato risposte che ritiene utile condividere, sarebbe un grande piacere per me ascoltarvi! 

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wallace

Ne ho 36 ed ultimamente, specie in tempi di lockdown, mi capita spesso di guardarmi indietro e cercare di valutare il mio percorso. Spesso guardando oggettivamente la mia situazione mi dico che dovrei essere felice. Di fatto in questo periodo non lo sono per nulla. Sicuramente le restrizioni stanno incidendo, non c è  dubbio. Però mi domando sempre più insistentemente quale strada voglio intraprendere perché ho la sensazione di non averne ancora presa una precisa e la cosa mi tormenta non poco. 

Dai 30 ai 36 psicologicamente per me è cambiato moltissimo. Sento sempre più il tempo che mi scivola fra le mani e le opportunità sono sempre meno, in tutti gli ambiti. 

Perdona il piccolo sfogo, prendilo come un messaggio di solidarietà 

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5 ore fa, TEMPORARILY ha scritto:

Certo non tutte le colpe possono essere a me esclusivamente imputate. 

Geni a parte, il contesto in cui nasci conta moltissimo. L'educazione che ricevi conta altrettanto. Penso. 

L'ambiente e l'educazione contano moltissimo, esatto. Sia l'ambiente in cui hai vissuto che quello in cui vivi adesso.

I genitori e la società hanno la loro bella dose di responsabilità, quello che puoi fare tu come individuo è distaccarti da ambienti ed educazioni che ti portano agli stessi magri risultati.

Ritengo che fare ciò o quantomeno provarci, senza vergogna di ammettere a se stessi di aver bisogno di aiuto a uscirne, sia la condizione necessaria e non sufficiente per poter davvero emergere. Altrimenti rimangono solo la rabbia e l'impotenza.

In questo vedo che hai agito.

 

5 ore fa, TEMPORARILY ha scritto:

Ho iniziato a lavorare come rappresentante per una azienda farmaceutica. Il lavoro consiste nell'effettuare la propaganda dei prodotti dell'azienda e raggiungere gli obiettivi di vendita. 

E' un lavoro molto dinamico che mi ha permesso di liberarmi delle quattro mura dell'ufficio e mi permette di organizzare in modo autonomo l'agenda degli appuntamenti

L'azienda mi versa puntualmente 3.000 euro lordi mensili che diventano poco più della metà se consideriamo le tasse. 

Grazie a questo lavoro sono riuscito a diventare indipendente ed impostare una quotidianità flessibile e soddisfacente. 

Dinamismo, orari flessibili e introiti sostanziosi: tre aspetti su cui forse sorvoli un po', e che ti invito a considerare.

Non ti dirò il classico "guarda chi sta peggio" perché tanto lo saprai bene anche tu che molti a 30 anni sono ancora a fare stage per 600€ al mese.

Ti invito a considerare che tutto questo è stato un investimento sulla tua indipendenza e, come dicevo in un altro thread, sullo sviluppo di abilità trasversali.

Nel mondo di oggi, essere mobili e saper interagire con il prossimo hanno il loro peso, che poi molte aziende lo ignorino e continuino anacronisticamente a chiederti la laurea pluriennale con annessa esperienza pregressa nel settore è un altro paio di maniche.

Probabilmente non è il lavoro dei tuoi sogni e non vedi possibilità di crescita oltre un certo livello, credimi se ti dico che questi tuoi pensieri risuonano.

Allo stesso tempo considera che nell'epoca economicamente disastrata che è quella che stiamo vivendo, hai un buon lavoro che ti permette di gestire il tuo tempo. E penso che gestire sia proprio la parola chiave, mai come oggi.

 

Leggo per il resto che sei in salute, cosa più importante.

 

Lascia stare le tappe da raggiungere tipicamente. Lasciale a chi vuole vivere con l'ansia di dover accontentare qualcun altro regalando il suo valore e il suo tempo, o a chi davvero ha capito che quella è la sua strada.

Tu costruisciti la tua, prendendo un po' di qua e un po' di là dalle persone e dalle esperienze che hai vissuto e vivrai, ma rendendole tue.

E questo vale a prescindere dai 30 anni, anzi vale soprattutto per i prossimi 10 a cui stai guardando, e che stai iniziando a costruire già da adesso.

5 ore fa, TEMPORARILY ha scritto:

Sforzandomi di essere obiettivo ed assumendo un atteggiamento positivamente autocritico darei al percorso fatto fin qui voto 6-

Aboliamo i voti, e rimaniamo semplicemente con l'idea che si possa migliorare, gioendo dei piccoli successi e interiorizzando le sconfitte.

Perché persa quella, i prossimi 10 anni, più che un obiettivo, diventano una condanna.

Modificato da Improve Your Skill
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ganimede
Il 24/1/2021 at 14:57, TEMPORARILY ha scritto:

Buongiorno a tutte/i. 

Tra pochi giorni compirò 30 anni. 

Sforzandomi di essere obiettivo ed assumendo un atteggiamento positivamente autocritico darei al percorso fatto fin qui voto 6-

Nella vita non sono mai stato una cima. Mi sono sempre arrabattato. 

Certo non tutte le colpe possono essere a me esclusivamente imputate. 

Geni a parte, il contesto in cui nasci conta moltissimo. L'educazione che ricevi conta altrettanto. Penso. 

La scuola che ho frequentato aveva i muri scrostati ed i bagni erano un ricettacolo di pusher e tossici in erba. 

Ho impiegato più tempo del previsto per concludere un corso di laurea totalmente inutile da un punto di vista professionale.

Carta straccia. E qualche buon libro letto. 

La mia opinione è che simili corsi dovrebbero essere banditi. 

