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vol-à-voile
4 minuti fa, LSDB83 ha scritto:

sì d'accordissimo ma non ne farei una distinzione di genere. Ci sono tantissimi (troppi) uomini che hanno superato i 35 o anche i 40  che hanno dei disturbi  che non intendono curare. 

 

Il problema però è quello: donne con problemi con il padre. Ed è un problema reale se spuntano uomini come olive in un uliveto dicendoti “cacchio mi è successo anche a me”.

Bisogna fare una distinzione di genere un questo preciso caso perché il topic lo richiede. Qualora il topic fosse riferito al maschile, potremmo analizzare qualche altro pattern ma in questo caso è evidente che è un pattern ripetuto quando determinate caratteristiche si combinano nella sfera femminile.

Non so se mi spiego: non è un voler discriminare, è semplicemente un riportare la cosa per quella che è associandola al topic stesso.

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8 minuti fa, RAWolf ha scritto:

sì insomma, morale della storia ci vorrebbe lo Psycho Pass

parlo di donne perché sono dall'altra parte della barricata, io con gli uomini non ci entro in relazione affettiva / amorosa quindi non so.

E se sono "amici" semplicemente non li cago e li lascio marcire nel loro disagio.

quello sì.

Ma ci sono persone che sputtanano centinaia di euro in borse, scarpe, aperitivi, vacanze, per cui 💁‍♂️

Aggiungo, solo a titolo informativo, che per alcuni disturbi di personalità (vedi borderline) in realtà esistono delle strutture apposite/comunità in cui fare lavoro su di sé, insieme ad altre persone con stesso disturbo.

Purtroppo lì sono le famiglie che devono investire, perché si tratta di rette mensili.

Per il resto, esiste anche il pubblico, per chi vuole fare un percorso di sostegno psicologico.Ovviamente non è la stessa cosa, hai a disposizione meno sedute mensili, però per cominciare volendo uno potrebbe prendere in considerazione quello.

È questione di priorità, i soldi non c'entrano, sono un po' una scusa, un giorno qualcuno capirà che è il miglior investimento che si possa fare, di sicuro meglio di una borsa LV.

Modificato da Nova87
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1 minuto fa, Nova87 ha scritto:

Purtroppo lì sono le famiglie che devono investire, perché si tratta di rette mensili.

Le famiglie dovrebbero investire nel saper quello che fanno e saper stare al mondo

ovvero: se decidono di figliare devono anche saper educare in modo corretto e pure fare in modo di non sfancularsi a caso per poi far danni ai figli. 

Così vedi che non sono necessari migliaia di euro in comunità.

E invece no, sborriamo a caso e creiamo una società di deviati mentali, come se ce ne fosse ancora bisogno.

Non sto parlando di nessun caso specifico, sto dicendo quello che secondo me dovrebbe essere fatto.

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1 minuto fa, RAWolf ha scritto:

Le famiglie dovrebbero investire nel saper quello che fanno e saper stare al mondo

ovvero: se decidono di figliare devono anche saper educare in modo corretto e pure fare in modo di non sfancularsi a caso per poi far danni ai figli. 

Così vedi che non sono necessari migliaia di euro in comunità.

E invece no, sborriamo a caso e creiamo una società di deviati mentali, come se ce ne fosse ancora bisogno.

Non sto parlando di nessun caso specifico, sto dicendo quello che secondo me dovrebbe essere fatto.

Ahahahah ma @RAWolf questa è pura utopia.

Non servo di certo io, nel dire, che la maggior parte dei fardelli che ci portiamo addosso derivano da famiglie disfunzionali.

Avete presente la trasmissione transgenerazionale?Beh, una cosa si può fare...se un figlio lavora su di sé, in qualche modo spezza la catena.

Pretendere che le famiglie non ci mettano al mondo o ci crescano bene o non si sfanculino è utopia pura 😉 Noi dobbiamo prenderci la responsabilità di fare il nostro meglio per vivere la nostra cazzo di vita e cosa molto auspicabile, non mettere in atto gli stessi meccanismi con i nostri di figli semmai, ecco, quello sarebbe un gran bel passo...quello sarebbe spezzare la catena.

 

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Adesso, Nova87 ha scritto:

questa è pura utopia.

può essere, ma non è mica un caso se oggi, 2021, sia pieno impestato di psicopatici 

una volta o erano di meno o venivano fucilati?

