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La mia ragazza è estremamente immatura, infantile ed io non ce la faccio più.


Slev1n

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Thetraveller87
30 minuti fa, Slev1n ha scritto:

Sono passati 4 mesi dalla rottura con la mia ex.

 

Il colpo subito è stato forte. Ho dovuto inventarne di ogni tipo per riprendermi: ho rispolverato vecchie amicizie e ne ho strette delle nuove nel tentativo di ravvivare la mia vita sociale, ho frequentato altre ragazze e scopato a destra e sinistra utilizzando Tinder, ho trascorso un mese a Milano per cambiare aria e concedermi qualche distrazione in più, ho iniziato a lavorare ad un progetto personale che conto di trasformare in una vera e propria startup, sono uscito ad ogni occasione possibile pur di non stare in quel cazzo di appartamento a rimuginare. 

 

Non ho fatto abbastanza forse, ma qualche risultato si è visto. Mi son rialzato, con qualche momento no ad intermittenza, ma mi son rialzato. Ho capito, soprattutto frequentando altre ragazze, che non era lei a mancarmi, ma l'idealizzazione che ne avevo. Avevo, in qualche modo, dimenticato tutte le volte che ero stato sul punto di lasciarla, tutti i fastidi, l'imbarazzo che spesso sentivo. Cristo, questo topic è nato proprio per tali motivi.

 

L'altra metà del lavoro invece l'ha fatto la convinzione acquisita che il tipo con il quale aveva deciso di tradirmi, dopo qualche scopata, non l'avesse più cagata. La convinzione che le cose non fossero andate come lei aveva pianificato. Era ben chiaro dai messaggi che lessi il suo intento di cercare l'intavolazione di una vera e propria relazione con il tipo, seppur trascinandolo pian piano nella ragnatela attraverso il sesso. Come ha fatto con me, d'altronde.

 

Convinzione acquisita forse senza un vero razionale; probabilmente, più un'illusione che una convinzione. Un costrutto del mio subconscio per aiutare la mia mente a resettarsi e tornare ad operare. 

In 4 mesi non l'ho mai vista in giro. Ho incontrato le amiche diverse volte, non c'era mai insieme a loro. Ne quando erano tra di loro, ne quando uscivano a coppie, con i rispettivi fidanzati. Non l'ho mai vista nelle storie postate su instagram delle amiche. Quel tipo ogni tanto lo vedevo in giro, di sfuggita, mai con lei. Ed il suo profilo non è seguito dalle sue amiche. Il che mi ha condotto a pensare che, per l'appunto, non l'avesse più calcolata.

 

Quella convinzione è caduta oggi. Per puro caso mi ritrovo a scorrere le chat di instagram, dove c'è, tra le tante, anche quella con lei. 

Lei mi ha bloccato, ma nella direct è comunque visibile il suo nome con tanto di immagine del suo profilo. 

 

E vedo che come immagine del profilo ha una bella foto di loro due, in primo piano. 

 

Stanno insieme. 

 

Ci son rimasto, devo ammetterlo. Ero  convinto che la cosa non sarebbe andata avanti. Non così, almeno. Non evolvendosi in una vera relazione.

 

Fino a poche ore credevo che fosse stata lei ad uscirne sconfitta dall'odissea nella quale ci siamo ritrovati. E invece oggi scopro che lo sconfitto sono io, con i miei innumerevoli e patetici tentativi di riprendermi, ottenendo il solo risultato di mascherare i danni piuttosto che rimediarvi. Mentre lei, nel silenzio totale, ha ottenuto quello che voleva. Senza guardare un singolo giorno indietro, senza esitazione. 

 

E mi da fastidio uscirne sconfitto. Tremendamente fastidio.

Non è one itis. E' la sconfitta a far male.

E mi sta crollando l'ego. Sta andando in frantumi.

Non ci sono sconfitti o vincitori

Se pensi in questa logica ti condanni alla sofferenza senza motivo

Modificato da Thetraveller87
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Varos

Ragionare in termine di vincitori e vinti è sbagliato anche nell'ambito bellico da cui questa corrispondenza semantica è nata, figurarsi nelle relazioni sentimentali. 

