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Pensieri sulla morte e finitezza della vita dopo i 30


mrjako

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Roose Bolton

avete detto 30 anni?

 

 

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Maldoner

Lo scrivo per stemperare il tutto (che ritengo comunque normale), visto che lo stesso autore del thread lo ha fatto...

Quando ho letto questo messaggio:

1 ora fa, Edo ha scritto:

se ti può consolare più ti avvicinerai ai 40-45 e più risulterai attraente per le ragazze, anche più giovani di te di 20 anni

Le mie mani hanno preso vita e volevano citare il buon @Roose Bolton

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mrjako

Ridendo e scherzando, non oso immaginare che carico da 11 avrebbe messo al topic Gerard se fosse ancora qui... @Roose Bolton

 

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Roose Bolton
2 ore fa, mrjako ha scritto:

Ridendo e scherzando, non oso immaginare che carico da 11 avrebbe messo al topic Gerard se fosse ancora qui... @Roose Bolton

 

avrebbero avuto più effetto un paio di vecchi utenti bannati che descrivevano nel dettaglio la vita dopo i 30 e davano in escandescenze quando gli si faceva notare che la situazione era abbastanza ridicola ( a 20 anni se vai ad uno di 30 e gli dici che le donne il fisico non lo guardano più, passati i 25, non puoi offenderti se ti prendi una risata in faccia)

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IO.SI.TU.NO
Il 4/4/2021 at 14:44, mrjako ha scritto:

Volevo condividere con voi questa recente riflessione che da quando ho compiuto i 30 mi balena per la testa quasi ogni giorno. 

Da quando ho lasciato i 20s è come se mi fossi d'un tratto reso più consapevole della finitezza della vita, presto molta attenzione ad esempio quando incontro qualcuno a come porta gli anni, al fatto che è più o meno giovane di me, se le fighe più giovani di lui se lo filerebbero oppure meno, se abbia davanti aspettativa di vita lunga oppure no ecc... 

È come se ora fossi più consapevole che bisogna vivere al meglio ogni giorno e ogni momento rispetto a quando ero adolescente o anche nei miei 20s...

Prima a ste cose nemmeno ci pensavo, erano pensieri che non mi sfioravano neanche l'anticamera del cervello... adesso d'un tratto irrompono fastidiosi anche oggi pomeriggio, quando sono in giardino di casa a godermi una domenica soleggiata... quando anche solo 1 o 2 anni fa non sarebbe mai successo. 


Credo sia una fase più o meno normale, e più o meno comune nel corso della vita.

Si fanno i bilanci, anche inevitabilmente e anche non volendo.

Il passaggio nei 30 anni poi è un passaggio critico...

E' quell'età in cui ti dai del coglione per gli errori di scelta fatti negli studi/lavoro, e un po' di nodi iniziano ad arrivare al pettine...

E' quell'età in cui se ti sbronzi ci metti 2 giorni a recuperare, invece che una nottata come a 15 anni...

E' quell'età in cui devi smettere di fumare se no non riesci manco a fare le scale...

E' quell'età in cui se vuoi fare il concorso per il comune, reiscriverti all'università, incominciare uno sport nuovo come a 12 anni, forse è un po' tardi...

E' quell'età in cui non dai più per scontata la presenza delle persone....già vedi che i nonni muiono, è già morto qualche ex compagno di scuola di incidente..

 

Chi più e chi meno, chi in un modo e chi in un altro, tutti i miei amici hanno passato un periodo molto simile al tuo al passaggio negli "enta"...

Non cito me stesso, perché a me è andata pure peggio....e quello va beh, era un periodo di merda indipendentemente da quanti anni avessi.

 

Per uscirne non c'è una ricetta magica.

Per l'ansia (se è invalidante) esistono farmaci, e ci sono terapeuti con cui sfogarsi.

Per tutto il resto invece più scopi, più ti diverti, più viaggi e più esci; e meno avrai pensieri malinconici.

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IO.SI.TU.NO
8 ore fa, newpil ha scritto:

Penso sia normale iniziare a riflettere sul tempo che passa verso i 30 piuttosto che prima, ma anche perché nei 20 si vive in una bolla di spensieratezza tra studio, storielle più leggere, salute di ferro con qualsiasi sostanza assunta. 

Dopo una decina d'anni il mondo si modifica, iniziano i pensieri lavorativi, molte delle persone attorno mettono su famiglia, il pensiero del tempo che passa diventa anche indotto dal contesto sociale che ti circonda.

Verissimo...

Quando cerchi di organizzare una serata cazzeggio, e tra chi ha i figli, chi lavora fino a tardi, chi è stanco, depresso; c'è la metà della gente rispetto a 20 anni...

Quando non ti va più bene il lavoro "qualsiasi", e quando ti sei stufato delle solite dinamiche lavorative da 10 anni...

Quando scoparle tutte va ancora bene, ma si finisce per andarci anche in vacanza, convivere, con altre fermarsi a dormire da loro...

Quando il solo pensiero di abitare con i genitori ti provoca l'orchite fulminante...

A 30 anni non si è proprio più la stessa persona che si era a 20.

(salvo rari casi di bamboccionismo e immaturità cronici)

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Maldoner

Beh dai, consoliamoci che a 40 c'è la fase di ritorno mentale ai venti.

