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Ragazza con strabismo di venere?


Maelle

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5 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Interventi da studiare.

Mi ha colpito, tra le altre cose, l'analogia con la musica classica.

Credo che possiamo trarne indicazioni su come sia difficile entrare in fase.

Haydn: 104 sinfonie

Mozart: 41

Beethoven e Schubert: 9

Brahms: 4

Qualcosa di simile avviene per le sonate per pianoforte.

Haydn più di 60. Beethoven 32, Schubert 21, Brahms 3, e la terza è l'op. 5, in pratica ha smesso da giovane di comporre sonate.

Insomma, più il senso dell'io acquista peso, più diventa difficile comporre, cioè esprimersi.

E, aggiungerei, entrare in fase con un'altra persona.

 

Ricordo un articolo o intervista a Roman Vlad che parlava proprio di questa cosa. Lui diceva che in epoca barocca il compositore era poco più di un lacchè, come posizione sociale, era alle dipendenze di un padrone, un nobile, un ecclesiastico, un autorità, e gli era richiesto di comporre qualcosa per ogni occasione servisse della musica. Infatti riciclavano varie volte gli stessi temi, molte sinfonie, sonate ecc di un dato compositore in quel periodo si distinguono poco l 'una dall'altra. Magari assemblavano diversamente e in fretta roba che avevano già composto, cambiando qualcosa, qua e là. Man mano che la musica acquista rilevanza (non scordiamoci che l'opera di Bach ad esempio era totalmente dimenticata già una generazione dopo la sua, fu riscoperta da Mendelssohn a metà 800), come arte e il compositore di conseguenza acquista rilevanza sociale e si trasforma in una sorta di libero professionista, questa abitudine decade. Le 9 sinfonie di Beethoven non hanno temi o parti in comune, sono opere che si creano una volta nella vita. Parlerei quindi di una diversa prassi compositiva più che altro , una volta che la musica non era più percepita da chi ne doveva usufruire come un mero ornamento, tipo le ghirlande di fiori alle feste,  ma come esperienza più profonda.

Modificato da Aghori
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Sensei10
48 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Mio nonno aveva scoperto un trucco per questa situazione. 

Come carabiniere era interessato alle notizie del telegiornale, sia sul governo che sui fatti accaduti. 

Allora aveva una radio tascabile con un auricolare, uno solo, mono.

Era presente e non lo era. 

Ascoltava cosa succedeva e se gli chiedevi attenzioni aveva già pronti due o tre compiti da comminarti. 

C'era da prendere la legna per il caminetto, da prendere le noci, da fare un buon caffè, da ritirare il bucato steso perché già asciutto. 

Dopo un po' la smettevi di cercargli attenzioni e ti andavi a cercare un lavoro vero. 

Sti nonni erano un po' tutti uguali. 

Anche mio nonno faceva così. Radiolina, auricolare, e appena gli chiedevi qualcosa scattava il compito. Ho capito che potevo parlarci solo durante le partite, la domenica pomeriggio. Questa cosa ci ha unito molto.

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YUSUKE86
Il 12/10/2021 at 00:51, ^'V'^ ha scritto:

La ragazza di cui parlo, in quel ping pong di contatto...

Non ero uscito con lei per provarci, "farla mia" o simili. 

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Volevo conocerla e abbiamo passato la serata in relax a bere e stuzzicare.

É nato uno scambio di sfioramenti invisibili che fa scoppiare il cuore.

Sono quelle carezze appena accennate con le dita, sfiorate nel braccio, e si susseguono piano, lei ne fa una, quasi per caso, lui risponde, intanto che si parla di tutt'altro...

Eravamo in un rooftop, molto bello.

Se avessi avuto un albergo e l'avessi invitata a salire, o lei a me in casa sua, non sarebbe stato così fluido e bello.

Ci sarebbe stato uno stacco marcato, probabilmente avremmo fatto sesso o cose così, ma ero ospite in una casa, siamo saliti da lei, dall'ospite, in mood slow food - andiamo a bere qualcosa con lei. 

Ci siamo messi sul divano a contatto, il ping pong di sfioramenti era così confortante, e rilassante... 

Mi si è addormentata tra le braccia, con le gambe sulle mie. 

Non volevo si svegliasse l'indomani sola in un divano di una casa che non conosce... col male al collo per il cuscino da divano. 

L'ho portata sul letto in braccio.  

L'ospite - che a modo suo detesta dormire con donne, amiche, a qualsiasi titolo - ci ha lasciato il letto e si è messa il cuscino adatto nel divano.

