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Non riesco più a studiare. Blocco o vado avanti?


Aedes45

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Aedes45

Ciao a tutti,

vengo subito al dunque. Sono ormai 2 anni che sto cercando di finire la laurea magistrale in Lettere ma con scarsi risultati. Non riesco più a studiare ed essere "studiosamente" produttivo da tanto tempo, circa da quando mi sono lasciato con la mia ex-ragazza. Storia difficile, su cui già ho aperto un post-sfogo molto tempo fa, fatta sostanzialmente di comportamenti tossici, tira e molla e cornificazione finale per concludere. Sono in terapia da una psicologa da 1 anno, di tipo sistemico-relazionale, e sui vari aspetti che sono usciti fuori c'è anche quello del blocco dello studio. Provo a dare qualche indicazione in più perché mi rendo conto che detta così è molto vaga la questione.
Ho iniziato la magistrale a gennaio 2019, subito dopo essermi laureato in triennale. Ho dato i primi 4 esami, poi in concomitanza del declinare -e peggiorare in termini di qualità della vita- della relazione con la mia ex ho iniziato a trascurare e procrastinare tutto, esami compresi. Non per noia, non so nemmeno io come definirla, ma semplicemente leggevo 10 pagine e me ne scordavo 30. Ci siamo lasciati definitivamente 1 anno fa dopo quasi 3 anni di relazione, ma sento che ho ancora strascichi a volte pesanti, a volte meno. Mi mancavano concentrazione, forze, determinazione. Tutt'ora mi mancano e faccio una fatica enorme in termini di costanza nello studio, ma col passare del tempo mi ritrovo molto indietro col percorso di studi, e a 25 anni questo pesa e non poco visto che con la laurea triennale non posso fare quasi nulla e sto ancora sotto il tetto dei miei genitori.
Non voglio scrivere un post di autocommiserazione, né di sfogo, ma sono qui per accogliere suggerimenti da chi c'è passato o da chi se la sente di dire qualcosa a riguardo.

Mi sento letteralmente bloccato fra due sponde: perseverare negli studi a costo di far durare una magistrale più di una triennale (con annesso sconforto nel dover stare ancora a casa dei miei e non avere indipendenza sia sociale che economica), o mettermi a cercare lavoro per quel che posso. La seconda opzione mi spaventa per il solo motivo che potrei un giorno pentirmi di aver preso una decisione sbrigativa per poi ritrovarmi a fare un lavoro che non mi piace o che mi rende più insicuro di quanto non lo sia adesso.

Modificato da Aedes45
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Wyatt99
10 minuti fa, Aedes45 ha scritto:

Ciao a tutti,

vengo subito al dunque. Sono ormai 2 anni che sto cercando di finire la laurea magistrale in Lettere ma con scarsi risultati. Non riesco più a studiare ed essere "studiosamente" produttivo da tanto tempo, circa da quando mi sono lasciato con la mia ex-ragazza. Storia difficile, su cui già ho aperto un post-sfogo molto tempo fa, fatta sostanzialmente di comportamenti tossici, tira e molla e cornificazione finale per concludere. Sono in terapia da una psicologa da 1 anno, di tipo sistemico-relazionale, e sui vari aspetti che sono usciti fuori c'è anche quello del blocco dello studio. Provo a dare qualche indicazione in più perché mi rendo conto che detta così è molto vaga la questione.
Ho iniziato la magistrale a gennaio 2019, subito dopo essermi laureato in triennale. Ho dato i primi 4 esami, poi in concomitanza del declinare -e peggiorare in termini di qualità della vita- della relazione con la mia ex ho iniziato a trascurare e procrastinare tutto, esami compresi. Non per noia, non so nemmeno io come definirla, ma semplicemente leggevo 10 pagine e me ne scordavo 30. Ci siamo lasciati definitivamente 1 anno fa dopo quasi 3 anni di relazione, ma sento che ho ancora strascichi a volte pesanti, a volte meno. Mi mancavano concentrazione, forze, determinazione. Tutt'ora mi mancano e faccio una fatica enorme in termini di costanza nello studio, ma col passare del tempo mi ritrovo molto indietro col percorso di studi, e a 25 anni questo pesa e non poco visto che con la laurea triennale non posso fare quasi nulla e sto ancora sotto il tetto dei miei genitori.
Non voglio scrivere un post di autocommiserazione, né di sfogo, ma sono qui per accogliere suggerimenti da chi c'è passato o da chi se la sente di dire qualcosa a riguardo.