2 minuti fa, Nova87 ha scritto:

Pretendere che le famiglie non ci mettano al mondo o ci crescano bene o non si sfanculino è utopia pura

beh porca troia abbi pazienza ma se io metto al mondo qualcuno poi faccio del mio meglio per crescerlo bene, sennò che cazzo stiamo a fa'?

3 minuti fa, Nova87 ha scritto:

Noi dobbiamo prenderci la responsabilità di fare il nostro meglio per vivere la nostra cazzo di vita

e fin qua ok.

Sto semplicemente dicendo che se si facessero le cose con criterio ci sarebbero meno scappati di casa in giro

cioè: tu non puoi fare un figlio e poi lasciarlo allo stato brado pensando "massì tanto sono cazzi suoi, si prenderà la propria responsabilità di sistemarsi quando sarà grandicello"

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19 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

Il problema però è quello: donne con problemi con il padre. Ed è un problema reale se spuntano uomini come olive in un uliveto dicendoti “cacchio mi è successo anche a me”.

Bisogna fare una distinzione di genere un questo preciso caso perché il topic lo richiede. Qualora il topic fosse riferito al maschile, potremmo analizzare qualche altro pattern ma in questo caso è evidente che è un pattern ripetuto quando determinate caratteristiche si combinano nella sfera femminile.

Non so se mi spiego: non è un voler discriminare, è semplicemente un riportare la cosa per quella che è associandola al topic stesso.

Apriremo un thread a parte 😉

Spero di rimanere in topic, mi fa piacere raccontare questa.

Ho seguito qualche anno fa una ragazza per l'esame di maturità.Ci siamo viste, in modo molto intenso e continuativo, per un mese.

Non avevamo avuto alcun rapporto in precedenza, pochi giorni dopo il nostro primo incontro, mi arriva un suo messaggio "Tu non mi abbandonerai mai vero?".

Mi si è fermato il cuore.Col tempo ho imparato a conoscerla, mi metteva alla prova continuamente, mi manipolava, mi mentiva, richiedeva le mie attenzioni come fossi la sua più grande amica, sentivo un senso di oppressione e avevo la tachicardia spesso e volentieri.

Mi ha raccontato in poco tempo delle sue esperienze sessuali, di altre cose molto intime e ho capito.

I genitori mi avevano accennato solo che si tagliasse e tanto.Anche a me una delle prime cose che ha fatto è stata mostrare i tagli che si autoinfliggeva sulle braccia.

Un calvario per tutti, ovviamente lei è la prima a soffrire tantissimo, inutile dire che spesso mostra di amare follemente qualcuno e poi lo abbandona con una tale freddezza, da far paura.

Ora è in una comunità, dopo diversi anni in cui il sostegno psicologico è stato cercato solo a spizzichi e bocconi.

Ragazzi, è qualcosa di devastante, purtroppo tocca proteggersi.

Io quel mese me lo ricordo con affetto, da una parte, perché le voglio bene sul serio, ma sono stata male dall'altra, perché è un rapporto che mi ha prosciugato letteralmente.

Non oso immaginare cosa possa voler dire intraprendere un rapporto sessuale/sentimentale.

 

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Sensei10
24 minuti fa, Nova87 ha scritto:

Per alcuni disturbi di personalità, il lavoro continua vita natural durante, si possono migliorare degli aspetti, si possono tenere sotto controllo delle dinamiche, ma purtroppo alcuni meccanismi sono talmente radicati che si farà fatica a parlare di ricentratura come la intendi tu.

Si chiama "alto funzionamento".

Persone che fanno un lavoro anche di responsabilità, appaiono normalissime, socievoli, curate nell'aspetto, normalmente con una buona intelligenza e un'elevata cultura. Per questo non danno segni di squilibrio. Anzi, di solito piacciono, socialmente parlando. Chi gli sta intorno le percepisce come affidabili e riservate. Sembrano non arrabbiarsi mai.

