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Sono permaloso o sano di mente?


ANACONDA69

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ANACONDA69

Ciao, primo poat dopo anni di letture e una marea di consigli rubati da post al dir poco illuminanti.  

Non sono di primo pelo, 35 anni io, coetanea lei.

Vengo da relazioni lunghe, di cui l'ultima prima di questa LTR, mi ha portato la luce dei miei occhi, una bambina. 

Quest'ultima relazione è nata quasi a cavallo con la fine della mia storia con la madre di mia figlia. 

Piccolo approfondimento: io e mia figlia, dopo la separazione, viviamo in regioni diverse. Lascio immaginare il mio stato d'animo, non trovo termini per poterlo descrivere, per fare passare i sensi di colpa nei suoi confronti per non essere riuscito a portare avanti una relazione estenuante, di non averne avuto la forza, neanche per lei. 

Ma questa è un altra storia. Importante da sapere, perché ha condizionato non poco la mia attuale storia....Attuale e sbagliato, l'ho chiusa io due giorni fa. Oggi mi sono state riconsegnate le chiavi di casa.

 Mi considero una persona con cui si può parlare di tutto, che ha imparato con l'esperienza e i cazzotti emotivi che il dialogo fa parte, ed anzi, è fondamentale in una relazione. 

Bene.

Con la mia attuale ex (mi suona strano verbalizzarlo) questo punto, tolti i primi mesi, e totalmente assente. Non sto qua a menarvelo su quante volte mi è capitato di incazzarmi perché alle mia parole corrispondeva un assordante silenzio. I contenuti sempre gli stessi , i modi li ho cambiati infinitamente volte, sempre il solito risultato. 

Silenzio, o frittate rigirate con apparente maestria. Attacchi passivi aggressivi. Menefreghismo (di facciata secondo lei), maledettamente reale per me.

Mi rendo conto che sto scrivendo il nulla, non sto dando indicazioni di nessun tipo per aiutarvi ed aiutarmi a capire.

Mi sto sfogando.

Mi voglio sfogare.

Mi chiedo, come è possibile parlare con una persona che non crede ad una parola che dici, che si inventa di sana pianta i fatti, le parole, gli atteggiamenti. 

Sono maledettamente sicuro di me, di quello che dico, e pretendo che quello che dico sia preso come l'ho detto. Non tollero le interpretazioni. 

Non le accetto. 

Non sono un politico. Non sono un cazzone.

Quello che verbalizzo pretendo sia preso per quello che è.

Non mi sono mai trovato davanti una persona con una prosopopea di questo livello. Dico che una cosa e A, no, per lei quella cosa, che riguarda solo me, e B. 

Riporto un dialogo con un altra persona, e lei dice che non è vero che e stato detto quello che dico io. E lei non era neanche presente!!!! 

Non ho tempo di continuare, sono a lavoro. 

Scrivo di impulso e continuerò a farlo qua. 

 

 

 

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Sensei10

Tu non hai nemmeno lontanamente idea di quanto possa capirti. 

Potresti essere permaloso, è un tratto comune a molti caratteri. Non tanto da farti mandare all'aria una relazione, in particolare se vieni da una storia importante con prole annessa. 

Se non riesci a capacitarti di ciò che pensa la tua ultima ex, ti do un aiutino: "gaslighting". Google è tuo amico. 

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ANACONDA69
Inviato (modificato)

Ero già a conoscenza di questo comportamento, il gaslighting, ma non ne avevo mai avuto occasione, e meno male (?), di sbatterci il muso sopra. 

Ammetto che non ho gli strumenti per combatterlo. Non ne sono in grado. 

Spesso mi e stata attribuita quella magnifica dote dell'empatia. Ne sono convinto anche io. Con i miei limiti, la pancia mi parla prima del cervello. 

Ma da bravo semi-narcisista quale mi autoproclamo, il cervello mi dice che non è possibile che io non sia in grado di parlare, discutere, farmi capire, e qua la sparo grossa, CONVINCERE, una persona che conosco bene. 

Perché ci riesco con tutte le altre. 

