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Gap tra fuorisede e "autoctoni": si può colmare nel medio-lungo periodo?


Cenarius

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Cenarius

Ciao a tutti, ho da poco compiuto 25 anni e vivo a Bologna, pur essendo originario di una città del sud Italia di circa 50k abitanti. Dopo averci vissuto per circa un paio d'anni per la Laurea Magistrale, da 8-9 mesi sono ritornato nel capoluogo emiliano per iniziare a lavorare (tuttavia per lavorare mi sposto in provincia). Lavoro nel privato con uno stipendio pari a (in media) 1900 euro netti mensili che possono aumentare o diminuire di circa 100-150 euro a seconda di alcune dinamiche. 

Nella costruzione della mia rete sociale incontro dei muri su cui sbatto periodicamente. Cerco di uscire il più possibile e di essere intraprendente nell'organizzare robe da fare in gruppo (gite, aperitivi, concerti, serate di musica live etc.). Mi scontro particolarmente con la realtà per cui Bologna si trova ad essere, in maniera molto spiccata, una città di passaggio:

- tantissimi studenti, una volta finita l'università, ritornano nel loro territorio di origine o magari si spostano ancora altrove, es. Milano o Torino (destino comune, ad esempio, a un buon 70% dei miei ex colleghi di corso);

- molti ci vivono 6 mesi - 1 anno per frequentare un'accademia/un tirocinio/un Master e poi tutti a casa di nuovo;

- c'è una grossa comunità di studenti Erasmus che ogni anno "invade" la città. I giri Erasmus sono ottimi da sfruttare per entrare in feste o serate (così facendo sono riuscito a fare amicizia, tra gli altri, con alcuni italiani). Proprio per la natura dell'Erasmus tuttavia, queste persone lasciano Bologna allo stesso modo con il quale sono arrivati, ovvero senza lasciare tracce o radici. Con qualcuno sono anche riuscito a fare amicizia, ma con i più si tratta di giocare a beer pong, bere tanto e poco altro.

Ora qualcuno potrà obiettare: perchè non fai amicizia con dei lavoratori? È quello che sto provando a fare, con qualche difficoltà tuttavia, in quanto non molti alla mia età già lavorano stabilmente con un contratto a tempo indeterminato. Onestamente non credo di poter riuscire ad uscire con gente di 35-40 anni (che poi, tra l'altro, nemmeno mi interesserebbe). Premessa importante: mi piace molto vivere a Bologna per quello che offre e per la qualità della vita (penso che in altre città del nord Italia farei più fatica). Mi piacerebbe anche provare ad entrare in dei gruppi di bolognesi nati qui, ci sto lavorando per capire quanto e come sia fattibile come cosa.

Ho sempre come la sensazione, per quanto io mi senta integrato, che mi mancherà sempre qualcosa rispetto a chi qui ci vive da sempre, ha avuto modo di farci le scuole ed ha la propria famiglia qui (a volte, anche banalmente cugini/parenti possono essere provider di relazioni sociali/amicizie). Insomma vorrei diventare "bolognese" pur non essendolo di nascita, avere dei punti fermi ogni tanto, non dover ricostruire la mia vita sociale ogni tot mesi/anni perchè gli amici vanno via, ma a quanto pare non è possibile.

Certe dinamiche sono inevitabili? O si possono combattere in qualche modo? 

Mi sta capitando spesso di vedere le seguenti situazioni tra alcuni amici e/o conoscenti fuorisede, delle quali non ho assolutamente voglia di condividere nulla nella mia vita:

- quello che riduce la sua vita sociale all'osso, e che a parte la fidanzata non ha più interesse nel coltivare relazioni sociali quasi con nessun'altra persona. Un piattume di vita indescrivibile;

- quello che pur di tornare a casa "da mammà" accetta un lavoro che nel migliore dei casi è malpagato e neanche gli interessa un minimo;

- quello che ritorna con la sua ex storica avente n problemi mentali (ricostruendo un rapporto che di amore/passione/interesse non ha nulla, ma che si basa soltanto un compromesso per non stare da soli), non essendo in grado di avere una nuova vita sociale/sentimentale nella città in cui si è trasferito.

La cosa drammatica è che questi esempi che vi ho citato si riferiscono a ragazzi in una fascia di età 25-30, la maggior parte dei quali considero anche sufficientemente svegli, intelligenti e validi esteticamente.

Mi piacerebbe in particolare ascoltare le opinioni di chi si è trasferito (stabilmente ormai, da vari anni) in una città diversa da quella di origine (in un'altra regione, magari). Grazie a tutti.

