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Global warming e dintorni. Considerazioni. Prospettive


TEMPORARILY

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TEMPORARILY

Buongiorno a tutti.

Scrivo questo post dal Nord Italia dove si è conclusa una delle stagioni invernali più miti e siccitose della storia recente.

Sono oltre 100 giorni che non si vede acqua qui.

Le montagne sono senza neve. Fiumi e laghi sono prosciugati. La stagione estiva è alle porte e siamo già a questo punto.

Simili episodi sono già accaduti in passato. Il problema è che ultimamente sono sempre più frequenti. Praticamente ogni anno risulta essere mediamente più caldo di quello precedente ed ovunque si infrangono nuovi record.

Il riscaldamento globale è solo una delle conseguenze delle attività dell’uomo.

In linea generale possiamo affermare che ad oggi qualsiasi attività umana ha contrastato l’ambiente naturale entro il quale ha avuto luogo. In altre parole il benessere degli uomini è stato direttamente proporzionale al consumo/degrado delle risorse disponibili.

Questo aspetto è stato enfatizzato dal modello della crescita economica affermatosi grossomodo a partire dalla prima rivoluzione industriale e dalla affermazione della società capitalista.

Con l’avvento della società dei consumi ogni uomo è stato investito dal miraggio di potere consumare in maniera illimitata ed anzi tale progetto è stato presentato come la massima aspirazione.

Presto o tardi si è riscontrata però una grande contraddizione insita in questo discorso.

Una siffatta economia prevede infatti da un lato risorse ed energia illimitate dall’altro la produzione di altrettanti illimitati rifiuti.

L’evidenza della impossibilità di potere soddisfare tali requisiti ha generato nuove e variegate teorie economiche che sostengono forme di sviluppo sostenibile e decrescita comunque non immuni da contraddizioni e problemi pratici di vario tipo.

Mi interesserebbe conoscere la vostre opinione rispetto a questi temi.

A livello macro:

Da sostenitori della teoria della crescita quali siamo non possiamo fare altro che riporre le nostre speranze nella tecnologia sperando che anche questa volta ci salvi la pelle.

La domanda è: saremo abbastanza rapidi?

A livello micro:

Siete preoccupati dei risvolti anche quotidiani di questa situazione o non ci pensate?

Modificato da TEMPORARILY
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PapuPetagna
14 minuti fa, TEMPORARILY ha scritto:

Buongiorno a tutti.

Scrivo questo post dal Nord Italia dove si è conclusa una delle stagioni invernali più miti e siccitose della storia recente.

Sono oltre 100 giorni che non si vede acqua qui.

Le montagne sono senza neve. Fiumi e laghi sono prosciugati. La stagione estiva è alle porte e siamo già a questo punto.

Simili episodi sono già accaduti in passato. Il problema è che ultimamente sono sempre più frequenti. Praticamente ogni anno risulta essere mediamente più caldo di quello precedente ed ovunque si infrangono nuovi record.

Il riscaldamento globale è solo una delle conseguenze delle attività dell’uomo.

In linea generale possiamo affermare che ad oggi qualsiasi attività umana ha contrastato l’ambiente naturale entro il quale ha avuto luogo. In altre parole il benessere degli uomini è stato direttamente proporzionale al consumo/degrado delle risorse disponibili.

Questo aspetto è stato enfatizzato dal modello della crescita economica affermatosi grossomodo a partire dalla prima rivoluzione industriale e dalla affermazione della società capitalista.

Con l’avvento della società dei consumi ogni uomo è stato investito dal miraggio di potere consumare in maniera illimitata ed anzi tale progetto è stato presentato come la massima aspirazione.

Presto o tardi si è riscontrata però una grande contraddizione insita in questo discorso.

Una siffatta economia prevede infatti da un lato risorse ed energia illimitate dall’altro la produzione di altrettanti illimitati rifiuti.

L’evidenza della impossibilità di potere soddisfare tali requisiti ha generato nuove e variegate teorie economiche che sostengono forme di sviluppo sostenibile e decrescita comunque non immuni da contraddizioni e problemi pratici di vario tipo.

Mi interesserebbe conoscere la vostre opinione rispetto a questi temi.

A livello macro:

Da sostenitori della teoria della crescita quali siamo non possiamo fare altro che riporre le nostre speranze nella tecnologia sperando che anche questa volta ci salvi la pelle.

La domanda è: saremo abbastanza rapidi?

A livello micro:

Siete preoccupati dei risvolti anche quotidiani di questa situazione o non ci pensate?

Oltre ai problemi alimentari che ne conseguono, la mia preoccupazione maggiore riguarda l’estate. Nel 2021 ricordo il caldo assassino in Canada e temperature record a Siracusa come massime di 45 gradi.

Se ogni anno la temperatura aumentasse di qualche grado, tra una decina d’anni dove potremmo scappare?