Ricordati che devi vivere per te, questo è il trucco principe per ripartire. 

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Slev1n

 

6 hours ago, Varos said:

Ricordati che devi vivere per te, questo è il trucco principe per ripartire. 

Ci ho provato in ogni modo a farlo, e continuo a provarci. 

 

Scopare non funziona. Uscire non funziona. Riempirmi di distrazioni non funziona. 

 

Son tutte cose che mettono una pezza temporanea al malessere. Assumono una funziona molto simile a quella dell'antidolorifico: alleviano il dolore per un po', ma non risolvono il problema che lo causa. 

 

I sensi di colpa mi divorano l'anima. La consapevolezza di aver distrutto lentamente l'ennesimo, forse ultimo dono che chissà quale divina provvidenza aveva deciso di servirmi su un piatto d'argento. Ho navigato lentamente verso un punto di non ritorno. Alla prima goccia, il vaso che ho riempito con le mie stesse mani ha traboccato, con un fare liberatorio che mi ha distrutto ancora di più.

 

Mi sento un fallito. Ed è buffo, perché ho ottenuto tanto nella vita. Eppure, guarda dove cado.

 

Paradosso. Concetto onnipresente nella mia vita.

 

La sconfitta è contro me stesso. L'ennesima battaglia persa contro la persona che probabilmente odio di più al mondo, contro la quale combatto fin dalla nascita. 

 

Quanto sto 'mbriaco. Ma è tutto vero

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Varos
7 ore fa, Slev1n ha scritto:

 

Ci ho provato in ogni modo a farlo, e continuo a provarci. 

 

Scopare non funziona. Uscire non funziona. Riempirmi di distrazioni non funziona. 

 

Son tutte cose che mettono una pezza temporanea al malessere. Assumono una funziona molto simile a quella dell'antidolorifico: alleviano il dolore per un po', ma non risolvono il problema che lo causa. 

 

I sensi di colpa mi divorano l'anima. La consapevolezza di aver distrutto lentamente l'ennesimo, forse ultimo dono che chissà quale divina provvidenza aveva deciso di servirmi su un piatto d'argento. Ho navigato lentamente verso un punto di non ritorno. Alla prima goccia, il vaso che ho riempito con le mie stesse mani ha traboccato, con un fare liberatorio che mi ha distrutto ancora di più.

 

Mi sento un fallito. Ed è buffo, perché ho ottenuto tanto nella vita. Eppure, guarda dove cado.

 

Paradosso. Concetto onnipresente nella mia vita.

 

La sconfitta è contro me stesso. L'ennesima battaglia persa contro la persona che probabilmente odio di più al mondo, contro la quale combatto fin dalla nascita. 

 

Quanto sto 'mbriaco. Ma è tutto vero

c'è gente che è riuscita a far della sua vita un capolavoro nonostante la vita non sia stata affatto gentile con loro. Vuoi dirmi che tu non riesci a superare la rottura con una fighetta media dell'era turbo-capitalista? (medio- alto borghese, affetta da narcisismo social, come la maggior parte degli esseri umani nei tempi mediocri e piatti in cui viviamo)

 

se è davvero così il problema non è lei. Al massimo può essere un catalizzatore. Indagherei e mi concentrerei sul senso di solitudine che hai detto di provare (pagine addietro in questa discussione).

Lettura consigliata: L'alchimista di Coelho. Da ingurgitare in doppia dose e poi mettere in pratica prima che subito.

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  • 2 mesi dopo...
asterios

Ricorda che la loro peggior punizione è essere come sono. Potranno intavolare tutte le relazione che vorranno, avere casa e famiglia, ma rimarranno sempre in quella povera nebbia della loro mente di cui vanno fieri. Questa è la loro sconfitta, se vuoi metterla così. Essere come sono. 

Per il resto la tua interpretazione su tutta la vicenda è veramente indecente. Smetti di dare potere a queste voci nella tua testa, trattale come il diavolo. È solo una tua interpretazione misera. Per favore, riprendi coscienza. Forza e coraggio. 

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