Ci siamo messi a cucchiaino e sono quei momenti in cui uno come me pensa... ok, uccidetemi adesso, sono a posto col mondo.

Ma la pace è durata poco. 

Perché lei aveva il perizoma ed un culetto bellissimo per i miei gusti.

Avevo 120 battiti a riposo, volevo guardarla. 

Sollevare la coperta e guardarla.

Ero ossessionato dal desiderio di sollevare quella coperta bianca. 

Scendere dal letto, guardare lo spettacolo e...

Però mancava un dettaglio importante. 

Volevo che lei sentisse quello sguardo di brama ed ossessione. 

Volevo aspettare che, da sveglia, condividessimo quell'intensitá. 

Sentirsi così tanto desiderata, così forte...

Era qualcosa che volevo vivesse. 

Allora sono rimasto a cucchiaino, non ho fatto fatica a calmarmi perché in ogni caso il contatto mi fa sprofondare nel buio...

La mattina al risveglio.... 

Eravamo ancora abbracciati e abbiamo continuato a scambiarci coccole piano piano...

Nessuna zona erogena, "solo" contatto. 

Ad un certo punto mi dice... puoi toccarmi le tette, mi rilassa...

Mi mette la mano su un seno e le parlo del ping pong.

Di come a volte i maschi con cui parlo facciano ping ping ping, ad esempio baciano una... allora le toccano le tette (ping) allora siccome lei non si oppone e non evita le toccano il culo...

Allora siccome lei sta lì la "fingerano".

Ma questo è ping ping ping.

Magari lei sta lì solo perché è in imbarazzo e non sa che fare, o ha bevuto e il giorno seguente blocca sul cellulare.

Ma, in ogni caso.. a fare ping ping ping non ti scoppia niente dentro, ti sale un po' ansia, magari paura che lei rompa l'escalation.

Ma non ti senti scoppiare qualcosa dentro come quando lei risponde al tocco.

E tocca te. 

E tu lei.

Prendo dell'olio da massaggi sul comodino e le carezzo il ventre, in senso orario.

E il diaframma, e c'è quella zona che fa parte della coccola, dove sono le ovaie, è sotto l'elastico del perizoma. 

Quando passi la mano sotto l'elastico del perizoma e sfiori il monte di venere e il manubrio fra le ovaie... 

Alle ragazze sembra probabilmente ti stia facendo strada, serpente tra le foglie...

Invece era parte del contatto diaframma, pancino, seno...

Ma nel percepire la mano che entra nel perizoma....

Un micromvimento: il pavimento pelvico, lo psoas e gli adduttori delle cosce, hanno un microsegnale di chiusura. 

Impercettibile quasi. 

La rassereno, non sto scendendo verso il sesso, e nemmeno era un test.

Le carezzo il viso.

Mi spiega che ha il tampax. 

Subito è chiaro quel segnale del pavimento pelvico, paura. 

Che senta nelle dita l'odore di quando non è in fioritura. 

L'odore di un bocciolo, rugiada di rubino.

Ad un certo punto... dopo molto tempo, e ne avrei aspettato il doppio, la abbraccio e mi viene tra le dita, senza entrare. 

È bellissimo perché mi guida la mano per insegnarmi il suo ritmo, la sua pressione. 

La ringrazio per insegnarmi. 

Forse, quando vede quanto deserto ho sulle labbra nel gustare quelle poche gocce di odore che ho sulle dita, e quanto sia gradito, quando le assaggia con me e ci baciamo...

Forse in quel momento le passa la preoccupazione per l'odore, non lo so ma Sento l'invito ad entrare. 

Finalmente posso averla in bocca. 

È stupendo. 

Insieme allo stare abbracciati è ciò che mi dà da vivere. 

In quel momento è la mano che mi nutre. 

E facciamo l'amore. 

Col tampax, senza toglierlo.

Tanto ce l'ho piccolo.

Ho un po' timore di mandarglielo dentro e perderlo, ma mi rassicura che ritrovare il cordino è semplice e che quel momento non va interrotto armeggiando col tampax, preoccupandosi per il letto non suo, andando a cercare asciugamani non suoi da sporcare...

Non le dice queste cose, le pensa. 

Alla fine stiamo accoccolati e le racconto di che lunga notte a bramare di sollevare il lenzuolo e guardare quel culetto col perizoma, mi chiede perché non l'abbia fatto, che sarebbe stato carino.

Lo so, ma so aspettare e digiunare perché sia bellissimo. 

Le spiego che voglio lo senta, forte, lo sguardo di desiderio. 