Mi sento letteralmente bloccato fra due sponde: perseverare negli studi a costo di far durare una magistrale più di una triennale (con annesso sconforto nel dover stare ancora a casa dei miei e non avere indipendenza sia sociale che economica), o mettermi a cercare lavoro per quel che posso. La seconda opzione mi spaventa per il solo motivo che potrei un giorno pentirmi di aver preso una decisione sbrigativa per poi ritrovarmi a fare un lavoro che non mi piace o che mi rende più insicuro di quanto non lo sia adesso.

Ciao Aedes.

Hai passato brutti momenti e certamente hanno influenzato la tua carriera universitaria.

Sono un universitario come te, e ho avuto brutti momenti esterni all'uni che hanno influenzato in parte lo studio.

Io credo che tu debba prendere una decisione drastica, e lo hai già fatto: continuare a studiare.

Ti sei già laureato una volta, e puoi farcela un'altra volta.

Ti serve solamente ritrovare un metodo di studio, ed è più facile a dirsi che a farsi. Ma puoi farcela solamente se metti da parte i tuoi pensieri negativi. Ce la puoi fare, ce la devi fare.

Scordi le cose che hai studiato perché:

- non ripeti

- Ripeti ma in maniera errata

- Metodo errato.

 

Io non sono uno che vende i propri metodo a peso d'oro come fanno in molti, ma su youtube ci sono molti canali interessanti.

 

Vediti questo canale: è molto interessante.

Hai in mano il tuo destino: vuoi che gli aspetti negativi influenzino il tuo futuro?

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Aedes45

@Wyatt99Ciao Wyatt, sì ho passato decisamente brutti momenti che hanno influenzato lo studio. Ad essere onesti ed esatti, da settembre 2019 ad oggi ho iniziato ad accusare una certa svogliatezza. Ma non solo nello studio. E' come se stessi attraversando un periodo della mia vita a forma di grosso ed enorme punto interrogativo, su tutto. La fase peggiore credo sia passata, dico "credo" perché se ripenso al me di 1 anno fa mi metto le mani nei capelli. Non sono stato clinicamente definito "depresso" ma ci sono andato molto vicino visti i sintomi: letargia, svogliatezza, nebbia mentale, apatia. Ho seguito il video e credo che possa rispecchiarmi di più nel tema del disinteresse che del metodo. Quest'ultimo ha sempre funzionato in triennale, e non ho mai sentito l'esigenza di cambiarlo. Quello che è cambiato è l'atteggiamento mio nei confronti dell'Università. In triennale macinavo esami su esami perchè la laurea la sentivo come un obiettivo mio, la volevo raggiungere. Avevo la mia ruotine di studio e andava tutto liscio. Oggi non lo sento più quello stimolo, quell'obiettivo, quella sana testardaggine. Per me la laurea ora è solo una cosa che devo prendere per uscire da questo tunnel che, attualmente, mi sembra lungo decine di KM a bordo di una panda tutta scassata invece della Berlina che avevo in triennale (spero la metafora renda l'idea). Il punto è che attraversare il tunnel lo so che posso farlo. Devo essere onesto con me stesso e togliermi la paura fottuta che ho del tempo che scorre. Mi sento indietro e questo non fa altro che rallentarmi ancora di più invece che spronarmi a finire. Sembra un paradosso ma è così purtroppo. Mi sento in uno stallo alla messicana, immobile giorno dopo giorno. 

Accettare la situazione in cui sto, ed accettare che mi vorrà ancora più tempo di quanto immaginassi è dura. Dura lex sed dura. 

Modificato da Aedes45
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Sai cosa temo? Che se tu ora lasciassi lo studio, tra qualche anno realizzeresti che è stata l’ennesima decisione presa in funzione della tua ex. Nel senso che i problemi con l’università sono arrivati anche (ma non esclusivamente) grazie a lei. Va bene, può capitare. E poi la vita è piena di brutti periodi, di alti e bassi. Ma tu devi essere più forte, al di sopra di tutto ciò. Perché lo sei già. Perciò un esame alla volta, con calma, e ce la farai. Non fa niente se ci metterai più del dovuto, l’importante è riuscirci.
Di storie di gente che ha abbandonato l’università persino a un esame dalla laurea ne ho sentite tantissime, e posso anche capire il perché lo abbiano fatto. Ma poi, parlandone a distanza di anni, ti dicono tutti la stessa cosa: che se ne sono amaramente pentiti. 
Sei arrivato fin qui, penso che tu lo debba a te stesso di raggiungere la meta finale, considerando anche tutti i soldi che i tuoi genitori hanno spesso per pagarti la retta in questi anni e tutta la fatica che hai fatto.

