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Giòbi Gioba
23 minuti fa, Giraluna ha scritto:

Considera che ha già fatto progressi quando scrive di non aver preteso di essere voluto al 100% e di essere più elastico in questo. 

Prima volta che leggo.Non posso sapere da dove parte.

@GiralunaCi sarà un'altra dedica,tra un pò! 😉

 

 

 

 

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Giraluna
1 ora fa, Giòbi Gioba ha scritto:

Non posso sapere da dove parte.

Infatti te l ho spiegato. Mica era una accusa.

Aggiungo al resto da me scritto che l ecs invece avrà avuto altre peculiarità. 

Sommati avevano entrambi cose che lei non aveva e dunque il doppio gioco è stato quasi naturale. 

Un freno non era facile da mettere. È come kriptonite per lei. 

Allo stesso tempo il suo saper scopare da dio, e magari essere pure bella, ha permesso di essere la kriptonite di Fabio e dell' altro tanto da soprassedere a certi "amici e madri" di turno per parecchio nonostante i sentori. 

Con ciò non voglio intendere che sono dei morti di figa. Fabio fisicamente non sta messo male. Può farsene di belle più spesso di altri che magari le devono pure pagare per un ora di attenzioni. 

Intendo che anche loro il freno non l' hanno messo in tempo. Lo hanno fatto in un certo senso, anche se in modo molto "traumatico".  Perciò figuriamoci se una tizia banderuola poteva farlo. 

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TheRedQueen

Mi sono letta il tuo topic e un po' di risposte.

Ciò su cui vorrei spostare l'attenzione è ciò che ti ha tenuto legato a lei una volta che avevi capito che ti faceva solo del male: il tuo bisogno di ottenere validazione del tuo valore nella competizione che è sorta tra te e il suo ex.

Non starei troppo a concentrarmi sul suo narcisismo, in primis perchè la tizia in questione non mi pare avere disturbi di personalità, e vorrei che riflettessi sul tuo narcisismo ferito, quella parte di te che ha iniziato a ossessionarsi nel momento in cui le è venuta a mancare la gratificazione e la validazione.  Mi ricorda ciò che avviene nei bambini quando cercano la gratificazione dei genitori, quando si mettono in mostra per compiacere la madre al fine di ottenere amore e attenzioni.

Puoi iniziare a immaginare quella parte di te come il te bambino che brama attenzioni e validazioni e che soffre nel momento in cui queste non arrivano, ma vengono dedicate a qualcun altro (il terzo, il "padre"). 

Questa è una parte di te di cui ti devi prendere cura e che devi iniziare a nutrire autonomamente, proprio come farebbe un genitore con un figlio. Inizia a darti l'amore di cui hai bisogno, quel tipo di amore e validazione che ti sono mancati in infanzia; imparare a fare questo è l'unico modo per evitare di re-invischiarci in rapporti di questo tipo.

Quando avrai imparato a colmare questa bramosia di amore, sarai in grado di legarti in modo diverso e più sano, con donne più equilibrate.

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F-Knight
Adesso, TheRedQueen ha scritto:

Mi sono letta il tuo topic e un po' di risposte.

Ciò su cui vorrei spostare l'attenzione è ciò che ti ha tenuto legato a lei una volta che avevi capito che ti faceva solo del male: il tuo bisogno di ottenere validazione del tuo valore nella competizione che è sorta tra te e il suo ex.

Non starei troppo a concentrarmi sul suo narcisismo, in primis perchè la tizia in questione non mi pare avere disturbi di personalità, e vorrei che riflettessi sul tuo narcisismo ferito, quella parte di te che ha iniziato a ossessionarsi nel momento in cui le è venuta a mancare la gratificazione e la validazione.  Mi ricorda ciò che avviene nei bambini quando cercano la gratificazione dei genitori, quando si mettono in mostra per compiacere la madre al fine di ottenere amore e attenzioni.

Puoi iniziare a immaginare quella parte di te come il te bambino che brama attenzioni e validazioni e che soffre nel momento in cui queste non arrivano, ma vengono dedicate a qualcun altro (il terzo, il "padre"). 

