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... Il ragazzo di cristallo. (Prima di iniziare la ripresa, bisogna imparare ad accettare se stessi.)


YUSUKE86

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YUSUKE86

22/10/2021 - Ore 07:29 - "Riuscire a cambiare asset mentale ed iniziare a metterlo in pratica (anche nel modo di parlare/dialogare con gli altri)."

 

...

Cosi, solitamente quando "scrivo" deve venirmi di getto/da dentro, mi deve andare. (altrimenti nn ci riesco a comando.)

Stavo pensando (mi sono rotto di pensare, ho pensato troppo per 34 anni), che significa cambiare "modo di pensare?"

E come faccio a metterlo in pratica?

Cioè, io che per anni sono sempre stato un ragazzo timido, chiuso nel mio mondo mentale, quindi a parlare/esprimere i miei pensieri aprendo la bocca, ho sempre fatto pietà, come posso iniziare proprio ora... a parlare "di più" e con tutte le persone, che mi capitano a tiro?

Se mi capita di parlare DA SOLO, con una persona (nel rapporto 1 a 1), allora ci posso anche riuscire ma se siamo in gruppo, mi blocco e dico sempre quelle 2/3 parole "scontate". Odio che mi fissa, odio stare al centro dell'attenzione.

Come faccio a superare questo scoglio/muro?

Quella sera (sempre del 20 agosto...), io con la tipa, eravamo andati a cena con una donna ed un uomo (più grandi di noi) e lì, in quell'occasione, ci ero "quasi" riuscito. Magari perchè, volevo "apparire ai suoi occhi" come uno normale? come tutti?

Perchè invece nel quotidiano, nn ci riesco... non riesco a trovare "quella forza/sicurezza", che quel "maledetto giorno" ero riuscito a tirare fuori!?

 

Ma possibile, che per far uscire "le palle", devo stare in compagnia di una ragazza/donna che mi piace/interessa/susciti emozioni?

 

Bha, come faccio a mettere in pratica/a tirare fuori queste "parole" anche nel quotidiano?

Grazie.

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Varos

Puoi riuscirci soltanto in un'unica maniera: facendolo più volte che puoi. Sbaglierai, e ti sentirai "inadeguato" all'inizio, ma facendolo sempre acquisirai sicurezza.

Vale anche per me, dato che mi sento inadeguato anche in questo al momento. Stavo pensando a un corso di teatro... potrebbe avere un valore importante per ovvi motivi... e nel mentre conosci anche altre persone.

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YUSUKE86
11 minuti fa, Varos ha scritto:

Puoi riuscirci soltanto in un'unica maniera: facendolo più volte che puoi. Sbaglierai, e ti sentirai "inadeguato" all'inizio, ma facendolo sempre acquisirai sicurezza.

Vale anche per me, dato che mi sento inadeguato anche in questo al momento. Stavo pensando a un corso di teatro... potrebbe avere un valore importante per ovvi motivi... e nel mentre conosci anche altre persone.

Non è male come idea

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Diagonale

Per migliorare nella comunicazione ed essere più efficiente l'unica è come dice @Varos fare esperienza, provare e ricevere feedback. Ci sono anche vari libriccioli sul tema che possono dare degli input interessanti per esempio "come trattare gli altri e farseli amici".

Io invece voglio parlare del cambio di mindset, perché per me non c'è niente di male a stare in silenzio in gruppo o dire solo due o tre cose a patto che quelle cose siano incisive, non è mica sbagliato essere introversi. Il problema sorge nel momento in cui uno vorrebbe dire qualcosa ma invece si blocca per non esporsi o perché si sente giudicato, e allora si che diventa una persona che ha poco da dare perché lui in primis si impone di non dare niente di se.

Tu ti sei sentito sicuro con quella ragazza perché lei in primis ti ha messo nella condizione di doverlo essere, ti ha responsabilizzato. Tua madre e il tuo contesto ti hanno sempre messo nelle condizioni di essere un bambino da proteggere, e allora tu hai fatto e pensato di esserlo. Invece hai trovato una ragazza che ti ha detto, "no no io sono la donna e tu sei l'uomo", e allora tu hai fatto l'uomo dimostrando di poterlo essere, avevi solo bisogno che qualcuno ti affidasse l'incarico e ti desse fiducia.

Tu non aspettavi altro che un'opportunità, che qualcuno ti desse fiducia, e quando ti è stata data ti sei comportato alla grande. Vabbè poi sei caduto nel mood one-itis, ma biologicamente è praticamente inevitabile e umano.

Devi iniziare a responsabilizzarti da solo, dentro la tua testa non devi più vederti come il bambino di cristallo ma come un uomo, e incominciare a dare fiducia a te stesso e a pretendere da te stesso quel comportamento e quella sicurezza.

