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Il tradimento dell'esclusività, il peggior peccato mortale?


shakas

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shakas

Continuazione del discorso di questo thread riguardo l'esclusività e il suo tradimento.
 

 

Ricopio la mia opinione

 

L'esclusiva è un patto tra due persone. Conta quanto i due vogliono farlo contare. E come ogni cosa, può essere non mantenuta, ma il suo significato non cambia.

Vale lo stesso per il matrimonio. Due persone possono avere anche un matrimonio aperto, se scelgono di averlo insieme, ma se uno dei due ha il "side piece", ha tradito il patto fatto insieme. Alla fine è un contratto tra due persone, nella quale non si sono mantenuti i termini. 

Quindi per me, il valore di tutto ciò è proporzionato al valore che le due persone vogliono attribuirgli. 

 

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shakas
Inviato (modificato)

@Back Door ManTi voglio rispondere riguardo il tuo ultimo intervento sull'altro thread.

E' sicuramente vero che il matrimonio e/o l'esclusività in qualche modo è correlato alla religione che può essere il cattolicesimo come tante altre, però anche gli atei la praticano. 
 

Secondo me è più una scelta verso l'altro e di darsi all'altro, una scelta che si fa nel momento di culmine del rapporto e si stipula per sempre.

Ma come bene sappiamo il per sempre non esiste, anche nelle migliori intenzioni, i rapporti vacillano. Poi per propria moralità, per pressione sociale, per cultura si continua a rinnovare questo patto. Ma quanto di reale è rimasto? 

Tu lo descrivi come morboso e patologico, non credo di vederla allo stesso modo, può sembrare innaturale ma secondo me non lo è, anzi da questo punto di vista, nel mondo animale la monogamia esiste come anche l'esclusività sessuale.

A questo punto rientra nelle scelte personali e nel proprio modo di affrontare la vita. Una persona gelosa e possessiva non saprebbe mai gestire un rapporto poligamo. Poi c'è sempre il discorso del re che fa le corna ma non le vuole fatte, ma questo è un'altra storia.


 

Modificato da shakas
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Back Door Man
1 hour ago, shakas said:

@Back Door ManTi voglio rispondere riguardo il tuo ultimo intervento sull'altro thread.

E' sicuramente vero che il matrimonio e/o l'esclusività in qualche modo è correlato alla religione che può essere il cattolicesimo come tante altre, però anche gli atei la praticano. 
 

Secondo me è più una scelta verso l'altro e di darsi all'altro, una scelta che si fa nel momento di culmine del rapporto e si stipula per sempre.

Ma come bene sappiamo il per sempre non esiste, anche nelle migliori intenzioni, i rapporti vacillano. Poi per propria moralità, per pressione sociale, per cultura si continua a rinnovare questo patto. Ma quanto di reale è rimasto? 

Tu lo descrivi come morboso e patologico, non credo di vederla allo stesso modo, può sembrare innaturale ma secondo me non lo è, anzi da questo punto di vista, nel mondo animale la monogamia esiste come anche l'esclusività sessuale.

A questo punto rientra nelle scelte personali e nel proprio modo di affrontare la vita. Una persona gelosa e possessiva non saprebbe mai gestire un rapporto poligamo. Poi c'è sempre il discorso del re che fa le corna ma non le vuole fatte, ma questo è un'altra storia.


 

 

1 hour ago, shakas said:

A questo punto rientra nelle scelte personali e nel proprio modo di affrontare la vita. Una persona gelosa e possessiva non saprebbe mai gestire un rapporto poligamo.

Ipotizzo che la pretesa - anche consensuale - di fedeltà assoluta sia appunto il prodotto di gelosia e possessività.

Per quanto riguarda la poligamia riporto un esempio teorico.

Se ho due amiche con le quali faccio sesso più o meno regolarmente sono tcnicamente poligamo.

La differenza la fa il modo di vivere la situazione.

Ci sarà quello che si accontenta e gode (le due amiche hanno un compagno o marito) e quello che sta male perché non sopporta l'idea che facciano sesso con terzi.

Concordo con tua affermazione:

Una persona gelosa e possessiva non saprebbe mai gestire un rapporto poligamo.

E quindi che fa? Cerca una partner monogama.

___

Riguardo la signora anziana di cui ho parlato: Per averla rammentata ho fatto mente locale e ho ricordato un po' tutta la storia che oggi mi sfuggiva. Non l'ha perdonato nemmeno in punto di morte. Mi spiegò che aveva schifo del contatto fisico con lui a causa del suo tradimento. Lui gli chiese un bacio e lei non se la sentì. Mi descrisse queste sensazioni per cui la capisco. Fu un grosse sfogo per lei raccontarlo.

