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Depressione bastarda


cumasch

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cumasch

Un caro saluto a tutti, vi vorrei raccontare la storia di me e della mia (attuale, non più attuale, non ha importanza) compagna.

Ci siamo conosciuti quasi 5 anni fa e (non) stiamo da quattro. A oggi lei va verso i 30, io verso i 29 ed è sempre stata una relazione fatta di alti e bassi, di confidenza, di costruzione, di crescita congiunta.

È sempre stato un rapporto molto solido con la voglia di portarlo avanti e farlo evolvere, resistito a tante dure prove della vita: all'inizio io vivevo a Milano, lei vicino Ginevra, poi ci siamo avvicinati, poi c'è stato il COVID e i confini nazionali ci impedivano di vederci, poi ho vissuto in Germania per 6 mesi e nonostante tutto questo, abbiamo sempre portato avanti la nostra realtà di coppia.

Ad un certo punto, Novembre 2021, ricevo un'offerta di lavoro che mi permette finalmente di avere una casa per conto mio senza sacrificare lei, la vita sociale, gli affetti e i miei hobby, distando 2 minuti d'auto da lei: lei già da qualche mese prima, ha cominciato un lavoro dove è quotidianamente esposta a storie di ragazzi problematici da seguire, in passato ha sofferto di depressione e una malattia autoimmune non le dà pace per il sonno.

Insomma dove voglio andare a parare? Arriva la proposta di unire le nostre vite: lei non ne vuole sapere, ma non dà risposte da adulta convinta, dà risposte abbastanza "di pancia" dettate dalla paura (gli spazi, secondo lei si litiga sempre se si convive...). 

Allora le propongo di provarla a piccole dosi, una sera da me, una cena da me, un weekend da me: è molto restia a tutto questo, ma c'è un contorno da aggiungere.

 

Gli ultimi mesi che ci separano da oggi che scrivo a circa Luglio 2021, ha iniziato ad avere uno stile vita come segue: sveglia alle 5:30, due ore di colonna, lavoro, torna a casa alle 18:30, alle 19:30 sta già dormendo sul divano dei suoi, dato che vive con loro.

Non fa sport, non ha hobby se non uno piccolo che la tiene impegnata, non ha iniziativa nel rapporto (tradotto: sempre io le propongo di uscire), oltre a me gli altri eventi sono inviti da parte dei suoi genitori, amici comuni, non ha iniziativa sessuale (dettata con grossa probabilità dagli anticoncezionali e non la vuole risolvere), così come ha cominciato a ridurre sempre più le conversazioni, limitandosi ad un paio di messaggi.


In uno scenario simile, vi sento già a pieni polmoni dirvi: "Lasciala nel suo brodo".

 

Per pura "discussione" con amici comuni, ho scoperto che questo comportamento di isolamento sociale e scarsità di iniziativa di ogni genere ce l'ha anche con loro: risponde dopo ore ai messaggi, si dimentica degli impegni, bisogna richiamare la sua attenzione più volte per capire se è presente o meno ad un appuntamento.

E di fatto, l'ultima volta che ha dormito da me, dunque un mese fa, una volta svegli, preferiva stare a rigirarsi nel letto guardando un video Tik Tok dietro l'altro piuttosto che fare ben altro.

 

Io stesso con il supporto della mia terapeuta, dopo che questo comportamento suo perdurava da mesi, ho deciso di armarmi di pazienza, una grossa dose di tatto e premura e farle capire che è necessario riconoscere che c'è un problema, con grossa probabilità esterno alla coppia: sono tutti segnali di una depressione galoppante.

Dunque le ho letteralmente scritto che dobbiamo risolvere tutta questa serie di problematiche che ci toccano come coppia, affrontarle e andare avanti assieme, se c'è il desiderio.

Nel giro di 2 messaggi, è stata in grado non solo di rimangiarsi che io ho un problema con il suo stile di vita, ma anche che in un primo punto le mancanze erano presunte (quelle elencate fino ad ora), poi un qualcosa che è evidente, senza tralasciare che prima ammette che le sta bene così la vita che fa per poi dire che in realtà io non ho capito nulla e che lei vorrebbe davvero cambiare le carte in tavola.

Dopo averle ribadito che questi problemi sono da risolvere e che io stesso ci sono a supportarla nella vita, con uno specialista che la possa guidare e aiutare, dopo averla invitata ad un confronto di persona, ha chiuso con un "bene è chiaro, grazie di tutto".

 

Dopo tre settimane di no-contact, ritenevo giusto dire alla madre cosa fosse successo perché sia con lei, sia con suo padre c'è sempre stato un rapporto armonioso: scopro, che gli è andata a dire che io non parlo più con la figlia.

