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SONO MORTO?


Temperantia

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Temperantia

Ogni volta che inizio a scrivere sembra quasi che tutto ciò che era prima chiaro nella mia mente e che avrei voluto riportare si perda. 

Non ci girerò troppo sopra, non mi stimo più da tempo ormai.

Gli ultimi anni sono stati costellati da tentativi di adattamento a svariate nuove circostanze, cercando di impormi situazioni nuove e nuove persone con le quali riesco difficilmente a stringere dei rapporti di amicizia duraturi nel tempo. Capita che in queste situazioni sento un senso di inadeguatezza, come se non fossi più capace di pormi nel modo corretto soprattutto in ambito seduttivo, quasi come se avessi perso la risposta pronta e quella lucidità di leggere le circostanze.

Non sono me stesso e ne sono consapevole, mi nascondo.

Guardare la realtà mi fa troppo male, vedere amici che riescono a flirtare in modo spontaneo quando io non ci riesco più mi fa sentire un disadattato.

Il bello è che solitamente riesco ad ottenere rispetto dagli uomini perché sono una persona che trasmette sicurezza ma non riesco a fare lo stesso con le donne.

Anzi penso di essere visto proprio come un pappa molla che non è nemmeno capace di esporsi direttamente per ciò che sente e vorrebbe, una persona che avrebbe tutte le capacità per farlo ma non sa sfruttarle. E questo mi fa imbestialire ancora di più con me stesso. Come se avessi paura di espormi e rimanere nuovamente ferito.

Le donne sono state relativamente poche dopo la mia prima storia, visto e considerato il mio valore estetico ma non mi meraviglio visto e considerato la mia incoerenza generalizzata. 

Il bello è che mi rendo conto del fatto di non essere spontaneo ma questo non sembra servire a diventarlo. Dopo la mia prima storia dal quale sono uscito completamente distrutto è come se abbia deciso di chiudere il cuore, per non sentire nuovamente quel dolore così forte che mi dilaniava da dentro. E cercando di non provare dolore sono finito per non provare più gioia in nulla.

Non dico che mi sento sempre così, anzi ci sono periodi in cui sto bene ma il pensiero torna sempre a quanto detto sopra e in quei frangenti tendo a buttarmi giù (probabilmente perché è stato il modello di pensiero reiterato per anni). Cosa buona è che quando vedo che inizio a perdermi in questi pensieri e mi butto troppo giù cerco di fare altro; Faccio delle flessioni/addominali, provo a chiamare degli amici per svagarmi e vederci, cucino, leggo, gioco alla play o al computer.

Segue un percorso di psicoterapia da quasi 2 anni che a volte mi sembra quasi non mi stia portando da nessuna parte.

La cosa più fastidiosa in assoluto è rendersi conto logicamente di cosa si sbaglia e non riuscire poi a concretizzare nell'atto pratico.

Scusate lo sfogo, oggi non è una grande giornata. Accetto volentieri consigli, pareri, critiche.

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DreamSpirit
26 minuti fa, Temperantia ha scritto:

Ogni volta che inizio a scrivere sembra quasi che tutto ciò che era prima chiaro nella mia mente e che avrei voluto riportare si perda. 

Non ci girerò troppo sopra, non mi stimo più da tempo ormai.

Gli ultimi anni sono stati costellati da tentativi di adattamento a svariate nuove circostanze, cercando di impormi situazioni nuove e nuove persone con le quali riesco difficilmente a stringere dei rapporti di amicizia duraturi nel tempo. Capita che in queste situazioni sento un senso di inadeguatezza, come se non fossi più capace di pormi nel modo corretto soprattutto in ambito seduttivo, quasi come se avessi perso la risposta pronta e quella lucidità di leggere le circostanze.

Non sono me stesso e ne sono consapevole, mi nascondo.

Guardare la realtà mi fa troppo male, vedere amici che riescono a flirtare in modo spontaneo quando io non ci riesco più mi fa sentire un disadattato.

Il bello è che solitamente riesco ad ottenere rispetto dagli uomini perché sono una persona che trasmette sicurezza ma non riesco a fare lo stesso con le donne.

Anzi penso di essere visto proprio come un pappa molla che non è nemmeno capace di esporsi direttamente per ciò che sente e vorrebbe, una persona che avrebbe tutte le capacità per farlo ma non sa sfruttarle. E questo mi fa imbestialire ancora di più con me stesso. Come se avessi paura di espormi e rimanere nuovamente ferito.

Le donne sono state relativamente poche dopo la mia prima storia, visto e considerato il mio valore estetico ma non mi meraviglio visto e considerato la mia incoerenza generalizzata. 

Il bello è che mi rendo conto del fatto di non essere spontaneo ma questo non sembra servire a diventarlo. Dopo la mia prima storia dal quale sono uscito completamente distrutto è come se abbia deciso di chiudere il cuore, per non sentire nuovamente quel dolore così forte che mi dilaniava da dentro. E cercando di non provare dolore sono finito per non provare più gioia in nulla.