Il risvolto della medaglia è che in realtà non si mettono mai in gioco. Ciò che raccontano è sempre falsato. Il modo in cui si narrano è leggero ("sono una casinista nata" seguito da una risatina) o molto pesante ("sono una vittima" seguito da pianto o sfogo alterato). Hanno amicizie perlopiù superficiali e a compartimenti (uno sa un pezzo di storia, un altro l'altro pezzo e via dicendo). Di ognuno trovano un lato negativo e, per così dire, "inferiore", perché giustifica la propria anomalia. Per questo danno un'idea di superiorità o comunque incuriosiscono. Proiettano la propria essenza più profonda sugli altri (e, molto spesso, sulle altre se sono donne: c'è quasi sempre il dubbio che le altre siano oche, manipolatrici, che raccontino bugie eccetera). La cosa più raggelante è che sanno descrivere per filo e per segno tutte le modalità di fuga, seguite da un "ma io non sono così" che in quel momento è puro autoconvincimento. Insomma, la bugia, o mezza verità, è una regola di sopravvivenza. 

Se incontrano chi riesce a togliere loro la maschera, fuggono un attimo prima che cada del tutto. E tornano alla normalità fittizia che hanno costruito.

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19 minuti fa, RAWolf ha scritto:

può essere, ma non è mica un caso se oggi, 2021, sia pieno impestato di psicopatici 

una volta o erano di meno o venivano fucilati?

beh porca troia abbi pazienza ma se io metto al mondo qualcuno poi faccio del mio meglio per crescerlo bene, sennò che cazzo stiamo a fa'?

e fin qua ok.

Sto semplicemente dicendo che se si facessero le cose con criterio ci sarebbero meno scappati di casa in giro

cioè: tu non puoi fare un figlio e poi lasciarlo allo stato brado pensando "massì tanto sono cazzi suoi, si prenderà la propria responsabilità di sistemarsi quando sarà grandicello"

Ma @RAWolf io sono d'accordo con te, chi non lo sarebbe.Dico solo che molta gente è fuori di melone e figlia come se non ci fosse un domani, cosa vogliamo farci?

Io con le famiglie ci lavoro, mi incazzo tutti i santi giorni, perché non si rendono minimamente conto che sono la principale fonte di malessere per i loro figli (che mi stanno a cuore).Ma perché i genitori sono i primi purtroppo a non stare bene e non provano a cambiare le cose, nada de nada.

Fidati che è frustrante, ma oltre allo psy pass servirebbe una patente per diventare genitori, peccato però che non esiste.

Cambiamo noi, nei limiti del possibile, le cose...la perfezione non esiste, chiariamoci, ma già se uno parte col porsi il problema, ecco, è già qualcosa.

 

 

Modificato da Nova87
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1 minuto fa, Nova87 ha scritto:

cosa vogliamo farci?

castrarli

2 minuti fa, Nova87 ha scritto:

servirebbe una patente per diventare genitori

ecco, stavo per scriverlo io

 

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13 minuti fa, RAWolf ha scritto:

cioè: tu non puoi fare un figlio e poi lasciarlo allo stato brado pensando "massì tanto sono cazzi suoi, si prenderà la propria responsabilità di sistemarsi quando sarà grandicello"

Io penso che vada bene parlare della colpa dei genitori che non ricoprono come dovrebbero il loro ruolo sotto tanti punti di vista,  ma non bisogna dimenticarsi il fatto che ognuno è responsabile per sé, ed in fondo i figli che nascono hanno caratteristiche random per quanto riguarda carattere, personalità... Non a caso fratelli o sorelle cresciuti all'interno di una stessa famiglia e quindi nello stesso contesto tossico trovano modi di affrontarlo e superarlo molto diversi. O meglio: accade che tra fratelli uno si attivi per superare il problema, l'altro non vuole neanche riconoscere di averlo.  E' capitato solo a me di osservare famiglie così? Ne conosco parecchie in realtà, e non solo della generazione a cui appartengo. Perché alla fine è la nostra volontà personale ciò che ci può salvare. E menomale, altrimenti saremmo tutti spacciati. Dall'altra parte è ancora più triste perché certe persone non possono proprio farcela, non hanno gli strumenti per accettare la loro realtà per quella che è e attivarsi per cambiarla. Preferendo quindi fare del male ai prossimi malcapitati che incontreranno lungo il loro cammino piuttosto che spezzare il cerchio.

Poi per i casi più gravi... Non so. A me è stato più volte ribadito, da persone cha lavorano nel settore, che alcune volte il margine di miglioramento è purtroppo minimo e non si potrà mai raggiungere la "normalità" come la intendiamo noi. Però anche quel minimo potrebbe essere qualcosa

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