Per non aver paura di esporsi, devi fare pace con il tuo passato, devi essere tu giudice ti te stesso affinché il giudizio degli altri non ti spaventi e colga impreparato.

Tutto le tue idee disfunzionali devi abbandonarle, ma non odiarle o provare rancore, guardale con dolcezza, tutto quello che hai pensato lo hai pensato per restare vivo, come una reminiscenza di tua madre che ti voleva proteggere. Semplicemente adesso non ne hai più bisogno, perché hai deciso che non sei più il bambino che ha bisogno di essere protetto, ma un uomo che ha accettato di farsi male.

Hai detto che odi chi ti fissa, lo odi perché è uno sguardo che scava dentro di te, che va a cercare quel bambino fragile che tu vorresti tanto proteggere e nascondere. Se lo accetterai, un giorno ad uno sguardo intenso replicherai con un sorriso pacifico e rilassato che dirà "ehi questo sono io, queste le mie ossa, questa la mia storia, e questo è l'uomo che sono, non ho niente da nascondere, giudicami come credi tanto nessun giudizio sarà più giusto e più severo di come io mi sono giudicato".

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YUSUKE86

22/10/2021 - Ore 08:43 - "... Gruppo telegram, dove c'è anche la tipa."

 

Non ci scrivo da ieri mattina (dalle 08 circa).

Stavo notando (visto che cmq, all'interno del gruppo ci sono altri ragazzi/uomini, oltre a me), come "l'amica" della ragazza di Trento (lei ha 38 anni), ed anche altre, hanno iniziato a "rapportarsi" con gli altri uomini diversamente, da come fanno con me ora.

In quel gruppo ci sono da marzo/aprile 2021 e diciamo che per buona parte (fino al giorno fatidico, di agosto), ho "indossato la maschera del ragazzo sicuro di se/dell'uomo "alpha""; e cmq notavo che venivo "trattato" (comportamenti/risposte) in maniera più "dignitosa/rispettosa" mentre ora, che per forza di cose (il mio vero? carattere? insomma, il bravo ragazzo scontato figlio di papà/l'uomo beta, come dite voi) è uscito allo scoperto, sto notando indifferenza.

E se, una donna/ragazza mi rivolge la parola, lo fa per lo più per "scherzare/prendermi in giro".

 

Avendo vissuto per tutti questi anni da "spettatore della mia vita", mi rendo conto di aver "sviluppato" un sesto senso/intuito maggiore, rispetto alla "massa" (almeno, online riesco a capire... anche stando dietro ad uno schermo) se uno sta mentendo o dire cazzate ecc.

Normalmente uno lo capisce, quando una persona o più persone ti vogliono evitare, giusto? Ecco.

Da quando s'è alzato sto muro con la "trentina", mi sento "di troppo" all'interno di quel gruppo, non riesco più a parlare/scherzare come prima. Pur continuando ad essere nell'ambiente a me più congeniale (come appunto l'online/il virtuale.)

---

 

Per vivere bene a questo mondo, per vivere una vita dignitosa, bisogna indossare NON Una sola maschera, ma tantissime maschere ed "aprirsi/essere se stessi, davvero se stessi" solo a poche/pochissime (1/2) persone.

Da bambini, ci viene insegnato a TUTTI di rispettare il prossimo, di nn fare agli altri quello che nn vorresti che sia fatto a te.

MA NN CI INSEGNANO, a rispettare NOI STESSI, a nn farci mettere i piedi in testa da nessuno, a CREDERE in noi stessi.

Queste cose qui, SI IMPARANO da soli, vivendo la propria vita, FACENDO LE PROPRIE ESPERIENZE.

 

Poi mi sento ancora OGGI, dire: "Daniele hai 35 anni, eddai! comportati da UOMO!".

Ah ma davvero?

Magari bastasse cosi poco. BHA.

 

La differenza tra un uomo "alpha" ed un uomo "beta" (che poi cazzo, ho sempre odiato ste cazzo di etichette, che siamo oggetti? soprammobili?).

Dicevo... la diffferenza tra A e B, è che la A ha avuto modo di sviluppare una propria identità/una propria sicurezza, mentre B... no.

 

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YUSUKE86
7 minuti fa, Diagonale ha scritto:

Per migliorare nella comunicazione ed essere più efficiente l'unica è come dice @Varos fare esperienza, provare e ricevere feedback. Ci sono anche vari libriccioli sul tema che possono dare degli input interessanti per esempio "come trattare gli altri e farseli amici".

Io invece voglio parlare del cambio di mindset, perché per me non c'è niente di male a stare in silenzio in gruppo o dire solo due o tre cose a patto che quelle cose siano incisive, non è mica sbagliato essere introversi. Il problema sorge nel momento in cui uno vorrebbe dire qualcosa ma invece si blocca per non esporsi o perché si sente giudicato, e allora si che diventa una persona che ha poco da dare perché lui in primis si impone di non dare niente di se.

