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Scopamico ambiguo


SkyRunner

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Back Door Man
15 minutes ago, SkyRunner said:

Forse non mi sono espressa bene. Non è che mi rimproveri perché quello non potrei davvero accettarlo. Mi manda delle faccine pensierose o mi scrive heiii o magari manda dei puntini. Diciamo che ricerca attenzione. In effetti così, pensandoci, sembra ancora più da insicuro.

No, così per me è normale.

15 minutes ago, SkyRunner said:

Quindi i narcisisti sono fondamentalmente degli insicuri?

Non lo so, onestamente.

Mi sembra esagerato andare a fare le pulci a uno sconosciuto in base a tre righe di racconto.

Stando ai fatti mi sembra appena appena bizzarro che dopo il vostro primo incontro insoddisfacente lui si sia sentito in dovere di farti il discorsino di rimanere amici, quando la normalità sarebbe stata quella di darti un'altra bottarella alla prossima occasione, oppure se non gli piacevi basta, era finita lì. Invece il discorsino è drammatico.

Il secondo punto che fa pensar male è che sia diventato geloso.

Non c'è altro.

_

Edit - PS: In mezzo c'è l'idealizzazione di te che avviene consequenzialmente al successo sessuale. Ha deciso di proseguire e poi di essere geloso.

La gelosia è sempre brutto segno, ma per motivi culturali (?) molte donne pensano che deve esserci, e che se lui non è geloso non va bene perché "allora non ti importa niente di me".

 

 

Modificato da Back Door Man
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9 ore fa, SkyRunner ha scritto:

Non riesco a capire se ha solo paura di perdere un giocattolo o se per lui invece conto qualcosa.

nè uno nè l'altro. Mi pare una persona ossessiva e molto indecisa. Sinceramente non mi piace per niente.

9 ore fa, SkyRunner ha scritto:

In una situazione come questa è normale che uno si faccia sentire tutti i giorni?

il fatto di farsi sentire tutti i giorni può essere anche normale, quello che non va bene è il dirti che è solo sesso per poi romperti i coglioni con domande assurde sul perchè non rispondi e soprattutto il voler sapere se hai anche altri, non gli è dato saperlo. Sia chiaro.

 

edit: ho visto ora che se non rispondi non ti fa domande ma ti manda delle faccine, quello ci può stare, se lo fa in modo scherzoso e non ossessivo

 

Modificato da LSDB83
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Doom Head

Potresti essere più chiara e diretta con lui, se non rispondi e ti manda delle faccine gli dici di non romperti i coglioni che tanto tromberete quando ne hai voglia anche tu.

Mi sembra palese che sia allupato e ti cerchi solo per svuotarsi, non capisco però cosa cerchi tu visto che mi pare di aver capito che non gradisci tanto la situazione.

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SkyRunner

Per ora è sempre rimasto su un tono scherzoso. Qualche faccina o ha scritto qualcosa tipo che palle non mi calcoli o eri con un altro per non rispondermi per tutto il giorno?

Io così non posso dire né che mi sia indifferente, né che mi interessi realmente perché lo conosco troppo poco. Sto cercando di capire il motivo per cui ha questi comportamenti perché se sono solo capricci significa che lui non ha nessuna intenzione di conoscermi e o accetto la situazione così, sempre se non rompe troppo le scatole, o lo mando a quel paese.

Se invece fa così perché vorrebbe in qualche modo instaurare un legame, allora magari posso essere un po' più aperta con lui e vedere come va.

Anche se credo di dover mettere dei paletti perché in ogni caso deve rispettare i miei tempi di risposta e non scrivermi ogni ora se non

3 ore fa, Back Door Man ha scritto:

La gelosia è sempre brutto segno, ma per motivi culturali (?) molte donne pensano che deve esserci, e che se lui non è geloso non va bene perché "allora non ti importa niente di me".

 

 

Concordo. Se una persona non é gelosa significa solo Che si fida ed è equilibrata. Purtroppo però mi rendo conto che, quando una persona inizia a dare segni di gelosia, automaticamente mi viene da chiedermi se non sia perché un po' gli importa. Perché mi sembra strano essere gelosi di qualcuno per cui non si prova nulla. Però può semplicemente un essere possessivi, senza che ci sia qualcosa di più.

