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Se in una piramide non puoi salire, esci e cambia piramide


.E.

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Ciao ragazzi, apro questo topic a seguito di una citazione di Aivia, la stessa riportata come titolo, confidando nelle esperienze di chi ci è passato o ci sta passando e provando a dare in seguito anche le mie di impressioni ed esperienze, augurandomi di essere d'aiuto anche ad altri.

In un recente intervento di un' altra discussione, è stato riportato di come una persona espatriando e ricominciando una vita all'estero, abbia ora più chance di avere successo traendo soddisfazioni personali, di quante ne avrebbe potute avere e ne aveva qui in Italia.

E' (non trovo l'accento) ormai da tempo che fantastico di tanto in tanto su una vita lontano da qui, chi vive in Italia, non è benestante di famiglia e non ha particolari agganci, sa quanto sia fastidioso dover ogni giorno assistere a sceneggiate particolari a lavoro o avere a che fare con persone messe dove sono per causalità lontane anni luce dai meriti, soprattutto se è giovane e dopo aver passato anni a studiare e formarsi, finisce poi al solito a dover accettare un lavoretto sottopagato, in cui non vi è magari margine di crescita e pur facendosi il culo 10 e più ore al giorno, alla prima sente il solito slogan dei giovani che non hanno voglia di far nulla; ma anche solo avere a che fare nella vita quotidiana con uomini e donne.

Ahimè ho davvero poca tolleranza nei modi in cui mi si dicono le medesime cose che dette con un pizzico di comprensione e tranquillità gioverebbero ad entrambe le parti, ed ho anche passato da tempo (purtroppo :c ) l'età in cui potevo puntare il dito per la situazione in cui mi trovavo, così oggi dopo un episodio di cui mi vergogno anche raccontare, sono qui a chiedere a chi di voi sa per esperienza diretta e propria, in che modo si possa lasciare il Belpaese, che tra manovre politiche, covid, situazione lavorativa e gente che serve a un cazzo mi sta ormai stretto da un po'.

Per tanto, assodato che dopo essermi informato mesi fa, feci già un tentativo seguendo le indicazioni di chi del mestiere (ufficio di collocamento), di ricerca del posto, occupazione e alloggio tutto da remoto, che non andò a buon fine, chiedo:

  • chi di voi si trova o si è trovato in una situazione del genere, quali passi ha compiuto o sta compiendo per lasciare l'Italia, partendo da zero (anche economicamente) e senza alcun aggancio su cui poter contare?
  • quali sono le mete che consigliereste in termini di vivibilità? (sono per i Paesi dell'est, ma odio il freddo).
  • quali sono stati i vostri errori nel compiere un passo simile?

Grazie.

 

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  • 2 settimane dopo...
PapuPetagna
Il 30/12/2021 at 16:20, .E. ha scritto:

Ciao ragazzi, apro questo topic a seguito di una citazione di Aivia, la stessa riportata come titolo, confidando nelle esperienze di chi ci è passato o ci sta passando e provando a dare in seguito anche le mie di impressioni ed esperienze, augurandomi di essere d'aiuto anche ad altri.

In un recente intervento di un' altra discussione, è stato riportato di come una persona espatriando e ricominciando una vita all'estero, abbia ora più chance di avere successo traendo soddisfazioni personali, di quante ne avrebbe potute avere e ne aveva qui in Italia.

E' (non trovo l'accento) ormai da tempo che fantastico di tanto in tanto su una vita lontano da qui, chi vive in Italia, non è benestante di famiglia e non ha particolari agganci, sa quanto sia fastidioso dover ogni giorno assistere a sceneggiate particolari a lavoro o avere a che fare con persone messe dove sono per causalità lontane anni luce dai meriti, soprattutto se è giovane e dopo aver passato anni a studiare e formarsi, finisce poi al solito a dover accettare un lavoretto sottopagato, in cui non vi è magari margine di crescita e pur facendosi il culo 10 e più ore al giorno, alla prima sente il solito slogan dei giovani che non hanno voglia di far nulla; ma anche solo avere a che fare nella vita quotidiana con uomini e donne.

Ahimè ho davvero poca tolleranza nei modi in cui mi si dicono le medesime cose che dette con un pizzico di comprensione e tranquillità gioverebbero ad entrambe le parti, ed ho anche passato da tempo (purtroppo :c ) l'età in cui potevo puntare il dito per la situazione in cui mi trovavo, così oggi dopo un episodio di cui mi vergogno anche raccontare, sono qui a chiedere a chi di voi sa per esperienza diretta e propria, in che modo si possa lasciare il Belpaese, che tra manovre politiche, covid, situazione lavorativa e gente che serve a un cazzo mi sta ormai stretto da un po'.