Questa è una parte di te di cui ti devi prendere cura e che devi iniziare a nutrire autonomamente, proprio come farebbe un genitore con un figlio. Inizia a darti l'amore di cui hai bisogno, quel tipo di amore e validazione che ti sono mancati in infanzia; imparare a fare questo è l'unico modo per evitare di re-invischiarci in rapporti di questo tipo.

Quando avrai imparato a colmare questa bramosia di amore, sarai in grado di legarti in modo diverso e più sano, con donne più equilibrate.

Ti ringrazio del tuo messaggio e sicuramente si tratta di un lavoro che devo fare e sto facenso. Mi stupisce però che du sostenga che lei non abbia disordini di personalità, specie se hai letto l'epilogo. Le menzogne costanti, la totale assenza di empatia, la rabbia nel reagire alle critiche. Io personalmente ci vedo tutti i tratti di un narcisista covert.

Tu no?

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14 minuti fa, F-Knight ha scritto:

Le menzogne costanti, la totale assenza di empatia, la rabbia nel reagire alle critiche. Io personalmente ci vedo tutti i tratti di un narcisista covert.

Mi infilo nel discorso anche io, sperando che sia un'intrusione gradita. 
 

Innanzitutto mi dispiace davvero per l'epilogo che c'è stato, a dir poco agghiacciante. E mi dispiace anche per il dolore che hai provato, stai provando e proverai.

I comportamenti che lei ha avuto hanno molto poco di umano, su questo non c'è dubbio. Te ne ha dato prova durante lo scorso anno, tu stesso lo avevi detto aprendo il thread; te lo ha confermato negli ultimi mesi in cui vi siete riavvicinati.

Ma la mia domanda è: quanto ti serve davvero sapere se lei è narcisista, psycho, o ha qualche altro disturbo? 
Torniamo alla base, all'essenziale: si è comportata una merda nei tuoi confronti, reiterando il comportamento nel corso dei mesi. Tu hai accettato di essere trattato così, perdonando ciò che ritenevi imperdonabile, riponendo in lei una fiducia che sapevi sarebbe stata delusa. Magari lei è una narcisista, e magari anche la prossima donna che incontrerai si comporterà di merda con te pur essendo perfettamente sana di mente.

Quando personalmente ho sperimentato in prima persona comportamenti folli che una persona a me molto vicina metteva in atto, rifilandomi bugie su bugie, manipolazioni, vendette immotivate, questo e quell'altro, io ero lì a cercar di capire, a trovare motivazioni logiche dietro tanta cattiveria che oggettivamente non meritavo. E ho continuato così, a cercare di mettergli addosso l'etichetta di pazzo, di malato mentale. E pensa che ci sono perfino riuscita. E' cambiato qualcosa? No, assolutamente no.
Non è servito a rimuovere il male che io ho lasciato che quella persona mi facesse. Non è servito a cambiare le cose, né a darmi pace. Non è servito neanche a ristabilire giustizia in tutta la vicenda.
Quindi non perdere altro tempo, e cerca di fare di tutto per stare meglio. Perché un passo alla volta ce la farai, anche senza avere spiegazioni e senza trovare il senso dietro ai suoi comportamenti; anche se rimarrà una triste storia che hai vissuto e che ti ha provocato una sofferenza che non meritavi.

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F-Knight
2 ore fa, TheRedQueen ha scritto:

Inizia a darti l'amore di cui hai bisogno, quel tipo di amore e validazione che ti sono mancati in infanzia

Io non ne sono capace... insegnami.

1 ora fa, Wanda ha scritto:

u hai accettato di essere trattato così, perdonando ciò che ritenevi imperdonabile, riponendo in lei una fiducia che sapevi sarebbe stata delusa

E' verissimo. mI ha scritto vari messaggi su IG (sul cell è bloccata) per scusarsi e negare che ci fosse stato qualcosa di fisico fra lei e lui. Ovviamente non le ho creduto anzi. Ho inoltre deciso di dire la verità a lui con un vocale in cui gli ho confermato che io e lei avevamo scopato il giorno del suo compleanno, quando stavano ancora insieme. Lui mi ringrazia ma mi dice che non vuole sapere altro e non mi dirà altro che mi riguarda. Vuole andare avanti ha sofferto abbastanza. Ho il dubbio che lei lo stia blandendo dicendogli che io non contavo nulla e che lei amava solo lui. E mi fa male. Come mi fa male leggere in questi suoi messaggi (di lei) che il suo sentimento era purtroppo cambiato (cambiato? dopo un mese? o due?). La parte adulta di me ride di sta cosa ed è conscia che questa non sappia cosa sia l'amore, che io stesso non ne ero più innamorato avendo ricevuto così poco in questo anno e soprattutto è consapevole che se anche loro tronassero insieme ci avrei solo guadagnato.

