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Ragazza con strabismo di venere?


Maelle

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PapuPetagna
14 minuti fa, Giraluna ha scritto:

Interessante. Il pub era di sua frequenza. Perciò sapeva che c era la possibilità di vedere alcuni suoi amici. Se ti voleva nascondere avrebbe optato o un altro orario ad esempio, oppure un altro pub.

Il cambio è avvenuto al ritorno a casa. Non menzioni tappe in hotel o in casa dell uno e dell' altro. Perciò siete rimasti lì. 

Dunque: o ha visto qualcosa nei suoi amici che non gli è piaciuto, oppure potrebbe essere che hai lanciato segnali poco gradevoli. 

Ritornando con la tua immaginazione il più fedelmente possibile a quella sera, ti tornano in mente delle azioni in particolare, sia tue che loro, che hanno scatenato la successiva reazione del tizio? 

"Sono cambiate" hai scritto. Che faceva prima? Questo per aiutarti a fare la differenza fra un pre e un post. 

Per me, semplicemente, basta chiederlo. So che ti costa molto. Ma forse ha più senso che titubare. 

Magari non è neanche il tuo difetto, Maelle, ma semplicemente che vuole divertirsi mentre tu magari vuoi la storia seria. 

Non ci hai infatti contestualizzato come vi siete conosciuti, da quanto va avanti e con che obbiettivi avete deciso di relazionarvi. 

Molto spesso vedo due persone entrare in rapporto, convinte di cose diametralmente opposte. Una è convinta di stare andando verso l ufficializzazione mentre per l altro è scontato uscire pure con diverse ragazze senza impegnarsi. 

Dacci i dettagli che mancano, altrimenti poi ci ti perdi in un pozzo di elucubrazioni che non migliorano di certo il tuo stato d animo. 

Concordo su tutto tranne che sul chiedere.

Se lei si è fatta un film rischia di creare un caso per niente e lui si sentirebbe accusato di un atteggiamento meschino che magari non gli appartiene.

Aspettare almeno che si verifichi di nuovo la stessa situazione.

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evolutionator
20 minutes ago, ArmandoBis said:

Sai una cosa? I volti delle persone sono asimmetrici.

Ma non di poco. Sono enormemente asimmetrici.

non esageriamo

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Giraluna
4 minuti fa, PapuPetagna ha scritto:

Concordo su tutto tranne che sul chiedere.

 

4 minuti fa, PapuPetagna ha scritto:

Aspettare almeno che si verifichi di nuovo la stessa situazione.

Ci hai ragione. Grazie.

Essendo un campo deputato per lo più alle probabilità di averla azzeccata o meno, è più funzionale attendere una seconda occasione simile. 

Numericamente non costituisce una statistica a riprova delle sue perplessità. Non si può farne una (statistica) a cose basate su sensazioni, ma almeno può fornire un punto di osservazione in più tale da indurla a farsi avanti meno tesa. 

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Sensei10
8 ore fa, Maelle ha scritto:

questo ragazzo non ha rinunciato a me in toto,

Permettimi di dire che lo ha fatto, e sono anche d'accordo con gli interventi successivi al mio: credo che ci sia qualcosa al di là dello strabismo. 

Chi rinuncia ad una parte di noi, in fondo sta rinunciando a tutto. Tu, come chiunque, non puoi andare bene solo in camera da letto o in automobile. Mangeresti mai un solo ingrediente del tuo piatto preferito? Significa che il piatto non c'è più. Lo mangi, ma è un'altra cosa. Cambia tutto. 

26 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

Puoi ripetere l'operazione con l'altra metà e vedrai che verranno fuori due volti molto diversi e decisamente sgradevoli.

Vero, anche se poi il canone del bello classico si basa proprio sulla simmetria. 

Ma è una simmetria rara, poiché oggettivamente conferisce una sembianza piatta al volto. Una bellezza, insomma, più da fotografia che da emozione.

Una buona prova pratica di ciò che dici oggi si può fare con le app per webcam. Chi ha un Mac può usare Photo Booth, ad esempio: tra i vari effetti presenti c'è proprio quello della "doppia metà". Curiosamente, potremmo stupirci di quanto la totale simmetria del nostra viso ci renda "flawless" e, nel contempo, privi di espressività.

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Giraluna
2 ore fa, Sensei10 ha scritto:

Chi rinuncia ad una parte di noi, in fondo sta rinunciando a tutto.

La rinuncia presuppone, spesso, che ci sia stata un contatto che ha dato esito negativo. La maggior parte delle volte invece non si giunge neanche a provarla. Si folda, in gergo giovanile. Si passa oltre, senza alcun beneficio del dubbio.

Perciò non sono propriamente d'accordo con il passaggio citato. Per me può essere tranquillamente qualcosa di questo genere il concetto in sé: chi rinuncia alla scoperta dell'altro, sta privando se stesso di accedere anche alla gioia e al piacere. 