Per tanto, assodato che dopo essermi informato mesi fa, feci già un tentativo seguendo le indicazioni di chi del mestiere (ufficio di collocamento), di ricerca del posto, occupazione e alloggio tutto da remoto, che non andò a buon fine, chiedo:

  • chi di voi si trova o si è trovato in una situazione del genere, quali passi ha compiuto o sta compiendo per lasciare l'Italia, partendo da zero (anche economicamente) e senza alcun aggancio su cui poter contare?
  • quali sono le mete che consigliereste in termini di vivibilità? (sono per i Paesi dell'est, ma odio il freddo).
  • quali sono stati i vostri errori nel compiere un passo simile?

Grazie.

 

Non ho esperienza diretta ma nessuno ti ha risposto quindi provo a stimolare qualche riflessione.

In questo momento non credo sia importante per te sapere come fare ad andare via dall’Italia. Devi innanzitutto capire cosa vuoi fare nella vita.

Esempio: vuoi fare il ministeriale? Non puoi andartene dall’Italia

Vuoi fare il rider? Puoi vivere ovunque.

Come sei messo con le lingue? Hai un budget che ti permetta di vivere in attesa di trovare un’occupazione?

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Wyatt99
Il 30/12/2021 at 16:20, .E. ha scritto:

Ciao ragazzi, apro questo topic a seguito di una citazione di Aivia, la stessa riportata come titolo, confidando nelle esperienze di chi ci è passato o ci sta passando e provando a dare in seguito anche le mie di impressioni ed esperienze, augurandomi di essere d'aiuto anche ad altri.

In un recente intervento di un' altra discussione, è stato riportato di come una persona espatriando e ricominciando una vita all'estero, abbia ora più chance di avere successo traendo soddisfazioni personali, di quante ne avrebbe potute avere e ne aveva qui in Italia.

E' (non trovo l'accento) ormai da tempo che fantastico di tanto in tanto su una vita lontano da qui, chi vive in Italia, non è benestante di famiglia e non ha particolari agganci, sa quanto sia fastidioso dover ogni giorno assistere a sceneggiate particolari a lavoro o avere a che fare con persone messe dove sono per causalità lontane anni luce dai meriti, soprattutto se è giovane e dopo aver passato anni a studiare e formarsi, finisce poi al solito a dover accettare un lavoretto sottopagato, in cui non vi è magari margine di crescita e pur facendosi il culo 10 e più ore al giorno, alla prima sente il solito slogan dei giovani che non hanno voglia di far nulla; ma anche solo avere a che fare nella vita quotidiana con uomini e donne.

Ahimè ho davvero poca tolleranza nei modi in cui mi si dicono le medesime cose che dette con un pizzico di comprensione e tranquillità gioverebbero ad entrambe le parti, ed ho anche passato da tempo (purtroppo :c ) l'età in cui potevo puntare il dito per la situazione in cui mi trovavo, così oggi dopo un episodio di cui mi vergogno anche raccontare, sono qui a chiedere a chi di voi sa per esperienza diretta e propria, in che modo si possa lasciare il Belpaese, che tra manovre politiche, covid, situazione lavorativa e gente che serve a un cazzo mi sta ormai stretto da un po'.

Per tanto, assodato che dopo essermi informato mesi fa, feci già un tentativo seguendo le indicazioni di chi del mestiere (ufficio di collocamento), di ricerca del posto, occupazione e alloggio tutto da remoto, che non andò a buon fine, chiedo:

  • chi di voi si trova o si è trovato in una situazione del genere, quali passi ha compiuto o sta compiendo per lasciare l'Italia, partendo da zero (anche economicamente) e senza alcun aggancio su cui poter contare?
  • quali sono le mete che consigliereste in termini di vivibilità? (sono per i Paesi dell'est, ma odio il freddo).
  • quali sono stati i vostri errori nel compiere un passo simile?

Grazie.

 

Davvero interessante questo tuo intervento.

Seguo con grande piacere, anche perché voglio espatriare anche io, quando finirò gli studi.

@leavingmyheartse non erro è stato in Est Europa (Polonia?). Ti può dare dritte 

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Tony Montana
On 12/30/2021 at 4:20 PM, .E. said:

Ciao ragazzi, apro questo topic a seguito di una citazione di Aivia, la stessa riportata come titolo, confidando nelle esperienze di chi ci è passato o ci sta passando e provando a dare in seguito anche le mie di impressioni ed esperienze, augurandomi di essere d'aiuto anche ad altri.