Ma la parte bambino di me, quella che è stato poco visto dalla mamma sempre a lavoro... quella parte di cui avete parlato voi @Wanda@Giraluna e @TheRedQueen invece soffre per non essere stato scelto nonostante tutto ciò che ha fatto. Nonostante gli sforzi, i bocconi amari, le speranze, le paure. Quella parte ora pensa "alla fine ha voluto lui e io ho perso". Mi rendo conto che questo sia fortemente disfunzionale ed è ciò su cui lavorerò con la mia terapeuta perchè non è possibile pensare così. E se invece domenica lei avesse detto che era innamorata di me?? ALlora che avrei fatto, avrei perdonato una puttana bugiarda del genere? Alle volte sono attonito nel constatare quanto poco io sia in grado di volermi bene davvero. Quanto sia bravissimo nell'analizzare i sentimenti e gli stati d'animo e pensieri altrui e quanto sia incapace di riportare il focus su di me. 

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TheRedQueen
2 hours ago, F-Knight said:

Ti ringrazio del tuo messaggio e sicuramente si tratta di un lavoro che devo fare e sto facenso. Mi stupisce però che du sostenga che lei non abbia disordini di personalità, specie se hai letto l'epilogo. Le menzogne costanti, la totale assenza di empatia, la rabbia nel reagire alle critiche. Io personalmente ci vedo tutti i tratti di un narcisista covert.

Tu no?

Dalle informazioni che hai dato sul vostro rapporto mi è apparsa una ragazza che ha chiaramente i suoi problemi relazionali e le sue ferite - come tutti ne abbiamo. 

Le menzogne se non ho capito male erano relative solo al rapporto che continuava ad avere con l'ex di nascosto, o ti ha mentito anche su altre questioni? Tieni conto che un sacco di persone tradiscono di nascosto il proprio partner, ma questo non basta a fare di loro delle narcisiste. Io credo che il suo comportamento da "tengo i piedi in 2 scarpe diverse" sia stato certamente opportunistico perché di fatto lei ti ha tenuto come il "fidanzato buono e zerbino" che era presente per lei e le dava tranquillità mentre tentava di staccarsi dal "carnefice" che l'aveva irretita in una relazione altrettanto tossica e dolorosa, ma questo non è sufficiente a concludere che allora è narcisista.

Mi è apparsa una ragazza sofferente, che certamente farebbe bene a lavorare sul suo modo di stare in relazione perché in primis non fa vivere bene i rapporti a lei, tanto che lei stessa ti ha detto che con te "mancava qualcosa", ovvero lo sappiamo tutti cosa: il tormento, le emozioni forti, la paura, l'ansia, le montagne russe. 

Mi colpisce anche il fatto che ti abbia detto che la volta che ha rivisto l'ex al compleanno non abbia provato nulla: lo ha fatto per renderti partecipe, per tranquilizzarti, una persona narcisista non lo farebbe mai perché non le passerebbe neanche per l'anticamera del cervello l'idea che forse il proprio partner potrebbe agitarsi. Lei credo ti abbia voluto sinceramente bene, ma appunto "le mancava qualcosa", quel tormento che le avrebbe permesso di legarsi a te in modo malato esattamente come col suo ex manipolatore. 

 

Ti lascio qui alcuni appunti che ho preso a lezione in uni sul disturbo narcisistico di personalità, perché è importante ricordare che i disturbi di personalità sono robe gravi e pesanti, e per fare diagnosi devono essere soddisfatti un numero minimo di criteri.

