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Scordati la seduzione.


Neversaynever

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Neversaynever
3 ore fa, Wanda ha scritto:

Mi è piaciuto molto questo tuo post, se ti va mi farebbe piacere ricevere qualche chiarimento perché si tratta anche di una mia ricerca personale che da qualche tempo pare essersi arenata.

Sarà che studio astrofisica, ma da quando ho cominciato ad indagare quali sono i meccanismi che governano l'universo e la sua storia, sono diventata intollerante a tutte le teorie che in qualche modo lasciano intendere che ciò che esiste sia al servizio dell'uomo e della sua volontà. Lo mettono in una posizione privilegiata che oggettivamente... non ha e non può avere.

Ma supponiamo che invece l'uomo abbia questa posizione privilegiata, o che quantomeno la sua esistenza racchiuda in sé un scopo, un senso più profondo. Dici che la legge dell'attrazione è vera e comprovata, però è anche vero che non si può ottenere tutto ciò che si vuole, ci sono comunque delle leggi cosmiche dalle quali non si può fuggire. Il segreto sta nel raggirarle, nel non dovercisi scontrare. Nel distruggere il desiderio. Ma non era proprio il desiderio ad essere alla base della legge di attrazione? Non attraiamo quello che viene a noi proprio in base a ciò che desideriamo?  

Passo successivo: distruggiamo il desiderio. Verrà a noi ciò che necessitiamo senza bramare. In fondo, per quanto possiamo esser convinti di volere qualcosa, è capitato a tutti di ottenere altro per poi scoprire che i nostri desideri erano sbagliati, che ciò di cui avevamo bisogno era proprio quella cosa che ancora non conoscevamo. Quindi ci lasciamo fluire nel fiume della vita, un po' come nel Transurfing che qualcun altro ha menzionato. Questo però... non significa che siamo noi gli artefici dei nostri destini. Significa cercare di trovare un minimo di equilibrio in se stessi e trovare il modo di accettare qualsiasi cosa la vita abbia da offrire, gioie e dolori, perché sarà solo per il nostro bene. E' un atteggiamento di passivo ottimismo, ma pur sempre passivo. Ma non scontra con il resto?

Mi rendo conto che il discorso è confusionario, infatti sono la prima ad aver confusione nella mia testa. Ma c'è questa contraddizione che non riesco a capire, questa tra i nostri desideri e quello che realmente accade, il nostro lato attivo e la passività che per forza di cose dobbiamo avere, perché oggettivamente ci sono cose ben più grandi di noi. Non riesco a vederci un'equilibrio.

Non ho mai scritto né pensato che l'universo sia al servizio dell'uomo. La mia visione della vita è tutto tranne che antropocentrica.

Qualsiasi esistenza, da quella umana a quella animale, vegetale o minerale ha uno scopo profondo. 

Riguardo al desiderio bisogna fare opportune distinzioni. Esiste il desiderio egoico (sesso, gola, soldi etc.) e l'anelito del cuore o comunque un desiderio di amore per gli altri o per la propria anima.

Noi siamo gli artefici dei nostri destini: in base al principio di azione e reazione ogni cosa che facciamo, perfino lo sbattere le palpebre, ha una conseguenza. E ogni azione, ogni parola, determina il nostro karma (destino).

Però l'obiettivo del mio post non era quello di parlare del senso della vita, ma semplicemente come comportarsi nei confronti del bisogno di considerazione, bisogno di attenzione, e della seduzione in generale.

Spero di aver chiarito, se così non fosse dimmi pure.

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LordShiva

Il topic è sicuramente interessante e gli spunti sono tanti.

A questo proposito consiglio all'autore il film The Tao of Steve (da trovare con benda e cappello sull'occhio).

In breve il film, tratto da una storia vera, racconta di un panzone di 33 anni che ha ideato un metodo di seduzione basato sulla filosofia orientale taoista e con cui ovviamente scopa regolarmente a dispetto del suo aspetto. Capisaldi del Tao di Steve sono:

-Eliminare il desiderio (quando si sta con la donna godersi semplicemente l'appuntamento)

- Mostrarsi eccellenti in qualcosa in sua presenza

- Essere sfuggenti

La cosa che però ha in più il protagonista, e che magari un altro che prova a seguire questo modus operandi non realizza, è la consapevolezza di sé, avendo rimorchiato in passato molte donne potendo anche contare in gioventù su un fisico più aitante.

Tempo fa qualcuno fece l'esempio del venditore che pur essendo scoraggiato in certi momenti della vita, sa come vendere ma perché l'ha già fatto in passato e non sulla base di qualche congettura mentale. Ergo alla base della consapevolezza esiste prima di tutto l'esperienza diretta. Senza di quella quasi tutti i castelli per aria che uno si costruisce sono destinati a svanire ai primi turbamenti di un ego che mira alla propria autoconservazione.

E andando di citazioni potrei pure far riferimento al Siddharta di Hesse, il quale, faccia a faccia davanti al Risvegliato e riconoscendone lo stato superiore di illuminazione, ne rifiuta la dottrina anelando invece l'esperienza che l'ha portato a svilupparla.