Un passo alla volta, ma non buttare tutto al vento. 
 

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2 hours ago, Aedes45 said:

sono qui per accogliere suggerimenti da chi c'è passato o da chi se la sente di dire qualcosa a riguardo.

Questo topic mi tocca da vicino, perché ci sono passata. Hai tutta la mia comprensione, anche nel sentirti "in ritardo" e ancora sotto il tetto dei tuoi.

A 25 anni mi sono trovata in una magistrale a ciclo unico (CTF), non ancora conclusa, scelta sotto l'influenza del mio ex, bocciata ad un esamone scoglio e mollata dopo 7 anni di LTR con un vocale che più o meno diceva non ti amo più ho dei sentimenti per un'altra. Quindi ti lascio immaginare la repulsione nei confronti dello studio che avevo in quel momento... 

Il mio più grande consiglio è di non affrontare tutto insieme perché è troppo, ed è frustrante e scoraggiante e quindi si crea un circolo vizioso. I miei ed altri mi dicevano "buttati sullo studio e non ci pensare"  ma non ci riuscivo affatto.

Vorrei che invece mi avessero detto prima guarisci quel tanto che basta per avere la mente lucida e serena per poter studiare. Lo studio è un lavoro di mente se hai la mente avvelenata da pensieri pesanti e dolorosi i risultati sono pessimi. 

Come guarire? Non so cosa fa per te, io ho superato quel momento devastante con la crescita personale, gli amici, lo sport, le la terapia. In quest'ordine.

Dopodiché quando sarai sufficientemente sereno riprendi con lo studio. Magari anche a te verrà naturale, farà parte del riprendere il controllo della tua vita. Ti consiglio il manuale Studia meno studia meglio di Andrea Giuliodori e perché no, anche Metodo universitario non è niente male. Le strategie vincenti per me sono state la tecnica del pomodoro e le mappe "a neuroni" oltre alla corretta pianificazione. Anche stringere amicizia con i colleghi, chiedere loro aiuto, può aiutare tanto.

Il dolore può essere un innesco, da qualcosa di brutto possono venir fuori cose straordinarie, credimi 😁

Ma ci vogliono impegno, enormi sforzi, amore verso se stessi e tempo. 

Shit happens move on, mi ripetevo tipo mantra. E lo stesso dico a te, shit happens move on: se non investi tu su te stesso chi altro dovrebbe farlo? Nessuno lo farà per te. Quindi coraggio 💪

PS

Giusto stamattina in farmacia dove faccio tirocinio è entrata una signora esclamando "dov'è la dottoressa più brava e dolce che esista? Sono venuta apposta a dirle che con le sue indicazioni ho risolto il mio problema" pensa se avessi mollato perché avevo il cuore spezzato o perché il prof di turno mi ha rimandata nella materia x o perché non sono nei tempi. 

 

 

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mrjako
4 ore fa, Aedes45 ha scritto:

Ciao a tutti,

vengo subito al dunque. Sono ormai 2 anni che sto cercando di finire la laurea magistrale in Lettere ma con scarsi risultati. Non riesco più a studiare ed essere "studiosamente" produttivo da tanto tempo, circa da quando mi sono lasciato con la mia ex-ragazza. Storia difficile, su cui già ho aperto un post-sfogo molto tempo fa, fatta sostanzialmente di comportamenti tossici, tira e molla e cornificazione finale per concludere. Sono in terapia da una psicologa da 1 anno, di tipo sistemico-relazionale, e sui vari aspetti che sono usciti fuori c'è anche quello del blocco dello studio. Provo a dare qualche indicazione in più perché mi rendo conto che detta così è molto vaga la questione.
Ho iniziato la magistrale a gennaio 2019, subito dopo essermi laureato in triennale. Ho dato i primi 4 esami, poi in concomitanza del declinare -e peggiorare in termini di qualità della vita- della relazione con la mia ex ho iniziato a trascurare e procrastinare tutto, esami compresi. Non per noia, non so nemmeno io come definirla, ma semplicemente leggevo 10 pagine e me ne scordavo 30. Ci siamo lasciati definitivamente 1 anno fa dopo quasi 3 anni di relazione, ma sento che ho ancora strascichi a volte pesanti, a volte meno. Mi mancavano concentrazione, forze, determinazione. Tutt'ora mi mancano e faccio una fatica enorme in termini di costanza nello studio, ma col passare del tempo mi ritrovo molto indietro col percorso di studi, e a 25 anni questo pesa e non poco visto che con la laurea triennale non posso fare quasi nulla e sto ancora sotto il tetto dei miei genitori.
Non voglio scrivere un post di autocommiserazione, né di sfogo, ma sono qui per accogliere suggerimenti da chi c'è passato o da chi se la sente di dire qualcosa a riguardo.