Un pattern pervasivo di grandiosità (nella fantasia o nel comportamento), necessità di ammirazione e mancanza di empatia, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti (la grandiosità è una componente fenomenica piuttosto evidente, un aspetto trainante nella valutazione diagnostica) come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:

1. Ha un senso grandioso di importanza (per es. esagera risultati e talenti, si aspetta di essere considerato/a superiore senza un’adeguata motivazione)-> più il narcisismo è grave, più è presente uno scollamento tra il senso grandioso di importanza e l’effettiva realizzazione sociale. Il sentimento grandioso può essere evidente (vanto, esibizione ed esagerazione grandiosa-> overt o inconsapevole) oppure celato e mantenuto solo a livello di fantasia (il soggetto all’esterno appare tutt’altro che grandioso e arrogante, è ritirato, chiuso, evitante-> covert o ipervigile). 

2. È assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati, o di amore ideale.

3. Crede di essere “speciale” e unico/a, e di poter essere capito/a solo da, o di dover frequentare, altre persone (o istituzioni) speciali o di classe sociale elevata-> i soggetti affetti da disturbi narcisistici si rappresentano in una relazione alto-basso rispetto alla quasi totalità delle altre persone, considerando propri pari solo determinate persone (che ritengono all’altezza). 

4. Richiede eccessiva ammirazione-> la richiesta di ammirazione è inconsapevole. Se l’altro non fornisce ammirazione, le dinamiche possono essere di vario tipo: solitamente, i soggetti narcisistici diventano noncuranti e svalutanti (noncuranza narcisistica in situazioni più lievi); in dinamiche più patologiche, invece, vi potranno essere delle ripercussioni comportamentali sul versante aggressivo.

5. Ha un senso di diritto (cioè l’irragionevole aspettativa di speciali trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative)-> il soggetto si aspetta la gratificazione sociale e interpersonale senza un corrispettivo adeguato impegno, contributo e sacrificio: c’è un’aspettativa di riconoscimento esterno elevata in contrasto con un basso livello di sacrificio e impegno personale; è una caratteristica dovuta al senso ipertrofico di sé (es. il soggetto si aspetta di diventare un attore di successo, senza però darsi da fare, sacrificarsi e impegnarsi per diventarlo, oppure si aspetta di poter essere ricevuto dallo psicologo in orari eccezionali, nel caso in cui quest’ultimo abbia l’agenda piena…); Occorre aggiungere che, talvolta, vi sono soggetti con narcisismo grandioso che realmente raggiungono risultati importanti: anche in questo caso, però, il soggetto continua ad esagerare ed amplificare il proprio talento (ad es. un soggetto, che è il miglior professionista della città, potrebbe credere di essere il miglior professionista della nazione). Al tema dell’esagerazione si connette anche il tema della menzogna: i soggetti narcisisti sono anche piuttosto inclini alla menzogna, utilizzata per alimentare i propri discorsi di grandezza.

6. Sfrutta i rapporti interpersonali (cioè approfitta delle altre persone per i propri scopi)-> lo sfruttamento interpersonale è in parte inconsapevole ed in parte consapevole: il soggetto tendenzialmente sfrutta l’altro senza nemmeno avere idea di sfruttarlo (in stretto collegamento con l’aspettativa irragionevole di trattamenti speciali e l’idea che tutto gli sia dovuto); altre volte lo sfruttamento è più consapevole e mirato: quanto più lo sfruttamento è consapevole, tanto più la declinazione del narcisismo è a coloritura psicopatica. Il narcisista ad alto funzionamento risulta molto attraente e seduttivo dal punto di vista relazionale, e questo lo rende particolarmente abile nell’attirare l’interesse dell’Altro; però, sempre per via della tendenza a sfruttare gli altri per i propri scopi, una volta che questi non gli servono più, vengono abbandonati con noncuranza e nulla (o molto poca) consapevolezza della delusione arrecata. Nel narcisista ad alto funzionamento i rapporti interpersonali sono caratterizzati, a differenza di narcisisti gravi quali quello maligno, più che dall’aspetto violento, dall’aspetto dello sfruttamento dell’Altro (“Ti considero solo per soddisfare i miei bisogni materiali – benessere economico, vantaggi come fama, uscite in luoghi di lusso, conoscenza di persone famose grazie e per mezzo di te – ed emotivi, di rispecchiamento della mia grandiosità, e ti abbandono quando non mi servi più”).

