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Rancore


Gamebred

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Gamebred

@Mmarrcoss22 grazie mille per il tuo intervento, molto interessante! Volevo approfondire alcuni punti per vedere cosa può svilupparsi.

22 ore fa, Mmarrcoss22 ha scritto:

Se Tizio mi fa un torto, c'è chi potrebbe darmi ragione e chi potrebbe invece ridimensionare la cosa, dicendomi che non è niente di che e che sto solo esagerando.

Ecco, partiamo già con quelle cose che diventano troppo soggettive e quindi facilmente preda di paraculate, ed ipocrisia. Per qualsiasi cosa, qualsiasi, troverai gente che ti dice semplicemente che tu te la prendi troppo.

Io di solito faccio sempre una domanda chiave che di solito uccide all'istante chi fa questi discorsi 😂:

"Ok, bene, ma questo vale anche per me? Posso anche io comportarmi come preferisco, e tu non te la puoi prendere sennò sei un rancoroso?"

E qui scattano tutti ahahahah. "No vabbè, che vuol dire, dai...."

Praticamente, se loro fanno un torto a me, devo passarci e sopra e non fare storie. 

Io che anche solo ipotizzo di fare un torto a loro? Giammai. 

C'è una gerarchia, praticamente.

E allora direi che c'è un problema, grosso.

22 ore fa, Mmarrcoss22 ha scritto:

Allo stesso modo, un rancore serbato nel tempo può essere sempre meno comprensibile, per quanto giusto, soprattutto se è passato tanto tempo e/o non ne ricordi più il motivo.

Questa è un'altra cosa che sento spesso, ma che non riesco a comprendere.

Le mancanze di rispetto hanno una data di scadenza? Anche qui vale il discorso di prima, vale anche per me? Posso comportarmi come voglio, basta che poi faccio passare il tempo? Dal mio punto di vista è una cosa assolutamente senza senso.

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november_rain
Il 20/8/2023 at 12:54, Gamebred ha scritto:

1-Perché il rancore è così malvisto? Nel senso, se A serba rancore a B, è perché B ha fatto un torto ad A. Perché è A ad essere malvisto? È una cosa che chiedo sempre ma non ottengo mai risposta. 

Perché la gente è egoista a livelli cosmici. Se il torto non l'hanno subito loro in prima persona se ne sbattano altamente i coglioni e minimizzano pur di non dover tirare fuori le palle ed esporsi, persone senza carattere e senza morale che pur di mantenere una finta aria di "tutti amici e tutti ci vogliamo bene" fanno finta che il torto nemmeno esista. 

Il 20/8/2023 at 12:54, Gamebred ha scritto:

2-Perché gli esseri umani sono così allergici a chiedere scusa? Pensano sempre di sistemare tutto offrendoti un sorso di cocktail o roba simile. È veramente, veramente, veramente imbarazzante 😂

Perché chiedere scusa significa ammettere di aver sbagliato, e le teste di cazzo che pensano di non sbagliare mai e che tu sia esagerato e che te la prendi per nulla vogliono sbrigare la pratica in modo veloce in modo da togliersi la grana e continuare a vivere come decerebrati. 

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Mmarrcoss22
6 ore fa, Gamebred ha scritto:

@Mmarrcoss22 grazie mille per il tuo intervento, molto interessante! Volevo approfondire alcuni punti per vedere cosa può svilupparsi.

Ecco, partiamo già con quelle cose che diventano troppo soggettive e quindi facilmente preda di paraculate, ed ipocrisia. Per qualsiasi cosa, qualsiasi, troverai gente che ti dice semplicemente che tu te la prendi troppo.

Io di solito faccio sempre una domanda chiave che di solito uccide all'istante chi fa questi discorsi 😂:

"Ok, bene, ma questo vale anche per me? Posso anche io comportarmi come preferisco, e tu non te la puoi prendere sennò sei un rancoroso?"

E qui scattano tutti ahahahah. "No vabbè, che vuol dire, dai...."

Praticamente, se loro fanno un torto a me, devo passarci e sopra e non fare storie. 

Io che anche solo ipotizzo di fare un torto a loro? Giammai. 

C'è una gerarchia, praticamente.

E allora direi che c'è un problema, grosso.

Questa la devo provare, ottimo suggerimento.

Direi che siamo un po' tutti autoreferenziali: viviamo in funzione di noi stessi e del nostro stato d'animo, quindi tendiamo a considerare della massima importanza ciò che ci tocca direttamente (e a volte lo ingigantiamo pure) e a minimizzare quello che riguarda gli altri, forse pure quei torti che commettiamo pur pensando di non aver fatto niente di che.