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Descent
5 ore fa, SkyRunner ha scritto:

Questa tua domanda sul mio vissuto riguardo alla sua ossessione colpisce proprio nel segno. Ho avuto delle situazioni particolari in passato e non sono estranea al rendere in qualche modo gli uomini ossessivi nei miei confronti. Non lo faccio consciamente, ma credi di avere degli atteggiamenti che forse tollera solo chi poi diventa ossessivo. Ho paura dei sentimenti e mantengo sempre una certa distanza, anche se davvero non vorrei. Vorrei essere in grado di vivere tutto senza paure. Questa ossessione comunque ha un duplice effetto su di me. Da un lato, a volte ho la sensazione che senza di essa una persona non possa davvero tenerci a me. Dall'altro però mi crea forte ansia quando qualcuno cerca di controllarmi e questo poi mi fa allontanare. È il cane che si morde la coda. Insomma... In qualche modo "creo" sempre delle situazioni tormentate.

Hai descritto una situazione ascrivibile alla dipendenza affettiva.

Ho avuto a che fare con storie simili, anche se più indirettamente osservandone una a me vicina e vivendo gli strascichi di questa sulla mia pelle.

La fuga, il riaggancio, la fuga, il riaggancio.

Poi certe donne quando percepiscono la mancanza d'aria della dipendenza sessualizzano il vissuto strozzante e si danno alla promiscuità, in modo da potersela raccontare come vogliono: "sono libera, faccio quello che voglio, lui non mi serve, è pazzo, mi inquieta, mi stalkera".

E da qui un loop folle dove il controllore le fa domande infinite del tipo: "dove sei stata? Che hai fatto? Con chi hai scopato?" 

Nel mentre la tipa di fronte alla rabbia e all'incertezza di lui sente nuovamente colmate le sue mancanze affettive: mi fa tutte queste domande - è incazzato - non vuole vada con altri = ci tiene a me.

E allora le altre scopate infedeli diventano l'indicatore degli uomini che "vogliono solo scopare" e le attenzioni patologiche del provider l'amore per la sua persona (?)

Insomma, non se ne esce fin quando uno dei due prende consapevolezza delle proprie mancanze, si assume mezza responsabilità e si sforza di fare qualcosa di diverso, di nuovo.

Intanto però bisogna prestare molta attenzione, perché per esperienza ho toccato il narcisismo femminile con mano, ed è un po' come scoprire che il tuo vicino di casa sedicenne è un killer seriale con già cinque omicidi nel curriculum.

Donne capaci di inscenare teatrini incredibili, in grado di manipolare l'ambiente con una perizia straordinaria.

Bugie colossali, omissioni, ragnatele tese ad includere quanti più personaggi contrastanti possibili, tutto per generare scontri violenti tra questi, prova ineluttabile del proprio valore personale, del meritare devozione illimitata.

Tu sembri avere chiaro quello che provi in questi contesti.

Non so se hai affrontato un percorso terapeutico, ma questa consapevolezza non è roba da tutti, non è scontata.

Bisogna però capire cosa farsene.

Permettimi una piccola digressione:

riferendomi a questa ipotetica narcisista, ho imparato come il mito della mancanza di empatia nella psicopatia sia un po' frutto degli strascichi di boiate new age, dove termini quali amore, affetto, connessione e per l'appunto empatia sono stati depotenziati e relegati alle stronzate spiritualistiche che ancora oggi incancreniscono su vari livelli la loro concezione.

Queste persone hanno la capacità di sgamare le tue ferite, in verità anche riconoscendole come loro.

Soltanto i meccanismi di difesa che mettono in atto per contrastare la morte psichica del rivivere il dolore sono del tutto riversati all'esterno.

Da qui il fraintendimento sulla mancanza di empatia, che viene intesa spesso come la capacità di vivere le emozioni di un'altra persona per stabilire un contatto umano con questa.

Tutti quei video con gli orsacchiotti tristi, le differenze tra compassione ed empatia... sento già i canti indiani, le candeline d'incenso e tutta una sfilza di burloni in malafede con le camicie sbottonate pronti a scoparsi la prima bucatina che abbocca.