Bisogna innanzitutto capire cosa significa quella frase.

Un sottomodulo del Predator Clan era chiamato proprio Piramide e avrebbe sviluppato questa nozione in fretta se abbastanza stronzi avessero pagato il mensile.

Tuttavia la nozione è stata sviluppata in uno dei Predator Webinar sul social status, dove le piramidi sono state rinominate "arene".

L'idea è che come maschi sapiens competiamo per prestigio e rispetto in arene. Un calzolaio non compete con un barbiere.

Ci sono arene migliori per determinati fattori. Se per esempio il tuo interesse è fare figa giovane e bella, è generalmente meglio essere ben piazzato nell'arena degli attori o dei calciatori rispetto a quella dei metalmeccanici o dei netturbini.

Tuttavia essere al top di una piramide, essere il campione di un'arena porta vantaggi notevoli localizzati in termini di prestigio e rispetto. E quindi di attrattiva sul sesso che più interessa.

Ci sarebbe moltissimo altro da dire sulle arene e sul social status. A breve immagino che si trovera tutto su PREDATOR Nero, insieme al tanto materiale che già c'è.

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mrjako
21 minuti fa, Tony Montana ha scritto:

essere il campione di un'arena porta vantaggi notevoli localizzati

Ti riferisci ad esempio essere il proprietario di un locale di successo (bar, lounge bar, discoteca ad esempio) in un determinato contesto geografico?

Immagino certe arene siano quasi irrilevanti per la figa, tipo l'ingegneria,l'informatica, agricoltura ecc anche se sei il proprietario di una ditta che realizza banchi da prova industriali e fatturi un casino di soldi non hai lo stesso appeal di uno che ha la discoteca dove si balla il reggaeton più in vista della città o fotografa le modelle professioniste

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Tony Montana
13 minutes ago, mrjako said:

Ti riferisci ad esempio essere il proprietario di un locale di successo (bar, lounge bar, discoteca ad esempio) in un determinato contesto geografico?

Immagino certe arene siano quasi irrilevanti per la figa, tipo l'ingegneria,l'informatica, agricoltura ecc anche se sei il proprietario di una ditta che realizza banchi da prova industriali e fatturi un casino di soldi non hai lo stesso appeal di uno che ha la discoteca dove si balla il reggaeton più in vista della città o fotografa le modelle professioniste

In ogni arena, per quanto piccola, che dia riconoscimento e prestigio tra pari ci sarà quasi sempre un certo numero di ragazze interessate al campione di quell'arena.

La Scuola Normale Superiore di Pisa è un istituto di eccellenza dove ogni anno vengono selezionati una ventina di studenti per la classe di Scienze e altrettanti per quella di Lettere. Nella classe di Scienze tendono a venire selezionati individui dalle capacità logico-matematiche davvero incredibili, ma che spesso non "scaricano i cavalli a terra". Sovente almeno alcuni di questi sono i classici geek genietti da stereotipico.

Praticamente ogni anno il più talentuoso di questi giovani genietti della scienza viene facilmente corteggiato e vinto da una figa che fa di lui quello che vuole e che gli dà sesso in cambio di farsi spiegare tutto anche cento volte dal migliore in classe e dal prestigio di essere con più intelligente. Una sorta di sugar-daddy intellettuale. Poi ovviamente finisce sempre malissimo, siccome il luidi turno non ha esperienza con fighe di questo livello.

Esempi estremi a parte, se uno nella vita vuole avere relazioni sessuali con belle ragazze, farebbe bene a scegliere con cura la sua arena. In linea con le sue passioni e i suoi drive, ma in modo che dia un riconosciuto prestigio e in modo che possa eccellerci.

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Vi ringrazio.

@Tony Montanaricordo il discorso trattato nei webinar, inerente le arene ecc. e trovarsi in una rispetto che in un'altra sicuramente dà o toglie terreno sotto ai piedi a ciò che ti preme avere nella vita.

Tu, lavorativamente puoi permetterti di avere il prestigio che desideri, o viceversa, il prestigio che già hai ti ha aperto porte di certe dimensioni in ambito lavorativo e nella quotidianità? Se si, come hai fatto? Se no, come credi di fare? 

Quando scelsi le superiori, chiaramente non ne sapevo nulla di queste cose, e chi avevo accanto di certo non ha saputo consigliarmi in questi termini.

Oggi e per ora, svolgo un lavoro come dipendente in un'azienda, che per quanto migliore sotto certi aspetti rispetto ad altri già fatti, non mi dà di certo il prestigio che desideri --->arena toppata, ok.

Posso cambiarlo, per ora no.