Mi sento letteralmente bloccato fra due sponde: perseverare negli studi a costo di far durare una magistrale più di una triennale (con annesso sconforto nel dover stare ancora a casa dei miei e non avere indipendenza sia sociale che economica), o mettermi a cercare lavoro per quel che posso. La seconda opzione mi spaventa per il solo motivo che potrei un giorno pentirmi di aver preso una decisione sbrigativa per poi ritrovarmi a fare un lavoro che non mi piace o che mi rende più insicuro di quanto non lo sia adesso.

Leggi il libro di James Clear Piccole abitudini grandi cambiamenti 

Miglioramenti quotidiani anche impercettibili (all'apparenza) nel lungo periodo ti portano ad una crescita straordinaria 

Se però dietro c'è un problema psicologico la cosa migliore prima sarebbe che sistemi quello, gli approcci che si sono dimostrati più efficaci sono due : quello cognitivo comportamentale e quello della terapia breve strategica del professor Giorgio Nardone, che se non ricordo male per alcune problematiche ha la percentuale di successo più alta in assoluto. 

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leavingmyheart
8 ore fa, Aedes45 ha scritto:

Ciao a tutti,

vengo subito al dunque. Sono ormai 2 anni che sto cercando di finire la laurea magistrale in Lettere ma con scarsi risultati. Non riesco più a studiare ed essere "studiosamente" produttivo da tanto tempo, circa da quando mi sono lasciato con la mia ex-ragazza. Storia difficile, su cui già ho aperto un post-sfogo molto tempo fa, fatta sostanzialmente di comportamenti tossici, tira e molla e cornificazione finale per concludere. Sono in terapia da una psicologa da 1 anno, di tipo sistemico-relazionale, e sui vari aspetti che sono usciti fuori c'è anche quello del blocco dello studio. Provo a dare qualche indicazione in più perché mi rendo conto che detta così è molto vaga la questione.
Ho iniziato la magistrale a gennaio 2019, subito dopo essermi laureato in triennale. Ho dato i primi 4 esami, poi in concomitanza del declinare -e peggiorare in termini di qualità della vita- della relazione con la mia ex ho iniziato a trascurare e procrastinare tutto, esami compresi. Non per noia, non so nemmeno io come definirla, ma semplicemente leggevo 10 pagine e me ne scordavo 30. Ci siamo lasciati definitivamente 1 anno fa dopo quasi 3 anni di relazione, ma sento che ho ancora strascichi a volte pesanti, a volte meno. Mi mancavano concentrazione, forze, determinazione. Tutt'ora mi mancano e faccio una fatica enorme in termini di costanza nello studio, ma col passare del tempo mi ritrovo molto indietro col percorso di studi, e a 25 anni questo pesa e non poco visto che con la laurea triennale non posso fare quasi nulla e sto ancora sotto il tetto dei miei genitori.
Non voglio scrivere un post di autocommiserazione, né di sfogo, ma sono qui per accogliere suggerimenti da chi c'è passato o da chi se la sente di dire qualcosa a riguardo.

Mi sento letteralmente bloccato fra due sponde: perseverare negli studi a costo di far durare una magistrale più di una triennale (con annesso sconforto nel dover stare ancora a casa dei miei e non avere indipendenza sia sociale che economica), o mettermi a cercare lavoro per quel che posso. La seconda opzione mi spaventa per il solo motivo che potrei un giorno pentirmi di aver preso una decisione sbrigativa per poi ritrovarmi a fare un lavoro che non mi piace o che mi rende più insicuro di quanto non lo sia adesso.

