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Relazione finita.. o mai iniziata?


John789

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John789

Le ho dato possibilità per concretizzare il presente, ma a quanto pare non le basta. 

Stasera ho avuto un ulteriore confronto, dopo il mio discorso sulla fiducia lei ha sentito la necessità di parlarmi per chiarire alcune cose. Mi dice che lei si è legata tanto a me e non vede lo stesso da parte mia. Vuole accanto una persona che sia entusiasta di stare con lei. 

Inutile dire che questo va contro i miei bisogni. È vero, non sento tutta questa gran felicità nello stare con lei, a volte la percepisco "distante" da me, caratterialmente non mi fa impazzire. Ma tutto sommato mi piace, in alcuni momenti sento di stare bene insieme a lei. Questi segni positivi mi avevano spinto a "forzare" un pò, andare avanti per vedere cosa succedesse. Era quello che avevo intenzione di fare: vivermi la storia nel presente, cercando di planare il più leggero possibile, conoscerla meglio magari scovando dei lati del suo carattere potenzialmente interessanti. Ma lei no, questo non è riuscito ad accettarlo. 

Ritorno a casa certamente deluso. Deluso perché avevo deciso di metterci impegno, di crederci, nonostante le sensazioni non erano poi così positive. Ho paura di pentirmi di questa scelta, che poi più che una scelta è un sentire che cerco di rispettare. Ma giustamente non posso fare di testa mia, siamo in due e non avrebbe avuto senso illuderlo con delle certezze che non sentivo mie. 

Non so cosa succederà. Negli ultimi anni ho collezionato solo storie mai iniziate/non corrisposte e, per una volta che sembrava andare per il giusto verso, salta di nuovo tutto prima d'iniziare. 

4 ore fa, Sensei10 ha scritto:

Ma sai, se vuoi una relazione lunga non devi aspettarti una relazione lunga. 

So che è contraddittorio, ma il pericolo di caricare le attese è reale, elevato e inevitabile. Questo non significa che tu debba cercare avventure prive di senso, è inutile anche dirlo, ma che saprai trovare le persone più adatte a te e riconoscerle. 

Ad esempio, il carattere bruciante a cui fai riferimento: so cosa si prova, ed è indescrivibile, oltre che raro. A volte ho pensato che sarebbe stato  meglio avere 100 storielle con una partenza intensa che 1/2 che si procedono a passo d'uomo, stabilmente. E ancora non so bene nemmeno io quale sia la situazione preferibile, per come sono fatto. È il famoso equilibrio. Il batticuore, però, è veramente meglio del benessere? Non perché siano inconciliabili, ci mancherebbe, ma perché per batticuore intendo proprio quella fissazione per l'altra che diventa necessità. E con benessere, invece, quel piacere tranquillo, che non conosce l'ansia. Nel tempo ho realizzato che non c'è una posizione predominante, uno zenit e un nadir. Non dipende solo da noi, forse non dipende proprio dalle persone, ma dalle circostanze, dai periodi, dagli ambienti. Tutto ciò che circonda e crea l'occasione, insomma. La stessa persona, incontrata per caso in strada o conosciuta durante una vacanza, può emanare una luce diversa. E così anche noi, neanche a dirlo. 

Imparare l'equilibrio. Tanto prima o poi si cade, ma vorremmo cadere sul morbido anziche su un mucchio di vetri rotti. E magari l'altra persona ci tenderà la mano e ci tirerà su. 

Tu, come molti altri, hai creduto che quella mano arrivasse di sicuro, ma questo non è successo. Il bello è che c'era a tratti, sfiorava le tue dita e poi si ritraeva. E questo ha minato la tua fiducia, di cadere da solo non ti va più, di farti male non ti va più, di restare, lì sotto, ad attendere cenni neanche a dirlo. Però posso dirti una cosa? Non cambiare, non per questo motivo. Non cambiare per loro, per diventare come loro. Perché, probabilmente, se hai preso queste botte, sei anche abbastanza coraggioso da averle cercate, senza tirarti indietro. In due passaggi ti contraddici ma, per me, è molto positivo: cerchi una salvezza, però sei disposto a dare moltissimo. Potenzialmente sei ben centrato, allora.

Puoi andare avanti essendo te stesso, per riprovare certe emozioni e camminare saldamente. Serve solo un maggiore equilibrio.

