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E' arrivato il momento di presentarmi


ToChange

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ToChange

Un caro saluto a tutti.

Seguo da tempo questo forum, è arrivato il momento di parteciparne attivamente, perché voglio capire, perché voglio cambiare, perché voglio migliorarmi.

C'è qualcosa che non va nella mia storia, ho 38 anni, voglio azzerare tutto. 

Nonostante io abbia la fortuna di essere un bel ragazzo esteticamente (e questa non è una skill ma semplice fortuna), senza falsa modestia, ho un buon lavoro, ho diversi interessi, ho avuto successi nelle mie passioni artistiche e sportive anche a livello nazionale, sono totalmente indipendente, insomma ho tante caratteristiche che dovrebbero agevolarmi nei rapporti interpersonali. C'è però qualcosa che non va. Nel carattere probabilmente, sono timido, ho scarsa autostima (lo so che non si direbbe da come mi sono presentato, o forse sì), ho una maledetta paura del rifiuto. 

Ho avuto la fortuna/sfortuna di avere 3 belle ragazze, l'ultima una fotomodella, sono andato in ONE-ITIS per tutte e 3. Le ho conosciute tramite social (come conosco il 95% di donne con cui esco, che sia per conoscenza, che sia per sesso), prima di tirare fuori me stesso, il mio carattere, ho il fottuto bisogno dell'approvazione degli altri, e quindi devo prima aver la certezza di piacere ad una ragazza, prima di provarci e poter tirare fuori il meglio di me. Se non sono sicuro mi blocco. Sto seguendo un percorso di psicoterapia, ma il lavoro inizia sempre dal bisogno di superare la stronza di ONE-ITIS. 

Ho "l'ansia da prestazione", il pensiero che devo crearmi una famiglia, avere una donna che mi ami per tutta la vita, uno dei principali motivi per cui sono qui è questo, per cambiare prospettiva. Vedo il me stesso realizzato solo con una donna accanto. La famiglia del Mulino Bianco. Ho bisogno di dimostrare alle mie ex che posso avere una donna migliore di loro e con questa raggiungere il cosiddetto "per sempre", per me tanto ambito. 

Sto cercando di costruirmi un social circle decente, lo avevo anni fa ma l'ho distrutto per colpa di una donna, l'errore più grande che potessi fare. Fortunatamente le mie passioni mi hanno permesso di avere diversi agganci. Ho diversi amici ma principalmente sparsi per l'Italia, mi è sempre rimasto difficile crearmi un gruppo qui dalle mie parti. 

Lo scorso anno ho vissuto in solitaria, ho fatto viaggi all'estero da solo, ho provato sport estremi, ho girato l'Italia per visitare musei, per l'arte, mai fatto prima in vita mia. Ero comunque felice. Frequentavo ogni tanto qualche donna, non avevo problemi. Poi ho conosciuto questa ragazza, giovane, stupenda, piena di vita, estroversa, la definisco intelligente sessualmente, l'unica che non mi ha mai fatto balenare l'idea di un tradimento. E' finita per causa mia, sono emersi mostri che avevo dentro e non sapevo di avere (gelosia, bisogno di attenzioni, insicurezza, per i quali sto appunto lavorando in psicoterapia) e per i quali lei ha sofferto tantissimo, fino ad arrivare alla decisione di lasciarmi. C'ho messo una pietra sopra, ogni tanto purtroppo mi viene da "spiarla" sui social, ma mi sto disintossicando. Ma non è questo il motivo per cui sono qui. L'ho già detto sopra ma lo ripeto, più per me stesso che per Voi, ho la fottuta ansia da prestazione di dimostrare a lei che posso trovarne una migliore, e siccome il suo livello è molto alto, di conseguenza la difficoltà è enorme e questo mi fa male.  

Mi sono dilungato forse troppo, ma avevo bisogno di uno sfogo sapendo di esser letto da persone che ritengo intelligenti, che sanno come gestire la loro vita, che hanno più esperienza di me nonostante l'età. 

Grazie quindi a tutti. A presto. 

