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La Scuola Italiana? Sbagliata di principio o ben fatta?


Wyatt99

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ArmandoBis
Il 25/3/2022 at 12:47, Wyatt99 ha scritto:

Buon giorno.

Da Qualche anno ho abbandonato il Liceo e iniziato l'uni: tutto bene, esami dati, amicizie conosciute, non paura di dare esami e bla bla bla.

C'era un bel topic di non ricordo chi che diceva: "Gli esami universitari sono senza senso".

Effettivamente è così: gli esami teorici li vedo semplici. Impari a memoria, accetti qualsiasi voto e via il voto nel libretto.

Gli esami scritti (per noi di economia) non sono un grande scoglio: basta studiare poco, vedersi con qualche amico e farli non è di così grande difficoltà.

Lo Scientifico mi ha dato basi di matematica, che mi è servito per passare Matematica all'uni, ma ho sempre preferito le materie umanistiche.

Le ho adorate, ma ho preferito una laurea più spendibile (seppur ce ne fossero di migliori).

La cosa grave è lo studio delle lingue: ho visto vari video di youtube e sono rimasto scandalizzato.

Bambini danesi che sanno parlare l'inglese in maniera fluida già da piccoli mi ha destabilizzato.

Mi ricordo le ore di inglese: un inglese scolastico, con lettura di testi inutili e non trattare elementi di comunicazione quotidiana. Il come stai del liceo che si ferma all' "How are you?".

 

Secondo voi è il sistema che è sbagliato? Io sto comprendendo come il mio corso di laurea è semplice, e di facile comprensione.

Voi che ne pensate?? Cosa vi ha lasciato la scuola e l'università?

 

 

OFF: poiché questa sezione è occupata da due macro argomenti come "covid" e "guerra", taggo un po' di persone per capire la loro opinione.

 

@leavingmyheart @Back Door Man @PapuPetagna @mrjako @Sensei10 @azcotal @thehappyunicorn @vol-à-voile e tutti gli altri.

Ci sono molti problemi nella didattica, cioè nel come sono presentate le varie materie.

C'è chi riesce comunque perché è dotato, mentre altri incontrano difficoltà.

Mi pare però che nel tuo caso non hai ancora trovato qualcosa che ti interessa e ti coinvolge.

Può darsi che lo troverai quando dovrai confrontarti con il mondo del lavoro.

È il famoso problema di quando uno ha quarant'anni, si guarda indietro e arriva alla conclusione che se potesse tornare indietro farebbe tutt'altro.

Alcuni sostengono che alla cosa si può ovviare con un buon servizio di orientamento scolastico una volta finite le superiori, ma io ne dubito.

Non si tratta di fare ciò che ti riesce meglio, ma quello che ti piace veramente.

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Bolt
1 ora fa, ArmandoBis ha scritto:

Non si tratta di fare ciò che ti riesce meglio, ma quello che ti piace veramente.

 

Esatto, è inutile iscriversi a corsi di laurea a random o per esclusione

(Neanche se possono garantirti degli sbocchi professionali appetibili)

Se non c'è passione, non ha senso iscriverti a pincopallinologia
Rischi di essere incentivato a fare, per tutta la vita, un lavoro che non ti entusiasma affatto

Piuttosto trovati un lavoro che ti piace. L'università non è obbligatoria

 

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Wyatt99
Inviato (modificato)
17 minuti fa, Bolt ha scritto:

Esatto, è inutile iscriversi a corsi di laurea a random o per esclusione

Mi sarei iscritto a un corso di laurea che non ha molti sbocchi professionali, soprattutto all'estero.

17 minuti fa, Bolt ha scritto:

Rischi di essere incentivato a fare, per tutta la vita, un lavoro che non ti entusiasma affatto

Lo so, però fare il professore o il ricercatore non mi garbano come professioni, e sono praticamente quasi gli unici sbocchi della mia facoltà ideale.

17 minuti fa, Bolt ha scritto:

Piuttosto trovati un lavoro che ti piace. L'università non è obbligatoria

Devo ancora comprendere quale lavoro voglio fare nel futuro, ma so per certo che non deve essere qui in Italia.

 

 

Modificato da Wyatt99
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Bolt
1 minuto fa, Wyatt99 ha scritto:

Mi sarei iscritto a un corso di laurea che non ha molti sbocchi professionali, soprattutto all'estero.

Lo so, però fare il professore o il ricercatore non mi garbano come professioni, e sono praticamente quasi gli unici sbocchi della mia facoltà ideale.

Devo ancora comprendere quale lavoro voglio fare nel futuro, ma so per certo che non deve essere qui in Italia.

 

 

 

Capisco il tuo punto di vista.
Io sono del parere che non si possa avere tutto dalla vita.
E che sia importante anche sapersi accontentare.

Ma, quando si tratta della passione, non si può scendere a compromessi.
Senza di essa, la nostra vita è vuota e priva di significato.
 

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ArmandoBis
3 ore fa, Bolt ha scritto:

 

Esatto, è inutile iscriversi a corsi di laurea a random o per esclusione

(Neanche se possono garantirti degli sbocchi professionali appetibili)

Se non c'è passione, non ha senso iscriverti a pincopallinologia
Rischi di essere incentivato a fare, per tutta la vita, un lavoro che non ti entusiasma affatto

Piuttosto trovati un lavoro che ti piace. L'università non è obbligatoria

 

Non sono molto d'accordo.

L'università è oggi praticamente quasi obbligatoria.

