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Hei! Ho visto che mi guardavi... ciao!


thehappyunicorn

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thehappyunicorn

Mi sono accorto che non ho una presentazione. Eccola: ciao! 

38 anni, vissuto in vari paesi e ora in una ex colonia portoghese. Mi manca l'Italia solo raramente, ma credo di averne un'immagine ormai nebulosa. Deve essere un sentimento nostalgico, quasi come il ricordo di una one-itis lontana, il cui pensiero non porta sofferenza, ma solo torpore, quella sensazione dell' avrebbe potuto essere ma non è stato.
Ho iniziato a sperimentare in seduzione ai 15/16 anni, facevo approcci a freddo da solo anche se ancora non credo esistesse questo termine. Lo facevo per mettermi alla prova, ma non avendo nessuna guida, né libri a riguardo e non essendo natural, me ne successero di tutte. Nulla che mi impedì di continuare però, ad oltranza. Credo potrei sintetizzare il mio primo percorsi così: da un lato un certo intuito con le persone, dall'altro una visione romantica dell'amore. Un misto identificabile dall'unione dei testi della canzone di Ed Sheeran shape of you e la cover di Beggin dei Maneskin (non sono il mio genere, è solo per dare una idea). Dico questo non a caso, ma perché ho la convinzione che i testi musicali dicano l'esatto contrario di cosa fare per vivere bene, ci avete fatto mai caso? I cantanti in genere possono fare vera arte, ma i messaggi che trasmettono sono da pezzenti della vita. Io amo la musica, sia chiaro. Intendete bene quello che voglio dire. Comunque, seguendo il mio discorso, nutrendomi io di musica in adolescenza (e chi non lo fa?) e avendo ispirazione per cosa fare nella vita proprio dai testi delle canzoni e dai libri e da nulla più (con mio padre non ci ho mai parlato sul serio), capite bene che avessi la testa ben confusa: magari mi inventavo una buona apertura con una ragazza, ma poi mandavo tutto in vacca con idee strane sulla relazione, su cosa cercare in una donna e via dicendo. Un altro punto importante nel mio cammino è stato avere la testa impregna dalle idee femminista (radical chic femminista) di mia madre, che prevedeva il copione della donna sempre vittima. Nessuna eccezione ammessa. Risultato? Le donne mi hanno inizialmente massacrato, perché per me erano sempre le poverine, che soffrono molto, che subiscono ingiustamente. E io? Chi ero io? Ma il fottuto cavaliere ovviamente. Infatti mi trattavano di merda magari, ma poverine, è perché soffrono tanto. Ahahaha. Sob. Le ho sempre avvicinate in ogni tipo di forma, ma poi era tutto una grande contraddizione quello che vivevo con loro. Il forum mi avrebbe aiutato molto ad arrivare dove sono arrivato (in pratica da solo) in tempi più rapidi. Le varie esperienze vissute hanno acceso i riflettori su come mia madre mi avesse influenzato in maniera malsana nella forma di vedere le donne. Quando ho capito questo, è seguita una fase dove mi avvicinavo a loro con disprezzo quasi, per usarle come mi ero sentito usato io. Non ho vissuto bene, ovviamente, in quel periodo. Ma è servito, molto. Ora la mia forma di prendere e dare, di chiedere o cedere con loro è molto più equilibrata, mi sembra tendente al salutare in linea di massima. Ho imparato da loro moltissimo (non da mia mamma, purtroppo, ma da tutte le altre), ancora imparo tanto, e a volte mi sembra di capirle, di poterle spesso a grandi linee prevedere, e quando a volte sono in una situazione con una di loro dove mi sento incerto con le linee che di solito adotto, quello che faccio è di mettermi nella loro testa, pensare: e loro, loro cosa farebbero? E poi lo faccio. Per questo uso molto i silenzi, scompaio come un fantasma pure io, butto l'amo e poi faccio finta di nulla, nego, cerco di sentire gli altri con una specie di sesto senso, di captare. A volte funziona. A volte invece mi guardano, come a dire: ne hai di strada da fare per essere al nostro livello, scuotendo la testa...e sorridendomi, furbette. Lo penso pure io 🤗
Modificato da thehappyunicorn
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Wyatt99
5 minuti fa, thehappyunicorn ha scritto:

vissuto in vari paesi e ora in una ex colonia portoghese

Questo mi ha colpito tantissimo. Puoi descrivere le tue storie e come sei finito in questi paesi per arrivare in una colonia portoghese? Brasile o in Africa?