 

 

 

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ArmandoBis
Il 1/4/2021 at 02:06, Tokyo ha scritto:

Grazie delle tue parole... 

Hai ragione, io non ho bisogno di un uomo, da sola ci so stare fin troppo bene. Sono una persona molto individualista, che difficilmente si adatta agli altri perché mi sono costruita il mio mondo e mi va bene così. Però dopo tanti anni di singletudine vorrei proprio trovare un compagno con cui condividere. Sarà’ che sono davvero stanca di stare sola, sono ormai 13 anni che mi sono separata da quello che ritengo l’uomo della mia vita. Siamo cresciuti insieme e ci siamo lasciati con atroci sofferenze. Da li ho sempre avuto tantissime storie perche fortunatamente piaccio abbastanza ma mi sembra sempre di non essere più meritevole dell’amore e dell’attenzione di un uomo. In coppia, se trovo la persona giusta, ci sto fin troppo bene ma ora ho il dubbio di non sapere più come si fa a stare in due. Forse è proprio quello il punto: è da tanto che sono libera, libera di fare ciò che voglio, di viaggiare, di vedere chi voglio... Sono anche molto realizzata nel lavoro però ora vorrei davvero l’amore di un uomo e non uno qualsiasi. Vorrei trovare il mio incastro, tutto qua. Ultimamente mi sento il pezzo di un puzzle perduto che non ha più la sua scatola di appartenenza! Scusa lo sfogo ma a volte fa bene! Grazie della riflessione 

Capisco come tu ti possa sentire se certe basilari esigenze affettive non sono soddisfatte.

Però, di solito, se non si riesce a realizzare questo aspetto dell'esistenza è perché abbiamo qualche problema nostro, in genere molto peculiare.

Ti è stato consigliato il confronto con uno psicoterapeuta. Non so se è l'approccio più funzionale. 

Prima di un passo del genere, secondo me, bisognerebbe avere un'idea il più possibile precisa della natura delle proprie difficoltà.

Magari è solo una questione di approccio. Vedo molti casi di persone che ragionano in termini di "farfalle nello stomaco". Solo che chi ci fa provare questo tipo di sensazioni in genere è lui stesso un individuo problematico, e una relazione duratura e appagante può rivelarsi difficoltosa o impraticabile.

Rapporti iniziati senza le fanfare possono invece durare e consolidarsi nel tempo.

 

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mark92
Il 30/3/2021 at 11:37, Neversaynever ha scritto:

E' il senso del distruggere il desiderio. Nel momento in cui non c'è più desiderio, non c'è più attaccamento, la Legge cosmica non ha più senso di essere. Se non c'è materia la forza di gravità cosa attira? Se non c'è desiderio, il karma non può fare danni. 
La stessa cosa si applica con la seduzione: una persona che sta bene da sola, che non ha bisogno di un partner, che non desidera il sesso, scatena un'attrazione che nessun altra, per quanto fisicamente attraente possa essere, è in grado di accendere.

Addirittura questo? Ho capito il senso del discorso a livello generale, ma non credi che ci sia una via di mezzo anche qui?

Parlando di seduzione, si fa spesso riferimento a come il risultare bisognosi sia deleterio ai fini dell'attrazione, e su questo penso siamo tutti d'accordo... ma addirittura annullare e non manifestare affatto il desiderio sessuale penso sia l'esagerazione in senso opposto, e non sarei così sicuro del suo potere attrattivo.

Secondo me il massimo dell'attrazione da parte di una donna lo si raggiunge nel momento in cui si viene percepiti come non bisognosi ma allo stesso tempo vogliosi del suo corpo, di goderne e far godere...

Dove sbaglio?

Modificato da mark92
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Neversaynever
Il 16/4/2021 at 22:46, mark92 ha scritto:

Addirittura questo? Ho capito il senso del discorso a livello generale, ma non credi che ci sia una via di mezzo anche qui?

Parlando di seduzione, si fa spesso riferimento a come il risultare bisognosi sia deleterio ai fini dell'attrazione, e su questo penso siamo tutti d'accordo... ma addirittura annullare e non manifestare affatto il desiderio sessuale penso sia l'esagerazione in senso opposto, e non sarei così sicuro del suo potere attrattivo.

Secondo me il massimo dell'attrazione da parte di una donna lo si raggiunge nel momento in cui si viene percepiti come non bisognosi ma allo stesso tempo vogliosi del suo corpo, di goderne e far godere...

Dove sbaglio?

Non sbagli hai espresso lo stesso concetto. Non essere bisognosi e non avere desiderio vanno di pari passo, poiché parlo di desiderio egoico, quindi di attaccamento, di bisogno di considerazione (poi vabbè c'è anche la lussuria in sè, ma è più delicato e richiede un topic a parte, se mi ricorderò magari avvierò una discussione su questo).
Hai detto bene goderne e voler far godere. Amare.

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