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Sun Tzu

Salve ragazzi,

come al solito tutti torniamo ogni tanto nel forum per le stesse storie.

In breve: io 31, lei 30. Insieme da 7 anni, veniamo da due storie lunghe (io 5, lei 7). Ci siamo messi insieme qualche mese dopo che lei ha lasciato il ragazzo. Mentre stava con lui, anche se la storia era finita, non ha voluto incontrarmi o parlare per più di qualche convenevole con me. Mi ha anche rifiutato appena si è lasciata.

Storia molto intensa, ci vediamo tutti i giorni. Abitiamo vicini e lei veniva a casa mia tutti i giorni per poi tornare a dormire dai suoi. Usciva con i miei amici e mi riempiva di mille attenzioni, se litigavamo tornava sempre lei e mi faceva sentire in maniera inossidabile il suo amore per me (so che è il leitmotiv di ogni storia, lo dico soltanto per valutazioni più profonde). Arriviamo alla pandemia dell'anno scorso e abbiamo degli screzi. La sera prima di essere chiusi in casa lei torna dai suoi da casa mia (come faceva tutte le sere) e il giorno dopo ci troviamo segregati. Per un paio di settimane lei dice che le manco e io rispondo lo stesso, ma lei non trova veridicità nelle mie affermazioni. Qualche giorno dopo si raffredda e, a mia domanda specifica, dice che non le manco e per questo non sa se mi ama. Io gelo e chiudo la storia via telefono. Lei mi cerca il giorno dopo dicendo che mi ama, che non aveva detto quelle cose e che in realtà pensava altro. Io temporeggio e mi ripropongo di riparlarne una volta finita la quarantena, ci sentiamo tutti i giorni (sforzandomi di riparare alle mie mancanze, cioè mostrando un minimo d'interesse) e cerco di essere fiducioso (riuscendoci a stento). Finita la quarantena viene a stare a casa mia, quindi conviviamo nel vero senso della parola. Le cose vanno abbastanza bene (o almeno ho creduto così). Si è laureata ed ha cercato lavoro aspettando qualche concorso, io ho continuato a fare quello che ho sempre fatto (lavoro da casa al pc). 

A fine anno scorso passa un concorso e trova lavoro (stabile) a tre quarti d'ora da casa. Ci trasferiamo senza pensarci e continuiamo a convivere. Io mi butto giù essendo lontano da casa (pur tornando una volta a settimana), lei all'inizio ha problemi nell'inserirsi nel nuovo lavoro (io la aiuto moralmente, standole vicino ogni secondo) e non sa se continuare o tornare. Alla fine supera i problemi ed il lavoro le piace e la rende soddisfatta. Passa qualche mese ed io divento sempre più tetro (sto da solo a casa tutto il giorno e non conosco nessuno), torniamo quando ha i giorni liberi (una volta a settimana per due giorni) e lei sta dai suoi ed io dai miei. Vedendola distante (pensa sempre al lavoro e si parla solo per la maggior parte del tempo di quello) inizio a farle presente la cosa, fino a quando nell'ultimo mese divento geloso (senza motivo, non notando nulla di particolare o di nascosto) e penso che le sia iniziato a piacere qualcuno. Sbotta spesso con me e mi dice che non esiste ed io cerco di darmi una calmata.

Una settimana fa, all'ennesimo litigio (a lei non sta bene il mio essere tetro e triste), cerco di fare chiarezza e chiedo cosa provi lei per me. Risposte (non mi fate la paternale sul non dar retta alla minima parola o guardare i comportamenti, infatti lo faccio e sto male per questo): Ti amo ma non come all'inizio, da qualche mese mi faccio delle domande e non vedo un futuro con te. Io ho usato le stesse parole nei mesi precedenti per esporre i miei sentimenti con lei, dicendo che in una relazione è normale ad un certo punto se si ha un obiettivo comune. Le chiedo se vuole andare avanti e lei dice che vuole provarci.