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thehappyunicorn
22 minuti fa, Wyatt99 ha scritto:

Puoi descrivere le tue storie e come sei finito in questi paesi per arrivare in una colonia portoghese? Brasile o in Africa?

Il tutto nasce dalla visione romantica della vita di cui parlavo. Ho fatto ogni cosa, in base a quell'idea strampalata, per andarmene dall'Italia da ragazzo, finendo in Uk e iniziando a lavorare lì. Poi, a questo punto per lavoro, ho iniziato a deambulare in giro per posti, per anni. Fino a quando? Fino a quando ovviamente ho conosciuto una brasiliana che mi ha messo in one-itis istantanea (una decina di anni fa) trascinandomi con lei. Se ci penso era come mi avesse veramente preso a mazzate in testa e trascinato per i capelli, tanto vero che ho un ricordo vago di quel periodo. Poi ovviamente la relazione è andata a remengo, ma sono rimasto, perché lei si aspettava che me ne andassi, senza contare che io volevo però rinascere esattamente nel posto dove mi aveva ucciso, e non altrove. Ed è stato così  

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  • 1 anno dopo...
Back Door Man

"Il fottuto cavaliere"

Un uomo che sa scrivere

Leggo e mi sento felice 🤣

Un etero poetico

Il 21/9/2021 at 22:19, thehappyunicorn ha scritto:

Mi sono accorto che non ho una presentazione. Eccola: ciao! 

38 anni, vissuto in vari paesi e ora in una ex colonia portoghese. Mi manca l'Italia solo raramente, ma credo di averne un'immagine ormai nebulosa. Deve essere un sentimento nostalgico, quasi come il ricordo di una one-itis lontana, il cui pensiero non porta sofferenza, ma solo torpore, quella sensazione dell' avrebbe potuto essere ma non è stato.
Ho iniziato a sperimentare in seduzione ai 15/16 anni, facevo approcci a freddo da solo anche se ancora non credo esistesse questo termine. Lo facevo per mettermi alla prova, ma non avendo nessuna guida, né libri a riguardo e non essendo natural, me ne successero di tutte. Nulla che mi impedì di continuare però, ad oltranza. Credo potrei sintetizzare il mio primo percorsi così: da un lato un certo intuito con le persone, dall'altro una visione romantica dell'amore. Un misto identificabile dall'unione dei testi della canzone di Ed Sheeran shape of you e la cover di Beggin dei Maneskin (non sono il mio genere, è solo per dare una idea). Dico questo non a caso, ma perché ho la convinzione che i testi musicali dicano l'esatto contrario di cosa fare per vivere bene, ci avete fatto mai caso? I cantanti in genere possono fare vera arte, ma i messaggi che trasmettono sono da pezzenti della vita. Io amo la musica, sia chiaro. Intendete bene quello che voglio dire. Comunque, seguendo il mio discorso, nutrendomi io di musica in adolescenza (e chi non lo fa?) e avendo ispirazione per cosa fare nella vita proprio dai testi delle canzoni e dai libri e da nulla più (con mio padre non ci ho mai parlato sul serio), capite bene che avessi la testa ben confusa: magari mi inventavo una buona apertura con una ragazza, ma poi mandavo tutto in vacca con idee strane sulla relazione, su cosa cercare in una donna e via dicendo. Un altro punto importante nel mio cammino è stato avere la testa impregna dalle idee femminista (radical chic femminista) di mia madre, che prevedeva il copione della donna sempre vittima. Nessuna eccezione ammessa. Risultato? Le donne mi hanno inizialmente massacrato, perché per me erano sempre le poverine, che soffrono molto, che subiscono ingiustamente. E io? Chi ero io? Ma il fottuto cavaliere ovviamente. Infatti mi trattavano di merda magari, ma poverine, è perché soffrono tanto. Ahahaha. Sob. Le ho sempre avvicinate in ogni tipo di forma, ma poi era tutto una grande contraddizione quello che vivevo con loro. Il forum mi avrebbe aiutato molto ad arrivare dove sono arrivato (in pratica da solo) in tempi più rapidi. Le varie esperienze vissute hanno acceso i riflettori su come mia madre mi avesse influenzato in maniera malsana nella forma di vedere le donne. Quando ho capito questo, è seguita una fase dove mi avvicinavo a loro con disprezzo quasi, per usarle come mi ero sentito usato io. Non ho vissuto bene, ovviamente, in quel periodo. Ma è servito, molto. Ora la mia forma di prendere e dare, di chiedere o cedere con loro è molto più equilibrata, mi sembra tendente al salutare in linea di massima. Ho imparato da loro moltissimo (non da mia mamma, purtroppo, ma da tutte le altre), ancora imparo tanto, e a volte mi sembra di capirle, di poterle spesso a grandi linee prevedere, e quando a volte sono in una situazione con una di loro dove mi sento incerto con le linee che di solito adotto, quello che faccio è di mettermi nella loro testa, pensare: e loro, loro cosa farebbero? E poi lo faccio. Per questo uso molto i silenzi, scompaio come un fantasma pure io, butto l'amo e poi faccio finta di nulla, nego, cerco di sentire gli altri con una specie di sesto senso, di captare. A volte funziona. A volte invece mi guardano, come a dire: ne hai di strada da fare per essere al nostro livello, scuotendo la testa...e sorridendomi, furbette. Lo penso pure io 🤗