Ci sono riuscito nel bene, come stavo cercando di fare adesso, dicendo solo la verità e....anche nel male. Usando questa "dote" per avere meri vantaggi personali.

Ho deciso di non essere più così da tempo, ed attenzione, anche questa scelta è egoistica. 

Ci stavo male. A risultato ottenuto ci stavo spesso di merda. 

Preso coscienza di questo sono cambiato. 

La mia lei aveva il sentore che non fossi stato uno stinco di santo nel mio passato, ma ho vissuto gran parte della mia vita fuori dalla mia regione, tra studi e viaggi, esperienze di vita all'estero. Non può sapere nulla se non quello che gli ho raccontato io. Mi sono descritto nella maniera più sincera che potessi fare, non raccontando tutto per filo e per segno ovvio, ma con il cuore sulla mano sinistra e le palle su quella destra. 

Niente. Non ci stanno cazzi. Non ci riesco. Dico A ed e Z. 

Avete presente il motto "negare, negare sempre". Bene.

Lei se potesse lo avrebbe tatuato sulla fronte.

Lo prende come mantra di vita. 

Per proteggersi dico io. Dice il mio cervello.

Per rimanere affossata nella sua merda. Dice la mia pancia.

Infanzia lacerata da un padre assente che ha lasciato "l'incombenza" della prole alla moglie, senza aver più voluto avere un contatto con quest'ultima, prole compresa. Tutte donne.  

Vedete anche voi tutto rosso per caso?!?

(Questo pensiero mi sta uccidendo, mia figlia e piccola, vive lontano da me, e mi sto rendendo sempre più conto che danno gli sto procurando. Ho un bel rapporto con la madre, ma la mancanza del contatto giornaliero, fisico, be... Ho paura, non voglio, non lo merita di essere condizionata dalla mia assenza. Ho invidiato chi, da separato, ha i figli in un altra città, a 300/400, 1000 km. Ma può prendere la macchina, partire alle 11 di sera, ed accompagnarla l'indomani a scuola... io ho il mare di mezzo.... la mia macchina affonda. ...)

Il mio cervello però non vuole accettarlo. Non vuole accettare che una persona non abbia il minimo senso critico. Non vuole accettare che le mie parole non contino un cazzo, io che la amo, che la mando a cagare quando devo, che la coccolo quando mi fa sciogliere. Che mi sento di dare spesso più di quello che ricevo.

E non conto un cazzo.

Sono un coglione a sto punto, e non per lei, ma lo dico proprio io. 

Ad un mio amico avrei consigliato di sparire, ma non adesso, ma alla seconda volta che le sue parole fossero rimbalzate come una pallina da flipper.

Che palle. 

Era meglio quando era peggio .

 

Modificato da ANACONDA69
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Sensei10

Non sei un coglione, cioè, sarò schietto: non posso dirlo. Hai trovato una che ti ha messo un bollino addosso. E a quanto pare è molto abile a toccare dei nervi scoperti. 

La riflessione sull'infanzia è un indizio di affettività distorta, magari non assente ma complicata. Non puoi farci niente.

 

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ArmandoBis
21 ore fa, ANACONDA69 ha scritto:

Ciao, primo poat dopo anni di letture e una marea di consigli rubati da post al dir poco illuminanti.  

Non sono di primo pelo, 35 anni io, coetanea lei.

Vengo da relazioni lunghe, di cui l'ultima prima di questa LTR, mi ha portato la luce dei miei occhi, una bambina. 

Quest'ultima relazione è nata quasi a cavallo con la fine della mia storia con la madre di mia figlia. 

Piccolo approfondimento: io e mia figlia, dopo la separazione, viviamo in regioni diverse. Lascio immaginare il mio stato d'animo, non trovo termini per poterlo descrivere, per fare passare i sensi di colpa nei suoi confronti per non essere riuscito a portare avanti una relazione estenuante, di non averne avuto la forza, neanche per lei. 

Ma questa è un altra storia. Importante da sapere, perché ha condizionato non poco la mia attuale storia....Attuale e sbagliato, l'ho chiusa io due giorni fa. Oggi mi sono state riconsegnate le chiavi di casa.