7. Manca di empatia: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri-> il problema di empatia può essere di vario tipo: nelle forme più inconsapevoli, il soggetto proprio non si accorge dei bisogni e sentimenti dell’altro.

Vignetta caricaturale: il soggetto narcisista che, di fronte all’amico disoccupato, in gravi condizioni economiche e di salute, si lamenta del fatto che le proprie possibilità economiche non gli consentono di prendere una barca a vela con 3 alberi, ma una con soli 2, senza minimamente accorgersi del dolore dell’altro, e che poi si stupisce e si offende nel momento in cui l’amico si allontana da lui; il soggetto narcisista non intendeva fare del male all’amico, però, avendo un forte deficit di empatia, non prendeva in considerazione le condizioni emotive dell’altro;

Altre volte, la declinazione della mancanza di empatia è in senso psicopatico, e in questo caso non si parla tanto di mancanza di empatia quanto di disfunzione empatica: il soggetto non è incapace di riconoscere i sentimenti dell’altro, è incapace di identificarsi emotivamente con essi; essendo in grado di riconoscere cognitivamente i sentimenti altrui, li utilizza secondo i propri scopi; In alcuni casi ancora, la mancanza di empatia è tale da arrivare persino ad infliggere dolore agli altri: in questi casi la declinazione non è solo psicopatica, ma anche sadica.

8. È spesso invidioso/a degli altri o crede che gli altri lo/a invidino-> il soggetto narcisista non si mostra generalmente invidioso degli altri: molto più frequente è la percezione di invidia nei propri confronti da parte degli altri. L’invidia dell’Altro, quando presente, si deduce nelle ripetute svalutazioni che il soggetto fa dell’Altro e nel fatto che egli riferisce agli altri il fatto che questi lo invidiano (proiezione).

9. Mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti, presuntuosi-> riguarda esclusivamente il narcisismo di tipo overt, in cui è marcata la componente comportamentale. Nel narcisismo covert non ci sono comportamenti arroganti e presuntuosi. Si tratta di un criterio che rafforza, più che esplicare la diagnosi; cioè, un criterio che diversifica e condisce alcune personalità narcisistiche.

 

DISTINGUERE TRA NARCISISMO SANO E PATOLOGICO

Tutte le persone hanno e devono avere una certa dose di narcisismo, inteso come capacità di darsi autorinforzi, autostima e incoraggiamento (narcisismo benigno/positivo). La positività di questo aspetto non deriva solo dal possesso di questa caratteristica, bensì nasce dal modo di utilizzarlo nell’ambito delle relazioni umane, il che implica la capacità di accettare con serenità l’irrinunciabile natura conflittuale e ambivalente (coesistenza di sentimenti opposti e idee di opposto significato) propria e altrui. Inoltre, un soggetto con narcisismo sano non va alla costante ricerca di conferme, non ha la necessità di essere continuamente riconosciuto per poter mantenere un equilibrio psichico. Inoltre, nel narcisismo sano vi è una consapevolezza realistica del grado di sforzo e autosacrificio necessari per raggiungere i propri scopi. Nel narcisismo patologico hanno ruolo centrale i sentimenti di umiliazione e di penosa rivelazione che derivano dal confronto con i propri limiti o dal riconoscimento della mancata soddisfazione dei propri bisogni. Nel narcisismo patologico la difesa narcisistica si configura come tratto persistente e pervasivo: il soggetto si vive su un piano di inferiorità a tutti i livelli, e tenta perciò di compensare tale mancanza con ipercompensazioni di un Sé grandioso e fittizio, che nella sua fragilità strutturale e funzionale è destinato ad andare in crisi di fronte ai compiti della vita, giungendo talvolta a mobilitare comportamenti violenti e distruttivi anche solo a livello verbale. La reciprocità relazionale nel narcisismo patologico è carente: l’Altro va bene solo nel momento in cui dà gratificazione. Il soggetto si aspetta gratificazioni dall’Altro “a costo zero”, la formula che possiamo trovare alla base è “io non devo impegnarmi molto nel rapporto”.