Se ne avessi i mezzi, userei la violenza (una violenza calma, di quelle che scattano mentre sei estremamente rilassato e che si esauriscono in un attimo) per fare capire a questa gente che esiste una linea che non va superata:

7 ore fa, Gamebred ha scritto:

@Mmarrcoss22 

Questa è un'altra cosa che sento spesso, ma che non riesco a comprendere.

Le mancanze di rispetto hanno una data di scadenza? Anche qui vale il discorso di prima, vale anche per me? Posso comportarmi come voglio, basta che poi faccio passare il tempo? Dal mio punto di vista è una cosa assolutamente senza senso.

e però nella mia esperienza recente lascio correre - spesso anche troppo - perché non mi va di dover rispondere colpo su colpo alle provocazioni altrui.

Certe volte nemmeno ne capisco il motivo: forse ad alcuni piace soltanto fare i bomber o i fenomeni della situazione, e la gente "sembra" talmente idiota da non rendersi conto che così questi soggetti non fanno una bella figura.

Il rancore prolungato lo giustificherei solo nel caso di gravi mancanze di rispetto, o di vere e proprie ingiustizie. Ma allo stesso modo la mia esperienza mi ha fatto capire che a volte queste ingiustizie sono solo percepite, e non vere, e con il tempo passano perché non ti ricordi più neanche il perché le provi.

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Sensei10
6 ore fa, november_rain ha scritto:

Perché la gente è egoista a livelli cosmici. Se il torto non l'hanno subito loro in prima persona se ne sbattano altamente i coglioni e minimizzano pur di non dover tirare fuori le palle ed esporsi, persone senza carattere e senza morale che pur di mantenere una finta aria di "tutti amici e tutti ci vogliamo bene" fanno finta che il torto nemmeno esista. 

Perché chiedere scusa significa ammettere di aver sbagliato, e le teste di cazzo che pensano di non sbagliare mai e che tu sia esagerato e che te la prendi per nulla vogliono sbrigare la pratica in modo veloce in modo da togliersi la grana e continuare a vivere come decerebrati. 

Sposami (rimando al thread dell'amante lasciata per troppo amore)

Avrei scritto esattamente le stesse, identiche frasi

  • Abbraccio 1
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sedlex

io provo rancore nei confronti di ragazze che sono state molto ambigue nei miei confronti e che poi ,alla fine della giostra ,sceglievano, guarda caso, tipi piu belli esteticamente e piu ricchi (con upgrade sociale)anche se in fin dei conti, non le vedevo tanto soddisfatte della scelta del partner (difatti ritornando single nel breve periodo con annessa mia sparizione dai loro radar, non appena subodoravo questa loro puerile presa di posizione). Non le biasimo, rientra nella loro natura la spasmodica ricerca dei migliori geni da dare alla loro progenie, ma non riesco a non provare rancore nei confronti di tipe che mi utilizzano come tappabuchi emotivi con scadenza o mera  alternativa e poi scelgono altri. Rancore che provo soprattutto dal fatto che la maggior parte di queste tipe non va al di la della mera conoscenza superficiale nel mio caso mentre vanno ad approfondite con persona vuote. Essendo un ragazzo introverso per me ,alle volte, è sofferenza perchè ci rimugino sopra, per mesi e poi va a scemare il mio interesse nei loro confronti.

Da ultimo l'ambiguità di una collega di lavoro e come mia reazione un livore(spropositato) che mi porta manco a guardarla o considerarla vivente nell'ufficio.

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kkk4
Il 20/8/2023 at 12:54, Gamebred ha scritto:

Volevo rispolverare questo thread per un paio di osservazioni. 

1-Perché il rancore è così malvisto? Nel senso, se A serba rancore a B, è perché B ha fatto un torto ad A. Perché è A ad essere malvisto? È una cosa che chiedo sempre ma non ottengo mai risposta. 

2-Perché gli esseri umani sono così allergici a chiedere scusa? Pensano sempre di sistemare tutto offrendoti un sorso di cocktail o roba simile. È veramente, veramente, veramente imbarazzante 😂

 

È niente, spero di iniziare una discussione interessante. 

1) perché perdi tempo inutilmente

2) chiedere scusa significa ammettere di aver sbagliato, è una ferita all'ego.

Ti faccio un esempio di quello che mi è successo qualche giorno fa: mia città natale, faccio retro e per poco non prendo uno con il motorino elettrico, si incazza, gli ricordo che avrebbe dovuto mettere la freccia.

Forte del fatto che erano più di uno e senza targa mi segue mentre cercavo parcheggio, gli chiedo scusa, mi offro di stringergli la mano, rifiuta e mi da un calcio al paraurti.

Scendo dalla macchina, controllo quello che aveva fatto, gli dico che è un gran campione a fare il gradasso 4 contro 1 e gli suggerisco di dare un calcio anche all'altro lato, lo fa.