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Outsider
23 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Non mi riferivo specificatamente a questo topic ma agli altri che hai aperto sul forum che PERSONALMENTE mi sembra mostrino un lato tuo molto ansioso. Ma ripeto, è una mia PERSONALISSIMA opinione 

C'entra nulla col thread ma tanta roba la tua nuova immagine profilo

Modificato da Outsider
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Neversaynever
Il 4/4/2021 at 14:44, mrjako ha scritto:

Volevo condividere con voi questa recente riflessione che da quando ho compiuto i 30 mi balena per la testa quasi ogni giorno. 

Da quando ho lasciato i 20s è come se mi fossi d'un tratto reso più consapevole della finitezza della vita, presto molta attenzione ad esempio quando incontro qualcuno a come porta gli anni, al fatto che è più o meno giovane di me, se le fighe più giovani di lui se lo filerebbero oppure meno, se abbia davanti aspettativa di vita lunga oppure no ecc... 

È come se ora fossi più consapevole che bisogna vivere al meglio ogni giorno e ogni momento rispetto a quando ero adolescente o anche nei miei 20s...

Prima a ste cose nemmeno ci pensavo, erano pensieri che non mi sfioravano neanche l'anticamera del cervello... adesso d'un tratto irrompono fastidiosi anche oggi pomeriggio, quando sono in giardino di casa a godermi una domenica soleggiata... quando anche solo 1 o 2 anni fa non sarebbe mai successo. 

Ho letto alcune risposte a questo topic e devo dire che mi lasciano perplesso.
Il topic è molto profondo, al contrario di tanti altri che leggo recentemente su IS, e mi pare pochi gli abbiano dato l'attenzione che merita.
Mi sento @mrjako di dirti che ben pochi, non solo qui dentro, hanno consapevolezza dell'impermanenza della vita. E' colpa della società (e quindi dell'essere umano) che tenta da decenni di nascondere la morte per il terrore di viverla.

Personalmente ho iniziato a percepire la morte a 24 anni, subendo ciò che può essere definito "shock addizionale". E' stato un evento violento e del tutto inaspettato che, di punto in bianco, mi ha fatto percepire totalmente nudo circondato da un branco di lupi. Adesso di anni ne ho 36 e vivo ogni giorno come fosse l'ultimo. I successi e le soddisfazioni che questo modo di vivere mi ha fatto conoscere sono impagabili e inarrivabili ai più.

L'orologio ticchetta per tutti e presto dovremo tutti fare i conti con il "guardiano della soglia", fingere per tutta la vita che ciò non avverrà, significa gettare la vita stessa nel cesso. Inutile tentare di nascondere i segni del tempo con costose operazioni chirurgiche, creme e tinte. Ciò può solo farci addormentare più profondamente. Bene mantenere il corpo in forma e sano, ma farlo per vivere un mese o un anno in più è ridicolo. Come dice Battiato: "vivere venti o quarant'anni in più è uguale, difficile capire ciò che è giusto e che l'Eterno non ha avuto inizio". Certo che questo livello di consapevolezza è traguardo per pochi.
E' questa consapevolezza della morte, anzi, proprio l'esperienza della morte durante la vita stessa, l'interruttore per accendere la luce nella stanza della nostra vita.

Fregatene dunque di chi stupidamente risponde "Quindi?" o di chi non conoscendo i meccanismi della mente, addita l'ansia come responsabile di questo principio di risveglio della coscienza. 
Continua a farti domande e soprattutto a cercare risposte dentro di te, perché la vita si alimenta con la morte e la morte lavora per la vita.

 

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  • 4 settimane dopo...
Mirkopain89
Il 5/4/2021 at 18:19, IO.SI.TU.NO ha scritto:


Credo sia una fase più o meno normale, e più o meno comune nel corso della vita.

Si fanno i bilanci, anche inevitabilmente e anche non volendo.

Il passaggio nei 30 anni poi è un passaggio critico...

E' quell'età in cui ti dai del coglione per gli errori di scelta fatti negli studi/lavoro, e un po' di nodi iniziano ad arrivare al pettine...

E' quell'età in cui se ti sbronzi ci metti 2 giorni a recuperare, invece che una nottata come a 15 anni...

E' quell'età in cui devi smettere di fumare se no non riesci manco a fare le scale...

E' quell'età in cui se vuoi fare il concorso per il comune, reiscriverti all'università, incominciare uno sport nuovo come a 12 anni, forse è un po' tardi...

E' quell'età in cui non dai più per scontata la presenza delle persone....già vedi che i nonni muiono, è già morto qualche ex compagno di scuola di incidente..

 

Chi più e chi meno, chi in un modo e chi in un altro, tutti i miei amici hanno passato un periodo molto simile al tuo al passaggio negli "enta"...

Non cito me stesso, perché a me è andata pure peggio....e quello va beh, era un periodo di merda indipendentemente da quanti anni avessi.

 

Per uscirne non c'è una ricetta magica.

Per l'ansia (se è invalidante) esistono farmaci, e ci sono terapeuti con cui sfogarsi.

Per tutto il resto invece più scopi, più ti diverti, più viaggi e più esci; e meno avrai pensieri malinconici.

Madonna Che vero io sono in questa fase 

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