 

Mi armo di pazienza, le scrivo per invitarla a parlare di persona, perché diversamente non l'avrebbe mai fatto lei di sua iniziativa, rimangiandosi il fatto di averlo proposto lei più volte (se una cosa la vuoi fare, la fai, non te la rimangi).

 

Non appena la vedrò, stasera probabilmente, non solo le dirò che si deve prendere le responsabilità del rapporto, ma che non mi merito di passare per lo stronzo con la madre, ma punto più importante di tutti: non si deve più nascondere dietro le paure, se vuole costruirsi un futuro con me e una vita di coppia, dovrà affrontare tutto questo, se invece le piace stare con due piedi in una scarpa perché le fa comodo non prendersi le sue stesse responsabilità, mi dispiace di vita ne ho una sola.

 

Tutto questo, l'ho voluto raccontare cari membri, perché delle volte la depressione è una gran puttana.

 

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PapuPetagna
40 minuti fa, cumasch ha scritto:

Un caro saluto a tutti, vi vorrei raccontare la storia di me e della mia (attuale, non più attuale, non ha importanza) compagna.

Ci siamo conosciuti quasi 5 anni fa e (non) stiamo da quattro. A oggi lei va verso i 30, io verso i 29 ed è sempre stata una relazione fatta di alti e bassi, di confidenza, di costruzione, di crescita congiunta.

È sempre stato un rapporto molto solido con la voglia di portarlo avanti e farlo evolvere, resistito a tante dure prove della vita: all'inizio io vivevo a Milano, lei vicino Ginevra, poi ci siamo avvicinati, poi c'è stato il COVID e i confini nazionali ci impedivano di vederci, poi ho vissuto in Germania per 6 mesi e nonostante tutto questo, abbiamo sempre portato avanti la nostra realtà di coppia.

Ad un certo punto, Novembre 2021, ricevo un'offerta di lavoro che mi permette finalmente di avere una casa per conto mio senza sacrificare lei, la vita sociale, gli affetti e i miei hobby, distando 2 minuti d'auto da lei: lei già da qualche mese prima, ha cominciato un lavoro dove è quotidianamente esposta a storie di ragazzi problematici da seguire, in passato ha sofferto di depressione e una malattia autoimmune non le dà pace per il sonno.

Insomma dove voglio andare a parare? Arriva la proposta di unire le nostre vite: lei non ne vuole sapere, ma non dà risposte da adulta convinta, dà risposte abbastanza "di pancia" dettate dalla paura (gli spazi, secondo lei si litiga sempre se si convive...). 

Allora le propongo di provarla a piccole dosi, una sera da me, una cena da me, un weekend da me: è molto restia a tutto questo, ma c'è un contorno da aggiungere.

 

Gli ultimi mesi che ci separano da oggi che scrivo a circa Luglio 2021, ha iniziato ad avere uno stile vita come segue: sveglia alle 5:30, due ore di colonna, lavoro, torna a casa alle 18:30, alle 19:30 sta già dormendo sul divano dei suoi, dato che vive con loro.

Non fa sport, non ha hobby se non uno piccolo che la tiene impegnata, non ha iniziativa nel rapporto (tradotto: sempre io le propongo di uscire), oltre a me gli altri eventi sono inviti da parte dei suoi genitori, amici comuni, non ha iniziativa sessuale (dettata con grossa probabilità dagli anticoncezionali e non la vuole risolvere), così come ha cominciato a ridurre sempre più le conversazioni, limitandosi ad un paio di messaggi.


In uno scenario simile, vi sento già a pieni polmoni dirvi: "Lasciala nel suo brodo".

 

Per pura "discussione" con amici comuni, ho scoperto che questo comportamento di isolamento sociale e scarsità di iniziativa di ogni genere ce l'ha anche con loro: risponde dopo ore ai messaggi, si dimentica degli impegni, bisogna richiamare la sua attenzione più volte per capire se è presente o meno ad un appuntamento.

E di fatto, l'ultima volta che ha dormito da me, dunque un mese fa, una volta svegli, preferiva stare a rigirarsi nel letto guardando un video Tik Tok dietro l'altro piuttosto che fare ben altro.

 

Io stesso con il supporto della mia terapeuta, dopo che questo comportamento suo perdurava da mesi, ho deciso di armarmi di pazienza, una grossa dose di tatto e premura e farle capire che è necessario riconoscere che c'è un problema, con grossa probabilità esterno alla coppia: sono tutti segnali di una depressione galoppante.

Dunque le ho letteralmente scritto che dobbiamo risolvere tutta questa serie di problematiche che ci toccano come coppia, affrontarle e andare avanti assieme, se c'è il desiderio.