Non dico che mi sento sempre così, anzi ci sono periodi in cui sto bene ma il pensiero torna sempre a quanto detto sopra e in quei frangenti tendo a buttarmi giù (probabilmente perché è stato il modello di pensiero reiterato per anni). Cosa buona è che quando vedo che inizio a perdermi in questi pensieri e mi butto troppo giù cerco di fare altro; Faccio delle flessioni/addominali, provo a chiamare degli amici per svagarmi e vederci, cucino, leggo, gioco alla play o al computer.

Segue un percorso di psicoterapia da quasi 2 anni che a volte mi sembra quasi non mi stia portando da nessuna parte.

La cosa più fastidiosa in assoluto è rendersi conto logicamente di cosa si sbaglia e non riuscire poi a concretizzare nell'atto pratico.

Scusate lo sfogo, oggi non è una grande giornata. Accetto volentieri consigli, pareri, critiche.

Ciao 

 

Leggendoti, ho pensato che leggere questo post di Aivia @^'V'^ ti sarebbe potuto tornare molto utile, te lo consiglio :

 

 

 

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Temperantia
10 minuti fa, DreamSpirit ha scritto:

Ciao 

 

Leggendoti, ho pensato che leggere questo post di Aivia @^'V'^ ti sarebbe potuto tornare molto utile, te lo consiglio :

 

 

 

Grazie, ora sono certo che sto fuori de capoccia, amen.

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DreamSpirit
9 minuti fa, Temperantia ha scritto:

Grazie, ora sono certo che sto fuori de capoccia, amen.

Beh, in realtà no 

Le parole consulenze psicologiche, terapia e quant’altro non sono parole neutre, sono parole trigger, che innescano rapidamente un’emozione appena le sentiamo o leggiamo  

Se nel tuo post io ci avessi letto un tizio fuori di testa, uno che ha bisogno di psicofarmaci e di star sotto controllo per non fare dei danni a se stesso e agli altri, avrei cambiato discussione senza darci importanza

 

Invece ci ho visto semplicemente una persona che per un motivo o per un altro, non si sente bene nel rapporto con se stesso e con gli altri, non ha quella sana autostima che lo fa sentire bene e in pace con se stesso ovunque vada

E in più , riesci a rendertene conto e cerchi attivamente di farci qualcosa da diverso tempo 

Quindi hai anche l’intenzione, non sei uno che si lamenta tutto il giorno e basta 

 

Io anni fa mi sono trovato nella tua situazione, mi sentivo inadeguato, erano cambiate alcune cose nella mia vita e il modo che avevo di approcciarmi al mondo ora mi era disfunzionale, non chiavavo praticamente più nulla tranne qualcosina ogni tanto, o una tipa fatta mille volte 

Poi ho fatto qualche consulenza con Mauro, che ti ho linkato, e da lì sono tornato a funzionare,  a scopare delle belle fighe giovani, avere dei gran bei rapporti sociali e di amicizia, costruire la mia vita e così via 

 

Ti avevo linkato proprio quel post di Aivia perché mi sembrava spiegasse un po’ meglio quello che intendevo

 

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Temperantia
6 minuti fa, DreamSpirit ha scritto:

Beh, in realtà no 

Le parole consulenze psicologiche, terapia e quant’altro non sono parole neutre, sono parole trigger, che innescano rapidamente un’emozione appena le sentiamo o leggiamo  

Se nel tuo post io ci avessi letto un tizio fuori di testa, uno che ha bisogno di psicofarmaci e di star sotto controllo per non fare dei danni a se stesso e agli altri, avrei cambiato discussione senza darci importanza

 

Invece ci ho visto semplicemente una persona che per un motivo o per un altro, non si sente bene nel rapporto con se stesso e con gli altri, non ha quella sana autostima che lo fa sentire bene e in pace con se stesso ovunque vada

E in più , riesci a rendertene conto e cerchi attivamente di farci qualcosa da diverso tempo 

Quindi hai anche l’intenzione, non sei uno che si lamenta tutto il giorno e basta 

 

Io anni fa mi sono trovato nella tua situazione, mi sentivo inadeguato, erano cambiate alcune cose nella mia vita e il modo che avevo di approcciarmi al mondo ora mi era disfunzionale, non chiavavo praticamente più nulla tranne qualcosina ogni tanto, o una tipa fatta mille volte 

Poi ho fatto qualche consulenza con Mauro, che ti ho linkato, e da lì sono tornato a funzionare,  a scopare delle belle fighe giovani, avere dei gran bei rapporti sociali e di amicizia, costruire la mia vita e così via 

 

Ti avevo linkato proprio quel post di Aivia perché mi sembrava spiegasse un po’ meglio quello che intendevo

Ti chiedo scusa se posso essere suonato arrendevole e piagnucolante, non cercherò giustificazioni per averlo fatto, mi sento così e basta oggi. 