Si mette nella stessa posizione in cui dormiva. 

La guardo, mi masturbo, poi però non resisto a quanto la faccia sentire bene sentire di piacermi, sento la sua autostima gioire e lenire una vecchia ferita che non conosco, non si vede bene che ad occhi chiusi, voglio darle di più, e lo facciamo di nuovo. Di questa seconda volta non ho ricordi, a parte il momento in cui entro, ero già in stato di fusione tra io e non io.

Dissolto. 

Una sensazione bellissima sotto pelle per giorni.

Anche adesso ce l'ho.

Per altre persone questo racconto è in controfase, sia M che F. 

E anche loro sono ok. 

Ho portato quella sensazione con me da mia nonna, che fa 90 anni e forse è l'ultima volta che la vedo. 

Lei è in paranoia con la mascherina, i due metri di distanza sociale.

Non si avvicina nemmeno a sua figlia, mia zia, quando le porta la spesa.

Invece se l'è abbassata per farmi vedere il suo viso e mi ha anche abbracciato, e ci siamo dati i bacini sulle guance. 

Non aveva più paura, per quel momento in cui quella sensazione risuonava tutt'intorno e dentro me. 

 

Sono più giovane di te... (ho 35 anni, compiuti non da molto).

Mi piace scrivere di norma (anche se in italiano ho sempre fatto schifo.), però da qualche mese ho smesso e non ho più "quella voglia" che avevo un tempo.

Perchè, per colpa di qualcosa accaduto (nn molto tempo fa), ho deciso che nn avrei più scritto per nessuna; perchè ho capito che le parole non servono a niente e restano solo parole.

Leggendo qualche tuo post, mi è scesa una lacrima (forse con il tempo, riuscirò a ritrovare anche io quella "scintilla") che mi è stata portata via.

Grazie. (Cuore Blu)

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12 ore fa, Maelle ha scritto:

Grazie per le tue belle parole! Sono state una carezza per me. 
Il fatto è che questo ragazzo non ha rinunciato a me in toto, perché abbiamo continuato a vederci e l’attrazione fisica si è concretizzata… solo che da quel momento in poi sono mancate le occasioni “pubbliche” e qualsiasi riferimento ad esse.

Ciao @Maelle, faccio una premessa anche se futile probabilmente.

Sono una di quelle persone che pur credendo che lo sguardo sia importantissimo, non vede lo strabismo di Venere come invalidante, o particolarmente impattante su chi guarda, proprio perché è decisamente più lieve di altri "problemi" agli occhi.

Una mia cara amica ha conosciuto il suo attuale ragazzo due anni fa, io ho avuto il piacere di incontrarlo solo un annetto fa e sai perché?Lei mi ha detto chiaramente "Mi vergogno di mostrarlo, perché non è granché".Al mio dirle "Ma a te piace no?"Lei: "Sì, ma sai, per me non è bello che gli altri pensino che non sia chissà cosa".

Questa frase è stata  devastante, anche perché io mi vergognerei di un mio ragazzo se facesse il rapinatore in banca o se non fosse gentile con le persone o per mille altri motivi che ricadono più su aspetti caratteriali/comportamentali, che su aspetti fisici, come qualcuno prima di me ha già detto.

È però inutile fingere che non sia un dato di fatto che molte persone, invece, si facciano condizionare dalle comitive, dagli amici, non scelgono per sé, scelgono più per un desiderio comune ed in questo caso la mentalità del gruppo (o si dovrebbe dire branco, chissà) diventa un'arma molto potente.

Questo però avviene in quali casi?Quando effettivamente una persona fa fatica a crearsi una sua identità, un suo modo di vedere le cose e a lasciarsi andare a ciò che per sé è funzionale, emozionante, gratificante ecc ecc...

Non credo che farai fatica a capire chi hai di fronte, attendi un'altra occasione e se davvero ti sarà chiaro che eviti in modo palese lo stare con gli altri, io proverei a parlargliene, in modo molto delicato, comunicandogli ciò che percepisci tu, senza attaccarlo assolutamente, ma spiegandogli che è un modo per comprendere il suo punto di vista sul preferire sempre lo stare da soli.

Credo che sia importante, più per te, che per lui...mi sembra di capire che tu non te ne faccia un cruccio, il che è un bene e mi dispiacerebbe molto che tu possa cominciare a crearti problemi inesistenti solo perché qualcuno ti ha trasmesso delle insicurezze (sue).

 

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Giraluna
21 minuti fa, Sensei10 ha scritto:

a me sembra che ci sia un che di disumano, nella faccenda. Vergognarsi di andare in giro con una donna e poi scoparci in privato.