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^'V'^
17 minuti fa, ToChange ha scritto:

il pensiero che devo crearmi una famiglia, avere una donna che mi ami per tutta la vita

Il desiderio di avere dei figli, di stare con loro, di crescerli rinunciando a sé, è una necessità che tutti hanno, qualcuno ce l'ha bassissima per cui altre necessità la superano in impellenza, come la necessità di contatto sociale, di successo, di erotismo, ecc. 

Però stai descrivendo un pensiero, non un moto emotivo interiore. 

Un modello che da qualche parte ti è entrato in testa e agisce come condizionamento. 

La necessità di accettazione... alcuni ne hanno poca e altri ne hanno moltissima. 

Ora, se tu ne avessi moltissima in una società in cui per essere preso sul serio e apprezzato dovresti avere un fidanzato maschio almeno di facciata, o in una società in cui ci si deve mutilare i genitali per essere riconosciuti e rispettati... 

In cosa ti sentiresti diverso da quel tale che ha molto bisogno di accettazione in una società che ha creato la mitologia della famiglia monogamica mononucleare e l'ideale antibiologico della donna angelo del focolare che ti ama tutta la vita, ed ha allora il pensiero che va a queste cose? 

Tu vuoi dare la tua vita per crescere dei figli tuoi (significato di famiglia, se parliamo dell'aspetto logistico ed economico la partnership con un maschio sveglio e capace tende a funzionare meglio).... o vuoi sentirti accettato e riconosciuto, e per caso nella nostra società e nell'ultimo secolo questo è legato a quel modello famigliare? 

 

18 minuti fa, ToChange ha scritto:

di dimostrare a lei che posso trovarne una migliore, e siccome il suo livello è molto alto, di conseguenza la difficoltà è enorme e questo mi fa male.  

Una migliore in che senso? 

Nel senso di migliore nell'accettarti e nell'amarti a vita?

Nel senso più bella e sessualmente arrapante?

Più brava a cucinare e cantare?

O una che è migliore per te, perché caratterialmente sentite amicizia e stima per l'altro/a, perché piace a te di più, e perché non ti stressa, ma anzi ti rende le giornate meno pesanti? 

Chiedo perché in quest'ultimo caso è possibile che le altre persone non si accorgano che lei sia migliore, non è più bella, non è più popolare, non è più qualcosa che le persone vedano dalle storie sui social. 

 

29 minuti fa, ToChange ha scritto:

Nonostante io abbia la fortuna di essere un bel ragazzo esteticamente (e questa non è una skill ma semplice fortuna), senza falsa modestia, ho un buon lavoro, ho diversi interessi, ho avuto successi nelle mie passioni artistiche e sportive anche a livello nazionale, sono totalmente indipendente, insomma ho tante caratteristiche che dovrebbero agevolarmi nei rapporti interpersonali. C'è però qualcosa che non va. Nel carattere probabilmente, sono timido, ho scarsa autostima (lo so che non si direbbe da come mi sono presentato, o forse sì), ho una maledetta paura del rifiuto. 

Grazie, per aver condiviso questa testimonianza, dato che in questo tipo di community ci sono molte persone convinte che se uno è bello esteticamente, ha un buon lavoro e indipendenza, successi sportivi... allora tutto gli arrivi in automatico dal cielo. 

Queste persone, se dici loro di rivolgersi alla terapia per questioni di autostima, o di rivolgersi ai percorsi a pagamento per questioni strategiche e tattiche, rispondono che non serva a nulla perché tutto sta nelle caratteristiche che tu hai. 

Invece, come tu hai esperito, anche con le caratteristiche di chi piace, se c'è un buco nell'autostima o se ci sono pesanti condizionamenti sociali e credenze disfunzionali alla base dei propri comportamenti in relazione al sesso preferito... la vita si fa molto agra. 

Complimenti anche per aver intrapreso un percorso terapeutico a tal fine, dato che molte altre persone con alta necessità di approvazione, accettazione, preferiscono fingere di essere top rifugiandosi in quel che gli riesce meglio (lavoro, sport) che chiedere un aiuto professionale, visto come prova pubblica della propria mancanza. 

 

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Giraluna
58 minuti fa, ToChange ha scritto:

E' finita per causa mia,

Lo dubito. Lo dubito fortemente. Ora forse la idealizzi, e non hai potuto vedere i suoi di mostri, ma c erano. Fidati che c erano. 

Non si è soli quando si è in coppia: i mostri si raddoppiano e fanno coppia. 

