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Trovare la via d'uscita


El_Pardon

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giannicarlo
12 minuti fa, El_Pardon ha scritto:

ma il punto è che io sono sempre stato diffidente, nonostante non avessi problemi a fidarmi

Questo è un po un contro senso. Se riesci cerca di spiegarti meglio, in primis per avere più chiarezza con te stesso, in secondo luogo per fare chiarezza con noi.

16 minuti fa, El_Pardon ha scritto:

perchè so bene quanti squali ci sono in queste acque. Quanti vampiri pronti a succhiare via tutto quello che possono prendersi. 

è vero, ma cerca di far si che questa cosa non diventi una giustificazione che utilizzi con te stesso, sennò rischia di scemare in vittimismo, ci sono tanti squali come tanti delfini.

25 minuti fa, El_Pardon ha scritto:

Non voglio ripudiarla, le sto dando voce. E' che non deve diventare il mio unico modo di vedere il mondo

Condivido, è necessario creare un nuovo equilibrio dove tu ti possa sentire a tuo agio con te stesso e che sia in linea con le tue esperienze.

Tempo al tempo.

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El_Pardon
2 ore fa, giannicarlo ha scritto:

Questo è un po un contro senso. Se riesci cerca di spiegarti meglio, in primis per avere più chiarezza con te stesso, in secondo luogo per fare chiarezza con noi.

In effetti, detta così... Sono un orso. Un solitario. Sono stato definito più di una volta uno "snob", nel senso brutto del termine, ma la realtà è che non do confidenza facilmente al prossimo, a meno che non scatti qualcosa per via di interessi comuni o affinità caratteriali. Quando intraprendevo una relazione, che fosse seria o meno seria, non avevo problemi a fidarmi. Ho sempre pensato che l'essere traditi, sotto qualsiasi tipo di forma, non fosse un problema mio. Vuoi farmi le corna? Sono cazzi tuoi, sei tu che devi conviverci.  Vuoi fare la falsa? Non c'è problema, io so chi sono, non mi intaccano le tue bugie. 

Dovrei recuperare un po' di tutto questo 

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Marmellata
Il 28/2/2021 at 02:07, El_Pardon ha scritto:

Sono passati due anni dalla mia rottura con una tossica che non faceva altro che risucchiarmi l’anima. Una vera psycho: manipolatrice seriale, gelosa, ladra, bugiarda, ma bella come il sole all’imbrunire. Mi ha ipnotizzato per un anno, adesso ne sono fuori, o almeno penso. Sono finalmente capace di non provare più rancore nei suoi confronti. Il pensiero, prima di addormentarmi, non è più suo schiavo; quell’odio che ribolliva nello stomaco, che mi impediva di vivere serenamente, è svanito. Perché vi scrivo? Il motivo è semplice: da quel giorno guardo le donne in un altro modo e sta diventando un problema.

Sono diventato maledettamente cinico, alieno a qualsiasi tipo di sentimento. Mi sento completamente anestetizzato. Al primo segnale di qualsiasi tipo di coinvolgimento emotivo, da parte della dama di turno, giro i tacchi e “te saludi”. Devo dire che in termini di conquiste sessuali, ha pagato pesantemente. Non ho mai scopato così tanto come in questo ultimo anno. Ho sfruttato a dovere questo bel visin che madre natura mi ha donato. Pali o simi pali? Tantissimi. Perchè dico "simil"? Mi spacco il cazzo immediatamente. 

Se prima cercavo anche un minimo di coinvolgimento mentale, adesso mi sento come un predatore: cerco di prendermi ciò che voglio con il minimo sforzo. E la maggior parte delle volte ci riesco. Concludo al primo appuntamento, mentre quelle con cui “fallisco”, non le voglio più rivedere. Sono conscio di non dare nessun tipo di possibilità di conoscermi: non mi apro, non mi svelo, racconto il minimo indispensabile. C’è una barriera, uno scudo che mi protegge.

Qualcuna mi ha smascherato, è riuscita a vedere al di là della maschera che mi sono creato: “hai gli occhi tristi, gli occhi di qualcuno che è in lotta perenne con se stesso, o che lo è stato. Devi aver sofferto molto”. Una volta avrei pagato per sentirmi dire queste parole, ora non più. Se riesci a intravedere quello che c’è dietro, vuol dire che sono vulnerabile, e se lo sono, vuol dire che puoi ferirmi. Ed è l’ultima cosa voglio.

Il problema sta tutto qua, non riesco più a fidarmi. Tutta questa collezione di donne che sono passate nel mio letto, non mi hanno lasciato nulla, se non una tacca in più sul bastone. Inizia a diventare frustrante. Mi sento arido. Mi guardo indietro e ripenso a ciò che ero prima di incontrare “lei”, la mia carnefice. Ero una persona totalmente diversa nel rapporto col sesso femminile. Ora mi rendo conto di trattarle tutte come puttane. Non c'è uno scambio, e prima lo cercavo, anche se si trattava solo di una notte, qualcosa mi rimaneva dentro: una frase, un pensiero, una visione diversa. Ora niente. E lo so che non sono tutte come "lei", ma il mio inconscio non ne vuole sapere. Oggi mi chiedevo: se dovessi corteggiare una che mi piace sul serio, riuscirei a guardarla con occhi diversi? Non riesco a rispondermi. L'odio è svanito, ma è come se fosse dietro l'angolo, come se fosse pronto a dirmi: " ehi dude, visto? avevo ragione io".

"Arriverà quella che ti farà cambiare idea, tranquillo", dicono. "Dovrà trovarmi lei" rispondo io. 

Ho la bocca amara, come l'ultimo sorso di questo whisky che mi fa compagnia questa notte. Chiedo, a chi come me ci è passato, come avete fatto a donare di nuovo quella fiducia così preziosa? A chiudere gli occhi e dire: " mi fido".

Poiché questo orizzonte mi sembra dannatamente lontano.

Evochi in me sensazioni che conosco e in cui mi riconosco, con l'unica differenza che per me c'è stato un blocco quasi totale per molto tempo con l'altro sesso. 

Ci vogliono anni, e lavoro su di se, perchè questa cosa che ti è capitata porta con se come altro lato della medaglia di poterti far conoscere l'altro lato di te, la parte oscura, la parte buia.

Anche quelle emozioni considerate negative, come la rabbia e "l'amaro in bocca" sono dei motori potentissimi che hanno in se racchiusi una forza e una spinta che puoi sfruttare a tuo vantaggio nella vita. E per poterlo fare ci devi andare dentro con tutte le scarpe. Tocca farlo. Per trasformarle completamente tocca sguazzarci dentro per il tempo che serve. Perchè vanno alchimizzate e per diventare un qualcosa che nella vita ti può servire, vanno attraversate e guardandole, osservandole, vivendole si trasmutano da pietre pesanti a regali preziosi.

Ogni cosa per quella che è la mia esperienza, contiene un regalo nascosto, anche la più difficile.

Ognuno ha i suoi tempi, se abbiamo qualcuno di preparato che ci assiste in questi viaggi in noi stessi e in certe evoluzione del percorso, meglio essere accompagnati 

 

 

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