Tu ti sei sentito sicuro con quella ragazza perché lei in primis ti ha messo nella condizione di doverlo essere, ti ha responsabilizzato. Tua madre e il tuo contesto ti hanno sempre messo nelle condizioni di essere un bambino da proteggere, e allora tu hai fatto e pensato di esserlo. Invece hai trovato una ragazza che ti ha detto, "no no io sono la donna e tu sei l'uomo", e allora tu hai fatto l'uomo dimostrando di poterlo essere, avevi solo bisogno che qualcuno ti affidasse l'incarico e ti desse fiducia.

Tu non aspettavi altro che un'opportunità, che qualcuno ti desse fiducia, e quando ti è stata data ti sei comportato alla grande. Vabbè poi sei caduto nel mood one-itis, ma biologicamente è praticamente inevitabile e umano.

Devi iniziare a responsabilizzarti da solo, dentro la tua testa non devi più vederti come il bambino di cristallo ma come un uomo, e incominciare a dare fiducia a te stesso e a pretendere da te stesso quel comportamento e quella sicurezza.

Per non aver paura di esporsi, devi fare pace con il tuo passato, devi essere tu giudice ti te stesso affinché il giudizio degli altri non ti spaventi e colga impreparato.

Tutto le tue idee disfunzionali devi abbandonarle, ma non odiarle o provare rancore, guardale con dolcezza, tutto quello che hai pensato lo hai pensato per restare vivo, come una reminiscenza di tua madre che ti voleva proteggere. Semplicemente adesso non ne hai più bisogno, perché hai deciso che non sei più il bambino che ha bisogno di essere protetto, ma un uomo che ha accettato di farsi male.

Hai detto che odi chi ti fissa, lo odi perché è uno sguardo che scava dentro di te, che va a cercare quel bambino fragile che tu vorresti tanto proteggere e nascondere. Se lo accetterai, un giorno ad uno sguardo intenso replicherai con un sorriso pacifico e rilassato che dirà "ehi questo sono io, queste le mie ossa, questa la mia storia, e questo è l'uomo che sono, non ho niente da nascondere, giudicami come credi tanto nessun giudizio sarà più giusto e più severo di come io mi sono giudicato".

Grazie @Diagonale ti giuro, hai centrato il punto.

Mentre leggevo tutto, mi veniva da piangere (ho passato 34 anni a reprimere anche le mie emozioni, ma ora voglio continuare ad averne ed a tirarle fuori.)

Grazie davvero.

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YUSUKE86

@Diagonale come potrei riuscire, a riacquistare quella sicurezza e cmq "spensieratezza" che avevo prima. (intendo scrivere/parlare in quel gruppo senza pensare troppo).

Cosa consigli/consigliate di fare.

Modificato da YUSUKE86
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Diagonale
1 ora fa, YUSUKE86 ha scritto:

@Diagonale come potrei riuscire, a riacquistare quella sicurezza e cmq "spensieratezza" che avevo prima. (intendo scrivere/parlare in quel gruppo senza pensare troppo).

Cosa consigli/consigliate di fare.

Il mio post di prima era più una questione di inner game, ovvero di come ti approcci alla vita in generale e che richiede un percorso di crescita molto individuale per la quale non c'è una risposta che vada bene per tutti, al massimo ognuno può portare la propria esperienza e gli altri possono vedere se trarci delle ispirazioni, per questo consiglio libri molto autobiografici come "man's search for a meaning" che parla dell'esperienza dello psicologo ebreo Victor Frankl nei campi di concentramento dove ha perso tutto quello che aveva ma ha maturato la forte convinzione di non voler farsi determinare dalle condizioni ambientali ma di decidere di autodeterminarsi.

Infatti, in opposizione alla dottrina Freudiana, che vede l'uomo predeterminato dai suoi pregressi, dalla sua infanzia, la filosofia/dottrina psicologica che ha creato Frankl, la logoterapia, dice che l'uomo è determinato dagli ideali a cui aspira, in un certo senso dal suo futuro.

Quello che chiedi adesso, come comportarsi nel gruppo, è una domanda molto specifica e tecnica, magari dovresti aprirci un thread apposta con i dettagli. Resta da capire quanto di questo ostracismo sia reale e quanto non sia tua mania di persecuzione in un momento dove ti senti ferito e tendi a vedere nero, magari sanno che ci hai provato e fanno qualche battutina innocua come è normale in un contesto di amicizia.