Però credo, sono sicuro da fonti esterne, che a parità di lavoro e di stile di vita che al momento conduco qui in Italia, da qualche parte all'estero starei avendo più chances di godermela e me la starei in effetti godendo di più.

E da qui avevo aperto questo topic.

l'Italia per quanto bella, è un paese che richiede più di ciò che dà, e tra tasse per ogni cazzata da una parte, con stipendi minimi e prezzi elevati dall'altra, per un giovane riuscire a trovare un proprio posto, lasciando finalmente casa è davvero un' impresa. A questo aggiungici la bestialità di tante persone con cui tocca avere a che fare.

Ed ecco che volevo sapere, per chi ne ha, esperienze di vissuto all'estero, senza agganci e con poco e nulla messo da parte. I passi, dal primo. Gli errori, i più banali, visti col senno di poi.

Ci provai tempo fa, ma non andò bene, già dai primissimi passi mossi.

Modificato da .E.
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Seguo con interesse.

Il discorso delle "arene" è sicuramente sensato e interessante, però (almeno per me) trova grandi difficoltà ad applicarsi nella vita reale. Se ti piace la storia, o sei Alessandro Barbero/Nova Lectio oppure non avrai né soldi né figa da questa tua passione. E potrei farne a decine di esempi simili, purtroppo tantissimi uomini hanno interessi a grande prevalenza maschile o che non portano figa né soldi a meno di diventare appunto un personaggio di questo calibro. Sarebbe interessante leggere esperienze di chi è riuscito ad ottenere un buon posto nella sua piramide a livello locale.

 

Sull'emigrare, diciamo che nonostante venga venduta come "soluzione" a tantissimi, in realtà è solo una dimostrazione che da local non puoi salire. Emigrare significa dover pagare l'affitto mentre prima quei soldi li risparmiavi, non avere nessuna conoscenza locale (è vero che l'Italia è un paese di raccomandati, ma funziona così in tutto il mondo, anche se in scala minore), grandi difficoltà a livello economico/sociale/legale. Spesso i feedback positivi di una persona che si è trasferita all'estero vengono più da una sua crescita personale, dovuta al trasferirsi da città di provincia a metropoli.

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thehappyunicorn
Il 30/12/2021 at 15:20, .E. ha scritto:

quali sono stati i vostri errori nel compiere un passo simile?

Voglio solo dire una cosa.

È facile pensare che il problema sia l'Italia. Poi vai così in 'altro posto' ed è altrettanto facile che il problema ora diventi proprio 'altro posto' . Diventa la classica lamentela. Per dirla con Seneca: puoi andare dove ti pare, ma sarai sempre in compagnia di te stesso.

Due cose di 'altro posto' molto molto importanti:

1 ci sono settori specifici dove il lavoro all'estero in determinati campi è più abbondante. Lì prendi e vai

2 il fattore avventura. Provare qualcosa di nuovo. Mettersi alla prova. Imparare una lingua e una cultura 

Queste due cose sono il meglio che 'altro posto ' ti possa dare.

Andare in 'altro posto' per poi cominciare a parlare male di 'altro posto' è un classico dei classici. Lì bisogna tornare a Seneca e assimilare bene quel concetto. Non serve andare in 'altro posto' per capire se sia questo il caso. Ma uma volta capito andare via è una esperienza.

Italia , così come 'altro posto' , hanno in sé enormi vantaggi e enormi svantaggi. Sta a te con il dito scavare dalla parte enormi vantaggi e interrare con il dito la parte enormi svantaggi, per quanto possibile.

'Altro posto' non è un posto magico dove trovi di colpo la felicità.

'Altro posto' è solo, come il nome dice, un altro posto. Se ci vai per i primi due punti che elencavo, 'altro posto' è magico, perché la magia la porti tu. Se ti aspetti che sia 'altro posto' a dare di colpo a te la magica che in Italia mai hai trovato, magia psicologica intendo, devi leggere Seneca. E poi vedere se 'altro posto' sia la vera soluzione. Che invece può essere 'altro me'.

Spero si capisca.

Non mi riferisco a te in particolare. Sono dinamiche che conosco fottutamente bene. Io di 'altri posti' ne ho vissuti parecchi. 

Il contrario dei sognatori di 'altro posto' come posto dove la magia ti accoglierà a braccia aperte, sono i mammoni di 'nessun posto'. Sia gli uni che gli altri denotano decadenze psicologiche. Ma fortunatamente facilmente curabili. Tutti abbiamo decadenze psicologiche. Bisogna lavorarci solo su, con onestà

Ciao 

Modificato da thehappyunicorn
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