Se vuoi ottenere nozioni in discipline di stampo umanistico, lo fai per conto tuo, nel tempo libero. Non istituisci corsi di laurea che sono in grado di offrire alcuno sbocco professionale concreto. 

Ho comunque avuto la mezza fortuna di avere iniziato a lavorare fin da subito. Un lavoretto d'ufficio che non mi ha mai entusiasmato, che inizialmente sembrava potere offrire interessanti prospettive, poi rivelatesi totalmente infondate. 

Da qui la decisione di fuggire lontano da quell'ambiente così immobile e logorante che ormai sopportavo a stento. 

Da qui la decisione di trascorrere un anno all'estero, per affinare l'inglese e vedere cosa sarebbe successo. 

Avevo 26 anni. Difficilmente avrei avuto una seconda occasione. 

Tentativo conclusosi in un nulla di fatto. 

Per un anno mi sono barcamenato a destra e sinistra, senza ottenere risultati degni di nota. 

Perciò allo scadere del visto sono tornato in Italia dove un'altra mezza fortuna mi è caduta dal cielo. 

Ho iniziato a lavorare come rappresentante per una azienda farmaceutica. Il lavoro consiste nell'effettuare la propaganda dei prodotti dell'azienda e raggiungere gli obiettivi di vendita. 

E' un lavoro molto dinamico che mi ha permesso di liberarmi delle quattro mura dell'ufficio e mi permette di organizzare in modo autonomo l'agenda degli appuntamenti

L'azienda mi versa puntualmente 3.000 euro lordi mensili che diventano poco più della metà se consideriamo le tasse. 

Grazie a questo lavoro sono riuscito a diventare indipendente ed impostare una quotidianità flessibile e soddisfacente. 

Tuttavia 

Il valore aggiunto che un simile lavoro può apportare alle mie competenze è molto relativo. 

Certamente può essere utile affinare le proprie doti relazionali. 

Certamente può essere utile simulare di fare l' "imprenditore" in un ambiente comunque protetto dove lo stipendio a fine mese è sempre garantito (a patto che siano soddisfatti gli obiettivi di vendita). 

Ma a parte questo non si va molto lontani da quello che può offrire lo "sporco" lavoro del venditore. 

Non vedo possibilità di crescere in questa situazione.

Lavoro a parte sono contento di essermi finalmente affrancato da una situazione di inesperienza in fatto di donne che ho risolto grazie a questo forum. Un obiettivo che potrebbe risultare misero agli occhi di molti (soprattutto qui dentro) ma che al contrario valuto molto positivamente visto il punto dal quale sono partito. Un punto molto basso. 

La strada è ancora lunga e considero i passi fatti finora in questo senso un punto di partenza. 

Insomma la mia vita alla soglia dei trent'anni dal mio punto di vista sfiora, senza raggiungerla, la sufficienza. 

Sono grato alla sorte di essere nato e cresciuto in un ambiente tutto sommato accettabile e con un buon corredo genetico. Sono in perfetta salute ed ho ancora i miei capelli. I miei denti sono belli dritti e in ordine. Non ho figli da mantenere né debiti importanti. C'é una donna che mi vuole bene e penso di avere i numeri per replicare. 

Tuttavia ho mancato diverse tappe che devono essere raggiunte tipicamente tra i 20 ed i 30 anni. 

In primis, l'acquisizione di nozioni ed esperienze spendibili nel mondo del lavoro. Purtroppo sarò sempre costretto a dovermi "inventare" qualcosa per tirare avanti. Potrò avere fortuna o meno, ma non potrò contare su solide basi sotto i miei piedi. 

Preso atto di ciò mi piacerebbe, come obiettivo per i prossimi 10 anni, riuscire a passare da una situazione di sufficienza stringata ad una situazione più positiva. 

Al solito scrivo in questa sede un pò per sfogo personale, un pò per potere raccogliere eventuali pareri e suggerimenti. 

Perciò se qualcuno di voi si trova a vivere una situazione simile, oppure ci è passato ed ha trovato risposte che ritiene utile condividere, sarebbe un grande piacere per me ascoltarvi! 

secondo me sei troppo severo con te stesso...

se non hai fatto studi che ti potessero permettere migliori prospettive lavorative ( tipo una laurea in disclipline stem o medicina) significa che non ci eri portato e ciò nonostante , seppur con una laurea debole sul mercato del lavoro, sei riuscito ad ottenere un discreto impiego , cosa che è utopia per tanti tuoi coetanei con i tuoi stessi studi...

mi sembri ben conscio di quali siano i tuoi punti di forza e mi sembri una persona intelligente ( non serve una laurea i matematica fisica o ingegneria per definirsi tali, le intelligenze sono di tanti tipi) in grado di poter superare , in termini di soddisfazione lavorativa e guadagni, anche tuoi coetanei in possesso di titoli di studio più quotati nel mercato del lavoro..

considerando le condizioni al contorno o di partenza che dir si voglia io al posto tuo mi darei un voto ben più lusinghiero di uno striminzito 6-...

il giudizio relativo ( cioè quello che tiene conto delle condizioni di partenza nel valutare il risultato finale) vale ben più di quello assoluto (che comunque, è a mio avviso comunque  un pò superiore alla media rispetto ai tuoi coetanei)..io al posto tuo  mi darei un 6,5 come giudizio assoluto ma soprattutto un 7,5-8 come giudizio relativo, che, come detto, è quello che conta nettamente di più...

il benevento è appena sotto metà classifica in serie a ( giudizio assoluto 5,5) mentre la juve è a primi posti (giudizio assoluto 7,5),tuttavia tutti siamo concordi nel dire che il benevento sta facendo un campionato nettamente migliore della juve in relazione alle condizioni di partenza ( benevento giudizio relativo 7,5 , juventus giudizio relativo 5,5)

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