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ToChange

Intanto ti ringrazio per la risposta, non me l'aspettavo. 

13 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Tu vuoi dare la tua vita per crescere dei figli tuoi (significato di famiglia, se parliamo dell'aspetto logistico ed economico la partnership con un maschio sveglio e capace tende a funzionare meglio).... o vuoi sentirti accettato e riconosciuto, e per caso nella nostra società e nell'ultimo secolo questo è legato a quel modello famigliare?

"Purtroppo" la risposta a questa domanda, e mi duole dirlo ma devo essere onesto soprattutto con me stesso, è la seconda. Parte tutto dal bisogno di approvazione, dovrò lavorare anche su questo mio pensiero/ideale di famiglia.

 

14 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

O una che è migliore per te, perché caratterialmente sentite amicizia e stima per l'altro/a, perché piace a te di più, e perché non ti stressa, ma anzi ti rende le giornate meno pesanti? 

Chiedo perché in quest'ultimo caso è possibile che le altre persone non si accorgano che lei sia migliore, non è più bella, non è più popolare, non è più qualcosa che le persone vedano dalle storie sui social. 

Anche qui avendo avuto una ex bella, popolare, in vista sui social, sto ricercando qualcuna "migliore" sotto questo punto di vista. Sempre volendo essere onesto con me stesso dovrei rileggere 100 volte al giorno queste tue parole, perché dovrei cercar ben altro come caratteristica principale. 

 

18 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Grazie, per aver condiviso questa testimonianza, dato che in questo tipo di community ci sono molte persone convinte che se uno è bello esteticamente, ha un buon lavoro e indipendenza, successi sportivi... allora tutto gli arrivi in automatico dal cielo. 

Queste persone, se dici loro di rivolgersi alla terapia per questioni di autostima, o di rivolgersi ai percorsi a pagamento per questioni strategiche e tattiche, rispondono che non serva a nulla perché tutto sta nelle caratteristiche che tu hai. 

Invece, come tu hai esperito, anche con le caratteristiche di chi piace, se c'è un buco nell'autostima o se ci sono pesanti condizionamenti sociali e credenze disfunzionali alla base dei propri comportamenti in relazione al sesso preferito... la vita si fa molto agra.

Guarda con molta sincerità ho fatto fatica a tirar fuori quelle mie caratteristiche, perché non le ho scritte appunto per fare "il fenomeno" e non volevo passasse quel messaggio. E credo che poi si capisca bene leggendo tutta la descrizione ove metto a nudo le mie fragilità. L'ho detto proprio perché molti, troppi, credono che con queste caratteristiche sia uno sfregio non stare bene, non sentirsi accettati, come se i problemi come autostima, condizionamenti sociale e pensieri/credenze disfunzionali fossero meno importanti dell'esser belli, indipendenti, con un bel lavoro e una bella macchina. 

A tal proposito stavo proprio valutando il tuo percorso di predator.life e non lo dico per fare il "paraculo". 

Grazie ancora. 

 

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^'V'^
16 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Complimenti anche per aver intrapreso un percorso terapeutico a tal fine, dato che molte altre persone con alta necessità di approvazione, accettazione, preferiscono fingere di essere top rifugiandosi in quel che gli riesce meglio (lavoro, sport) che chiedere un aiuto professionale, visto come prova pubblica della propria mancanza. 

Mi interessa il processo che ha portato una persona ad alta necessità di accettazione, a chiedere supporto terapeutico. 

È stato un colpo di risposta al forte impatto della disperazione?

Una scelta ragionata in un momento in cui si vuole migliorare qualcosa?

Altra domanda: conosco una ragazza che non voleva fare l'infermiera ma cucinare.

I suoi dicevano che cucinare in casa è da donna ma che cucinare fuori è da uomo e che doveva fare l'infermiera. 

È stata la graduata col voto più alto di tutta la Germania, delle sue annate di corso.

Per far loro vedere che ha alte performance, non da "donna che deve cucinare in casa o al massimo fare l'infermiera".

Ha lavorato un po' in ospedale poi ha mollato perché non le piaceva quel lavoro, non le era mai piaciuto.

Ora te lo devo chiedere: hai parlato di successi professionali e sportivi.