E' solo che non ragiono alla stessa maniera. Come si fa ad arrivare a pensarla a quel modo? Ad avere quelle sensazioni di schifo.

Era il secondo marito / compagno. Erano stati insieme anni ed anni. Avevano cresciuto dei figli insieme.

In breve: lei provava ribrezzo all'idea che avesse toccato un'altra donna e ci avesse fatto sesso.

 

PS: Se lei non fosse venuta a sapere del tradimento sarebbe andato tutto bene. Nessun trauma per lei, non l'avrebbe lasciato etc.

 

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56 minuti fa, Back Door Man ha scritto:

E' solo che non ragiono alla stessa maniera. Come si fa ad arrivare a pensarla a quel modo? Ad avere quelle sensazioni di schifo.

Probabilmente tu dai per scontato che sei cornuto, o ti faranno cornuto alla prima occasione, lei invece non la vedeva cosi.

E' come quando ti tradiscono i tuoi genitori, non tutti lo danno per scontato, e la batosta non è cosi leggera.

 

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Back Door Man
6 hours ago, Fajan said:

E' come quando ti tradiscono i tuoi genitori, non tutti lo danno per scontato, e la batosta non è cosi leggera.

 

Non è proprio la stessa cosa ma il paragone regge.

Il bambino che non è mai stato tradito dai genitori è vergine al tradimento, e se accade è una botta forte.

Dopo la prima volta è tutto diverso perché te lo aspetti.

_

6 hours ago, Fajan said:

Probabilmente tu dai per scontato che sei cornuto, o ti faranno cornuto alla prima occasione, lei invece non la vedeva cosi.

È vero.

Do per scontato che possa accadere e che ci sono alte probabilità che accada.

Se non oggi domani.

Però mi sembra di essere realista. Il mondo funziona così e non l'ho fatto io.

(Semicitazione - Giardino proibito - Sandro Giacobbe)

"In quel giardino proibito cadeva il vestito, si alzava la nostra incoscienza..."

 

 

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Back Door Man

Anche il figliolo di lei è becco.

😂

Di più non posso dire sennò i personaggi della storia diventano riconoscibili 😂

 

 

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ArmandoBis
9 ore fa, Back Door Man ha scritto:

 

Ipotizzo che la pretesa - anche consensuale - di fedeltà assoluta sia appunto il prodotto di gelosia e possessività.

Per quanto riguarda la poligamia riporto un esempio teorico.

Se ho due amiche con le quali faccio sesso più o meno regolarmente sono tcnicamente poligamo.

La differenza la fa il modo di vivere la situazione.

Ci sarà quello che si accontenta e gode (le due amiche hanno un compagno o marito) e quello che sta male perché non sopporta l'idea che facciano sesso con terzi.

Concordo con tua affermazione:

Una persona gelosa e possessiva non saprebbe mai gestire un rapporto poligamo.

E quindi che fa? Cerca una partner monogama.

___

Riguardo la signora anziana di cui ho parlato: Per averla rammentata ho fatto mente locale e ho ricordato un po' tutta la storia che oggi mi sfuggiva. Non l'ha perdonato nemmeno in punto di morte. Mi spiegò che aveva schifo del contatto fisico con lui a causa del suo tradimento. Lui gli chiese un bacio e lei non se la sentì. Mi descrisse queste sensazioni per cui la capisco. Fu un grosse sfogo per lei raccontarlo.

E' solo che non ragiono alla stessa maniera. Come si fa ad arrivare a pensarla a quel modo? Ad avere quelle sensazioni di schifo.

Era il secondo marito / compagno. Erano stati insieme anni ed anni. Avevano cresciuto dei figli insieme.

In breve: lei provava ribrezzo all'idea che avesse toccato un'altra donna e ci avesse fatto sesso.

 

PS: Se lei non fosse venuta a sapere del tradimento sarebbe andato tutto bene. Nessun trauma per lei, non l'avrebbe lasciato etc.

 

Costituzione psichica di altri tempi.

Oggi una donna con lo stesso grado di possessività e di intolleranza si comporterebbe diversamente.

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shakas

Non c'è una scelta giusta o una sbagliata, la monogamia ha senso di esistere come la poligamia.

Ovviamente parliamo sempre all'interno dell'esclusività, perché senza quella, non ha nemmeno senso parlarne, ognuno è libero di fare quello che crede.

 

La signora in questione è nata e cresciuta in un contesto sociale e culturale diverso da oggi, dove la donna doveva sposare prima e fare sesso dopo, e quell'uomo doveva essere il suo compagno per la vita. Quindi sacrificava la sua stessa libertà per l'altro, perdendo anche una parte di se stessi. Quindi si, il tradimento in generale, ma specificatamente quello sessuale, viene visto come un peccato imperdonabile. 

