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Trovare la via d'uscita


El_Pardon

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Giraluna
9 ore fa, El_Pardon ha scritto:

Non mi si gonfia il petto

Non mi riferivo a questo, ma a questo:

9 ore fa, El_Pardon ha scritto:

mi saliva  una sorta di senso di colpa in certi casi, quando dall'altra parte c'era qualcuno di meritevole.

Il potere si manifesta in molte forme, esattamente come bere un wischy a notte fonda fa percepire un grado diverso di paura.

Eri in potere di ragazze abbastanza manipolabili. Il senso di colpa parte da una bella fetta di apparente superiorità che sentivi di avere. Superiorità che non hai perché hai ancora paura di te stesso. E semini un po' di odio e vendetta in giro. 

Modificato da Giraluna
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leavingmyheart

"Vedi, se riesci a immaginare la cosa peggiore che ti possa mai capitare in tutto l'arco della tua vita... ecco, è capitata a me. Mio fratello si è suicidato a causa mia. Dovevo decidere e ho preso una decisione, perchè potevo sottomertemi e non ho voluto farlo.
Ricordatelo, chi ha subito un danno è pericoloso. Sa di poter sopravvivere."

da "Il Danno" di L.Malle

 

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porchetta

Mi hai ricordato me stesso , Grazie.

Posso capire cosa vuoi dire ;  capisco che ci sia un conflitto interiore , il dubbio eterno...  il non lasciarsi andare per non soffrire ancora di  più...

Più di quanto crei sofferenza il dover scegliere in maniera cinica in questo ambito.

Perchè per mia esperienza il tuo modus operandi è già una situazione dolorosa. Dolore sordo ma costante.

Dal mio punto di vista la soluzione la troverai  quando questa tua frase

Il 28/2/2021 at 02:07, El_Pardon ha scritto:

Se riesci a intravedere quello che c’è dietro, vuol dire che sono vulnerabile, e se lo sono, vuol dire che puoi ferirmi. Ed è l’ultima cosa voglio.

si trasformerà in questa

"Se riesci a intravedere quello che c’è dietro, vuol dire che sono vulnerabile, e se lo sono, vuol dire che puoi emozionarmi . Ed è la prima cosa che voglio.

 

Lo so , è difficile .. ma è il nostro destino..  Al tempo  giurai che mai nulla mi avrebbe impedito  di emozionarmi ancora.

Bisogna accettare che ogni medaglia ha un dritto luminoso  e un rovescio scuro ... tanta più lucente sarà il davanti tanto più tenebroso sarà il retro.

Anche il dolore è un'emozione.

 

 

 

Modificato da porchetta
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47 minuti fa, porchetta ha scritto:

Mi hai ricordato me stesso , Grazie.

Posso capire cosa vuoi dire ;  capisco che ci sia un conflitto interiore , il dubbio eterno...  il non lasciarsi andare per non soffrire ancora di  più...

Più di quanto crei sofferenza il dover scegliere in maniera cinica in questo ambito.

Perchè per mia esperienza il tuo modus operandi è già una situazione dolorosa. Dolore sordo ma costante.

Dal mio punto di vista la soluzione la troverai  quando questa tua frase

si trasformerà in questa

"Se riesci a intravedere quello che c’è dietro, vuol dire che sono vulnerabile, e se lo sono, vuol dire che puoi emozionarmi . Ed è la prima cosa che voglio.

 

Lo so , è difficile .. ma è il nostro destino..  Al tempo  giurai che mai nulla mi avrebbe impedito  di emozionarmi ancora.

Bisogna accettare che ogni medaglia ha un dritto luminoso  e un rovescio scuro ... tanta più lucente sarà il davanti tanto più tenebroso sarà il retro.

Anche il dolore è un'emozione.

 

 

 

❤️ grazie @porchetta

Leggendo le parole di El perdono, ho anche ripensato ad alcune  mie esperienze. Sono particolarmente sensibile ai vissuti altrui (me lo dicono in molti che riesco a percepire cose sottosoglia e delle volte sta cosa spaventa) e mi è capitato nel bacio stesso di percepire un blocco, quei baci in cui senti che l'altro non si lascia andare fino in fondo.

Una volta per me è stato così chiaro che ci fosse un "blocco emotivo" che lo esternai e l'altro mi rispose più o meno così: "Perché devo stare sempre un passo indietro, non posso diventare vulnerabile, altrimenti sarebbe un casino se mi innamorassi  te".