In ciò che stai vivendo ora, c'è stato un dialogo e lei ti ha dato delle rassicurazioni. Bene, sono parole, hanno un peso specifico, nonostante ripetiamo a noi stessi che pretendiamo il seguito, cioè i fatti. Lascia stare il suo simpatizzare con un altro, capisci da te che non te lo avrebbe rivelato se avesse voluto lasciarsi una porta aperta.

Dalle l'opportunità di concretizzare il presente, la tua è sfiducia nei confronti del passato. Se non le concederai questo, non potrai sapere quanto lunga è la storia che ti accingi a scrivere.

L'Erasmus, certo, ti fa tentennare. Lontani, con giri estranei, con la fama che si porta appresso. Però vedi, hai chiesto del tempo. E questo è molto importante. Potevi fare finta di nulla, invece hai voluto affrontare la questione. È un approccio protettivo. Sano, se non ci sono chiusure a priori e del tutto ingiustificate. Perché non stai guardando lei dritta negli occhi, ma hai ancora la testa girata verso i fantasmi di ieri. E ieri è passato, non c'è più. 

 

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Back Door Man
On 8/24/2021 at 6:49 PM, John789 said:

Inoltre sento che non tiri fuori quella parte di me che mi piace e che ho visto tirar fuori dalla one-itis: il me ironico, divertente, a cui piace sperimentare, fare pazzie, ridere di gusto. È come se fosse tutto più "calmo". 

Se leggi con calma l'articolo sul Trauma Bonding è proprio quello il problema.

Che ci sono parti di te che ora sono inespresse e si esprimevano con la tua One.

A mezzo relazione tossica.

Secondo me hai molto da lavorare su te stesso.

(Poi vediamo come)

Sulla nuova relazione non ci conterei. Partirà per l'Erasmus. Un tempo troppo lungo per aspettarla, e un tempo troppo lungo per lei per fare la suora su tua richiesta.

Per lavorare su te stesso dovresti, fra le varie cose, studiarti tutti i concetti di psicologia che riguardano le relazioni tossiche.

Alla soluzione, se hai denaro, ci arrivi in tempo X con l'aiuto di un terapeuta. Da solo ci impiegheresti anni. 

Tertium non datur.

Ogni altra pseudo soluzione è tenerti il problema.

L'arte è lunga e la vita è breve.

 

 

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Sensei10
5 ore fa, John789 ha scritto:

Le ho dato possibilità per concretizzare il presente, ma a quanto pare non le basta. 

Stasera ho avuto un ulteriore confronto, dopo il mio discorso sulla fiducia lei ha sentito la necessità di parlarmi per chiarire alcune cose. Mi dice che lei si è legata tanto a me e non vede lo stesso da parte mia. Vuole accanto una persona che sia entusiasta di stare con lei. 

Inutile dire che questo va contro i miei bisogni. È vero, non sento tutta questa gran felicità nello stare con lei, a volte la percepisco "distante" da me, caratterialmente non mi fa impazzire. Ma tutto sommato mi piace, in alcuni momenti sento di stare bene insieme a lei. Questi segni positivi mi avevano spinto a "forzare" un pò, andare avanti per vedere cosa succedesse. Era quello che avevo intenzione di fare: vivermi la storia nel presente, cercando di planare il più leggero possibile, conoscerla meglio magari scovando dei lati del suo carattere potenzialmente interessanti. Ma lei no, questo non è riuscito ad accettarlo. 

Ritorno a casa certamente deluso. Deluso perché avevo deciso di metterci impegno, di crederci, nonostante le sensazioni non erano poi così positive. Ho paura di pentirmi di questa scelta, che poi più che una scelta è un sentire che cerco di rispettare. Ma giustamente non posso fare di testa mia, siamo in due e non avrebbe avuto senso illuderlo con delle certezze che non sentivo mie. 

Non so cosa succederà. Negli ultimi anni ho collezionato solo storie mai iniziate/non corrisposte e, per una volta che sembrava andare per il giusto verso, salta di nuovo tutto prima d'iniziare. 

 

Forse non era quella che pensavi, però. Le avvisaglie non lasciano proprio tranquilli. Perché, fermo restando ciò che ti ho scritto nell'altro post, qui leggo una particolare titubanza e una certa fretta da parte sua. Ma perché?

Non sottovalutare il consiglio di @Back Door Man, per uscire da queste dinamiche.

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ArmandoBis
Il 24/8/2021 at 18:19, Wanda ha scritto:

(...)