Quelle parole per me sono state fucilate sul petto, mi hanno devastato, per tutto il pomeriggio ho pianto da solo e ho cercato di rimanerci con la testa. Preparo le mie cose, le butto in dei sacchetti, pronto per tornarmene nella mia città. La sera vado a prenderla a lavoro e le dico che me ne vado, non ha senso rimanere dopo quelle parole e non possiamo forzarci a stare insieme. Lei dice che mi ama, che non vuole chiudere (provando qualcosa per me) e che dobbiamo provarci. A stento rimango. Il giorno dopo torniamo a fare cose che facevamo in passato, tenerci per mano, baciarci ecc. Il giorno dopo iniziano i miei attacchi di panico, inizio ad andare fuori di testa cercando di tranquillizzarmi da solo. Avendo già avuto lei problemi del genere in passato anche più gravi (le sono sempre stato vicino), mi aspettavo comprensione (non per forza aiuto). Mi fa capire che se continuo a stare giù non riesce a stare su lei e a provarci. Le faccio presente che non mi sembra ci stia provando lei e dice che se avesse voluto lasciarmi avrebbe preso la palla al balzo e mi avrebbe fatto andare via.

Vivo ogni giorno con questo stato, alterno stati di finta tranquillità (forse data dalla speranza di sistemare) e stati di tensione altissima (riesco a malapena a rimanere con me stesso e a controllare gli attacchi di panico).

Vado ogni giorno a portarla e prenderla al lavoro (avendo una sola macchina quassù) e sono sicuro non abbia altri. Per non abbia altri intendo che non ha fatto nulla con altri (stando sempre attaccati) ma potrebbe tranquillamente aver visto qualcosa in qualcuno al lavoro.

Devo in ogni modo risolvere i miei problemi (sottolineo i miei, visto che non sto per nulla bene) cercando di risolvere anche la situazione con lei (sia in positivo che in negativo, ma al momento la priorità è risolvere i miei).

Lei, pur trovandoci in questa situazione, programma viaggi da fare insieme a me e guarda case in cui trasferirci. Ho letto e riletto il forum in passato, è una ragazza con la testa sulle spalle, senza problemi familiari e non psycho.

Il sesso va male (non fatto per mesi a suo dire per questioni di pensieri al lavoro). Alla fine ha aggiunto che non la attraggo coi miei comportamenti e non creo le situazioni. Non statemi a dire che sono assurdità visto che già lo so e conosco benissimo il motivo. Aggiungo che in passato, anche dopo un paio d'anni, il sesso è stato sempre raro. Non solo per motivi suoi ma da entrambe le parti.

Parlando chiaramente, oltre al fatto di staccarmi da lei (guardando la cosa in maniera fredda non vedo come si possa andare avanti), ho paura del futuro, i miei amici hanno cambiato città e si sono spostati, ho pochi amici ed anche fidanzati (non sono uno che fa amicizia così facilmente) e pur rendendomi abbastanza bene il mio lavoro mi porta ad avere pensieri sul futuro e a non darmi la semplicità che vorrei (avere dei colleghi, dover andare a lavoro e dover vedere ogni giorno altre persone).

Cosa faccio?

 

Modificato da Sun Tzu
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Lupo_de_Lupis

Difficile aiutarti, solo tu sai se realmente il rapporto è al capolinea. Mi sembri molto dipendente sul piano affettivo da questa persona. Più lei si allontanerà più tu andrai in ansia, già lo si vede. Forse dovresti darle dello spazio e puntare su tuoi obiettivi personali (cosa che mi pare tu non stia facendo al 100%).

Dovresti mettere te al centro ora e lasciarla andare se questo è ciò che vuole. In bocca al lupo.