Questo è anche frutto della mancanza di indipendenza e di libertà che una persona può avere all'interno del rapporto, dove dà tutto, accudisce lui, i figli, pensa alla famiglia in generale e alla casa e in cambio si aspetta di essere mantenuta e completa fedeltà. 

A me non piace particolarmente la parola fedeltà, mi sa di rapporto cane/padrone dove non c'è in realtà mai una parità, è un assegno in bianco perpetuo verso l'altro.

Preferisco di gran lunga la lealtà, la scelta consapevole e rinnovata di fare il bene degli altri anche a discapito di se stessi. Sicuramente lo trovo più nobile e privo di quello aspetto di sottomissione.

Quando la donna in questione subisce il tradimento si ritrova senza nulla e senza scelte, una contemporanea semplicemente chiederebbe il divorzio e se ne andrebbe per i cazzi suoi, invece per una cresciuta in quell'ambiente arcaico e retrogrado è inconcepibile, il matrimonio è sacro e indissolubile, il marito se lo tiene, però gliela farà pagare finché avrà vita, è l'unica arma che ha e la userà.

 

Detto questo però non si può considerare la monogamia un concetto di per sé antiquato, viene tutt'oggi praticato in egual misura al passato, non tutti sono interessati all'amante per i svariati motivi che possono avere. E la monogamia è comunque uno stato naturale di preservazione della specie, pensa se tutti andassero con tutti, si rischierebbe con estrema facilità di andare a procreare con fratelli e sorelle sparsi che nemmeno sapevi di avere.

In natura esiste tutto e il suo opposto perché ogni cosa ha uno scopo, e l'eccesso di un lato rispetto all'altro porta sempre uno squilibrio dello stato delle cose.

 

Il tradimento in qualsiasi forma è sempre una brutta botta per la psiche umana, fa perdere la fiducia in sé stessi e negli altri. Anche se è qualcosa che uno si può aspettare, perché succede ed è naturale che succeda, non cambia il risultato deleterio che ha sulle persone che lo subiscono.

Tutti dobbiamo morire ma non per questo non si ha paura della morte, la consapevolezza che qualcosa accada non diminuisce il suo valore e la forza che ha nel nostro modo di essere e di vivere.

 

Nella vita si può sempre scegliere, si può scegliere di uscire dall'esclusività, si può scegliere di lasciare qualcuno prima di tradirlo. Si può anche scegliere di non darla e continuare ad andare con tutte le persone che vuole.

Però se scegli di dare esclusività forse sarebbe il caso di rispettarla. Ma sappiamo bene che l'esclusività viene data per proteggere i propri interessi, chi non vorrebbe avere qualcosa tutto per sé?

Anche solo la parvenza di averla, è comunque una vittoria personale, quella persona ha scelto solo me e non vuole nessun'altro all'infuori di me, dà un potere non indifferente, quando nel mondo ci sono quasi 8 miliardi di persone, e quella persona ha scelto esclusivamente me.

Tradire questa illusione di onnipotenza può anche essere un atto imperdonabile, perché ti rendi conto che in realtà nulla è per sempre e il tuo potere dipenderà dalla concessioni che gli altri ti danno, un potere condizionato e quindi irreale.

 

 

 

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Back Door Man
1 hour ago, ArmandoBis said:

Costituzione psichica di altri tempi.

Oggi una donna con lo stesso grado di possessività e di intolleranza si comporterebbe diversamente.

Per me è lei che è esagerata.

Altri tempi sì, però nello stesso paese (forse 1500 "anime" come si diceva una volta) abitava un'altra anziana più vecchia di lei, che si vantava di avere il marito bello, conteso dalle altre donne del paese. E quello trombava. Lo sapeva lei e lo sapevano tutti.

Adoravo quell'anziana (non solo per questo motivo).

Parlava un misto di umbro e senese.

"Chi ha potta ha pane e chi ha cazzo ha fame" (lei)

 

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Outsider
1 ora fa, shakas ha scritto:

 

Non c'è una scelta giusta o una sbagliata, la monogamia ha senso di esistere come la poligamia.

 

Non biologicamente: in questo caso la monogamia non ha alcun senso d’esistere.

Personalmente aggiungo che non ha senso di esistere nemmeno culturalmente, dato che per esperienza provoca solo dei danni( anche alle donne), ma ognuno facesse quello che vuole, in totale serenità.

Tanto è un discorso che sul forum si ripete ciclicamente.

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