Seguo già un percorso da uno specialista che credo abbia comunque fatto un ottimo lavoro visto e considerato il livello iniziale col quale ero entrato.

Mi fido del tuo feedback, magari il @Dott.Mauro Grillini potrebbe effettivamente farmi vedere le cose sotto un altra prospettiva.

Mi piacerebbe sentire la sua opinione in merito a quanto scritto in precedenza.

 

 

 

 

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Dott.Mauro Grillini
10 ore fa, Temperantia ha scritto:

Ogni volta che inizio a scrivere sembra quasi che tutto ciò che era prima chiaro nella mia mente e che avrei voluto riportare si perda. 

Non ci girerò troppo sopra, non mi stimo più da tempo ormai.

Gli ultimi anni sono stati costellati da tentativi di adattamento a svariate nuove circostanze, cercando di impormi situazioni nuove e nuove persone con le quali riesco difficilmente a stringere dei rapporti di amicizia duraturi nel tempo. Capita che in queste situazioni sento un senso di inadeguatezza, come se non fossi più capace di pormi nel modo corretto soprattutto in ambito seduttivo, quasi come se avessi perso la risposta pronta e quella lucidità di leggere le circostanze.

Non sono me stesso e ne sono consapevole, mi nascondo.

Guardare la realtà mi fa troppo male, vedere amici che riescono a flirtare in modo spontaneo quando io non ci riesco più mi fa sentire un disadattato.

Il bello è che solitamente riesco ad ottenere rispetto dagli uomini perché sono una persona che trasmette sicurezza ma non riesco a fare lo stesso con le donne.

Anzi penso di essere visto proprio come un pappa molla che non è nemmeno capace di esporsi direttamente per ciò che sente e vorrebbe, una persona che avrebbe tutte le capacità per farlo ma non sa sfruttarle. E questo mi fa imbestialire ancora di più con me stesso. Come se avessi paura di espormi e rimanere nuovamente ferito.

Le donne sono state relativamente poche dopo la mia prima storia, visto e considerato il mio valore estetico ma non mi meraviglio visto e considerato la mia incoerenza generalizzata. 

Il bello è che mi rendo conto del fatto di non essere spontaneo ma questo non sembra servire a diventarlo. Dopo la mia prima storia dal quale sono uscito completamente distrutto è come se abbia deciso di chiudere il cuore, per non sentire nuovamente quel dolore così forte che mi dilaniava da dentro. E cercando di non provare dolore sono finito per non provare più gioia in nulla.

Non dico che mi sento sempre così, anzi ci sono periodi in cui sto bene ma il pensiero torna sempre a quanto detto sopra e in quei frangenti tendo a buttarmi giù (probabilmente perché è stato il modello di pensiero reiterato per anni). Cosa buona è che quando vedo che inizio a perdermi in questi pensieri e mi butto troppo giù cerco di fare altro; Faccio delle flessioni/addominali, provo a chiamare degli amici per svagarmi e vederci, cucino, leggo, gioco alla play o al computer.

Segue un percorso di psicoterapia da quasi 2 anni che a volte mi sembra quasi non mi stia portando da nessuna parte.

La cosa più fastidiosa in assoluto è rendersi conto logicamente di cosa si sbaglia e non riuscire poi a concretizzare nell'atto pratico.

Scusate lo sfogo, oggi non è una grande giornata. Accetto volentieri consigli, pareri, critiche.

Ciao Temperantia,

 

ti ringrazio per aver aperto questa discussione e ti ho sottolineato i punti che mi hanno colpito di più.

 

 

 

In questa sede non posso approfondire più del dovuto - sia perchè stai già facendo un percorso psicoterapico e non me la sento di interferire, sia perchè non essendo faccia a faccia molte cose sfuggono - ma posso dire di aver sentito molte volte di queste problematiche e, pur non essendo forse di consolazione, posso dirti che si tratta di problemi molto comuni, dentro e fuori questo Forum.

 

 

 

Sono molto contento che quando emergono questi contenuti dolorosi tu cerchi di gestirli attivamente, non è per nulla scontato...anche un piccolo senso di padronanza sulla situazione in più a volte può fare molta differenza.

 

 

 

Il consiglio che ad oggi ti posso dare è di continuare il tuo percorso terapeutico, confrontandoti attivamente con il professionista sulle difficoltà che stai incontrando (aspetto spesso sottovalutato ma che a noi da una grossa mano nell'aiutarvi) prendendole come parte si dolorosa ma normale e fisiologica del percorso.

 

 

Un saluto!

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10 ore fa, Temperantia ha scritto:

Grazie, ora sono certo che sto fuori de capoccia, amen.

Sei consapevole di come stai e che vorresti cambiare 

È già un passo fuori dall'ombra

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