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Aladino
20 ore fa, Lupo_de_Lupis ha scritto:

Difficile aiutarti, solo tu sai se realmente il rapporto è al capolinea. Mi sembri molto dipendente sul piano affettivo da questa persona. Più lei si allontanerà più tu andrai in ansia, già lo si vede. Forse dovresti darle dello spazio e puntare su tuoi obiettivi personali (cosa che mi pare tu non stia facendo al 100%).

Dovresti mettere te al centro ora e lasciarla andare se questo è ciò che vuole. In bocca al lupo.

Concordo in pieno, al 100%. Metterti al centro è quello che devi fare, di più non puoi. Non vedo alternative.

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ArmandoBis
21 ore fa, Sun Tzu ha scritto:

Salve ragazzi,

come al solito tutti torniamo ogni tanto nel forum per le stesse storie.

In breve: io 31, lei 30. Insieme da 7 anni, veniamo da due storie lunghe (io 5, lei 7). Ci siamo messi insieme qualche mese dopo che lei ha lasciato il ragazzo. Mentre stava con lui, anche se la storia era finita, non ha voluto incontrarmi o parlare per più di qualche convenevole con me. Mi ha anche rifiutato appena si è lasciata.

Storia molto intensa, ci vediamo tutti i giorni. Abitiamo vicini e lei veniva a casa mia tutti i giorni per poi tornare a dormire dai suoi. Usciva con i miei amici e mi riempiva di mille attenzioni, se litigavamo tornava sempre lei e mi faceva sentire in maniera inossidabile il suo amore per me (so che è il leitmotiv di ogni storia, lo dico soltanto per valutazioni più profonde). Arriviamo alla pandemia dell'anno scorso e abbiamo degli screzi. La sera prima di essere chiusi in casa lei torna dai suoi da casa mia (come faceva tutte le sere) e il giorno dopo ci troviamo segregati. Per un paio di settimane lei dice che le manco e io rispondo lo stesso, ma lei non trova veridicità nelle mie affermazioni. Qualche giorno dopo si raffredda e, a mia domanda specifica, dice che non le manco e per questo non sa se mi ama. Io gelo e chiudo la storia via telefono. Lei mi cerca il giorno dopo dicendo che mi ama, che non aveva detto quelle cose e che in realtà pensava altro. Io temporeggio e mi ripropongo di riparlarne una volta finita la quarantena, ci sentiamo tutti i giorni (sforzandomi di riparare alle mie mancanze, cioè mostrando un minimo d'interesse) e cerco di essere fiducioso (riuscendoci a stento). Finita la quarantena viene a stare a casa mia, quindi conviviamo nel vero senso della parola. Le cose vanno abbastanza bene (o almeno ho creduto così). Si è laureata ed ha cercato lavoro aspettando qualche concorso, io ho continuato a fare quello che ho sempre fatto (lavoro da casa al pc). 

A fine anno scorso passa un concorso e trova lavoro (stabile) a tre quarti d'ora da casa. Ci trasferiamo senza pensarci e continuiamo a convivere. Io mi butto giù essendo lontano da casa (pur tornando una volta a settimana), lei all'inizio ha problemi nell'inserirsi nel nuovo lavoro (io la aiuto moralmente, standole vicino ogni secondo) e non sa se continuare o tornare. Alla fine supera i problemi ed il lavoro le piace e la rende soddisfatta. Passa qualche mese ed io divento sempre più tetro (sto da solo a casa tutto il giorno e non conosco nessuno), torniamo quando ha i giorni liberi (una volta a settimana per due giorni) e lei sta dai suoi ed io dai miei. Vedendola distante (pensa sempre al lavoro e si parla solo per la maggior parte del tempo di quello) inizio a farle presente la cosa, fino a quando nell'ultimo mese divento geloso (senza motivo, non notando nulla di particolare o di nascosto) e penso che le sia iniziato a piacere qualcuno. Sbotta spesso con me e mi dice che non esiste ed io cerco di darmi una calmata.