Stiamo parlando del lavoro che ami e che realizza la tua individualità e dello sport che ami e che praticheresti senza premi e riconoscimenti...

O parliamo di un lavoro ed uno sport che ti permettono di far contento qualcuno e di dimostrare che vali? 

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ToChange
3 minuti fa, Giraluna ha scritto:

Lo dubito. Lo dubito fortemente. Ora forse la idealizzi, e non hai potuto vedere i suoi di mostri, ma c erano. Fidati che c erano. 

Non si è soli quando si è in coppia: i mostri si raddoppiano e fanno coppia. 

Grazie, sicuramente ora sono ancora nella fase dell'idealizzazione, quindi non sono in grado di riconoscere i suoi di mostri. 

I miei sì, ce li ho tutti qui davanti agli occhi, è stata anche brava lei a ricordarmeli tutti per un mese dopo aver troncato (peraltro siamo stati insieme poco), ma io la ringrazio, perché quantomeno mi ha dato la forza di lavorarci sopra. 

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ToChange
5 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Mi interessa il processo che ha portato una persona ad alta necessità di accettazione, a chiedere supporto terapeutico. 

È stato un colpo di risposta al forte impatto della disperazione?

Una scelta ragionata in un momento in cui si vuole migliorare qualcosa?

Ho richiesto supporto terapeutico per superare la one-itis e per capire i miei comportamenti "sbagliati" tenuti durante quest'ultima relazione

E' stato il percorso fatto con la terapeuta a far emergere questo bisogno di accettazione ed è lei che mi ha suggerito di lavorare su ciò, ed io mi fido ciecamente perché è una professionista preparata, per cui ora stiamo lavorando su questo. 

 

7 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Mi interessa il processo che ha portato una persona ad alta necessità di accettazione, a chiedere supporto terapeutico. 

È stato un colpo di risposta al forte impatto della disperazione?

Una scelta ragionata in un momento in cui si vuole migliorare qualcosa?

Altra domanda: conosco una ragazza che non voleva fare l'infermiera ma cucinare.

I suoi dicevano che cucinare in casa è da donna ma che cucinare fuori è da uomo e che doveva fare l'infermiera. 

È stata la graduata col voto più alto di tutta la Germania, delle sue annate di corso.

Per far loro vedere che ha alte performance, non da "donna che deve cucinare in casa o al massimo fare l'infermiera".

Ha lavorato un po' in ospedale poi ha mollato perché non le piaceva quel lavoro, non le era mai piaciuto.

Ora te lo devo chiedere: hai parlato di successi professionali e sportivi.

Stiamo parlando del lavoro che ami e che realizza la tua individualità e dello sport che ami e che praticheresti senza premi e riconoscimenti...

O parliamo di un lavoro ed uno sport che ti permettono di far contento qualcuno e di dimostrare che vali? 

Ti rispondo così, e spero che tante persone leggano questo messaggio, perché hai proprio centrato il punto:

stiamo lavorando sul fatto che tutti i miei successi sportivi, artistici e lavorativi partano proprio dal bisogno di dimostrazione da dare ai miei genitori. E non parliamo di una famiglia ove loro mi abbiano imposto obiettivi o risultati da raggiungere in maniera diciamo "diretta". 

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Giraluna
23 minuti fa, ToChange ha scritto:

è stata anche brava lei a ricordarmeli tutti

Non è stata lei. Eri pronto tu a vederli. 

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ToChange
1 ora fa, Giraluna ha scritto:

Non è stata lei. Eri pronto tu a vederli.

Questo sicuramente, però devo anche dire che i miei comportamenti l'hanno fatta soffrire tanto, troppo. Probabilmente questo è il suo più grande mostro: proiettare una sofferenza così grande, che viene da problematiche del passato, in un qualcosa come un litigio di coppia, anche se sei al 100% della ragione. Io la vedevo soffrire e comunque mi sentivo forte, inconsciamente parlando ovviamente. 

Dico ciò per spezzare anche una lancia in favore di chi lascia, troppo spesso descritto come carnefice, ma talvolta è anche vittima, del comportamento degli altri, e un po' di se stesso e del suo passato, avendo magari vissuto in una famiglia disfunzionale o avendo subito un trauma troppo grande per l'età.

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