Spesso il fraintendimento è dietro l angolo. Nella mia esperienza, come scrivevo a lei, sono stata in entrambi i casi.

Nascondere può intendere anche una certa protezione da parte del maschio. Mostrare invece una certa ossessione dei reciproci ego. 

Dipende dalle persone coinvolte. E dagli incastri più funzionali fra loro. 

Certo, c è anche da sottolineare che da un certo punto in poi della mia vita, il concetto di medio ha assunto connotati davvero versatili. 

Non ero più nella media. Gira girava in altri campionati. Muoversi sulle sabbie mobili richiede una certa dose di coraggio, acume ed una propensione all apprendimento fuori dai classici canoni. 

In questa situazione il tizio è stato definito medio. Lei non si sa quanto spicchi. Perciò si lavorerà per lo più di dicotomico bianco e nero, generalmente attuato dagli schemi medi: ti nascondo perché non mi garbi, ti mostro perché mi garbo io. 

Perciò si, in parte è come sostieni: non c è nulla di umano sotto un certo livello di comprensione e contatto col proprio e l altrui mondo. 

Andrebbe incoraggiata una libera spiccata di volo da una condizione di bruco nel bozzo umido. Ma tant'è ... Solo in pochi lo vogliono davvero. 

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ArmandoBis
32 minuti fa, Aghori ha scritto:

Ricordo un articolo o intervista a Roman Vlad che parlava proprio di questa cosa. Lui diceva che in epoca barocca il compositore era poco più di un lacchè, come posizione sociale, era alle dipendenze di un padrone, un nobile, un ecclesiastico, un autorità, e gli era richiesto di comporre qualcosa per ogni occasione servisse della musica. Infatti riciclavano varie volte gli stessi temi, molte sinfonie, sonate ecc di un dato compositore in quel periodo si distinguono poco l 'una dall'altra. Magari assemblavano diversamente e in fretta roba che avevano già composto, cambiando qualcosa, qua e là. Man mano che la musica acquista rilevanza (non scordiamoci che l'opera di Bach ad esempio era totalmente dimenticata già una generazione dopo la sua, fu riscoperta da Mendelssohn a metà 800), come arte e il compositore di conseguenza acquista rilevanza sociale e si trasforma in una sorta di libero professionista, questa abitudine decade. Le 9 sinfonie di Beethoven non hanno temi o parti in comune, sono opere che si creano una volta nella vita. Parlerei quindi di una diversa prassi compositiva più che altro , una volta che la musica non era più percepita da chi ne doveva usufruire come un mero ornamento, tipo le ghirlande di fiori alle feste,  ma come esperienza più profonda.

Vero, ma fino a un certo punto.

Ovvero, la questione cruciale è cosa vuoi descrivere con la musica e qual è il demone che ti spinge.

Ai tempi di Bach, Haydn e Mozart non c'era questa urgenza di descrivere i moti dell'animo.

Questo però non significa che la loro musica fosse ornamentale. Direi che non lo era affatto e il fatto che abbiano scritto tanto non diminuisce il valore delle loro opere. Bach ha scritto oltre 200 cantate e sono tutte diverse.

Ai tempi dei romantici c'erano compositori come Czerny che avevano raggiunto e superato le mille opere catalogate.

Hummel componeva ai tempi di Beethoven e di Schubert, ma la sua musica non mette in scena conflitti.

Insomma, per molti musicisti il logorio della forma non sembrava costituire alcun problema. Per altri, come Brahms, sì. Prima di scrivere un quartetto ha fatto una miriade di tentativi e alla fine ne ha scritto solo tre.

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^'V'^
46 minuti fa, Aghori ha scritto:

una volta che la musica non era più percepita da chi ne doveva usufruire come un mero ornamento, tipo le ghirlande di fiori alle feste,  ma come esperienza più profonda.

E se cambi in questa frase musica con esseri umani...

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Giraluna
18 minuti fa, Nova87 ha scritto:

Una mia cara amica ha conosciuto il suo attuale ragazzo due anni fa, io ho avuto il piacere di incontrarlo solo un annetto fa e sai perché?Lei mi ha detto chiaramente "Mi vergogno di mostrarlo, perché non è granché".Al mio dirle "Ma a te piace no?"Lei: "Sì, ma sai, per me non è bello che gli altri pensino che non sia chissà cosa".

Ho notato che la pressione di una donna all accettazione sociale è peggiorata. C entra molto nella storia di Maelle. 

Perciò bell intervento 😉

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