Una settimana fa, all'ennesimo litigio (a lei non sta bene il mio essere tetro e triste), cerco di fare chiarezza e chiedo cosa provi lei per me. Risposte (non mi fate la paternale sul non dar retta alla minima parola o guardare i comportamenti, infatti lo faccio e sto male per questo): Ti amo ma non come all'inizio, da qualche mese mi faccio delle domande e non vedo un futuro con te. Io ho usato le stesse parole nei mesi precedenti per esporre i miei sentimenti con lei, dicendo che in una relazione è normale ad un certo punto se si ha un obiettivo comune. Le chiedo se vuole andare avanti e lei dice che vuole provarci.

Quelle parole per me sono state fucilate sul petto, mi hanno devastato, per tutto il pomeriggio ho pianto da solo e ho cercato di rimanerci con la testa. Preparo le mie cose, le butto in dei sacchetti, pronto per tornarmene nella mia città. La sera vado a prenderla a lavoro e le dico che me ne vado, non ha senso rimanere dopo quelle parole e non possiamo forzarci a stare insieme. Lei dice che mi ama, che non vuole chiudere (provando qualcosa per me) e che dobbiamo provarci. A stento rimango. Il giorno dopo torniamo a fare cose che facevamo in passato, tenerci per mano, baciarci ecc. Il giorno dopo iniziano i miei attacchi di panico, inizio ad andare fuori di testa cercando di tranquillizzarmi da solo. Avendo già avuto lei problemi del genere in passato anche più gravi (le sono sempre stato vicino), mi aspettavo comprensione (non per forza aiuto). Mi fa capire che se continuo a stare giù non riesce a stare su lei e a provarci. Le faccio presente che non mi sembra ci stia provando lei e dice che se avesse voluto lasciarmi avrebbe preso la palla al balzo e mi avrebbe fatto andare via.

Vivo ogni giorno con questo stato, alterno stati di finta tranquillità (forse data dalla speranza di sistemare) e stati di tensione altissima (riesco a malapena a rimanere con me stesso e a controllare gli attacchi di panico).

Vado ogni giorno a portarla e prenderla al lavoro (avendo una sola macchina quassù) e sono sicuro non abbia altri. Per non abbia altri intendo che non ha fatto nulla con altri (stando sempre attaccati) ma potrebbe tranquillamente aver visto qualcosa in qualcuno al lavoro.

Devo in ogni modo risolvere i miei problemi (sottolineo i miei, visto che non sto per nulla bene) cercando di risolvere anche la situazione con lei (sia in positivo che in negativo, ma al momento la priorità è risolvere i miei).

Lei, pur trovandoci in questa situazione, programma viaggi da fare insieme a me e guarda case in cui trasferirci. Ho letto e riletto il forum in passato, è una ragazza con la testa sulle spalle, senza problemi familiari e non psycho.

Il sesso va male (non fatto per mesi a suo dire per questioni di pensieri al lavoro). Alla fine ha aggiunto che non la attraggo coi miei comportamenti e non creo le situazioni. Non statemi a dire che sono assurdità visto che già lo so e conosco benissimo il motivo. Aggiungo che in passato, anche dopo un paio d'anni, il sesso è stato sempre raro. Non solo per motivi suoi ma da entrambe le parti.

Parlando chiaramente, oltre al fatto di staccarmi da lei (guardando la cosa in maniera fredda non vedo come si possa andare avanti), ho paura del futuro, i miei amici hanno cambiato città e si sono spostati, ho pochi amici ed anche fidanzati (non sono uno che fa amicizia così facilmente) e pur rendendomi abbastanza bene il mio lavoro mi porta ad avere pensieri sul futuro e a non darmi la semplicità che vorrei (avere dei colleghi, dover andare a lavoro e dover vedere ogni giorno altre persone).

Cosa faccio?

 

Il sesso così raro non è un buon segnale.

Potresti chiarire questo punto?

Cosa intendi per raro? Almeno è un stato appagante?