Dico questo, se prendi atto dei tuoi comportamenti, sforzati di non fare cazzate.

Di fronte alle aperture di certi scarnificatori mobili ci sono cascato come un pollo, convinto di avere già strumenti a sufficienza per affrontare l'uragano.

Se vuoi vivere le cose senza paura, devi prima sviluppare una nuova capacità interpretativa in concomitanza con delle buone abilità percettive.

Avere costantemente chiara la geografia dell'ambiente nel quale ci si muove, le trame, i personaggi, e così via

 

 

 

 

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SkyRunner
21 ore fa, Descent ha scritto:

Hai descritto una situazione ascrivibile alla dipendenza affettiva.

Ho avuto a che fare con storie simili, anche se più indirettamente osservandone una a me vicina e vivendo gli strascichi di questa sulla mia pelle.

La fuga, il riaggancio, la fuga, il riaggancio.

Poi certe donne quando percepiscono la mancanza d'aria della dipendenza sessualizzano il vissuto strozzante e si danno alla promiscuità, in modo da potersela raccontare come vogliono: "sono libera, faccio quello che voglio, lui non mi serve, è pazzo, mi inquieta, mi stalkera".

E da qui un loop folle dove il controllore le fa domande infinite del tipo: "dove sei stata? Che hai fatto? Con chi hai scopato?" 

Nel mentre la tipa di fronte alla rabbia e all'incertezza di lui sente nuovamente colmate le sue mancanze affettive: mi fa tutte queste domande - è incazzato - non vuole vada con altri = ci tiene a me.

E allora le altre scopate infedeli diventano l'indicatore degli uomini che "vogliono solo scopare" e le attenzioni patologiche del provider l'amore per la sua persona (?)

Insomma, non se ne esce fin quando uno dei due prende consapevolezza delle proprie mancanze, si assume mezza responsabilità e si sforza di fare qualcosa di diverso, di nuovo.

Intanto però bisogna prestare molta attenzione, perché per esperienza ho toccato il narcisismo femminile con mano, ed è un po' come scoprire che il tuo vicino di casa sedicenne è un killer seriale con già cinque omicidi nel curriculum.

Donne capaci di inscenare teatrini incredibili, in grado di manipolare l'ambiente con una perizia straordinaria.

Bugie colossali, omissioni, ragnatele tese ad includere quanti più personaggi contrastanti possibili, tutto per generare scontri violenti tra questi, prova ineluttabile del proprio valore personale, del meritare devozione illimitata.

Tu sembri avere chiaro quello che provi in questi contesti.

Non so se hai affrontato un percorso terapeutico, ma questa consapevolezza non è roba da tutti, non è scontata.

Bisogna però capire cosa farsene.

Permettimi una piccola digressione:

riferendomi a questa ipotetica narcisista, ho imparato come il mito della mancanza di empatia nella psicopatia sia un po' frutto degli strascichi di boiate new age, dove termini quali amore, affetto, connessione e per l'appunto empatia sono stati depotenziati e relegati alle stronzate spiritualistiche che ancora oggi incancreniscono su vari livelli la loro concezione.

Queste persone hanno la capacità di sgamare le tue ferite, in verità anche riconoscendole come loro.

Soltanto i meccanismi di difesa che mettono in atto per contrastare la morte psichica del rivivere il dolore sono del tutto riversati all'esterno.

Da qui il fraintendimento sulla mancanza di empatia, che viene intesa spesso come la capacità di vivere le emozioni di un'altra persona per stabilire un contatto umano con questa.

Tutti quei video con gli orsacchiotti tristi, le differenze tra compassione ed empatia... sento già i canti indiani, le candeline d'incenso e tutta una sfilza di burloni in malafede con le camicie sbottonate pronti a scoparsi la prima bucatina che abbocca.

Dico questo, se prendi atto dei tuoi comportamenti, sforzati di non fare cazzate.

Di fronte alle aperture di certi scarnificatori mobili ci sono cascato come un pollo, convinto di avere già strumenti a sufficienza per affrontare l'uragano.

