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Confidenze: fino a quanto ci si può spingere


Luiferro

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Luiferro

Voglio condividere il mio stato d'animo a pochi giorni dall'iscrizione al forum.

Quello che ho notato subito, almeno in questa fase iniziale, è stata una sensazione liberatoria: per la prima volta mi sono aperto in toto esprimendo idee che ,per timore, da sempre giravano per la testa senza uno sfogo.

Credo di aver imparato che anzitutto, prima di una partner, ho bisogno di ritrovare qualcuno/a con cui confidarmi,conscio del fatto che le dinamiche di un rapporto amicale possano variare dal fatto che vada a interloquire con un maschio o una femmina.

Amici con cui cazzeggiare ne ho avuti sebbene non mi abbiano aiutato a combinare nulla con le ragazze. Fatto sta che con questi non sono riuscito mai a sfogarmi sulle tematiche trattate qui. Se a posteriori so di aver fatto bene ad allontanarne molti (ma questo è un altro discorso) tuttavia continuo a chiedermi se avessi fatto tutto il necessario per coltivare un vero rapporto di mutuo supporto.

E così oggi mi ritrovo a non saper gestire la mia condizione di verginità soprattutto quando le conversazioni toccano certi argomenti ( del tipo "quella me la sono fatta", oppure "mi ha guardato le storie"...) A volte temo cosa potrebbero pensare gli altri del fatto che in queste chiacchiere mi limito ad ascoltare. Temo mi possano inquadrare come asessuale,omosessuale,o peggio,per la recente copertura mediatica,un incel di quelli complottisti, rancorosi,misogini. Ogni volta che ci penso vado in paranoia.

Non so quanta confidenza ci vuole a chiedere a un coetaneo se ha la ragazza, se può farmi conoscere qualcuna ecc.ecc. 

Sinteticamente, per paura di passare da impiccione o disperato, non riesco a far capire ai miei interlocutori che sono anch'io etero e sul mercato.

Non so se sono riuscito ad essere abbastanza chiaro,soprattutto in quest'ultimo punto.

Modificato da Luiferro
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Il 23/11/2021 at 16:43, Luiferro ha scritto:

Non so quanta confidenza ci vuole a chiedere a un coetaneo se ha la ragazza, se può farmi conoscere qualcuna ecc.ecc.

Non so quanta confidenza ti aspetti ci debba essere..

Se questo eventuale coetaneo è anche un tuo conoscente/amico a mio parere non c'è nulla di difficile nel chiedere anche "dal nulla" visto che magari si sta facendo proprio conoscenza <" Ma tu sei fidanzato?"> e da lì continuare un discorso...

Ovvio che se questo coetaneo è uno sconosciuto e tu "dal nulla" gli vuoi chiedere se è fidanzato o se ti fa conoscere qualcuna.. più che confidenza con lui (uguale a 0) ci vuole confidenza in te stesso, ossia una certa sfacciataggine che si può sempre allenare.. ma non ne vedo l'utilità in questo esempio 😅

Il 23/11/2021 at 16:43, Luiferro ha scritto:

A volte temo cosa potrebbero pensare gli altri del fatto che in queste chiacchiere mi limito ad ascoltare. Temo mi possano inquadrare come asessuale,omosessuale,o peggio,per la recente copertura mediatica,un incel di quelli complottisti, rancorosi,misogini. Ogni volta che ci penso vado in paranoia.

La paura del giudizio è una delle più stronze e difficili da superare.. Anche se razionalmente è facile da smontare, quando però è radicata nel proprio essere l'unico modo è iniziare ad affrontarla gradualmente! E quei momenti da te descritti sono secondo me ideali per iniziare!! 

Potresti semplicemente dire la tua, o chiedere cosa intendono loro, mostrarti interessato a come questi tuoi amici reagiscono in quelle date situazioni...

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