 

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Back Door Man
2 minuti fa, Back Door Man ha scritto:

Eccola: ciao! 

38 anni, vissuto in vari paesi e ora in una ex colonia portoghese. Mi manca l'Italia solo raramente, ma credo di averne un'immagine ormai nebulosa.

Colega...

Respect

gesto_inchino_tantodicappello.jpg

Io non posso presentarmi

☹️

Come faccio a raccontare un'infanzia fra l'Italia e la Spagna con persone che avevano bisogno di aiuto 🤓

😄

Mi tocca sempre inventare una storia decaffeinata.

Mapperò il succo della storia che racconterei è che ho sempre adorato le donne

Sesso molto precoce...

C'è un punto fisso in mappa...

Quella cosa che ci hanno le donne...

È solo un simbolo.

Non ci hanno solo quella cosa.

Se sei malato o ferito le donne possono aiutarti molto, i maschi meno...

Ma solo se lo vogliono.

Io ci ho la sindrome di Stendhal mapperò con le donne invece che coi monumenti.

Poi se ci si vede al bar posso raccontare la storia vera... 😈

Hasta luego

 

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  • 3 settimane dopo...
Back Door Man
Il 21/9/2021 at 21:19, thehappyunicorn ha scritto:

Le varie esperienze vissute hanno acceso i riflettori su come mia madre mi avesse influenzato in maniera malsana nella forma di vedere le donne. Quando ho capito questo, è seguita una fase dove mi avvicinavo a loro con disprezzo quasi, per usarle come mi ero sentito usato io. Non ho vissuto bene, ovviamente, in quel periodo. Ma è servito, molto. Ora la mia forma di prendere e dare, di chiedere o cedere con loro è molto più equilibrata, mi sembra tendente al salutare in linea di massima. Ho imparato da loro moltissimo (non da mia mamma, purtroppo, ma da tutte le altre), ancora imparo tanto, e a volte mi sembra di capirle, di poterle spesso a grandi linee prevedere, e quando a volte sono in una situazione con una di loro dove mi sento incerto con le linee che di solito adotto, quello che faccio è di mettermi nella loro testa, pensare: e loro, loro cosa farebbero? E poi lo faccio. Per questo uso molto i silenzi, scompaio come un fantasma pure io, butto l'amo e poi faccio finta di nulla, nego, cerco di sentire gli altri con una specie di sesto senso, di captare. A volte funziona. A volte invece mi guardano, come a dire: ne hai di strada da fare per essere al nostro livello, scuotendo la testa...e sorridendomi, furbette. Lo penso pure io 🤗

👍

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