 

 

Ovvio, non lo sai nemmeno tu perché vai all'università 😛

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Varos
18 ore fa, Aedes45 ha scritto:

Mi mancavano concentrazione, forze, determinazione. Tutt'ora mi mancano e faccio una fatica enorme in termini di costanza nello studio, ma col passare del tempo mi ritrovo molto indietro col percorso di studi, e a 25 anni questo pesa e non poco visto che con la laurea triennale non posso fare quasi nulla e sto ancora sotto il tetto dei miei genitori.
Non voglio scrivere un post di autocommiserazione, né di sfogo, ma sono qui per accogliere suggerimenti da chi c'è passato o da chi se la sente di dire qualcosa a riguardo.

26 anni. Mi mancano due esami per una triennale praticamente... uguale alla tua.  Sto sotto il tetto dei miei. Ho difficoltà enormi di concentrazione, qualità e costanza nello studio.

Questo per dirti che ti capisco molto ma molto bene. Negli ultimi 2 anni e mezzo una ragazza (con cui per fortuna mia l'interazione è finita a inizio settembre) è stata l'ennesima scusa che una parte di me ha usato per non affrontare il futuro, o meglio: l'abnegazione assoluta e lo spirito vivace che richiede ciò che voglio davvero. E la paura di fallire e non agire proprio, quindi, per paura.

E' il periodo peggiore della mia esistenza (il periodo peggiore finora potrebbe dire qualcuno) su questa terra. A volte preferirei l'incoscienza.

Tuttavia, non mi voglio arrendere. Non posso permettere di perdere la più atroce delle battaglie: quella contro una parte di me stesso.

Ti abbraccio fraternamente come in tempi antichi fecero due naufraghi posando i piedi sulla soffice sabbia, una riva di salvezza.

Varos

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Aedes45
4 ore fa, Varos ha scritto:

E' il periodo peggiore della mia esistenza (il periodo peggiore finora potrebbe dire qualcuno) su questa terra. A volte preferirei l'incoscienza.

Sottoscrivo dal profondo dell'anima.
Certe volte mi sento in colpa perché so che là fuori c'è chi è messo molto, ma molto peggio di me. Alla fine dei conti ho un tetto sulla testa e la cena a tavola la trovo ogni sera, e questo mi aiuta a non sprofondare più del dovuto, soprattutto mentalmente. Ma come dici tu, a volte preferirei vivere totalmente avulso dalla realtà, per fuggire la stessa realtà che a volte si traduce in un grigiore di giorni senza fine. Mi pesa enormemente stare in questa situazione ma non voglio arrendermi, non posso. La parte più difficile è accettare che mi ci vuole tempo, tanto. Faccio a cazzotti con la realtà dei fatti. Gran parte del blocco deriva dal fatto che, come ha giustamente osservato @Verbena, provo ad affrontare la traversata degli esami mancanti tutti insieme, e inevitabilmente cado a picco. Ma allo stesso tempo mi sconforto perché la mole di esami è grande, e sto indietro, e mi ritrovo ad aver dato l'ultimo esame 1 anno fa. E' un maledetto circolo tossico. 

Vi ringrazio per la comprensione e per i pensieri sinceri che avete voi tutti espresso. Anche questo mi aiuta. Grazie davvero. 
 

 

@leavingmyheartnon ho capito se è una provocazione o un commento ironico. Sono sincero, potresti spiegarmelo? 

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Wyatt99
25 minuti fa, Aedes45 ha scritto:

Ma allo stesso tempo mi sconforto perché la mole di esami è grande, e sto indietro, e mi ritrovo ad aver dato l'ultimo esame 1 anno fa. E' un maledetto circolo tossico. 

Devi organizzarti.

Certamente c'è gente che da molti esami ad appello, e l'ho fatto pur io.

Ma puoi farlo solo se sei organizzato, non puoi farlo da un momento all'altro.

Fatti una scaletta di esami che vuoi dare.

Dopo, togli da questa scaletta quelli che, pensandoci più a fondo, non riusciresti a passarli subito, perciò hai bisogno di più tempo.

E quindi dai gli esami che credi di essere preparato e pronto, e non ti deve interessare se sono facili. Sono sempre esami.

Non puoi tornare a bomba, devi fare passo dopo passo.

Così facendo acquisti autostima, e l'autostima ti aiuta nel raggiungere l'obbiettivo finale. E per fare ciò, indirettamente avrai più voglia e concentrazione.

 

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