Modificato da Cenarius
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19 ore fa, Cenarius ha scritto:

Ho sempre come la sensazione, per quanto io mi senta integrato, che mi mancherà sempre qualcosa rispetto a chi qui ci vive da sempre, ha avuto modo di farci le scuole ed ha la propria famiglia qui (a volte, anche banalmente cugini/parenti possono essere provider di relazioni sociali/amicizie). Insomma vorrei diventare "bolognese" pur non essendolo di nascita, avere dei punti fermi ogni tanto, non dover ricostruire la mia vita sociale ogni tot mesi/anni perchè gli amici vanno via, ma a quanto pare non è possibile.

Si ti mancherà sempre qualcosa

Il tempo

ll tempo che loro hanno passato assieme

Il tempo che loro hanno vissuto a Bologna

Per costruire qualcosa come intendi tu ci vuole tempo.. esperienze condivise

Comunque più che altro ci arriverei in maniera perpendicolare e non parallela a loro, sennò rischi di snaturarti troppo

Con questo intendo che ci arriverei sviluppando ed espandendo il tuo Sè in quella città (chi sei, cosa fai, chi vuoi diventare, cosa vuoi fare)

E portando valore alle persone che incontri (San Francesco Game), è l'unica cosa che paga

Entrando in risonanza con le persone simili a te...e se tra loro ci sarà qualche bolognese, avrai raggiunto il tuo obiettivo

Comunque proprio un bolognese ha creato un intero percorso che può aiutarti, te lo consiglio

Modificato da OdetoJoy
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PapuPetagna

Conosco poco Bologna ma da quello che ho visto dovresti innanzitutto evitare come la peste il centro dove appunto ci sono solo fuori sede.

Ricordo feci due passi, uscii dal centro mi ritrovai in Via Saragozza ed era praticamente un’altra città.

Prova a fare tutto quello che fai nelle zone dove vivono i Bolognesi: palestra, hobby ecc

Il basket in particolare è seguitissimo..va in curva a vedere la Virtus

Non devi avere fretta, per entrare in giri nuovi ci vuole tempo

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  • 2 settimane dopo...
Cenarius

Grazie per i vostri preziosi contributi.

L'unica arma è continuare a lavorarci su con costanza. Mi sto rendendo anche conto, in questi mesi, di quanto sia difficile mantenere e costruire rapporti di amicizia dopo la fine dell'università. Qualche bel legame sono anche riuscito a crearlo, ma non basta, soprattutto in ottica figa. Si parla tanto di solitudine degli anziani, ma io vedo sempre più spesso un'incomunicabilità e un'indifferenza tra i ventenni mostruosa in Italia, chiaramente con le dovute eccezioni. Siamo al "homo homini lupus" del III millennio, patinato social.

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Wyatt99
1 ora fa, Cenarius ha scritto:

Grazie per i vostri preziosi contributi.

L'unica arma è continuare a lavorarci su con costanza. Mi sto rendendo anche conto, in questi mesi, di quanto sia difficile mantenere e costruire rapporti di amicizia dopo la fine dell'università. Qualche bel legame sono anche riuscito a crearlo, ma non basta, soprattutto in ottica figa. Si parla tanto di solitudine degli anziani, ma io vedo sempre più spesso un'incomunicabilità e un'indifferenza tra i ventenni mostruosa in Italia, chiaramente con le dovute eccezioni. Siamo al "homo homini lupus" del III millennio, patinato social.

È come con la fine delle superiori.

Non dura per sempre, e non può essere altrimenti.

Fare rete sociale è fondamentale, anche perché molti rimaranno anche post laurea.

Ma è impensabile che rivedrai tutti i tuoi amici universitari, è raro che succeda.

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Cenarius
1 minuto fa, Wyatt99 ha scritto:

È come con la fine delle superiori.

Non dura per sempre, e non può essere altrimenti.

Fare rete sociale è fondamentale, anche perché molti rimaranno anche post laurea.

Ma è impensabile che rivedrai tutti i tuoi amici universitari, è raro che succeda.

Si, è proprio quello che è successo infatti, sono rimaste 2-3 persone su 15-20.

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  • 3 settimane dopo...
RefPat
Il 26/2/2022 at 17:45, Cenarius ha scritto:

sono rimaste 2-3 persone su 15-20.

Parli del liceo o dell uni?

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Wyatt99
1 ora fa, RefPat ha scritto:

Parli del liceo o dell uni?

Vale per entrambi.

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