Bene, lui era un obeso 15 cm più basso di me, i suoi amici pesavano 60 kg bagnati e io casualmente nel sedile posteriore avevo una spranga di acciaio lunga 150 cm ca, in pratica una spada, avrei potuto tranquillamente aprire la testa a tutti e 4.

Ma non lo faccio, me ne vado, trovo finalmente parcheggio e passo una serata con i miei amici, dopo 10 min mi ero dimenticato dell'accaduto.

Il nostro tempo è limitato, inutile avvelenarsi l'anima.

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Sensei10
Il 20/8/2023 at 12:54, Gamebred ha scritto:

1-Perché il rancore è così malvisto? Nel senso, se A serba rancore a B, è perché B ha fatto un torto ad A. Perché è A ad essere malvisto? È una cosa che chiedo sempre ma non ottengo mai risposta. 

Viviamo in un'epoca strana.

In linea teorica siamo tutti collegati, abbiamo la possibilità non solo di parlare direttamente gli uni con gli altri, ma anche di utilizzare una "gestualità" virtuale più o meno esplicita (like, cuoricini, ecc), disponiamo di luoghi di confronto per qualsiasi desiderio (social di vario tipo, forum, chat, app). 

Però ne facciamo un uso in larga parte sbagliato. E anche chi si attiene ad un utilizzo professionale casca irrimediabilmente nella fanghiglia, almeno una volta. Intendo dire che proprio questi strumenti, i quali dovrebbero facilitare gli scambi, sono causa ed effetto di comportamenti atroci. Il ghosting, ad esempio, ma non solo. Sono stato testimone oculare di una scena al limite del raccapricciante, che starebbe bene nel thread "L'Orrore" (thread che, però, a mio avviso, scopre l'acqua calda): ho un amico che per via del suo lavoro una sera ha rimorchiato una ad un concerto e ci ha passato la notte in un b&b. Il giorno dopo lei, che non è di Roma, mentre mandava a lui messaggi con apprezzamenti espliciti sulla nottata festeggiava pubblicamente il proprio anniversario di matrimonio su Facebook, con tanto di dichiarazioni e foto con i figli. Ora, okay, nessuno è un santo, ma capisci che se una è capace di fare cose simili sotto agli occhi dei propri cari è capace di qualsiasi nefandezza. Ora io sto estremizzando un concetto, ma tu immagina in un mondo di "amici", "seguaci", "compatibilità" e via dicendo, un mondo anestetizzato già a livello linguistico, quanto spazio ci sia per i sentimenti più veri. 

Che poi trovano spazio eccome anche in rete, ma col rischio di ban o di etichette tipo hater, troll et similia. 

Io vorrei poter odiare. Sono un convinto pacifista, ma non per forza pacifico. Vorrei avere la possibilità di vivere in un mondo che non somigli ad un enorme social, dove pubblicamente devi sorridere o, perlomeno, incazzarti ma sempre rispettando una sorta di netiquette traslata nel reale, dove tutti i rapporti sono pacche sulle spalle, strette di mano, occhiolini o frasi bisbigliate senza che gli altri se ne accorgano. Dove in un posto di lavoro manca un terapista o una figura di ascolto ma vengono assunte e ben pagate figure anonime come i tagliatori di teste che infiocchettano licenziamenti a nome di un'entità ("L'azienda ha deciso che...". Chi cazzo è che ha materialmente preso la decisione?)

È chiaro che c'è un limite da non varcare mai, ma addirittura non poter manifestare un semplice sentimento è controproducente e sintomatico di una società in cui i rapporti umani sono frantumati e passeggeri anche quando sembrano indistruttibili. Pena l'esclusione. Il che è mille volte più violento della frase: "Non perdono X per ciò che ha fatto".

Scusami se l'ho presa alla larghissima, ma rimango nauseato - e davvero ne ho viste di tutti i colori, anche personalmente - dalla facilità con cui si passa dalla ragione al torto, proprio perché si ha ragione e quindi si è fessi o semplicemente "rosiconi". Naturalmente parlo di ragioni fondate (sì, sono soggettive ma diciamo che se mi rubano una caramella mi arrabbio 1, mentre se la mia ragazza scopa con un coglione raccontandomi cazzate mi arrabbio 100, questo credo sia condivisibile).