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ArmandoBis
1 ora fa, TEMPORARILY ha scritto:

Buongiorno a tutti.

Scrivo questo post dal Nord Italia dove si è conclusa una delle stagioni invernali più miti e siccitose della storia recente.

Sono oltre 100 giorni che non si vede acqua qui.

Le montagne sono senza neve. Fiumi e laghi sono prosciugati. La stagione estiva è alle porte e siamo già a questo punto.

Simili episodi sono già accaduti in passato. Il problema è che ultimamente sono sempre più frequenti. Praticamente ogni anno risulta essere mediamente più caldo di quello precedente ed ovunque si infrangono nuovi record.

Il riscaldamento globale è solo una delle conseguenze delle attività dell’uomo.

In linea generale possiamo affermare che ad oggi qualsiasi attività umana ha contrastato l’ambiente naturale entro il quale ha avuto luogo. In altre parole il benessere degli uomini è stato direttamente proporzionale al consumo/degrado delle risorse disponibili.

Questo aspetto è stato enfatizzato dal modello della crescita economica affermatosi grossomodo a partire dalla prima rivoluzione industriale e dalla affermazione della società capitalista.

Con l’avvento della società dei consumi ogni uomo è stato investito dal miraggio di potere consumare in maniera illimitata ed anzi tale progetto è stato presentato come la massima aspirazione.

Presto o tardi si è riscontrata però una grande contraddizione insita in questo discorso.

Una siffatta economia prevede infatti da un lato risorse ed energia illimitate dall’altro la produzione di altrettanti illimitati rifiuti.

L’evidenza della impossibilità di potere soddisfare tali requisiti ha generato nuove e variegate teorie economiche che sostengono forme di sviluppo sostenibile e decrescita comunque non immuni da contraddizioni e problemi pratici di vario tipo.

Mi interesserebbe conoscere la vostre opinione rispetto a questi temi.

A livello macro:

Da sostenitori della teoria della crescita quali siamo non possiamo fare altro che riporre le nostre speranze nella tecnologia sperando che anche questa volta ci salvi la pelle.

La domanda è: saremo abbastanza rapidi?

A livello micro:

Siete preoccupati dei risvolti anche quotidiani di questa situazione o non ci pensate?

Secondo me, l'incognita maggiore è che quelli che stanno guidando la transizione energetica sono gli stessi che hanno spinto per l'attuale disastro ambientale e climatico.

Poi non sono chiari i costi effettivi delle diverse tecnologie.

Ognuno riporta cifre a casaccio. C'è persino chi sostiene che già oggi le rinnovabili sono concorrenziali.

Può essere benissimo. Ma io voglio le cifre vere, quelle reali.

Esempio: costo delle centrali nucleari. Quello che conta sono quanto si è speso in concreto a centrale finita, non le previsioni.

Il fotovoltaico è il contrario: gli artigiani furbi che installano gli impianti fanno dei ricarichi pazzeschi. Quello che interessa quindi è il costo del pannello, a cui si applicherà un mark up fisso per legge. Se ti basi sulle dittarelle e sugli amministratori di condominio la cosa non decollerà mai.

Comunque, non sono ottimista. Il modello di crescita è quello che hai indicato tu, non si vede all'orizzonte alcun cambiamento.

Il Corriere della Sera è per l'ecologia a 360 gradi, ma solo per i ricchi.

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ArmandoBis

L'articolo è interessante.

Il commento di un lettore dopo l'articolo purtroppo è un esempio di come gli effetti del riscaldamento si verificano dove meno te li aspetteresti.

https://www.climalteranti.it/2022/03/27/lenergia-rinnovabile-e-la-transizione-possibile/#comments

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TEMPORARILY
Il 29/3/2022 at 13:52, PapuPetagna ha scritto:

Oltre ai problemi alimentari che ne conseguono, la mia preoccupazione maggiore riguarda l’estate. Nel 2021 ricordo il caldo assassino in Canada e temperature record a Siracusa come massime di 45 gradi.

Se ogni anno la temperatura aumentasse di qualche grado, tra una decina d’anni dove potremmo scappare?

Temo che non si potrà scappare da nessuna parte ma saremo costretti a gestire temperatura sempre più alte. 

Il problema è che ciò avrà un impatto incredibile sulle nostre vite. 

L'evidenza scientifica divulgata dai più sostiene che stiamo andando incontro a cambiamenti repentini del clima su scala mondiale.

Il Mediterraneo e tutta l'area alpina poi sembrano essere particolarmente sensibili a questi cambiamenti. 

Io ho sempre frequentato la montagna. Ricordo bene i paesaggi invernali ed estivi di quando ero ragazzino. Se guardo alla situazione attuale noto un cambiamento impressionante. 

E sono trascorsi solo una manciata di anni.. 

Mi domando cosa si troveranno a dovere subire le nuove generazioni.. 