Nel giro di 2 messaggi, è stata in grado non solo di rimangiarsi che io ho un problema con il suo stile di vita, ma anche che in un primo punto le mancanze erano presunte (quelle elencate fino ad ora), poi un qualcosa che è evidente, senza tralasciare che prima ammette che le sta bene così la vita che fa per poi dire che in realtà io non ho capito nulla e che lei vorrebbe davvero cambiare le carte in tavola.

Dopo averle ribadito che questi problemi sono da risolvere e che io stesso ci sono a supportarla nella vita, con uno specialista che la possa guidare e aiutare, dopo averla invitata ad un confronto di persona, ha chiuso con un "bene è chiaro, grazie di tutto".

 

Dopo tre settimane di no-contact, ritenevo giusto dire alla madre cosa fosse successo perché sia con lei, sia con suo padre c'è sempre stato un rapporto armonioso: scopro, che gli è andata a dire che io non parlo più con la figlia.

 

Mi armo di pazienza, le scrivo per invitarla a parlare di persona, perché diversamente non l'avrebbe mai fatto lei di sua iniziativa, rimangiandosi il fatto di averlo proposto lei più volte (se una cosa la vuoi fare, la fai, non te la rimangi).

 

Non appena la vedrò, stasera probabilmente, non solo le dirò che si deve prendere le responsabilità del rapporto, ma che non mi merito di passare per lo stronzo con la madre, ma punto più importante di tutti: non si deve più nascondere dietro le paure, se vuole costruirsi un futuro con me e una vita di coppia, dovrà affrontare tutto questo, se invece le piace stare con due piedi in una scarpa perché le fa comodo non prendersi le sue stesse responsabilità, mi dispiace di vita ne ho una sola.

 

Tutto questo, l'ho voluto raccontare cari membri, perché delle volte la depressione è una gran puttana.

 

Sì mi dispiace, di fronte a questi disagi puoi fare ben poco se dall’altra parte non c'è volontà di risolvere.

Unico appunto su di te: ma che ti frega di dire ai suoi genitori come sono andate le cose?

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cumasch

Ahimè me ne sono dovuto fare una ragione: cambierà idea? Vorrà affrontare le cose? Questo lo dovrà fare lei.

Per l'appunto: si sono comportati sempre come dei parenti e mi sembrava giusto parlare. Che possa essere giusto o meno, per me lo era.

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Devilboss

Bravo, fagli un bel discorso da uomo con le palle.

Cambierà? Non penso…

Nel caso meglio perderla che trovarla una così.

Ai genitori non devi nulla se non ti chiedono.

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gelsomino
3 ore fa, cumasch ha scritto:

 

 

Tutto questo, l'ho voluto raccontare cari membri, perché delle volte la depressione è una gran puttana.

 

 

Diagnosi : SINDROME DA STANCHEZZA CRONICA!

 

 

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cumasch
2 minuti fa, gelsomino ha scritto:

 

Diagnosi : SINDROME DA STANCHEZZA CRONICA!

 

 

E brutale testardaggine nel non chiedere aiuto: porcalamad***a nemmeno l'aiuto per fare la spesa ai suoi vuole.

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cumasch
13 minuti fa, Devilboss ha scritto:

Bravo, fagli un bel discorso da uomo con le palle.

Cambierà? Non penso…

Nel caso meglio perderla che trovarla una così.

Ai genitori non devi nulla se non ti chiedono.

Approvo tutto da cima a fondo, sull'ultimo punto di per sé, penso sarà giusto aiutarli se la situazione capitola...

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gelsomino
4 minuti fa, cumasch ha scritto:

E brutale testardaggine nel non chiedere aiuto: porcalamad***a nemmeno l'aiuto per fare la spesa ai suoi vuole.

secondo me vi considera tutti un ammasso di  dementi, dal padre alla sorella  a te compreso.

  • Grazie! 3
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cumasch
Adesso, gelsomino ha scritto:

secondo me vi considera tutti un ammasso di  dementi, dal padre alla sorella  a te compreso.

Possibile, i fatti sono altri e sono quelli che contano.

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gelsomino
4 minuti fa, cumasch ha scritto:

Possibile, i fatti sono altri e sono quelli che contano.

ascolta, te l aei giocata la carta, 

 

tanto non lo scrivi, ma si capisce che tu non conti un cazzo!

 

per questo hai aprlato coi genitori per ché la portassero da qualche parte... ma non è andata cosiù!

 

giocate il week end survivor, dove dovrà praticarti almeno 3 fellatio buone e poi ne riparliamo!

  • Haha 2
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