Dopodiché ci sono dei fondamenti ben piantati. L'imposizione religiosa che da una parte stabilisce la colpa ma dall'altra la annulla, caldeggiando il perdono e riservando il giudizio a Dio (😂). L'avanzata di un malinteso senso della gentilezza e della tolleranza, che diventa dittatura di una correttezza borghese e fredda. Un equivoco sentimento democratico, per cui a forza di comprendere e concedere si è passati da un sano individualismo di natura filosofica all'egocentrismo spicciolo, all'autoreferenzialità e, per paradosso, al trionfo del profitto personale hic et nunc. Dove se vieni derubato o fregato, a livello intimo e personale, sei un perdente, uno sconfitto, uno che se lo fa notare si lamenta e viene perciò silenziato in tanti modi, spesso latenti e, quindi, vigliacchi.

E chiedere scusa, che è come ringraziare o aiutare davvero qualcuno in difficoltà, è un altro tratto che ha un perimetro ben delineato. Perché sai, magari si offrisse da bere o si rimediasse con una pizza riparatrice, per chiarirsi e cercare punti di incontro. Magari. Invece c'è chi ti dice "Scusa se ho fatto questo" per chiudere la discussione in modo unilaterale, un modo che non ammette repliche perché, cazzo, ho chiesto scusa ma volevo intendere "Stai zitto e non rompere il cazzo". 

Sentimenti a scadenza. Come un meme. 

  • Grazie! 2
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Gamebred
53 minuti fa, kkk4 ha scritto:

1) perché perdi tempo inutilmente

2) chiedere scusa significa ammettere di aver sbagliato, è una ferita all'ego.

Ti faccio un esempio di quello che mi è successo qualche giorno fa: mia città natale, faccio retro e per poco non prendo uno con il motorino elettrico, si incazza, gli ricordo che avrebbe dovuto mettere la freccia.

Forte del fatto che erano più di uno e senza targa mi segue mentre cercavo parcheggio, gli chiedo scusa, mi offro di stringergli la mano, rifiuta e mi da un calcio al paraurti.

Scendo dalla macchina, controllo quello che aveva fatto, gli dico che è un gran campione a fare il gradasso 4 contro 1 e gli suggerisco di dare un calcio anche all'altro lato, lo fa.

Bene, lui era un obeso 15 cm più basso di me, i suoi amici pesavano 60 kg bagnati e io casualmente nel sedile posteriore avevo una spranga di acciaio lunga 150 cm ca, in pratica una spada, avrei potuto tranquillamente aprire la testa a tutti e 4.

Ma non lo faccio, me ne vado, trovo finalmente parcheggio e passo una serata con i miei amici, dopo 10 min mi ero dimenticato dell'accaduto.

Il nostro tempo è limitato, inutile avvelenarsi l'anima.

Sono molto contento che il mio thread ti abbia dato la possibilità di parlare di questo episodio che ci tenevi molto a raccontare. 

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Seth44
Il 20/8/2023 at 12:54, Gamebred ha scritto:

Volevo rispolverare questo thread per un paio di osservazioni. 

1-Perché il rancore è così malvisto? Nel senso, se A serba rancore a B, è perché B ha fatto un torto ad A. Perché è A ad essere malvisto? È una cosa che chiedo sempre ma non ottengo mai risposta. 

2-Perché gli esseri umani sono così allergici a chiedere scusa? Pensano sempre di sistemare tutto offrendoti un sorso di cocktail o roba simile. È veramente, veramente, veramente imbarazzante 😂

1. Nei casi in cui questo accade, la spiegazione è per me abbastanza semplice: l'unica persona che può percepire la gravità di un torto è la persona che l'ha subito. Agli altri il torto arriverà per forza di cose depotenziato. Faccio un esempio: A subisce da B un torto da lui valutabile 5 su una ipotetica scala da 1 a 10. Gli amici di A, non avendo subito quel torto, lo percepiranno come un 2, tutt'al più un 3 (nel caso siano molto empatici). Poi il tempo passa e gl amici in questione tenderanno a dimenticare l'episodio, che non li ha toccati direttamente. Dopo un anno, l'unica cosa che vedranno sarà A, che è ancora rancoroso verso B, e si chiederanno cos'abbia B per essere così arrabbiato dopo tutto sto tempo. Sono dinamiche abbastanza comuni, penso ci siamo incappati tutti.

2. Concordo con gli altri interventi. Aggiungo però che per me un gesto di scuse, compiuto da una persona che si è resa conto di aver commesso un errore, vale quanto una scusa esplicita. Va da sé che il cocktail offerto tanto per non vale una cicca, ma se vedo che la persona che mi ha fatto un (piccolo) torto si rende conto di quel che ha fatto e modifica il proprio comportamento per venirmi incontro, sforzandosi di essere gentile con me, per me si tratta di un modo di scusarsi, seppur indirettamente.

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november_rain
11 ore fa, Sensei10 ha scritto:

Sposami (rimando al thread dell'amante lasciata per troppo amore)

Avrei scritto esattamente le stesse, identiche frasi

secondo matrimonio su IS

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