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PapuPetagna
2 ore fa, Giraluna ha scritto:

 

Ci hai ragione. Grazie.

Essendo un campo deputato per lo più alle probabilità di averla azzeccata o meno, è più funzionale attendere una seconda occasione simile. 

Numericamente non costituisce una statistica a riprova delle sue perplessità. Non si può farne una (statistica) a cose basate su sensazioni, ma almeno può fornire un punto di osservazione in più tale da indurla a farsi avanti meno tesa. 

Ci sono passato più di una volta e non ho mai capito fino a che punto si possa parlare di semplici insicurezze. In più di un’occasione mi è sembrato anche un giochino stronzo messo in atto per ottenere ancora più attenzione. Magari inconsapevole ma cambia poco.

Ti faccio un esempio, ultimo episodio che mi ricordo.

Io e lei, insieme dalla domenica mattina. È quasi ora di cena, mi stacco 5 minuti per ascoltare le notizie del telegiornale. Inizia il solito teatrino - che hai? È successo qualcosa? Sei strano

Giuro: volevo solo vedere di che morte stava morendo il governo Conte.

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Giraluna
22 minuti fa, PapuPetagna ha scritto:

mi è sembrato anche un giochino stronzo messo in atto per ottenere ancora più attenzione.

Mi si è accesa una lampadina. Può tranquillamente essere anche la situazione esposta. 

Sottilmente alcune volte, più spiccatamente in altre, ricordo che in passato anche io venivo messa di fronte alle mie richieste inconsce di ottenere più attenzione. Si manifestano in diversi modi, esattamente come il bisogno di amare e donare e di essere amati e amarsi. 

Può essere un difetto estetico che genera insicurezza il trampolino per richiedere maggiore attenzione per accertarsi, senza alcuna ombra di dubbio, che sia accettato? 

Nel mio caso erano solo atteggiamenti. Nulla a che vedere con difetti estetici. Perciò non so come la viva chi ne ha e cerca in questo delle rassicurazioni.

Un altra domanda che mi viene in mente è questa: in questo caso può la velata richiesta di accettare i propri difetti estetici venire percepita come disfunzionale?

In parte si, secondo me e tutto si ricollega al discorso che, forse, diventa ancora più importante e, per certi versi vitale, accrescere la propria auto stima poiché nessuno all'infuori di noi può darci la piena accettazione di tutte le nostre parti. Considerato anche il fatto che nel tempo il "giudizio" generale da ambo lati si è fatto molto più pressante, presente e squalificante.

Ci sono molti giudici improvvisati, severi e pochi amanti (unisecs) attenti e giudiziosi. Non si è solo uno o l'altro, ma entrambi. In pochi sanno amalgamarsi con le varie parti di sé, figuriamoci con quelle d'altri.  

Modificato da Giraluna
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^'V'^
30 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Mio nonno aveva scoperto un trucco per questa situazione. 

Come carabiniere era interessato alle notizie del telegiornale, sia sul governo che sui fatti accaduti. 

Allora aveva una radio tascabile con un auricolare, uno solo, mono.

Era presente e non lo era. 

Ascoltava cosa succedeva e se gli chiedevi attenzioni aveva già pronti due o tre compiti da comminarti. 

C'era da prendere la legna per il caminetto, da prendere le noci, da fare un buon caffè, da ritirare il bucato steso perché già asciutto. 

Dopo un po' la smettevi di cercargli attenzioni e ti andavi a cercare un lavoro vero. 

Ma, battute a parte, erano altri tempi. 

Fai così oggi e lei smette di cercarti attenzioni ed apre Tinder mezz'oretta. 

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Sensei10
1 ora fa, Giraluna ha scritto:

La rinuncia presuppone, spesso, che ci sia stata un contatto che ha dato esito negativo. La maggior parte delle volte invece non si giunge neanche a provarla. Si folda, in gergo giovanile. Si passa oltre, senza alcun beneficio del dubbio.

Perciò non sono propriamente d'accordo con il passaggio citato. Per me può essere tranquillamente qualcosa di questo genere il concetto in sé: chi rinuncia alla scoperta dell'altro, sta privando se stesso di accedere anche alla gioia e al piacere. 

È pur sempre una rinuncia, accontentarsi di un pezzo più o meno grande. 

Ma sono d'accordo sulla tua ultima frase, che poi forse è ciò che volevo dire senza riuscirci. È una privazione per sé. 

Comunque a me sembra che ci sia un che di disumano, nella faccenda. Vergognarsi di andare in giro con una donna e poi scoparci in privato. Mi ricorda le immagini di apertura del remake di "Non aprite quella porta", dove si vedono delle vecchie fotografie con un piccolo Leatherface, il cui volto veniva immancabilmente coperto dalle mani degli adulti, poiché mostruoso. Tuttavia, nella trama, era anche l'amatissimo figlio sfortunato, funzionale alla condotta scellerata della famiglia. 

 

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