Ecco, concedersi di emozionarsi e di emozionare, è lì la vera bellezza.

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17 ore fa, El_Pardon ha scritto:

Razionalmente riesco a darmi anch'io questa risposta, mi fotte il paragone con il dolore che ho provato. Quelle pugnalate non voglio più sentirle

Anche io non volevo più sentirle. Nella mia esperienza quando ho smesso di respingerle e ho accettato che poteva succedere nuovamente ho capito che la stavo superando. Tu forse sei ancora nella fase precedente 

 

17 ore fa, El_Pardon ha scritto:

funziona esattamente come un attacco di panico; dopo il primo, avrai paura del prossimo

Di fatti come si vincono gli attacchi d'ansia?

Non puoi impedirti di averli. Devi accettare che per ora il tuo corpo/la tua mente sta reagendo così e devi imparare a controllarli. Prendere consapevolezza che se hai il respiro corto non é perché stai soffocando, ma é una reazione del tuo corpo che puoi imparare a dominare. Respirando con calma ad esempio

Accettazione e controllo

18 ore fa, El_Pardon ha scritto:

Vorrei tanto avere una risposta, e probabilmente ce l'abbiamo dentro tutti e due, semplicemente non la vogliamo vedere.

Hai ragione, leggerlo me l'ha reso anche più chiaro

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leavingmyheart

comunque la vulnerabilita' e' un driver di attrazione se lo si sa veicolare a dovere. Se non venite percepiti come vulnerabili non sarete mai veramente amati.

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leavingmyheart

ps: non a caso, se alla vostra tipa scappa una battuta infelice su di voi, tipo chesso'... dice una roba tipo <<mi facevano schifo i mettalari>> e voi lo siete, se vi ama veramente un nanosecondo dopo averlo detto vi risalta addosso perche' la sente la vostra vulnerabilita', che non e' debolezza nel senso che pensate voi, ma empatia. Diversamente non lo farebbe mai. Se ostentate cinismo e' naturale che senta puzza di bruciato. Il trucco per vivere liberamente la cosa e' di dare a quello che  provate per lei sempre un taglio erotico, in qualsiasi forma, che sia agganciato al desiderio fisico. Invece di sbrodolare i ti amo e robe cosi' le dite una cosa come <<guarda come mi stai riducendo...non mi reggo piu' in piedi dopo che sto con te>>, traducete l'emozione in qualcosa di appunto fisico. Anche <<ma perche' c'ho sempre voglia di darti le botte?>> funziona tantissimo.

Se vi testa col classico <<ti manco quando non stiamo assieme?>> e rispondete <<si' ma sai che sono un tipo indipendente e mi lego poco>> siete proprio dei pirla. 

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giannicarlo
Il 28/2/2021 at 02:07, El_Pardon ha scritto:

Sono passati due anni dalla mia rottura con una tossica che non faceva altro che risucchiarmi l’anima. Una vera psycho: manipolatrice seriale, gelosa, ladra, bugiarda, ma bella come il sole all’imbrunire. Mi ha ipnotizzato per un anno, adesso ne sono fuori, o almeno penso. Sono finalmente capace di non provare più rancore nei suoi confronti. Il pensiero, prima di addormentarmi, non è più suo schiavo; quell’odio che ribolliva nello stomaco, che mi impediva di vivere serenamente, è svanito. Perché vi scrivo? Il motivo è semplice: da quel giorno guardo le donne in un altro modo e sta diventando un problema.

Sono diventato maledettamente cinico, alieno a qualsiasi tipo di sentimento. Mi sento completamente anestetizzato. Al primo segnale di qualsiasi tipo di coinvolgimento emotivo, da parte della dama di turno, giro i tacchi e “te saludi”. Devo dire che in termini di conquiste sessuali, ha pagato pesantemente. Non ho mai scopato così tanto come in questo ultimo anno. Ho sfruttato a dovere questo bel visin che madre natura mi ha donato. Pali o simi pali? Tantissimi. Perchè dico "simil"? Mi spacco il cazzo immediatamente. 

Se prima cercavo anche un minimo di coinvolgimento mentale, adesso mi sento come un predatore: cerco di prendermi ciò che voglio con il minimo sforzo. E la maggior parte delle volte ci riesco. Concludo al primo appuntamento, mentre quelle con cui “fallisco”, non le voglio più rivedere. Sono conscio di non dare nessun tipo di possibilità di conoscermi: non mi apro, non mi svelo, racconto il minimo indispensabile. C’è una barriera, uno scudo che mi protegge.