Se vuoi vivere le cose senza paura, devi prima sviluppare una nuova capacità interpretativa in concomitanza con delle buone abilità percettive.

Avere costantemente chiara la geografia dell'ambiente nel quale ci si muove, le trame, i personaggi, e così via

 

 

 

 

Il tuo messaggio è davvero molto, molto interessante. Io non mi comporto proprio come le donne di cui hai parlato. Sono una monogama seriale e se sto con qualcuno, anche se le cose vanno male, sto con lui. Al massimo lascio, ma non combino certi casini. Però mi sono resa conto che spesso testavo le persone. Quando avevo ansie o nervosismi trovavo modi per sfogare su di loro la mia frustrazione per poi litigare e chiudere. Se poi una persona rimaneva, aveva passato il test, altrimenti in ogni caso avevo fatto bene a chiudere. Questo ovviamente ci ho messo anni a relizzarlo e ora cerco di non farlo più, ma spesso mi viene da dire a un persona che non voglio più vederla.

Se un ragazzo dall'inizio mi mostra chiaramente di volere una storia e avere aspettative nei miei confronti, mi agito molto e mi viene da allontanarmi. Raramente sono riuscita ad associare i sentimenti a sensazioni positive. Al contrario se sento che un ragazzo non è emotivamente disponibile, mi sento rassicurata. Spesso mi e capitato, durante i primi appuntamenti con un ragazzo, anche quando andavamo molto bene, di chiedermi come sarebbe finita. Se avrei deluso anche lui. Se lo avrei ferito. Ho una paura tremenda di ferire le persone, come se il solo avvicinarmi a loro potenzialmente potesse fare del male.

Non so se come dici tu questo sia riconducibile ad una dipendenza affettiva, so che ho capito da bambina che le persone a cui tieni sono quelle che possono farti più male è quindi in un certo senso mi sono ripromessa di farcela sempre e comunque da sola e di non tenere mai a nessuno. Troppo potere in mano ad una persona. Forse per questo, sapere già che una storia non andrà avanti, mi rassicura.

Sono andata da una psicologa per un periodo, ma non mi è servito a molto. Mi lasciava parlare a outa libera senza quasi mai dire nulla e finivo anche per evitare in qualche modo certi argomenti.

Quello Chen hai detto, del dovere sviluppare una buona capacità interpretativa è verissimo ed e anche il motivo per cui ho scritto. Sono molto empatica se qualcuno mi racconta un vissuto o mi spiega come si sente, ma non riesco assolutamente a capire quando invece una persona non è chiara. Cerco di interpretare in modo logico, ma sento che Len mie percezioni sono sempre offuscate, forse dalla paura di avvicinarmi.

 

Nln so davvero come comportarmi con questo ragazzo. Probabilmente non va bene per me è dovrei lasciarlo perdere...

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  • 2 settimane dopo...
SkyRunner

Buongiorno a tutti! Ho qualche aggiornamento e volevo chiedere il vostro parere.

Il ragazzo di cui vi ho parlato mi ha chiesto altre tre o quattro volte di vederci, ma avevo altri impegni. Lui ha commentato con messaggi tipo "che palle" "sarai con un altro ragazzo"... Allo stesso tempo però mi ha detto che se dovessi fidanzarmi, per lui non sarebbe un problema.

Alla fine ci siamo visti e dopo aver fatto sesso, abbiamo chiacchierato e come prima cosa mi ha chiesto nuovamente se stessi ancora vedendo un ragazzo con cui avevo iniziato a uscire poco dopo aver conosciuto lui (quando mi aveva detto che con me vedeva solo amicizia). Forse anche per il fatto che non è chiaro il motivo per cui vuole saperlo, mi sono chiusa e gli ho detto di non volerne parlare. Ha provato a insistere, ma questo mi ha fatta chiudere ancora di più e alla fine abbiamo parlato d'altro.

Mi era sembrato comunque tutto normale, ma da lì, da qualche giorno,

è svanito nel nulla. Non intendo che non mi ha risposto a messaggi, ma non si è più fatto vivo e da quando ci siamo conosciuti, a parte forse un paio di volte, si è sempre fatto vivo lui.

