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La pazienza


thehappyunicorn

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17 ore fa, Nova87 ha scritto:

Non ho perplessità in merito al fatto che si possano provare cose per più persone, ho perplessità sul fatto che siano cose identiche e immagino tu possa confermare.

In più citerei Brunori SAS "Non confondere l'amore con l'innamoramento..."

Il batticuore è una cosa, l'amore è un'altra.😊

In più credo che chi "sente forte" talvolta (non sempre) così come sente forte, poi smetta di sentire repentinamente, rapida ascesa verso il nulla.Interruttori on/off che si attivano e disattivano con estrema facilità.

Io non ve lo volevo dire, ma sta partendo il musical di Casanova, con lui monogamo che si innamora follemente di una diciannovenne 😅

 

Touchè.

Parlavo di magnitudo del sentire e non ho puntualizzato circa la forma ormonale che chiamiamo innamoramento e quella che intendiamo per amore.

Spesso la relazione si spezza prima che una forma travasi in un'altra. E si soffre. 

Talvolta, invece, le esperienze e il tempo lo consentono. E allora, poi, più in là, si soffre. 

C'è una canzone di Brunori Sas che mi fa sempre piangere: Il costume da torero (posso ascoltarla solo se sono solo)...

"Certo non si può

nemmeno stare

Tutto il giorno a disegnare

Una casetta con il sole

quando il sole se ne va."

Sai, delle volte, non conta molto quanto quel giorno sia stato lungo. Quanto presto il sole sia tramontato. 

E sarà mia personale caratteristica ma mi porto dietro tutti quegli sguardi e quei sorrisi. E a distanza di tempo darei tanto, ma proprio tanto, per riaverli. Lì accanto a me. Perché...

"La realtà è una merda

ma non finisce qua

Passami il mantello nero

il costume da torero."

 

Modificato da Gianilo
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15 ore fa, thehappyunicorn ha scritto:

Siamo su un forum che tratta di seduzione. Dirò una cosa disdicevole. Capisco bene quello che dici. Ma credo sia veramente l'equivalente di abbuffarsi del pacchetto di cioccolatini vivere per sempre esaltando le emozioni che si ricavano dalle donne. Si può fare solo per un po' (e va fatto). Una pratica per nulla salutare che va controllata, non del tutto, ma in parte.

Un mio amico l'altro ieri mi ha mostrato il suo camper che ha costruito partendo da un normale furgone. Un lavoro bellissimo, incredibile. È isolato termicamente e ci va in montagna a sciare per settimane.

Quando me lo ha mostrato la prima domanda mia è stata:

ma quanto ci hai messo?

La mole di lavoro è incredibile. Me lo sono immaginato nel garage per giorni settimane mesi. Ci ha messo un anno intero.

Io non sarei MAI capace di farlo. Per me lui è un alieno. Ho immensa stima del suo lavoro.

Dico una cosa di cui non ho prove. Puoi dirmi la tua se vuoi:

chi raggiunge capacità di costruire come quella che ho descritto, rifugge le emozioni che tu descrivi. Un po' come il tuo amico. Questo grado di passione per la praticità del fare ce l'hai solo se sei più immune alle donne, o se ti controlli meglio dal loro effetto su di te. Effetto che va domanto ad un certo punto, almeno in parte

Si sente spesso qui come giustificazione il fatto che l'uomo possa inseminare più donne, e la specie, e la biologia etc. Ma se da un lato è a suo modo vero, dall'altro non può essere portato all'estremo. Altrimenti neppure il fuoco avremmo imparato a fare, figurati il primo recinto per le pecore. Saremmo nati, avremmo scopato il tempo tutto cibandoci delle mele che rotolavano per caso fino a noi, e saremmo morti alla prima generazioni di homo sapiens, perché le mele che rotolavano fino a noi casualmente sono tipo una. E noi si scopava in 300. Vita intensa? Forse sì. Ma meglio aver pensato anche al fuoco, ai recinti, alle ruote e a raccogliere più mele

Uomini diversi hanno sentire diversi. Pacifico. 

Ma io provo a ribaltare i termini della tua argomentazione e mi chiedo: siamo sicuri che senza la potente spinta della scintilla riproduttiva, che si realizza -nella nostra specie- tramite quel sentire bruciante di cui parlavo, avremmo avuto il tuo fuoco e il tuo recinto? E la ruota e il fucile? E la sella e il sestante? 

Modificato da Gianilo
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thehappyunicorn

'Cosa fanno due squali in una gara?' 

La voce viene da dietro, mi giro. Mio figlio

'Si squalificano!' mi fa, tutto contento

Carina penso, vorrei sorridere solo, ma rido di gusto, per dare più soddisfazione

'Perché non la mandi con un vocale alla zia ?'