REAZIONE AL RIFIUTO NEL NARCISISTA

In molti narcisisti, il rifiuto e la critica vengono vissuti con noncuranza e svalutazione (“Non sei con me? Non importa, sei tu che non vali niente”, “Te ne vai? Cercherò un altro”). Nel caso il narcisismo non sia grave, si assiste alla suddetta reazione di “indifferenza”. 

La violenza narcisistica si ha nei casi in cui il disturbo sia grave: nelle gravi forme narcisistiche la percezione (più o meno oggettiva) della critica e del rifiuto dell’Altro significativo, può essere vissuta come qualcosa di inaccettabile (la dinamica abbandonica viene vissuta in questo modo: “Tu non puoi permetterti di rifiutarmi/criticarmi, perché mi metti di fronte alla mia debolezza e ai miei limiti”, “Io ho diritto di vita e di morte su di te, quindi non puoi andartene”).

 

DOMINI DEL NARCISISMO

1. Comportamento altezzoso-> quello che emerge è un atteggiamento arrogante, sprezzante e indifferente rispetto agli altri (esemplificativo della personalità overt; nei covert questi aspetti comportamentali non si rilevano perché la dinamica avviene a livello di fantasia)

2. Stile cognitivo espansivo: questi soggetti raccontano a se stessi e agli altri delle cose che ingigantiscono i propri meriti e razionalizzano i propri insuccessi (“Quello che mi va male, va male perché sono gli altri che mi pongono degli ostacoli”); il soggetto si autoglorifica rispetto ai propri (spesso esigui o semplicemente “normali”) successi e attribuisce la responsabilità dei propri insuccessi agli altri

3. Immagine di Sé da ammirare-> vi è un bisogno di ammirazione e l’idea di essere speciali e superiori rispetto agli altri; i successi non bastano mai e vengono spesso esagerati

4. Rappresentazione della relazione inventata: si tratta di soggetti che tendono a modificare la realtà in modo menzognero, nello specifico ciò che è problematico nei rapporti con gli altri viene rimodellato e rielaborato al servizio dell’immagine grandiosa (ha sempre un po’ a che fare sempre con la razionalizzazione dell’insuccesso).

5. Morfologia falsa-> l’aspetto mentale di questi pazienti è di viversi come più competenti nella vita di quanto non siano. La morfologia (non fisica, anche se talvolta si vede anche nell’aspetto fisico) indica una rappresentazione solida e di sicurezza, quando in realtà questa rappresentazione di solidità/sicurezza racchiude in sé un elemento di profonda fragilità/inconsistenza.

8. Temperamento (umore) non curante-> in genere sono “buon temponi”, con un umore allegro e gaio, a meno che non vadano incontro a gravi ferite narcisistiche; a seguito di esse, il temperamento allegro diventa rabbioso (momentaneo o duraturo) o depressivo (più presenti nella seconda metà della vita, quando non c’è corrispondenza tra l’ideale grandioso e l’effettiva rappresentazione).

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F-Knight
Inviato (modificato)
35 minuti fa, TheRedQueen ha scritto:

fidanzato buono e zerbino

Ti ringrazio per l'analisi. L'unico punto del tutto errato è quello che ho riportato. Io non sono affatto buono e zerbino. Semplicemente in un rapporto cerco di star bene e far stare bene senza drammi e tormenti che non portano a costruire ma a distruggere. Se devo litigare, però litigo, se devo incazzarmi mi incazzo, ho le mie pretese e anzi lei mi diceva che ero difficile da gestire. Ma Cerco anche di esserci e di dare le giuste sicurezza. Cose che sono necessarie per la costruzione di una relazione sana.

Credo che anzi lui sia stato più buono o almeno più zerbino di me (lei mi diceva sempre che lui era molto più accomodante e basico) solo che essere stato sposato per 3 anni con lei che gli faceva da amante gli ha "involontariamente" consentito di caricare il loro rapporto di pathos e di diventare un premio, una sfida che lei voleva vincere a tutti i costi. Poi infatti dopo un anno e mezzo da quando lui si è separato e finalmente potevano realizzare il loro sogno d'amore.... lo ha tradito con me (e prima con un altro, ma in  quel caso solo per una botta e via).