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Nowhere

Come dici anche tu all'inizio, è la storia di molti. Relazione di qualche anno, lei che cambia lavoro, un cambio nella situazione che inizia a far scricchiolare tutto. Non voglio fare il cinico, ma per esperienza secondo me la storia è finita, ci sono passato anche io come tanti qui. All'80% c'è già un altra persona, anche questa cosa te la dico per esperienza.

Cosa fare? Come dice Lupo, cercala meno, pensa più a te, e vedi cosa succede, ma preparati all'ultimo "dobbiamo parlare", perché mi sa che ormai arriva.. Scusa la franchezza, ma non siamo qua a farci i pompini a vicenda. Buona fortuna.

Modificato da Nowhere
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@Doom Head non ti aveva ancora evocato nessuno, mi è sembrato doveroso farlo per permetterti di aggiornare la statistica

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Sensei10
22 ore fa, Sun Tzu ha scritto:

Cosa faccio?

Ho l'impressione che tu sia una persona complicata. Non problematica, ma complessa. Lei è un po' stanca, forse. Continua a credere nel rapporto, però state parlando due lingue diverse. 

Guarda, nelle relazioni lunghe arriva un momento in cui entrambi reclamano delle attenzioni, ma, purtroppo, ognuno a modo suo. Non significa che sia tutto finito, naturalmente. Ci vuole però grande pazienza, è come se dovessi tradurre ogni volta senza avere un traduttore a portata di mano. 

Il fatto che tu stia pensando che non ci siano alternative all'addio è più di un indizio. Però hai anche il timore dell'incerto, di un futuro di solitudine. Prima di tutto dovresti risolvere le tue difficoltà, ma per te. Te lo dico con affetto, perché sei molto consapevole. E poi affrontare la scelta migliore, pur se dolorosa e piena di incognite. Fai chiarezza su questo, sei cosciente del fatto che lei non può essere solo una stampella ed è molto maturo. 

Modificato da Sensei10
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22 ore fa, Sun Tzu ha scritto:

ho paura del futuro, i miei amici hanno cambiato città e si sono spostati

è normale avere paura del futuro dopo aver condiviso valori e amicizia con un altra persona per tanto tempo, ma bisogna avere la consapevolezza che il proprio futuro non dipende da nessun'altro se non da noi stessi ..

 adesso sei in questa situazione perché ti stai appoggiando totalmente a lei e questo rende la situazione pesante.

Forse non eravate pronti per andare a convivere potrebbe (forse) sistemarsi se tu tornassi dai tuoi e lei si arrangiasse un pò, in modo da prendere l'autonomia  che questa situazione ti sta togliendo e individualità personale.

ci sono passata come ci sono passati tanti.

si sta male ma poi con il tempo le cose migliorano, anche io sono spesso da sola dopo una storia di 7 quasi 8 anni e ho avuto momenti di buio mentali molto potenti e mi facevo forza con pensieri non proprio giusti ma da qualche parte bisogna pure aggrapparsi...

se puoi chiedi aiuto ad un professionista che ti aiuterà passo dopo passo.

 

Modificato da Minypony
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Doom Head
22 minutes ago, Wanda said:

@Doom Head non ti aveva ancora evocato nessuno, mi è sembrato doveroso farlo per permetterti di aggiornare la statistica

Ommini, per salvarvi, seguite questo schema alla lettera:

Ommino: "Ciao, che fai nella vita?"

Donna: "Lavoro in un ufficio"

Ommino: "Ah ciao, scusa ma sono gay"

---------

Ommino: "Ciao, che fai nella vita?"

Donna: "Un cazzo"

Ommino: "Ti amo e penso che la vita ci sorriderà per sempre"

--------

Comunque qui è l'ommino che si fa 1000 problemi e paranoie, sì è vero che la combo "Nuovo lavoro + Nuova città" significa la fine di una relazione duratura, ma questo dovrebbe come minimo implicare che non siamo noi ommini a partire di capoccia per primi. Eh a quel punto grazie alla carota che quella se trova n'altro, anzi c'avrebbe pure la piena benedizione.