Qualcuna mi ha smascherato, è riuscita a vedere al di là della maschera che mi sono creato: “hai gli occhi tristi, gli occhi di qualcuno che è in lotta perenne con se stesso, o che lo è stato. Devi aver sofferto molto”. Una volta avrei pagato per sentirmi dire queste parole, ora non più. Se riesci a intravedere quello che c’è dietro, vuol dire che sono vulnerabile, e se lo sono, vuol dire che puoi ferirmi. Ed è l’ultima cosa voglio.

Il problema sta tutto qua, non riesco più a fidarmi. Tutta questa collezione di donne che sono passate nel mio letto, non mi hanno lasciato nulla, se non una tacca in più sul bastone. Inizia a diventare frustrante. Mi sento arido. Mi guardo indietro e ripenso a ciò che ero prima di incontrare “lei”, la mia carnefice. Ero una persona totalmente diversa nel rapporto col sesso femminile. Ora mi rendo conto di trattarle tutte come puttane. Non c'è uno scambio, e prima lo cercavo, anche se si trattava solo di una notte, qualcosa mi rimaneva dentro: una frase, un pensiero, una visione diversa. Ora niente. E lo so che non sono tutte come "lei", ma il mio inconscio non ne vuole sapere. Oggi mi chiedevo: se dovessi corteggiare una che mi piace sul serio, riuscirei a guardarla con occhi diversi? Non riesco a rispondermi. L'odio è svanito, ma è come se fosse dietro l'angolo, come se fosse pronto a dirmi: " ehi dude, visto? avevo ragione io".

"Arriverà quella che ti farà cambiare idea, tranquillo", dicono. "Dovrà trovarmi lei" rispondo io. 

Ho la bocca amara, come l'ultimo sorso di questo whisky che mi fa compagnia questa notte. Chiedo, a chi come me ci è passato, come avete fatto a donare di nuovo quella fiducia così preziosa? A chiudere gli occhi e dire: " mi fido".

Poiché questo orizzonte mi sembra dannatamente lontano.

Caro Pardon sento di capirti bene.

Conosco quella sensazione di vuoto che descrivi come penso molti altri su questo forum.

Una cosa che ho imparato e che non tornerai mai ad essere la persona che eri prima di stare con lei, pensarlo o ricordare chi eri è forviante oltre che controproducente alla realizzazione della tua nuova immagine.

Stai semplicemente diventando un adulto, che ha coscienza del fatto che la vita è piena di ostacoli e intemperie e che la fiducia va guadagnata e non regalata.

Ora tu, come anche io, vorremmo poter tornare a quella genuinità che ci caratterizzava, perché era bello vivere in un mondo fatato dove tutti si vogliono bene e nessuno si fa male l'uno l'altro.

Adesso dirò una cosa banale; Il mondo è davvero un posto misero, pieno di soprusi ed ingiustizie, e per affrontarlo al meglio non puoi più essere quel bambino.

Hai bisogno di non fidarti più con tanta semplicità, hai bisogno di essere diffidente, perché crescendo ti stai rendendo conto che la vita può fare tanto male. 

Quindi se vuoi un mio consiglio, non rinnegare questa parte di te che ora ripudi, perché è parte integrante della tua persona ed ha bisogno di essere ascoltata ed accettata da te in primis.

Un saluto

 

 

 

 

 

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El_Pardon
Il 1/3/2021 at 05:40, Giraluna ha scritto:

Non mi riferivo a questo, ma a questo:

Il potere si manifesta in molte forme, esattamente come bere un wischy a notte fonda fa percepire un grado diverso di paura.

Eri in potere di ragazze abbastanza manipolabili. Il senso di colpa parte da una bella fetta di apparente superiorità che sentivi di avere. Superiorità che non hai perché hai ancora paura di te stesso. E semini un po' di odio e vendetta in giro. 

Il senso di colpa lo sento in quanto sono una persona parecchio empatica. Quando vedo dall'altra parte una ragazza che è presa di me seriamente, mi dispiace; ma non perchè mi sento superiore, ma perchè mi immedesimo nel suo stato d'animo. Il mio modo di comportarmi in questi mesi potrebbe sembrare una vendetta, l'ho pensato spesso anch'io. Dopo averci pensato per sere intere, ora la vedo più come un cercare di riempire quel vuoto che c'è dentro di me, con ragazze di cui, purtroppo, non me ne frega meno di zero. Ha avuto l'effetto contrario, farmi stare peggio.

