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ONE-ITIS "Azzeramento Sociale" o "Idealizzazione"


JackSparrow69

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Thorp
7 ore fa, JackSparrow69 ha scritto:

In questo momento non sono più quello di settembre 2020, quando ero in piena crisi.

Ho il mio giro, sono molto consapevole di me stesso. Di certo non mi lascia indifferente.

La cosa che mi era piaciuto tanto era la sua allegria ed intelligenza, simpatica e ironica. HB8.

Al prossimo appuntamento non parlerò di niente del passato. Voglio capire se si può riavere leggerezza. Vorrei ridere e scherzare…poi vediamo…

Nel frattempo, mancano un paio di giorni, ho deciso che non le scriverò, se non il giorno prima giusto per la garbata conferma. Piuttosto prendo il pc e scrivo a voi.    ;-)

Stai attento,puoi essere consapevole quanto vuoi,ma non è mai facile la gestione di simili situazioni benchè all'apparenza si pensi di esserne totalmente fuori.Io personalmente,visto che comunque per te è ed è stata una One Itis, l'avrei fatta cuocere assai di più,ovvero,non mi sarebbe bastato ''un come stai'' e roba così,come se ci fossimo lasciati ieri facendo finta di nulla.Diciamocelo,ti ha fatto soffrire e star male,e quello che ti chiedo è: non ti dai una reale motivazione alla tranquillità che dimostra nel ripiombare nella tua vita come fosse nulla?

Modificato da Thorp
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Sensei10

Quando ho trovato questo forum, ho letto tante storie simili. Quello che mi ha colpito, onestamente, era un sentire comune che molti hanno dopo, alla fine. Che i protagonisti siano ventenni o cinquantenni, certe sensazioni, certe frasi, alcuni pezzi di storie come scrissi tempo fa, sembrano cuciti addosso a ciascuno di noi dallo stesso sarto. Non sarà un caso se quando si tratta di consigli in fase di seduzione ognuno offre un punto di vista differente, mentre quando qualcosa si interrompe le cure per le ferite sono universali. Tu, @JackSparrow69, non te ne ricorderai, ma sei stato uno dei primi a commentare il mio post di ingresso. Se non sbaglio mi parlasti di una cosa tossica, di una donna narcisista. Forse ti riferivi proprio ad A, non lo so. Sta di fatto che hai avuto parole di incoraggiamento. E difatti mi sono ricordato subito di te. 

Beh... Cosa dirti, col senno di poi avrei dovuto ascoltare meglio. Perché poi la faccenda si è riaperta, poi richiusa peggio che mai. Poi è sembrata riaprirsi di nuovo, ed è andata così: io ripulito e disintossicato, convinto dei miei mezzi, faccio meno di un passo indietro e la ricontatto. Lei a parole contenta, a parole single, a parole con una vita decisamente meno brillante di quando ci frequentavamo, a parole abilissima a toccare quei tre-quattro tasti che hanno riacceso una luce. Luce controllata, fioca, ma pur sempre accesa. Per non essere ripetitivo:  quando ci vediamo io sono tranquillo e sicuro di ciò che devo dirle. Ma c'è una sola, grande incognita: lei. Cioè, tutto, in realtà.

Segnali che, raccontati uno dopo l'altro, sembravano inequivocabili. Siamo riusciti persino a "litigare" poco prima di vederci, e anche lì, bravissima, ha pronunciato la frase magica: non è possibile che io sia indifferente a chiunque, ma tu riesci sempre a farmi incazzare così... Ed è una delle tante. E non è arrivata durante la discussione, ma il giorno dopo, mentre io ero per i fatti miei al lavoro. Tuttavia, l'atteggiamento generale era strano, a suo dire dovuto ad una serie di problemi personali che la stavano affossando. Sì, però... Intermittenza. Nel suo stile. Ma ehi, io ero ripulito e disintossicato, giusto? Mi permetto il lusso di non scriverle quasi mai e sempre in modo stringato, prima dell'appuntamento. Ma lei è fenomenale. Comincia a svanire lentamente. Non me ne accorgo.

E arrivo lì con me stesso, sicuro e sereno, senza calcolare lei. Grande errore. Perché, nonostante tutto, è una figura a metà tra la vecchia amica e quelle ex che incontri per caso dopo anni e anni: bei ricordi, dichiarazioni di "volermi tanto bene", accenni ad emozioni, sesso, a "quella volta che eravamo lì, non sai quante volte ci ho pensato". E basta. Nient'altro. Tutto ciò che aveva scritto pochi giorni prima dimenticato, messo sotto silenzio, come se fosse stata un'altra. Le frasi a freddo sul fatto che l'avevo gettata in confusione con un solo messaggio, che con tre parole riusciva ad emozionarsi, che il sesso tra noi era più che naturale, spontaneo e ne sentiva la mancanza.... Puff. Tabula rasa. La verità? Un bel sogno a occhi aperti.

Allora, sai, ti dico la mia. È bene che tu sia ricentrato e sicuro, ma prima di tutto devi capire che effetto può farti la riapertura dei giochi. Non sei più un ragazzino. Certe cose fanno meno male oggi rispetto a 20 anni fa, ma lasciano più spaesati. Devi avere e pretendere chiarezza, risparmiare tempo ed energie. Fortunatamente in pochi giorni questa volta mi sono ripreso, e anche piuttosto bene, devo ammettere. L'ho rimossa e ciao. La penso, ogni tanto, è ovvio. Per puro caso non ci siamo più visti sul lavoro, tranne in un paio di occasioni "da corridoio". A volte mi domando se mai dovesse cercarmi (non succederà, lo so, sono ipotesi) come reagirei e quello che provo è un misto tra il menefreghista e il disgustato, ormai. Ma purtroppo ho dovuto fare i conti con la lei sbagliata, quella che ha finto, volontariamente o no, di essere quella giusta. E ne avrei fatto volentieri a meno.

Fai attenzione, perché tu stesso hai tracciato l'identikit dell'idealizzazione perfetta. Concentrarti solo su di te verso di lei, senza fare il contrario, può farla tornare in un attimo. In bocca al lupo. 

 

Modificato da Sensei10
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