Meritiamo tutti di provare forti emozioni, ma per farlo dobbiamo essere in grado di reggerle e affrontarle.

Buon Dio, no.

Nel 99% dei casi le "forti emozioni" provengono da relazioni tossiche.

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1 minuto fa, ArmandoBis ha scritto:

Nel 99% dei casi le "forti emozioni" provengono da relazioni tossiche

99% mi sembra esagerato. Comunque intendevo emozioni forti con connotazione positiva, le piccole cose che fanno commuovere 

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ArmandoBis
4 minuti fa, Wanda ha scritto:

99% mi sembra esagerato. Comunque intendevo emozioni forti con connotazione positiva, le piccole cose che fanno commuovere 

Hai ragione.

Scusa ma ho passato una serata non proprio esaltante.

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ArmandoBis
Il 25/8/2021 at 20:50, Back Door Man ha scritto:

Se leggi con calma l'articolo sul Trauma Bonding è proprio quello il problema.

Che ci sono parti di te che ora sono inespresse e si esprimevano con la tua One.

A mezzo relazione tossica.

Secondo me hai molto da lavorare su te stesso.

(Poi vediamo come)

Sulla nuova relazione non ci conterei. Partirà per l'Erasmus. Un tempo troppo lungo per aspettarla, e un tempo troppo lungo per lei per fare la suora su tua richiesta.

Per lavorare su te stesso dovresti, fra le varie cose, studiarti tutti i concetti di psicologia che riguardano le relazioni tossiche.

Alla soluzione, se hai denaro, ci arrivi in tempo X con l'aiuto di un terapeuta. Da solo ci impiegheresti anni. 

Tertium non datur.

Ogni altra pseudo soluzione è tenerti il problema.

L'arte è lunga e la vita è breve.

 

 

 

 

 

Assolutamente d'accordo.

Quelle parti di noi che non sono accessibili, lo possono diventare con il lavoro terapeutico.

Nel fare da soli c'è il rischio di credere di essere cambiati perché sovrascriviamo dei nuovi comportamenti su quelli vecchi, ma quando veniamo messi sotto pressione i vecchi meccanismi tornano alla ribalta e scopriamo che non se ne sono mai andati.

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John789

Effettivamente si, avete ragione. 

In passato ho fatto un percorso durato ben due anni per risolvere alcuni miei conflitti interiori che somatizzavano in ansie e attacchi di panico. Il nucleo era soprattutto relativo a un forte senso d'inferiorità e inadeguatezza. Nonostante senta di aver fatto enormi progressi (e non esagero: in passato non mi sarei mai azzardato ad approcciarmi a una donna) molto spesso mi capita di ricadere nel vecchio setting mentale. 

Anche in questa frequentazione l'ho notato e continuo a notarlo. Quando stavo insieme a lei mi pesava, quando non stava con me mi mancava. Ho imparato, col tempo, a guardarmi dentro e sono riuscito a capire come quanto spesso non è la persona in sé a mancarmi, quanto le sensazioni che mi lascia la sua assenza. 

Se c'è un problema che mi trascino da tempo è quello dell'altezza: sono basso (1.66 cm) e nonostante nessuna ragazza me lo abbia mai fatto pesare, l'ho sempre reputato un elemento che mi fa partire in forte svantaggio e che mi limita nell'avvicinarmi a una donna. Chiaramente questo è un problema che mi pongo io, serve solo per sottolineare quanto effettivamente avrei bisogno di un piccolo supporto. Ahimè, in questo momento della mia vita, non posso permettermelo. Ho altri problemi che mi costano non poco e non riuscirei ad incastrare altro pur riconoscendone l'importanza. 

Riguardo la storia, son giorni che non ci sentiamo. Nonostante in parte comprenda il suo sano egoismo, resto comunque deluso dal suo atteggiamento. Sono andato contro i miei schemi mentali, ho per un attimo messo da parte i miei mostri per andare avanti e vedere cosa sarebbe successo, se queste emozioni si sarebbero lentamente amplificate. Ci tenevo. L'esperienza passata  mi ha fatto vacillare, ma piuttosto che lasciarmi cadere a terra ho deciso di resistere per cercare un nuovo equilibrio mentre lei, alla prima difficoltà, è scappata. Forse è meglio così. 

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Sensei10
2 ore fa, John789 ha scritto:

è scappata

⬇️ 

2 ore fa, John789 ha scritto:

meglio così. 

 

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