La laurea dimostra che sei stato testato per un certo numero di anni e sei in grado di portare avanti un lavoro.

In molti posti guardano a quello piuttosto che alla coincidenza tra il lavoro proposto e il piano di studi.

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Bolt
21 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

Non sono molto d'accordo.

L'università è oggi praticamente quasi obbligatoria.

La laurea dimostra che sei stato testato per un certo numero di anni e sei in grado di portare avanti un lavoro.

In molti posti guardano a quello piuttosto che alla coincidenza tra il lavoro proposto e il piano di studi.

 

Quasi obbligatorio è esagerato, si lavora anche senza laurea.
Certo, se si parla di mansioni importanti e ben retribuite in un contesto lavorativo in cui si è dipendenti (magari in aziende medio-grandi), è ovvio che la laurea sia obbligatoria 
 

Ma il succo del mio discorso era un altro: ritengo sia inutile andare a studiare qualcosa che non piace.

 

Personalmente ho visto diversi amici andare a impelagarsi in corsi di studio, le cui materie non erano mai state di loro gradimento solo perché "Eh così poi trovo un bel lavoro"

Se nemmeno ti piace ciò che studi, butterai soldi e tempo e/o ti renderai la vita un calvario.

Senza contare poi che in certi corsi devi essere anche pre-skillato, oltre che avere voglia e passione

 

 

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evolutionator
Il 25/3/2022 at 15:05, thehappyunicorn ha scritto:

a volte il limite stradale è 130, ma se li fai la strada è così mal visibile e piove così tanto che ai 130 entri in acquaplanning

(piccola nota, con la pioggia il limite è 110, a meno di altra prescrizione)

Modificato da evolutionator
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evolutionator

il dilemma della scuola è uno sempre presente
mi interessa di più sapere chi era papa nel 1300, o come compilare il 730?
quale architetto ha costruito quella via a torino, o come cercare l'assicurazione per la macchina che non sia una fregatura?
quali beni produce e e quali importa il lussemburgo, o cos'è un gruppo d'acquisto solidale?
entrambi hanno pro e contro

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gelsomino
Il 25/3/2022 at 12:47, Wyatt99 ha scritto:

Mi ricordo le ore di inglese: un inglese scolastico, con lettura di testi inutili e non trattare elementi di comunicazione quotidiana. Il come stai del liceo che si ferma all' "How are you?".

Allora potrei stare ore a parlare del apparato scuol anell amatrix italica...

ma dai, non lo farò, posso dire che...

riguardo a quest aaffermazione di questo nostro amico @Wyatt99

.... e l'unico modo per avere lezioni dinglese, 

un professore che conosce inglese non sta ad insegnare a sfigati liceali come si aprla....

sta nella cyty a fare qualsiasi cosa a 4000 5000 euro mensili e con le segrtarie moldave che gli fannno pompe e non ha ascolatre le paturnei del dirigente scolastico...

quindi è la stessa storiella dell grande guerra, non è il rancio che una sbobba perchè il cuoco non si è applicato,

il rancio è una sbobba perchè ci sta solo quello!

 

 

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TEMPORARILY
Il 25/3/2022 at 12:47, Wyatt99 ha scritto:

Secondo voi è il sistema che è sbagliato? Io sto comprendendo come il mio corso di laurea è semplice, e di facile comprensione.

Voi che ne pensate?? Cosa vi ha lasciato la scuola e l'università?

Ciao! 

Io mi iscrissi a Scienze Umanistiche x la comunicazione dopo il liceo scientifico sostanzialmente perché non sapevo cos'altro avrei potuto fare. 

Sapevo che c'era da fare l'università perciò scelsi il percorso il più attinente ai miei interessi. 

Sul finire dell'università quando ancora studiavo iniziai a lavorare a Milano x una agenzia che si occupava di organizzare corsi formativi x dentisti. 

Esperienza alienante e sottopagata ad una certa realizzai che non sarei andato da nessuna parte in quel modo

Ero frustrato perché avevo toppato. Dovevo cambiare direzione ed alla svelta. 

Non sapendo che pesci prendere mi imbarcai su un volo solo andata x l'Australia. 

Dopo 1 anno tornai in ITA e questa volta ebbi la fortuna di incontrare il mio attuale lavoro che svolgo con soddisfazione sempre nel campo dentale ma diversa funzione. 

Secondo me il sistema è sbagliato a partire dalle scuole elementari.

Troppo incentrato sull'acquisizione di nozioni pressoché inutili da un punto di vista pratico/lavorativo. 

Secondo me sarebbero utili ad esempio: 

- Inglese sempre e fin da subito. 

- Percorsi di studio e lavoro dinamici fin dalle scuole superiori. Similmente a quanto avviene in università con la possibilità di cambi di direzione. 

- Contatto CONCRETO con il mondo del lavoro fin da prima dei 18 anni. I ragazzi dovrebbero essere mandati a lavorare contestualmente al percorso di studi. Non che si arriva a 25 anni e non si ha la minima idea. 

Inoltre le materie oggetto di studio andrebbero a mio modo di vedere 1 attimo ripensate.. 

Ad ogni modo i fattori che possono portare al successo/fallimento della propria realizzazione professionale sono innumerevoli e spesso  non vi abbiamo controllo. 

Vale sempre la massima:

THE HARDER YOU WORK

THE LUCKIER YOU GET 

altrimenti declinata nella versione nostrana: 

AIUTATI 

CHE DIO T'AIUTA

..

 

 

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