 Mi considero una persona con cui si può parlare di tutto, che ha imparato con l'esperienza e i cazzotti emotivi che il dialogo fa parte, ed anzi, è fondamentale in una relazione. 

Bene.

Con la mia attuale ex (mi suona strano verbalizzarlo) questo punto, tolti i primi mesi, e totalmente assente. Non sto qua a menarvelo su quante volte mi è capitato di incazzarmi perché alle mia parole corrispondeva un assordante silenzio. I contenuti sempre gli stessi , i modi li ho cambiati infinitamente volte, sempre il solito risultato. 

Silenzio, o frittate rigirate con apparente maestria. Attacchi passivi aggressivi. Menefreghismo (di facciata secondo lei), maledettamente reale per me.

Mi rendo conto che sto scrivendo il nulla, non sto dando indicazioni di nessun tipo per aiutarvi ed aiutarmi a capire.

Mi sto sfogando.

Mi voglio sfogare.

Mi chiedo, come è possibile parlare con una persona che non crede ad una parola che dici, che si inventa di sana pianta i fatti, le parole, gli atteggiamenti. 

Sono maledettamente sicuro di me, di quello che dico, e pretendo che quello che dico sia preso come l'ho detto. Non tollero le interpretazioni. 

Non le accetto. 

Non sono un politico. Non sono un cazzone.

Quello che verbalizzo pretendo sia preso per quello che è.

Non mi sono mai trovato davanti una persona con una prosopopea di questo livello. Dico che una cosa e A, no, per lei quella cosa, che riguarda solo me, e B. 

Riporto un dialogo con un altra persona, e lei dice che non è vero che e stato detto quello che dico io. E lei non era neanche presente!!!! 

Non ho tempo di continuare, sono a lavoro. 

Scrivo di impulso e continuerò a farlo qua. 

 

 

 

Caso strano, il tuo. Lei sembra utilizzare le tipiche armi del narcisista patologico, ma lo scopo del narcisista è svalutare il partner, ridurlo a una marionetta. Lei, da questo punto di vista, sembra molto più soft. A meno che il suo continuo rigirare la frittata ti faccia incazzare a tal punto che equivale a una persecuzione in piena regola.

Te lo chiedo per capire. Magari non è una persona così cattiva (pur essendo impossibile starci insieme).

Come ha preso la separazione?

Modificato da ArmandoBis
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ANACONDA69

Come l'ha presa? 

Dicendomi che adesso posso parlare con chi più mi capisce (assurdo), insinuando la presenza di altre donne nella mi vita, e ulteriore silenzio. Mi ha detto che questa volta non si sentirà più in difetto perché lei i passi avanti li ha fatti (giuro ... Dove sono sti passi? Io non ne ho visto mezzo).

 

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Back Door Man

La tua ex fa gaslithing.

Non dovresti parlarci più, purtroppo ci hai una figlia con leí.

Devi stabilire un compromesso.

Certe cose non le puoi rimediare, devi pensare a vívere.

E devi smettere di pensare e cercare di capire e interpretare quello che dice la tua ex. È tutta merda. Devi impostare un rapporto minimo in funzione di tua figlia con dialoghi e frasi brevi che abbiano significato certo. Non concedere una virgola di più. Buongiorno buonasera, ciao, ci si vede, addio, stammi bene, muori.

 

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ArmandoBis
7 ore fa, ANACONDA69 ha scritto:

Come l'ha presa? 

Dicendomi che adesso posso parlare con chi più mi capisce (assurdo), insinuando la presenza di altre donne nella mi vita, e ulteriore silenzio. Mi ha detto che questa volta non si sentirà più in difetto perché lei i passi avanti li ha fatti (giuro ... Dove sono sti passi? Io non ne ho visto mezzo).

 

Sembrerebbe una mitomane, ma non una persona cattiva.

Il tuo incazzarti dipende dal fatto che con una tipa così non c'è comunicazione possibile.

Ma come mai siete finiti insieme? E quanto è durata?

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