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Back Door Man
4 ore fa, TEMPORARILY ha scritto:

Io ho sempre frequentato la montagna. Ricordo bene i paesaggi invernali ed estivi di quando ero ragazzino. Se guardo alla situazione attuale noto un cambiamento impressionante. 

E sono trascorsi solo una manciata di anni.. 

Mi domando cosa si troveranno a dovere subire le nuove generazioni.. 

Credo che non si possa ragionare in termini globali. È proprio impossibile.

In termini generazionali tanta gente sapeva benissimo che i problemi li avrebbero avuti i posteri.

In termini personali mi sono da poco trasferito dall'Italia alla Spagna.

La zona è ventosa, e questa è una salvezza: la qualità dell'aria, misurata e che leggo nelle App del telefonino, è un po' più alta della media.

E non so come quest'anno le piogge ci sono state in primavera. Non è piovuto dall'estate scorsa a marzo di quest'anno.

Pioggia e tempeste di vento. Anche sabbia africana (la Calima).

Sono annoiatissimo, aspetto che finisca.

(Deve finire)

 

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Garrosh
Il 29/3/2022 at 13:32, TEMPORARILY ha scritto:

saremo abbastanza rapidi?

A livello micro:

Siete preoccupati dei risvolti anche quotidiani di questa situazione o non ci pensate?

sulla rapidità temevo di no prima dell'inizio della guerra, figurarsi ora

A livello micro è giusto pensarci ma ricordiamoci che vivremo e moriremo sia che ci sia il riscaldamento globale sia che non ci sia 

Il 29/3/2022 at 15:06, ArmandoBis ha scritto:

Il modello di crescita è quello che hai indicato tu, non si vede all'orizzonte alcun cambiamento.

Il Corriere della Sera è per l'ecologia a 360 gradi, ma solo per i ricchi.

Purtroppo temo che vedendo l'andazzo la strategia "lo 0,1% dei più ricchi in elicottero e gli altri in monopattino" sarà una delle più probabili 
Con tanto di crociata moralista della serie "se hai l'auto sei cattivo e se sei troppo povero per l'elicottero cazzi tuoi"

 

 

Comunque post molto interessante e con grandi prospettive di crescita. 
Chi tagga Attato?

 

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TEMPORARILY
Il 29/3/2022 at 15:06, ArmandoBis ha scritto:

Secondo me, l'incognita maggiore è che quelli che stanno guidando la transizione energetica sono gli stessi che hanno spinto per l'attuale disastro ambientale e climatico.

Poi non sono chiari i costi effettivi delle diverse tecnologie.

Ognuno riporta cifre a casaccio. C'è persino chi sostiene che già oggi le rinnovabili sono concorrenziali.

Può essere benissimo. Ma io voglio le cifre vere, quelle reali.

Esempio: costo delle centrali nucleari. Quello che conta sono quanto si è speso in concreto a centrale finita, non le previsioni.

Il fotovoltaico è il contrario: gli artigiani furbi che installano gli impianti fanno dei ricarichi pazzeschi. Quello che interessa quindi è il costo del pannello, a cui si applicherà un mark up fisso per legge. Se ti basi sulle dittarelle e sugli amministratori di condominio la cosa non decollerà mai.

Comunque, non sono ottimista. Il modello di crescita è quello che hai indicato tu, non si vede all'orizzonte alcun cambiamento.

Il Corriere della Sera è per l'ecologia a 360 gradi, ma solo per i ricchi.

Il punto è che a quanto pare non si ha intenzione di investire seriamente in questa direzione. 

Si dice che l'orizzonte temporale che abbiamo davanti x evitare il disastro sia ormai ridotto all'osso. Una manciata di anni.

Eppure continuiamo a indirizzare quantità incredibili di risorse x armare nazioni e condurre guerre assurde.. 

Non siamo proprio capaci di prendere quei soldi e indirizzarli in senso costruttivo. 

Poi quello dell'innalzamento delle temperature è solo uno dei temi. 

Alla base c'é la crescita demografica con tutti i problemi che si porta dietro: sfruttamento delle risorse <> inquinamento. 

Se non vado errato numerose teorie ipotizzano un picco entro la fine del secolo, al quale seguirà un inevitabile declino. 

Le variabili in gioco sono comunque estremamente numerose.

La domanda a questo punto è se l'uomo x quella data avrà saputo tenere botta o meno, e poi cosa succederà dopo, visto che l'attuale modello di economia si basa sulla crescita non sulla decrescita. 

Perché la pressione sulle risorse si sarà fatta enorme immagino..

 

 

 

 

 

 

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FreshNash

Su che basi affermi che il Climate Change sia realmente un'emergenza?

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TEMPORARILY
3 ore fa, FreshNash ha scritto:

Su che basi affermi che il Climate Change sia realmente un'emergenza?

E' piuttosto condiviso e pacifico che sia una delle maggiori emergenze..

Tu non sei d'accordo?

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