Trovo strano che non si sia più fatto vivo visto quanto era stato insistente prima di vederci e quindi mi viene da chiedermi se non è perché forse sono stata troppo fredda e distaccata.

Io non mi sono mai trovata in una situazione del genere e quindi non so bene come muovermi. Se il motivo più probabile è che semplicemente non ha interesse, o magari ha conosciuto un'altra, allora non voglio certo insistere.

In questo periodo sto però ragionando molto su me stessa e su certi comportamenti che purtroppo ripeto e quindi ho il dubbio di averlo allontanato. Non so nemmeno se è un rapporto che vale la pena recuperare, però per me ogni tassello è importante per non ripetere sempre gli stessi errori.

Secondo voi, pur sembrando interessato solo al sesso, può essere rimasto male per qualcosa? Dovrei provare a farmi viva io per chiederglielo? Anche se mi sembra un po' pesante.. Dovrei semplicemente scrivergli qualcosa e vedere come reagisce?

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 Anche a me è stato chiesto se andavo con altri. Sinceramente, non saprei dirti il perchè di queste domande senza un senso.

Ti posso solo consigliare, se dovesse succedere un'altra volta, di rispondere un NO secco, perchè sono cazzi tuoi e non devi di certo rendere conto a lui.

Poi dici che hai paura di averlo allontanato con dei comportamenti tuoi errati, puoi dirci cosa pensi di aver sbagliato?

Visto che ti ha sempre scritto lui per primo, perchè non provi a contattarlo tu? molto tranquilla eh, senza essere pressante.

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SkyRunner
24 minuti fa, LSDB83 ha scritto:

 Anche a me è stato chiesto se andavo con altri. Sinceramente, non saprei dirti il perchè di queste domande senza un senso.

Ti posso solo consigliare, se dovesse succedere un'altra volta, di rispondere un NO secco, perchè sono cazzi tuoi e non devi di certo rendere conto a lui.

Poi dici che hai paura di averlo allontanato con dei comportamenti tuoi errati, puoi dirci cosa pensi di aver sbagliato?

Visto che ti ha sempre scritto lui per primo, perchè non provi a contattarlo tu? molto tranquilla eh, senza essere pressante.

Hai ragione, non sono affari suoi e di certo non devo rendergli conto.

Provo a spiegarmi per quanto riguarda i miei comportamenti anche se non è facile perché è più questione di atteggiamento. Diciamo che io mantengo sempre una certa distanza emotiva. Tanto posso essere dolce, passionale e coinvolta a letto, tanto posso far sentire che al di fuori di quello una persona per me non conta nulla, anche se in realtà non è vero. Per un rapporto come questo potrebbe anche andare bene, ma credo che essendo sempre così fredda e con atteggiamenti forse piú maschili, il rischio sia quello di fare sentire sminuiti i ragazzi. Ad esempio, mi faceva anche piacere aver chiacchierato, anche se per me e stato un campanello d'allarme e forse per questo mi sono innervosita quando è dovuto andare via ho fatto una battuta sul fatto che alla fine non lo avevamo fatto una seconda volta...

Poi anche il fatto di non farmi mai sentire per prima... O che mi irrigidisco e sembro innervosita quando mi chiede se mi é mancato anche se potrei stare al gioco..

Lui non mi ha detto nulla a riguardo, se non le battute sul fatto che non rispondevo ai messaggi o che sono riservata, però praticamente tutti i miei ex si sono sempre lamentati perché mi hanno detto di non essere mai riusciti a sentirmi "loro", nemmeno dopo mesi o anni...

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5 minuti fa, SkyRunner ha scritto:

Diciamo che io mantengo sempre una certa distanza emotiva.

dipende da cosa cerchi tu e cosa cerca lui. Se è solo trombamicizia, la distanza emotiva è una manna dal cielo, se si tratta di altro direi di no.

 

6 minuti fa, SkyRunner ha scritto:

tanto posso far sentire che al di fuori di quello una persona per me non conta nulla, anche se in realtà non è vero

😥 questo per me è sempre sbagliato, è brutto non far trasparire ciò che si prova ma più che altro per te, che poi ti ritrovi con il dubbio che lui si sia allontanato a causa del tuo atteggiamento

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