Segnalo inoltre che con me non era tranquilla (per sua scelta); era molto gelosa e anzi diceva che lui per lei ci sarebbe stato sempre mentre io potevo svanire da un momento all'altro. Il pattern che ho individuato è il seguente: parte con uno dei due, idealizza e fa love bombing (sempre meno ad ogni ritorno) per un paio di mesi... poi quando la questione inizia ad essere più stabile inizia a svalutare a non essere più entusiasta e passa all'altro. e QUESTO è successo per 4 volte di fila.  

Finisco dicendo che Le persone sane non si innamorano e non si legano in modo sano per i tormenti, i pianti le nottate col patema perchè l'altro non sai dove è. Le persone sane di legano e amano chi le fa stare bene, le valorizza, ha voglia di costruire e di lottare per il bene e il futuro di coppia.

Lei evidentemente non è sana e si lega solo quando soffre. Mi spiace per lei

Modificato da F-Knight
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Bilancino

Come ti avevo promesso sotto al commento che hai fatto alla mia storia, quando mi sarei ripreso avrei letto con più attenzione anche la tua (in realtà per riprendermi devo ancora fare parecchia strada ma ce la farò).

Beh... io in tutta onestà sono rimasto allibito, e ti confesso che mi è venuto un principio di nausea. Letteralmente.

Mi sono immaginato nella tua situazione e semplicemente ho pensato che non avrei avuto le forze per gestire una cosa del genere, sarei probabilmente crollato come un castello di carte.

La cattiveria, la falsità, il menefreghismo e la totale assenza di empatia di certe persone è aberrante e scioccante.

Ti mando davvero un grosso abbraccio perché quello che hai vissuto è anche peggio di ciò che ho passato io.

Per concludere, io sono di Piacenza, se tu sei di Milano ci possiamo anche trovare un giorno per una birra e per sostenerci in qualche modo, se ti va.

Certe cose uniscono. 

Non ho davvero altre parole per commentare... ti auguro solo che il tempo passi molto velocemente...

 

 

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  • 1 mese dopo...
F-Knight

Sono passati due mesi dagli eventi che vi ho raccontato. Nel frattempo ho aperto un altro 3d più focalizzato sul mio sviluppo personale che su altro.

Come racconto nell’altro 3d “Mi metto a nudo” non ho concluso granché in questi due mesi ma ho preso e sto prendendo molta consapevolezza e, soprattutto, sto agendo, uscendo dal calduccio della mia comfort zone.

mi sento bene, penso molto a me stesso, ai miei limiti che sto cercando di superare. A lei non pensò quasi mai, salvo quando un amico comune mi fa cenno di lei.
l’ultima volta che l’ho vista era un mese e mezzo fa, per caso in un locale. Non mi ha fatto particolare effetto.
So che ha dato una versione dei fatti diversa per uscirne meno male, sostanzialmente dicendo che semplicemente lei non era coinvolta e quindi ha ripreso a vedere l’ex mentre vedeva me. Mi fa sorridere questa cosa e il suo voler manipolare tutti. Ma nulla di più.

oggi però scrivo di lei perché già da un paio di settimane vedo storie si una persona che conosco che esce con lei e l’ex taggandoli. Due settimane fa stavano addirittura venendo insieme (insieme Anche ad altri) ad un compleanno dove c’ero anche io ma poi non sono entrati nel locale perché erano stati informati della mia presenza (io avevo chiesto che fossero informati onde evitare situazioni imbarazzanti).

beh che dire: hanno quindi ripreso a frequentarsi. Di lei non sono stupito. Di lui si, sapendo ciò che sa.

io mi sento fortunato ad esserne fuori, ad essere ormai distante dai suoi sortilegi da Strega…. Ma al contempo Mi è subentrato del fastidio. 
fastidio a realizzare di essere stato solo una parentesi fra loro due. Fastidio ad averle consentito di giocare con me a piacimento. Fastidio a pensare ad un anno di sofferenza in cui sono stato solo un ripiego e forse un modo per lei di vendicarsi con lui dei tre anni in cui gli ha fatto da amante.

in fondo non sono stato nulla in questa storia e per una persona orgogliosa e narcisa come me è davvero un duro colpo.

ma poi penso a come sto meglio ora che non vivo più con l’ansia che lei mi generava e sorrido.

ma è un sorriso amaro…

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