Prende il telefono

'Ciao zia'

'Aspé! Togli quel *ciao zia* . Fa perdere l'effetto sorpresa iniziale'

Ci riprova

'Cosa fanno due squali in una gara? Si squalificano!'

'Mmm, ok, ma ora prova a contare cinque secondi a mente tra la domanda prima di dire la battuta, stai perfettamente zitto, così la domanda si deposita sulla sua mente e fa poi più effetto lo scherzetto'

Vedo che ci pensa. Si porta ancora il telefono alla bocca

'Cosa fanno due squali in una gara?' * mille uno e due e tre e quattro e cinque * 'si squalificano!'

'Bravo! Così è perfetta'

Sguardo orgoglioso

'Ne posso mandare un'altra? Quella della lumaca'

'È meglio se gliene mandi una sola al giorno, così da mantenere la sorpresa, coltivare una specie di aspettativa. Meglio una al giorno'

'E per quanto?

'Mah... tipo 3 giorni. Al quarto non gliela mandi invece. Il quarto niente barzelletta'

'E al quinto giorno?'

'Al quinto la zia sentirà una grande mancanza della tua barzelletta giornaliera'

'E quindi?'

'E quindi nulla, magari te la chiede lei'

Trotterella via pensante mentre continuo a cucinare. Vorrei dirgli che inviare al giorno 1, 2 e 4 sarebbe ancora meglio. Ma lascio stare. Penso invece a due cose, a come in fondo l'effetto sorpresa di una barzelletta calzi molto bene con il concetto di interagire per messaggi nella seduzione. Una barzelletta va bene. Due di seguito no. La seconda va tenuta per il giorno dopo o, a volte, per quello dopo ancora. Solo che non sono barzellette ovviamente, ma 'interazioni positive e intense'. Le chiamerei così. 

La seconda cosa a cui penso è a come la forma di una persona rispondere dice molto di come una persona è. Dico proprio il suono della notifica. Quando mi cadenzano i messaggi di forma frammentata, quasi come parola dopo parola 

din

din

din

din

in interminabili din in successione rapidissima, ecco, quello è um campanello di allarme della personalità. Ne ho le prove ormai. Chi invece scrive tutto bello preciso in un unico messaggio iper ponderato, beh, forse anche questo è troppo per eccesso opposto.

È da tempo che noto come i messaggi vengano frammentati e i secondi, o millesimi di, che intercalano. È una mia red flag personale

 

Modificato da thehappyunicorn
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  • 1 anno dopo...
Back Door Man

Vi invito alla lettura

Il 17/12/2021 at 14:02, thehappyunicorn ha scritto:

LE PERCENTUALI

 
A me piacciono le percentuali. Piacciono al 90%. Sarà perché danno un senso di sicurezza anche dove sicurezza non puoi avere. L'idea di poter controllare cose che non controlli, le controlli al 0% ma vedi... almeno quantifichi. Per questo a me piacciono, le percentuali.
Avevo la mia infermiera di fiducia. Ne avevo accennato da qualche parte, chissà dove,sul forum. A letto mi parlava di dialisi, di come funziona, degli aghi di entrata, i tubi d'uscita. Cose così. Non durante, ma dopo. Io non svengo nei prelievi, ma devo guardare dall'altra parte. Per me il corpo umano nasce chiuso, come un sacco di riso sottovuoto, e chiuso in teoria dovrebbe rimanere. È una visione debole la mia, lo so. Ed è per questo che mi piaceva lei mi parlasse di dialisi, dopo, non prima. La ascoltavo, mi mostrava foto dei macchinari orgogliosa come mi mostrasse la sua decappottabile ultimo modello. Io guardavo, mi sforzavo. Mi sforzavo di capire, anche se volevo non mi parlasse di sangue che esce, viene lavato, e rientra.
Una bella donna, mi piaceva come mi toccava, con fare professionale, mi sentivo in buone mani, anche se, a conti fatti, sono le cose di sempre, e la mia era tutta immaginazione. Mi piaceva.
Mi parlava spesso della sua difficoltà nel concepire l'abbandono, del suo psicologo, che lei chiama 'il coach' . Il coach mi diche che. E poi mi diceva quel - che - mentre io ascoltavo. Pensavo che per quello che le diceva, ero un coach pure io.
Pur così il mio problema si è ripresentato con lei. E più lei si legava a me, più io mi alienavo da lei. È lei che mi ha ispirato un post di poco sopra, quello riferito alla mia nuova presunta 'onestà di non omissione' . E sì, ho tenuto fede alla mia parola. Ho usato per la prima volta la mia nuova onestà più onesta. L'ho fatto con lei.
Ho accennato il tutto la sera prima per messaggi, come le donne fanno con me in queste cose. Io imparo, e faccio a mia volta
'senti, domani vorrei parlarti'
Ne segue il classico scambio, ma questa volta al contrario. Non è piacevole, il classico scambio. Neppure al contrario.
Il giorno dopo mi trovo con lei (sono fatti di settimane fa), i tempi con cui riporto le cose sono tutti sghangherati, vanno con la mia voglia di riportare le cose.
Al bar sulla spiaggia (dove ci siamo conosciuti la prima volta), arriva in gonna corta. Mi siede a fianco, appoggia le gambe in contatto con le mie. Guardo il mare, penso che non ho voglia. Non ho voglia di parlare. Sono stanco delle mie parole ancor prima di pensarle. Penso tra me e me, ma chi me lo fa fare. La mia onestà di non omissione, ovviamente. Quindi inizio. Le dico varie cose. Oneste al 75% direi. Tra le quali il fatto che vedrò altre donne. Fatto questo onesto al 100%. Anche perché le ho già viste, ma senza sviluppi sessuali. Altro fatto onesto al 100%. E quindi parlo, arzigogolo frasi come so fare, ok, in portoghese arzigogolo di forma più buffa, ma arzigogolo lo stesso. Dico cose, da onestà non proprio onesta, ma al 70% , in decrescita ma non troppo, una decrescita decorosa diciamo.
Lei mi guarda, le sue gambe sulle mie, costantemente. A volte penso di metterle le mani proprio direttamente sotto, nel mezzo, al bar, con tutti intorno, mentre con la bocca dico cose tipo 'che non riesco ad affezionarmi' , al fatto che vedrò, forse altre donne. Sono sicuro sia più eccitata nel io dirle questo, che non se le dicessi che la amo. Sento il calore suo fluirmi dentro. Sono sicuro sia bagnata. Eppure onestamente continuo il mio discorso sulla onestà. Stoicamente. Non voglio onestà di non omissioni bagnate.
Ovviamente di tutte le mie accozzaglie di parole, su un punto solo lei ribatte e batte: 'vedrai sul serio altre donne?' . Vorrebbe le dicessi che no, ma le sue gambe vogliono il sì. A me non interessa né un fatto né l'altro. Perché a me interessa solo e unicamente della mia onestà. Che viaggia ora al 65%.
Per smarcarmi da lei mi blocco di colpo, la guardo, le dico:
 
'ma sai che, a vederti, sono sicuro al 10% che sia tu quella che già è stata con qualcuno da quando ci siamo conosciuti?'
 
Mi guarda strano. Penso, che cazzo dico. Mi è uscita così in effetti. È divertente, mi piace la sua nuova faccia da presa in contropiede. Ho pensato una roba bene per bloccare la conversazione pesante. Girarla come una percentuale al contrario. 10% al 90%.
Seguono parole e altre parole, manfrine inutili di cose a caso direi. Guardo il mare a intervalli costanti. Del 30%. 30% guardo lei. 70 il mare. Tramonta. Non il mare, quell'altra cosa gialla che vi si infila dentro.
Finiamo alla pizzeria lì poco distante. Quattro stagioni, chiedo. Ovviamente arriva con tutto mischiato, mica in 4 spicchi diversi. Tutti gli ingredienti insieme. Ma sarà così difficile da intendere il concetto di base? Non c'è speranza, per la pizza. Ma per la mia ritrovata onestà sì! Esco dalla conversazione con un grado di onestà che valuterei all'80%. Mi sento bene. Onesto. Puro. Mangio la pizza di stagioni unite insieme. Sono sano.
Ed è qui che lei se ne esce
 
'devo dirti una cosa'
 
Non ve la farò lunga. Io ho una bravura del 40% nel farmi dire le cose. Non sono bravissimo, ma partivo da una buona posizione con lei questa volta. Non mi è stato difficile
 
'Sono stata con il mio ex'
 
La guardo: 'intendi dal dopo essere stata con me?'
Ma non la lascio rispondere che inizio a ridere come un matto in mezzo alla pizzeria. Si girano tutti nella sala. Ridendo dico 'il 10% !' , Ma quasi mi soffoco dalle risate. Mi giro di colpo, dico a quello seduto al tavolo accanto 'ahahaha, il 10%, ahahaha' . Mi guarda. Credo si chieda che funghi siano quelli della mia pizza. Ma io rido, rido di gusto.
La guardo:
'dieci percento' le dico, guardandola fissa mentre rido
 
'Mi stavo legando troppo a te' , sono le parole che sento poco dopo
 
*************
Non so se questo sia più un diario. In realtà lo scrivo per riportare cose su cui riflettere. E anche per il gusto di scriverlo. Nel caso, spostatelo. Al 50% direi che può stare, forse

Grazie 🌺

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