 

Il 1/3/2021 at 11:27, porchetta ha scritto:

Mi hai ricordato me stesso , Grazie.

Posso capire cosa vuoi dire ;  capisco che ci sia un conflitto interiore , il dubbio eterno...  il non lasciarsi andare per non soffrire ancora di  più...

Più di quanto crei sofferenza il dover scegliere in maniera cinica in questo ambito.

Perchè per mia esperienza il tuo modus operandi è già una situazione dolorosa. Dolore sordo ma costante.

Dal mio punto di vista la soluzione la troverai  quando questa tua frase

si trasformerà in questa

"Se riesci a intravedere quello che c’è dietro, vuol dire che sono vulnerabile, e se lo sono, vuol dire che puoi emozionarmi . Ed è la prima cosa che voglio.

 

Lo so , è difficile .. ma è il nostro destino..  Al tempo  giurai che mai nulla mi avrebbe impedito  di emozionarmi ancora.

Bisogna accettare che ogni medaglia ha un dritto luminoso  e un rovescio scuro ... tanta più lucente sarà il davanti tanto più tenebroso sarà il retro.

Anche il dolore è un'emozione.

 

 

 

Pensa che sabato pomeriggio ho incontrato una ragazza che non vedevo da un po', con cui non c'è mai stato nulla. C'è una bella sintonia, mi guarda come la guardo io. Ormai a trent'anni passati, lo capisco quando c'è qualcosa. Siamo rimasti mezz'ora buona a parlare solo io e lei. Abbiamo una storia d'infanzia simile, capisce cosa ho provato io e viceversa. E ovviamente che ho fatto? Nulla. Mi sono sentito come un bimbo di 5 anni, impotente e impaurito. Quindi sì, non potevi trasformare quella frase in un modo migliore 

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El_Pardon
Il 1/3/2021 at 14:30, Alexis2 ha scritto:

Non puoi impedirti di averli. Devi accettare che per ora il tuo corpo/la tua mente sta reagendo così e devi imparare a controllarli. Prendere consapevolezza che se hai il respiro corto non é perché stai soffocando, ma é una reazione del tuo corpo che puoi imparare a dominare. Respirando con calma ad esempio

Accettazione e controllo

Però l'attacco d'ansia è una sfida contro te stesso, mi viene da ridere se ripenso a come mi riducevo qualche anno fa in certe situazioni. Il tempo perso schiavo delle proprie paure. E' vero, è la stessa cosa, solo che non si è da soli a giocare

 

Il 2/3/2021 at 10:19, giannicarlo ha scritto:

Caro Pardon sento di capirti bene.

Conosco quella sensazione di vuoto che descrivi come penso molti altri su questo forum.

Una cosa che ho imparato e che non tornerai mai ad essere la persona che eri prima di stare con lei, pensarlo o ricordare chi eri è forviante oltre che controproducente alla realizzazione della tua nuova immagine.

Stai semplicemente diventando un adulto, che ha coscienza del fatto che la vita è piena di ostacoli e intemperie e che la fiducia va guadagnata e non regalata.

Ora tu, come anche io, vorremmo poter tornare a quella genuinità che ci caratterizzava, perché era bello vivere in un mondo fatato dove tutti si vogliono bene e nessuno si fa male l'uno l'altro.

Adesso dirò una cosa banale; Il mondo è davvero un posto misero, pieno di soprusi ed ingiustizie, e per affrontarlo al meglio non puoi più essere quel bambino.

Hai bisogno di non fidarti più con tanta semplicità, hai bisogno di essere diffidente, perché crescendo ti stai rendendo conto che la vita può fare tanto male. 

Quindi se vuoi un mio consiglio, non rinnegare questa parte di te che ora ripudi, perché è parte integrante della tua persona ed ha bisogno di essere ascoltata ed accettata da te in primis.

Un saluto

 

 

 

 

 

Non è banale quello che dici, lo penso ogni giorno passeggiando per le vie di Milano. E hai ragione, il punto di vista deve cambiare, ma il punto è che io sono sempre stato diffidente, nonostante non avessi problemi a fidarmi, perchè so bene quanti squali ci sono in queste acque. Quanti vampiri pronti a succhiare via tutto quello che possono prendersi. 

Non voglio ripudiarla, le sto dando voce. E' che non deve diventare il mio unico modo di vedere il mondo

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