Per trattare con i passivo aggressivi consigli sempre questo video che riassume un po' come cerco di comportarmi io https://www.youtube.com/watch?v=cFUeJmoGoH4&t=27s

Inoltre dipende anche da quanti altre attività hai, perché se hai quel gruppo come unico svago/interesse è facile sentirsi determinati da come ci si pone in quel gruppo, se quel gruppo occupa solo una piccola parte del tuo tempo e interesse non ti importerà poi molto come ti vedono loro e tenderai a porti come ti vedi tu.

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YUSUKE86
1 ora fa, Diagonale ha scritto:

Il mio post di prima era più una questione di inner game, ovvero di come ti approcci alla vita in generale e che richiede un percorso di crescita molto individuale per la quale non c'è una risposta che vada bene per tutti, al massimo ognuno può portare la propria esperienza e gli altri possono vedere se trarci delle ispirazioni, per questo consiglio libri molto autobiografici come "man's search for a meaning" che parla dell'esperienza dello psicologo ebreo Victor Frankl nei campi di concentramento dove ha perso tutto quello che aveva ma ha maturato la forte convinzione di non voler farsi determinare dalle condizioni ambientali ma di decidere di autodeterminarsi.

Infatti, in opposizione alla dottrina Freudiana, che vede l'uomo predeterminato dai suoi pregressi, dalla sua infanzia, la filosofia/dottrina psicologica che ha creato Frankl, la logoterapia, dice che l'uomo è determinato dagli ideali a cui aspira, in un certo senso dal suo futuro.

Quello che chiedi adesso, come comportarsi nel gruppo, è una domanda molto specifica e tecnica, magari dovresti aprirci un thread apposta con i dettagli. Resta da capire quanto di questo ostracismo sia reale e quanto non sia tua mania di persecuzione in un momento dove ti senti ferito e tendi a vedere nero, magari sanno che ci hai provato e fanno qualche battutina innocua come è normale in un contesto di amicizia.

Per trattare con i passivo aggressivi consigli sempre questo video che riassume un po' come cerco di comportarmi io https://www.youtube.com/watch?v=cFUeJmoGoH4&t=27s

Inoltre dipende anche da quanti altre attività hai, perché se hai quel gruppo come unico svago/interesse è facile sentirsi determinati da come ci si pone in quel gruppo, se quel gruppo occupa solo una piccola parte del tuo tempo e interesse non ti importerà poi molto come ti vedono loro e tenderai a porti come ti vedi tu.

Purtroppo nel gruppo, mi sento a "disagio" non sento più la voglia di scrivere (nemmeno con gli altri membri.)

Prima ho provato a scrivere qualcosa, mi sono sentito "terribilmente a disagio".

Forse davvero, dovrei sparire del tutto e nn farmi più sentire (però poi, penso... ma perchè? nel concreto, che mi hanno/ha fatto?)

Quando vedo, che lei risponde ad altri ed a me no magari (perchè cmq, mica deve SEMPRE obbligatoriamente rispondere ad ogni mio messaggio ecc sul gruppo) ci sto "male?"

Mi ci sto fissando troppo, e nn va bene.

Sento che davvero, dovrei distaccarmi (vorrei anche provare a parlarci con lei, a voce) però in questo modo, non so se peggiorerei la situazione per me stesso.

 

Penso sia normale, che se uno in un gruppo (scrivere ecc) e poi non viene cagato, per quale motivo, deve continuare a rimanere in quel gruppo?

 

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Diagonale
15 minuti fa, YUSUKE86 ha scritto:

Purtroppo nel gruppo, mi sento a "disagio" non sento più la voglia di scrivere (nemmeno con gli altri membri.)

Prima ho provato a scrivere qualcosa, mi sono sentito "terribilmente a disagio".

Forse davvero, dovrei sparire del tutto e nn farmi più sentire (però poi, penso... ma perchè? nel concreto, che mi hanno/ha fatto?)

Quando vedo, che lei risponde ad altri ed a me no magari (perchè cmq, mica deve SEMPRE obbligatoriamente rispondere ad ogni mio messaggio ecc sul gruppo) ci sto "male?"

Mi ci sto fissando troppo, e nn va bene.

Sento che davvero, dovrei distaccarmi (vorrei anche provare a parlarci con lei, a voce) però in questo modo, non so se peggiorerei la situazione per me stesso.

 

Penso sia normale, che se uno in un gruppo (scrivere ecc) e poi non viene cagato, per quale motivo, deve continuare a rimanere in quel gruppo?

 

Non saprei perché non ho chiaro i dettagli, prima di uscire dal gruppo o dare un taglio netto, che nel caso in cui questa situazione sia più immaginaria che altro potrebbe essere un'uscita da drama queen, ti dirrei di silenziare le notifiche e/o archiviarlo e non cagarlo per un po'. A mente fredda tra qualche settimana valuterai se per te ha senso o no rimanere sul quel gruppo.

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