L'ommino qui dovrebbe farsi meno paranoie e capire che a 31 anni sei ommino fatto e finito, tocca anche un po' non piangersi addosso per attacchi di panico (di solito ce le hanno le donne incinta) dal nulla e per il nulla. Un po' di mascolinità insomma e un po' più di testa centrata non guasterebbero, almeno se ci tiene a quella lì, sia chiaro.

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Sun Tzu

Prima di tutto vorrei ringraziarvi delle risposte. Se dovessi parlare con conoscenti di un argomento così complicato, probabilmente mi direbbero di andare a prenderla con un mazzo di fiori.

Avevamo deciso di provarci, il giorno dopo la discussione baci, abbracci e carezze. La mattina dopo altro attacco di panico per me, il pomeriggio le faccio capire che ho voglia di farlo ci sta. Lei dice di aver provato amore in quel frangente, io ho i miei dubbi riguardo le sue parole. Certe cose a letto non si possono più fare (non entro nei particolari ma è già capitato in passato, se una donna non è innamorata e presa non ti fa andare oltre certe cose. Sto parlando di cose normalissime, non si tratta neanche di lato b) perchè lei non se la sente. Dopo quella giornata ne passa un'altra quasi di indifferenza, va al lavoro e parliamo poco. Se chiedo di parlare di quel che ci succede per capirci qualcosa in più risponde che rompo e se insisto con le domande le cose non si sistemeranno mai. Arriviamo a stamattina, mi sveglio meno peggio del solito, facciamo spesa e mangiamo. Lei è sempre nervosa e arrabbiata con me, schiva, quasi imperturbabile. Io le chiedo di smetterla di fare faccende e di stare un po' insieme, visto che il pomeriggio avrebbe dovuto lavorare. Iniziamo a parlare e iniziano le solite storie: non riesco a tirarmi su perchè tu stai così, sono arrabbiata con te, non hai mai avuto attenzioni in sette anni, ti ho amato il doppio di quanto abbia fatto tu, ho amato per entrambi, amavi di più tua madre (sono molto legato a lei ma non è stata mai in mezzo), per la tua ex sicuramente facevi cose che per me non fai, anni fa ti aspettavo sotto casa in macchina al sole e via discorrendo. Sono stato onesto con lei, le ho detto che l'ho amata sinceramente, che la mia ex non è mai entrata nel nostro rapporto (appena mi ha lasciato non l'ho neanche mai ricontattata). Inizio ad aprire gli sportelli e a prendere i miei libri da portarmi a casa dei miei. Lei in quel momento capisce che non sto facendo qualcosa per provocarla e crolla. Dice che non vuole farmi star male, che vuole la mia felicità, che spera io non soffra in futuro.

Vorrei soffermarmi su questo fatto perchè mi fa incazzare all'ennesima potenza. Se sto prendendo le mie cose e me ne sto andando, che bisogno hai di dire TU a ME che non devo star male? Io me ne sto andando, anche se le cose non possono più andare così la decisione è stata mia.

Dice che lei a lavoro si sente piena e soddisfatta, torna a casa e vede me triste e non ce la fa più. Lei all'inizio (inizio anno) non sapeva neanche se sarebbe riuscita a fare questo lavoro (servizi di emergenza). Non è un lavoro d'ufficio vero e proprio, si sta sempre al telefono. 

Io non ho mai fatto cose eclatanti nella relazione (forse solo all'inizio) e lei recrimina questa cosa da una vita. Io non mi sento minimamente in colpa, anche se il suo intento incoscio potrebbe essere quello di farmici sentire.

Oggi stavo al telefono dopo averle detto che sarei andato via e per un momento è tornata gelosa, non significa nulla ma è solo per la cronaca. Stasera andrò a prenderla al lavoro e tornerò a casa dei miei, per cercare di capire cosa devo fare.

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